ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

venerdì 26 dicembre 2008

CATTOLICI E VATICANO CONTRO LA MADRE DI GESU'

MUSICAL " MARIA DI NAZARET UNA STORIA CHE CONTINUA..... " DI M.P.LIOTTA OVVERO
IL COMPLOTTO CATTOLICO CONTRO MARIA SANTISSIMA COLEI CHE HA PORTATO IN GREMBO L'ALTISSIMO DIO ONNIPOTENTE.

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

I CATTOLICI VATICANO COMPRESO SONO CONTRO LA SANTA VERINE MARIA E LE HANNO FATTO UN MUSICAL BLASFEMO

In questo musical vedrete la S.V.Maria come mai l'avete vista, non solo canta ma fa danza classica-moderna
e perfino mima i rapporti sessuali con Giuseppe e fa salti accrobatici.
Non è tutto Maria non è la candida e pura fanciullina dei Vangeli piena di grazie, e protetta dall'Altissimo,
no, è una fornaia di Nazaret che è coinvolta con Barabba un trafficante d'armi che la vuole sedurre.
Ultimamente Barabba lo troviamo spesso in racconti, e romanzi ed eresie, ma qui è davvero fuori luogo.
Quindi Maria secondo Maria Pia Liotta è una donna profana e popolana senza purezza.
I testi del Musical sono stati visionati ed accettati dal mariologo Padre Stefano De Fiores e don Antonio Tarzia direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo.
Il Musical è patrocinato dal Vaticano; con sostenitori entusiasti e patricinatori: il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, i Pontifici Consigli delle Comunicazioni sociali e della Cultura
e il presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Claudio Maria Gelli. Qindi le autorità Vaticane approvano la dissacrazione della S.S. V.Maria.
Ormai è chiaro a tutti che in Vaticano regna Satana.
Noi credenti non abbiamo bisogno di Musical falsi blasfemi, per conoscere la S.V.Maria ci bastano i Vangeli veri e sacri.
Domanda e riflessione la S.S.V.Maria tutta pura e santa è daccordo con questo Musical blasfemo,falso e disscrante su di lei ?
E Gesù cosa ne pensa?



http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

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MUSICAL MARIA DI NAZARET

Ecco le prime notizie sul musical Maria di Nazareth - Una storia che continua... Lo spettacolo è stato presentato nell'aula Giovanni Paolo II presso la Santa Sede.

L'anteprima mondiale si è già tenuta nell'aula Paolo VI, è la prima volta che il Vaticano patrocina un evento del genere.

L'opera è totalmente dedicata alla figura di Maria, mettendone in risalto la quotidianità, la sua dimensione di donna e madre in primis, ma anche madre di Dio.

Dopo la Divina Commedia, anche la Chiesa ha deciso che il teatro, forma di comunicazione primordiale, può essere una buona forma per evangelizzare e diffondere la Buona Novella...


TITOLO MUSICAL: Maria di Nazareth - Una storia che continua...
ANTEPRIMA MONDIALE: 17 giugno 2008
LUOGO: Aula Paolo VI
ORARIO: 19:30

CAST TECNICO
Ideazione: Maria Pia Liotta
Regia: Maria Pia Liotta
Libretto: Adele Dorothy Ciampa, Maria Pia Liotta
Musiche: Stelvio Cipriani
Coreografia: Salvator Spagnolo
Supervisione coreografica: Luciano Cannito
Scenografia: Antonella Luberti
Costumi: Giuseppe Tramontano
Produzione: AIRAM - Cultura e Comunicazione

ORCHESTRA: Teatro "Francesco Cilea" di Reggio Calabria

CAST ARTISTICO (attori principali)



Maria di Nazareth - Alma Manera (nella foto)
Angelo - Antonello Angiolillo
Diavolo - Marco Gandolfi Vannini
Gesù - Raffaele Latagliata
Giuseppe - Daniele Gatti
Elisabetta - Concetta Ascrizzi
Barabba - Giuseppe Cartellà

SITO UFFICIALE: www.mariadinazarethmusical.com



Audio-intervista a Marco Gandolfi Vannini qui

http://housetv.forumcommunity.net/?t=17236490



“Maria di Nazareth, una storia che continua…”,

Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.


Dall’8 dicembre al prossimo 31 maggio a Cinecittà lo spettacolo musicale ispirato alla madre di Gesù
L’annunciazione dell’Angelo, la passione di Gesù e l’ascensione al cielo. Sono i tre momenti cardine del musical Maria di Nazareth - Una storia che continua spettacolo che debutta lunedì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione nel teatro tenda «La casa di Maria». Una struttura di 2700 posti appositamente costruita a Cinecittà (via Vincenzo Lamaro) per ospitare, fino al 31 maggio 2009, un musical di richiamo mondiale. Lo spettacolo, prodotto da Airam e musicato dal maestro Stelvio Cipriani, è stato presentato in prima mondiale a giugno nell'Aula Paolo VI della Santa Sede davanti a ottomila persone, e nasce da una suggestione della regista Maria Pia Liotta, (autrice del libretto insieme con Adele Dorothy Ciampa, nonché mamma della protagonista, la cantante attrice Alma Manera) la quale, ispirata dalla figura della Santa Vergine - la donna più famosa della storia dell’umanità, messaggera di pace, speranza e amore - ha pensato di attualizzare la vicenda partendo dalla storia di Maria vista come semplice donna terrena. Prima figlia, poi sposa e infine madre. Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.
Un semplice cono di luce, un segmento di voce, proiezione di filmati e scenografie imponenti. Dosando questi ingredienti alla spiritualità del libretto, il musical prova a mantenere in equilibrio l’umanizzazione di Maria con la grandezza del suo mistero. Per la prima volta su un palcoscenico la protagonista infatti è Maria di Nazareth, interprete «umanizzata» della storia su cui si fonda il Cristianesimo: Maria la bella fornaia ebrea che impasta il pane, che respinge le avance del diabolico Barabba (un venditore di armi) e si innamora del mite Giuseppe. Nel ruolo di colei che accetta benedicente la volontà di Dio e partorisce il Salvatore consapevole della gravità e dell’importanza del suo compito, c’è Alma Manera, voce intensa e forte presenza scenica. Con lei, protagonista con Carla Fracci nel 2005 in Nozze di sangue di Garcia Lorca, regia di Beppe Menegatti, c’è un cast di 40 giovani attori e 12 ballerini coordinati da Luciano Cannito.
Suggestive le scenografie, che riproducono i luoghi in cui Maria ha vissuto - dal cortile di casa di Anna e Gioacchino, dove da bimba Maria assiste alla preparazione del pane per la celebrazione del Kiddush, al Tempio in cui Gesù adulto entra per insegnare le Scritture - e un plauso ai costumi, riprodotti con attenzione filologica da Rosanna Grassia, e all’immagine grafica di Maria affidata allo scultore Silvio Amelio.

© SOCIETÀ EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=311387&PRINT=S

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Un’idea audace, complessa, carica di responsabilità. “Che non mi ha fatto dormire la notte” confessa la regista Maria Pia Liotta, con la voce emozionata. Già, perché portare sul palcoscenico la donna più famosa del mondo, madre di Gesù e simbolo stesso della fede cattolica, non è cosa facile. Tanto più se la scelta artistica ricade sul genere del musical, e la protagonista femminile incaricata di interpretare l’augusto ruolo splende nella sua femminilità di donna del sud.

Eppure tra i più incoraggianti sostenitori di questa missione artistica ci sono proprio gli ambienti vaticani, che hanno ospitato l’anteprima mondiale di “Maria di Nazareth, la storia continua…” lo scorso 17 giugno nella sala Paolo VI. E non solo si dicono entusiasti, appoggiando con convinzione il progetto, ma sono tra gli alti patrocinatori della produzione artistica, che ha visto coinvolti, tra gli altri, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, e i Pontifici Consigli delle Comunicazioni sociali e della Cultura.

Dello stesso avviso anche il presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Claudio Maria Gelli, che ha ricordato come questo musical ben rappresenti la storia che continua “perché Maria è una realtà, una persona che ci accompagna nella vita, e una donna che cammina al nostro fianco con le movenze e le problematiche di una donna del nostro tempo. Auguro allo spettacolo un grande successo – ha aggiunto –e andiamo avanti con fiducia e profonda gioia”

E per essere certi di non sbagliare, regia, produzione e attori in scena si sono avvalsi di un contributo speciale: quello di padre Stefano De Fiores, teologo e fra i massimi esperti in Italia di mariologia, intervenuto anche lui con emozione alla presentazione di stamani. E che ha assistito, passo dopo passo, ad ogni fase di sviluppo del musical, per accertarsi che la creazione non prendesse il sopravvento o, per usare le sue stesse parole, “perché l’umanizzazione resa di Maria non la spogliasse del suo mistero”, come è giusto che sia per ogni soggetto di culto.
Il progetto, frutto dell’incontro tra la regista Maria Pia Liotta (che è anche la madre della protagonista, Alma Manera) e Adele Dorothy Ciampa, che insieme a lei ha scritto il libretto, è co-organizzato dal Comune di Roma.
E proprio per la particolarità e l’importanza del tema trattato, il musical non poteva essere presentato su un palco qualsiasi della capitale italiana. È per questa ragione che il debutto a Roma, dove lo spettacolo arriverà in prima nazionale, non solo coinciderà con la festa dell’Immacolata, il prossimo 8 dicembre, ma su un palco costruito su misura per l’occasione. Il Teatro tenda “Casa di Maria”, struttura capace di ospitare 2.700 spettatori all’interno del complesso di Cinecittà. Resterà in programmazione sino a maggio, per partire poi alla volta dei palcoscenici mondiali. Nessuna data certa per il momento ma tanti desideri. Quello che “Maria di Nazareth…la storia continua” giri il mondo “è solo un sogno, ma come dimostra questo musical a volte i sogni si avverano”, ha concluso emozionata la regista.
Cecilia Dalla Negra

Ultimo aggiornamento ( martedì 02 dicembre 2008 ) http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Maria-di-Nazareth-la-storia-continua...-in-arrivo-il-musical-delle-Sacre-Scritture.html

martedì 23 dicembre 2008

IL FILM BLASFEMO E CRUDELE E FALSO " L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO" DI M. SCORSESE SI BASA SUL TALMUD

IL FILM BLASFEMO E CRUDELE E FALSO " L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO" DI M. SCORSESE SI BASA SUL TALMUD

Qualche tempo fa incontrai un giovane a Los Angeles, che si stava preparando per diventare rabbino. Gli chiesi del Talmud, e mi sembrò scioccato nel constatare che conoscevo quell'argomento. Alla fine disse: "Beh, non credo che sia più così importante come lo era un tempo". Quando gli dissi che un film d'odio come "L'Ultima Tentazione di Cristo" rispecchia in maniera incredibilmente accurata il Talmud - e che altri film d'odio del genere sono in produzione, grazie al fatto che il mondo di Hollywood prende il Talmud molto seriamente - il giovane rimase senza una spiegazione.

Sapete una cosa? Ho constatato che alcuni dei passati capi del mio popolo hanno mentito riguardo alla scienza, alle donne, ai bambini, ai non-ebrei, e al cristianesimo e a Gesù Cristo. Ho potuto scoprire che Gesù è il solo Messia e Salvatore per ogni essere umano sulla terra, è il Cristo che Dio aveva promesso. Ho scoperto molte cose quando ho pregato Gesù e gli ho detto: "Se sei davvero quello che dici di essere nel Nuovo Testamento, allora rivelati a me e ti seguirò e avrò fiducia in te per sempre".
Egli lo ha fatto, e io ho mantenuto la mia promessa. Certo ci sono tanti che sbandierano il nome di Cristo a sproposito, esistono tante imitazioni religiose (ogni cosa di valore viene contraffatta), ma quando conoscerai Gesù nella tua vita, saprai tutto ciò di cui hai bisogno sulla salvezza - la tua salvezza!
Non solo Egli ti offre gratuitamente la salvezza, ma ti darà la sua pace e ti farà libero.

Irv Spielberg

http://camcris.altervista.org/talmud.html

LA BESTEMMIA

LA BESTEMMIA



Il cinema si è distinto in questa impresa infame e scandalosa con alcuni film che, al di là dei proclami, avevano uno scopo preciso: infangare la santità del Signore Gesù, della sua Santissima Madre Maria e di San Giuseppe.

Cito soltanto: "Je vous salue, Marie" di Jean Luc Godard e "L'ultima tentazione di Cristo "di Martin Scorzese, "Il ventre di Maria" di Memè Perlini e "Per amore, solo per amore " di Giovanni Veronesi. E potrei citarne anche altri.

Ma c'è ancora di peggio, ed è il recla­mare a gran voce, per la bestemmia, il di­ritto di cittadinanza nel vivere civile.

L'agenzia di stampa "Corrispondenza Romana", in data 17- 24/8/1988, riportava la seguente notizia: "Il 20, 21 e 22 agosto si è svolto a Rimini un Congresso Bla­sfemo organizzato dalla UNMILA, un'as­sociazione con circa mille aderenti, diretta da un tale Guido Tassinari, che si propone l'obiettivo di abiurare la propria fede. Nel corso del convegno, al quale hanno par­tecipato anarchici, radicali, socialisti an­ticlericali, reduci del 68 e Cristiani di ba­se, tra l'altro è stata lanciata la proposta di organizzare un torneo di bestemmie. Per­ché non organizzare un torneo di bestem­mie ha affermato Tassinari e stendere un elenco dei maggiori bestemmiatori? Ci vuole una cattedra universitaria per lo studio della bestemmia':

Dal 28 ottobre 1993 Radio radicale, invece di trasmettere programmi preparati dalla redazione, per un certo periodo ha lasciato libero spazio alle telefonate degli ascoltatori. Sembrava di sentire lo scate­narsi dell'inferno sulla terra: volgarità in­descrivibili, odio feroce tra Nord e Sud e inoltre bestemmie, bestemmie e ancora bestemmie in tutte le salse, contro Dio e la sua SS.ma Madre. Radio radicale ha scoperto il trucco per propagare be­stemmie senza doverne pagare le con­seguenze sul piano legale.

Nessuno, né in campo civile né in cam­po religioso, è intervenuto con mezzi ade­guati per porre fine alla vergogna.

Tutto tace, anzi... qualcuno giustifica! Il garante per l'editoria Giuseppe Santa­niello ha giustificato il suo mancato inter­vento sostenendo che le telefonate tra­smesse da Radio radicale, anche se ricche di parolacce e di bestemmie, "rispecchia­no la vita, i sentimenti, le modalità di co­municazione diffusi nelle società". E se qualcuno avesse dato del "porco" a lui... Sarebbe ancora dello stesso parere?



http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/la%20bestemmia.htm

UNA RECENSIONE SINCERA SUL FILM BLASFEMO " PER AMORE, SOLO PER AMORE "

Per amore, solo per amore
Un film di Giovanni Veronesi. Con Stefania Sandrelli, Alessandro Haber, Penelope Cruz, Diego Abatantuono, Valeria Sabel, Ugo Conti, Mariangela D'Abbraccio, Massimo Pittarello, Renato De Carmine. Genere Religioso, colore 105 minuti. - Produzione Italia 1993.


GIUSEPPE SECONDO CAMPANILE E VERONESI Ogni anno a Natale la TV Mediaset manda in onda questo film irriverente e dissacrante verso la Sacra Famiglia. Il film si basa sul romanzo di P.F.Campanile. Dai Vangeli ufficiali ed apocrifi, e dalla Patristica risulta che il padre terreno di Gesù, Giuseppe di Nazaret è la persona piu' santa del mondo dopo Maria sua sposa, infatti Iddio non poteva affidare suo figlio a persone qualsiasi ma a persone degne, giuste e sante.Comunque in questi ultimi anni molti hanno scritto romanzi su San Giuseppe, come se la fantasia può cambiare la storia, romanzi in genere dissacranti. Il romanzo più offensivo verso San Giuseppe, santo molto miracoloso ed amato dai cattolici, l'ha scritto Campanile, che addiritura trasforma San Giuseppe patrono dei lavoratori in vagabondo, ubriacone, pagano e donnaiolo. Nel romanzo vediamo che la fanciulla Maria è inmorata di questo peccatore Giuseppe, il quale passa il tempo con Dorotea nota prostituta di Nazaret, questa spinge Giuseppe a recarsi a Tolemaide città pagana, dove poi lui va con il suo cavallo bianco per ubriacarsi e peccare. Intanto Maria cerca di dissuadere Giuseppe nel frequentare Dorotea, e perfino la fanciulla convince suo zio a procurare una falegnameria a Giuseppe. Passano gli anni, Maria diventa una donna e i fidanza con Giuseppe. Maria al ritorno della sua visita dalla cugina Elisabetta, si presenta incinta. Maria racconta la storia del'Angelo. Giuseppe e Maria si sposano, e vivono come fratello e sorella, poi vanno a Betlemme, dove nasce Gesù, poi c'è la fuga in Egitto. Dopo 8 anni ritornano a Nazaret. Giusppe si confida con il servo Socrate, lui a Maria non l'ha mai toccata, temendo Dio, quindi ha sofferto tanto perché ne era innamorato, ma ha sofferto solo per amore. Dopo questa confessione Giuseppe la sera stessa muore. E' inutile costrursi i santi secondo il proprio gusto, i santi sono guidati dallo Spirito Santo, e diventano luci che ci illuminano in queste tenebre. Traformare la luce in tenebra non è giusto, ma la luce non diventa tenebra, quindi San Giuseppe resta santo anche se Campanile invece lo voleva pagano e peccatore.


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http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=419607

UN ARTICOLO DEL 1993 ALL'USCITA NELLE SALE DEL FILM BLASFEMO " PER AMORE, SOLO PER AMORE "

San Giuseppe fa l’amore: sarà assolto?

Per amore, solo per amore
Un film di Giovanni Veronesi. Con Stefania Sandrelli, Alessandro Haber, Penelope Cruz, Diego Abatantuono, Valeria Sabel, Ugo Conti, Mariangela D'Abbraccio, Massimo Pittarello, Renato De Carmine. Genere Religioso, colore 105 minuti. - Produzione Italia 1993.


Esce oggi la pellicola di Giovanni Veronesi tratta dal libro di Festa Campanile: e si preannuncia la polemica. Don Mazzi: "Mi piace quel cinema che umanizza la religione" Abatantuono è il sensuale falegname che pecca con la Sandrelli ma non tocca la Madonna. Il prete di Domenica In: "La Chiesa deve capire" – ma non toccate Pasquale.
Prima di Aurelio De Laurentiis, il produttore del film "Per amore solo per amore", tratto dal libro di Pasquale Festa Campanile, da oggi sugli schermi, anche Hollywood aveva trasformato la storia d’amore della Vergine Maria e del falegname Giuseppe in un colossal tv, prodotto dalla Nbc, che aprì il dibattito tra "cinema e spiritualità", "sacro e blasfemo". Come accadde per "L’ultima tentazione di Cristo" di Scorsese, per il musical "Jesus Christ Superstar", per il provocatorio "Je vous salue Marie" di Godard e per il recente "Il ventre di Maria" di Perlini. Anche stavolta, mentre Sergio Citti prepara un’opera sui Re Magi, visti come comuni mortali pieni di sogni e bisogni, e mentre procede il colossal "La Bibbia", da più parti si levano proteste. "Cristo e la Vergine Maria non sono eroi da film". "Queste pellicole presentano la vita dei santi senza alcun rispetto della verità rivelata", gridano gli integralisti, ma le voci discordanti sono molte: in nome del Signore o degli incassi. "È vero, nel mio film Giuseppe è un uomo molto sensuale. Fa l’amore, ma non con Maria", dice Giovanni Veronesi, il trentenne regista di "Per amore, solo per amore" interpretato da Abatantuono, Penelope Cruz, Alessandro Haber e Stefania Sandrelli nel ruolo della vedova peccatrice, amante di Giuseppe. "Non sono cattolico osservante, ma credo di essere stato estremamente onesto presentando una Madonna "terrena", senza manto celeste. Però, anche se non penso che i cattolici protesteranno, di bigotti son piene le chiese... Eppure, il Papa ha recentemente parlato della figura di San Giuseppe, "un uomo giusto". Un uomo cancellato da una Storia più grande di lui: questo è il tema che mi interessa. "La prima parte è fedele al libro, la seconda mi appartiene di più – Alessandro Haber, il servo Socrates, viene dalla Grecia: è la "voce laica" della storia e non a caso subisce la punizione "divina" del taglio della lingua. Con lo sceneggiatore Ugo Chiti abbiamo inventato la piramide nel deserto, che rappresenta le avventure della giovinezza di Giuseppe sulla strada di Tolemaide, città del peccato. E se il cavallo bianco, "mezzo" di perdizione, nel libro viene rubato, nel film Giuseppe lo abbandona quando la sua vita cambia". Interviene Abatantuono: "La storia di Giuseppe è umana e divina al tempo stesso. Proprio per questo non vedo gli elementi di una violazione dei diritti dei cattolici". Il film certamente riaprirà il dibattito e ci sarà chi, ancora una volta, riconoscerà l’insuperabile spiritualità "umanizzata" del Cristo di Pier Paolo Pasolini in "Il Vangelo secondo Matteo". Dice don Antonio Mazzi, alla guida della comunità "Exodus" e presente a "Domenica In": "Non ho visto questo film, ma osservo sempre con grande attenzione i film che "umanizzano" argomenti religiosi. Riaprono indirettamente il dibattito anche sui nudi nell’arte religiosa. La logica dell’arte è quasi sempre provocatoria, va oltre. Bisogna offrire al pubblico gli strumenti della logica e dell’arte per instaurare un dibattito. L’amore fa parte della vita, la Chiesa deve tentare di capire, non di giudicare. La dottrina non può non tenere contro della trasparenza dell’amore". Padre Bartolomeo Sorge: "Parlare in generale, senza avere visto il film, è difficile. Il "Vangelo secondo Matteo" di Pasolini era bellissimo. Seguirò con grande interesse il dibattito che scaturità da questo film. Non significa che mi sottraggo all’interrogativo, ma che per ora lo sospendo". Chi è l’autore del film? Il tempo passa e l’arrugginita polemica non smette di sferragliare, di produrre sempre nuove schede a futura memoria. Ed ecco l’ultima. Com’è d’uso per le pellicole di prossima programmazione, mi arriva la "brochure" pubblicitaria di "Per amore, solo per amore" con una nota a firma orgogliosamente autografa del regista Giovanni Veronesi, al suo secondo film dopo l’opera prima "Maramao". "Questa è la storia d’amore più famosa del mondo" esordisce il cineasta, spiegando che si tratta del rapporto fra Giuseppe e Maria genitori di Gesù – E continua: "La mia storia racconta quello che non si sa, che non è mai stato detto... Non c’è nulla di sacro nel film, nulla di blasfemo: ho solo tentato d’immaginare la parte mancante di una storia... La mia Maria...". La "mia" storia, "ho tentato di immaginare", la "mia" Maria? Ma questa non è la sua storia, non è la sua Maria e Veronesi non ha immaginato un bel niente: ha soltanto utilizzato il notissimo romanzo omonimo di Pasquale Festa Campanile, a suo tempo laureato con il Premio Campiello, che chiunque con L. 10.500 può acquistare nei Tascabili Bompiani; e ne ha tratto la sceneggiatura a quattro mani con il commediografo Ugo Chiti (altro nome che è ingiusto tralasciare presentando il film). Del resto la dizione "dal romanzo di" è ben chiara nei titoli di testa; e meno male che contratti e consuetudini la impongono perché altrimenti, in tanta furia di appropriazioni indebite, sparirebbe anche quella. Se "Per amore, solo per amore" ha pregi di originalità, lo si deve alla reinvenzione della figura metastorica del babbo terreno di Cristo, a suo tempo riconosciuta da tutta la critica, di cui parla Carlo Bo nella prefazione al romanzo: "...un Giuseppe probabile, fuori dalle poche luci che la storia sacra ci consente, così come ce lo possiamo immaginare; e che il Festa Campanile ha cercato di legare a tutto il resto dell’accertabile storicamente...". Certo Pasqualino ha il torto di essere scomparso nel 1986 e di non essere più qui a protestare. Come se lui, firmando nel ‘66 la regia del film tratto da "La costanza della ragione", avesse trascurato di fare il nome di Vasco Pratolini autore del romanzo. Impensabile. Oggi, invece, l’atteggiamento di Veronesi non rappresenta un caso isolato: si inquadra nella concezione di un "autorismo" assoluto del regista, originariamente targata Nouvelle Vague e ormai degenerata al punto di cancellare i veri autori dei libri, dei soggetti e dei copioni a beneficio dei (come vogliamo chiamarli?) traduttori in immagini, adattatori, rielaboratori, realizzatori, inscenatori, tutti estremamente solleciti a nominarsi autori sul campo. Quando recensiremo il film potremo valutare se Giovanni Veronesi ha dato una sua lettura, una sua particolare interpretazione di "Per amore, solo per amore". Ma questo titolo, a dispetto di tutte le variazioni presenti e future, resta e resterà sempre una creazione di Pasquale Festa Campanile.
Da Il Corriere della Sera, 28 ottobre 1993
Sito: Il Corriere della Sera



http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=404308

IL CENTRO ANTI-BLASFEMIA CONTRO IL FILM BLASFEMO " PER AMORE, SOLO PER AMORE "

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

ANALISI DI DANIELE ASCARELLI BUBIS SUL FILM BLASFEMO " PER AMORE SOLO PER AMORE "

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DIEGO ABATANTUONO INTERPRETA S.GIUSEPPPE PADRE PUTATIVO DI GESU'
NEL FILM BLASFEMO "PER AMORE SOLO PER AMORE" DI G.VERONESI
FILM DOVE TRA TANTE BESTMMIE ABBIAMO S.GIUSEPPE PADRE PUTATIVO DEL SIGNORE
TRASFORMATO IN VAGABONDO PAGANO UBRIACONE E CLIENTE DI PROSTITUTE UN VERO PORCO

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FILM

PER AMORE SOLO PER AMORE

Interpreti e personaggi

* Diego Abatantuono: Giuseppe
* Penélope Cruz: Maria
* Stefania Sandrelli: Dorotea
* Alessandro Haber: Socrates
* Renato De Carmine: Cleofa
* Eliana Giua: Maria a 8 anni
* Valeria Sabel: Sara
* Laura Roncaccia: Giuditta
* Massimo Pittarello: Gioele
* Ugo Conti: Zebulon
* Gianni Musy Glori: Avrahm
* Antonino Iuorio: Manasse
* Mariangela D´Abbraccio: Tamar
recensione da

http://www.cinematocasa.it/section.asp?id=3


Storia della "Sacra Famiglia" vista dalla parte di Giuseppe. Il falegname Giuseppe, scapolo attempato,

gaudente puttaniere (assiduo cliente di Dorotea) e per nulla religioso, si invaghisce della giovane Maria.

Nonostante la differenza di età e dopo varie peripezie, si sposano, nonostante Giuseppe scopra che

Maria è incinta e non si sa di chi. Giuseppe lascia credere agli amici che sia stato lui ad ingravidare Maria

per mettere i parenti di lei di fronte al fatto compiuto e consentire così alle nozze riparatrici. Alla fine Giuseppe

si convince del disegno divino che sta dietro alla gravidanza di Maria e confida al suo lavorante Socrates (Haber)

che Dio è stato "coraggioso, molto coraggioso" a fidarsi di un tipo come lui. Giuseppe si è ridotto a dormire

per terra e si lamenta che gli fa male la schiena: fa così capire che quello con Maria è un matrimonio senza

rapporti intimi. Giuseppe si consola pensando che il bambino diventerà una persona famosa ed importante e

che lui ha avuto un qualche ruolo in tutto questo. Giuseppe viene trovato morto nella scena finale, che si

chiude con un commento del suo lavorante.





http://www.cinematocasa.it/section.asp?id=3


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DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA

Commento al film blasfemo:"PER AMORE SOLO PER AMORE", di Giovanni Veronesi

tratto dall'omonimo romanzo di P.F.Campanile.

Nel film Giuseppe il padre putativo del Signore Gesù, è un uomo pieno di vizi peccati.

Non vuole lavorare, si propio il Santo Padrono dei lavoratori in questo film pieno di odio, non lavora,

ma se la spassa, va a divertirsi in città pagane, dove passa il tempo a ubriacarsi e a peccare con le prostitute,

si è davvero un porco.............................................................................................................................................

Che orribili bestemmie imperdonabili, quanto odio verso un Santo tanto miracoloso.

Nel film anche la figura di Maria è infangata.

Trasformare i Santi in cani e porci è potere satanico.

Questo film, contro Dio, le Sacre Scritture, Gesù, la Santa Vergine Maria e S.Giuseppe, prodotto il 1993, dal 1996,

è puntualmente trasmesso da Canale 5 o Rete 4, proprio nel periodo natalizio, come un messaggio

per i credenti, facendo capire loro, che la Sacra Famiglia di Gesù, è perversa, quindi Gesù non è nessuno,

quindi è inutile festeggiare il Natale.

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

sabato 20 dicembre 2008

UNA RECENSIONE SINCERA SUL FILM IL BACIO DI GIUDA DI BENVENUTI

16/12/2008] di walter

GESU' SECONDO PAOLO BENVENUTI



Recentemente ho rivisto il film " Il Bacio di Giuda" di Paolo Benvenuti, in un incontro dove si discuteva sulla figura di Giuda, oggi di attualità, non solo per il clamoroso Vangelo Copto di Giuda scritto dagli gnostici canaiti, ma anche per l'opera teatrale " Il Vangelo secondo Pilato" con la regia di Glauco Mauri, tratta dall'omonimo romanzo di E.Schmitt,edizioni San Paolo. Nel film di Benvenuti abbiamo un Giuda sapiente colto, che conoscele sacre scritture, e un Gesù folle e delirante, che ha la fissazione di essere l'agnelo sacrificale, e l'attesa di venire ucciso, ora siccome nessuno, proprio nessuno ha intenzione di ucciderlo, gli Apostoli lo prendono per matto. Quindi Giuda per salvargli la faccia accetta di servirlo e lo tradisce. [+]
Recentemente ho rivisto il film " Il Bacio di Giuda" di Paolo Benvenuti, in un incontro dove si discuteva sulla figura di Giuda, oggi di attualità, non solo per il clamoroso Vangelo Copto di Giuda scritto dagli gnostici canaiti, ma anche per l'opera teatrale " Il Vangelo secondo Pilato" con la regia di Glauco Mauri, tratta dall'omonimo romanzo di E.Schmitt,edizioni San Paolo. Nel film di Benvenuti abbiamo un Giuda sapiente colto, che conoscele sacre scritture, e un Gesù folle e delirante, che ha la fissazione di essere l'agnelo sacrificale, e l'attesa di venire ucciso, ora siccome nessuno, proprio nessuno ha intenzione di ucciderlo, gli Apostoli lo prendono per matto. Quindi Giuda per salvargli la faccia accetta di servirlo e lo tradisce. Praticamente il matto Gesù si accorda con il saggio Giuda a fare questo passo. Non solo Gesù è matto perché si fa uccidere, ma cita epressioni prese fuori contesto dai vangeli gnostici; Tommaso, Filippo, e queste espressioni lo rendono ancora più matto e ridicolo. Perfino il carattere di Gesù è stato rimodellato secondo i gusti dell'ateo Benvenuti, come nella scena iniziale dove vedimo un Gesù che sta quasi nudo sulla riva del lago Tiberiade, circondato da tanti bimbetti completamente nudi. Altra scena ridola è la lavanda dei piedi, si vede un Gesù che cammina goffamente a carponi, e cerca di lavare i piedi agli Apostoli, i quali sono allarmati nel vedere Gesù così malconcio da sembrare un animale che si rotola per terra. Oggi tutti si creano il loro Gesù personale, lo fanno anche bravissimi registi come Benvenuti, il quale ha costruito il suo Gesù mischiando un pò di tutto; vangeli ufficali, vangeli gnostii, spunti letterari e tanta immaginazione. Il credente non deve temere poiché un Gesù nato dall'imaginazione di un regista non può sostituire il vero Signore Gesù Salvatore delle Sacre Scritture. [-] Sì0% No0%
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venerdì 19 dicembre 2008

IL VANGELO SECONDO PILATO DI SCHMITT E' UNA IMPERDONABILE BESTEMMIA CONTRO GESU'

CENTRO ANTI-BLASFEMIA


IL VANGELO SECONDO PILATO DI ERIC EMMANUEL SCHMITT
SAN PAOLO EDIZIONI 2002a

Riflessione di Simone Oren esperto nelle Sacre Scritture

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IL VANGELO SECONDO PILATO DI SCHMITT E' UNA IMPERDONABILE BESTEMMIA CONTRO GESU'
E LE SACRE SCRITTURE

Il Gesù di Schmitt pecca, scambia Dio con Satana, ha come maestro Giuda sapiente e colto.
Giuda il diavolo trasformato in Santo Profeta ispirato da Dio........sic !
Il Gesù di Schmitt, non crede ai miracoli che fa, crede che sono fenomeni naturali,
e si continua a bestemmiare lo Spirito Santo.
Il Gesù di Schmitt non accetta di morire per adempiere le Sacre Scritture
e la volontà del Padre, ma accetta di morire per una scommessa fatta
con la sua guida spirituale Giuda, poi non basta nemmeno la sfida,
e quindi accetta di morire credendo in se stesso e non in Dio.

Gesù di Schmitt è così umanizzato e peccatore che perfino prende in giro una fanciulla,
prima se la fidanza e poi perché non va daccordo la lascia,
questo è contro i costumi ebraici, (chi scrive è di origine ebraica), il fadnzamento allora
equivaleva al matrimonio, per lasciare la fidanzata occorreva il ripudio, cioè il divorzio,
concesso solo per gravi motivi, anche se alcuni rabbini erano più maschilisti e volevano il ripudio facile,
in pratica lo sposo se la doveva vedere con il suocero ed i cognati.
Comunque sappiamo che Gesù è contro il divorzio, e perfino vuole che noi ci faciamo eunuchi,
cioè restiamo vergini per il Regno dei Cieli, figuriamoci la sua purezza.
Gesù evangelico è Pane celeste, essendo il Fglio di Dio eterno, non può avere rapporti sessuali,
LA SANTA EUCARISTIA FA SESSO ? E' ORRIBILE PECCATO SOLO IPOTIZZARLO !
I figli eterni di Dio, gli Angeli, i risorti non si sposano; Luca : 20, 34-36, Gesù ora non è solo il Figlio
di Dio, ma Dio stesso; Giovanni: 1, 1-5, Gesù è cosciente di questa sua preesistenza; Giovanni: 8,58.
Gesù è senza peccato e non può avere nemmeno tentazioni a peccare, Gesù stesso ci insegna che le tentazioni interiori,
non quelle esteriori, ma quelle interiori sono peccato, Matteo : 5, 27-30; Matteo : 15, 19.
Schmitt fa fare e dire a Gesù quello che vuole lui, tutti sappiamo fare questo peccato se vogliamo bestemmiare!
Pilato, ecco per sapere cosa pensava, non occorre la fantasia di Schmitt, abbiamo tanto materiale
storico, Filone... , i Padri della Chiesa.
Una nota, Pilato non conosceva il termine cristiano, come scrive l'ignorante Schmitt,
perché questo termine fu coniato molto dopo la morte di Gesù ad Antiochia !

In questi ultimi anni vediamo che i teologi cattolici, tendono a vedere in Gesù solo un uomo,
specialmente interpretano malissimo il Getzemani,
perché si fanno trascinare dai razionalisti, invece proprio al Getzemani, Gesù mostra
una grande divinità, non solo questo è evidente nel testo di Giovanni, ma anche nei Sinottici,
basta pensare l'Angelo consolatore in Luca.
Molti Teologi paragonano Gesù ad un Santo cristano.
Non possiamo paragonare Gesù ad un Santo, nemmeno un gran Santo come San Francesco d'Assisi.
Vediamo che San Francesco era un gran peccatore che con fatica e con l'aiuto di Gesù
diventa poi Santo, quindi non possiamo metterlo nello stesso piano di Gesù,
il quale era Dio che ha preso la forma umana, non era un uomo comune ma era ed è sempre Dio,
quindi sempre santo ed immacolato e purissimo.

LETTERA AI FILIPPESI: 2, 5-8 "Abbiate in voi gli stessi sentimenti he furono in Cristo Gesù,
il quale,pur esendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
ma spoglio se stesso,assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte in croce".

Gesù dichiara che per questo sacrificio è venuto al mondo; V.GIOVANNI: 12,23-30;

1,[23]Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. [24]In verità, in verità vi dico:
se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
[25]Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
[26]Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.
[27]Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!
[28]Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!».
[29]La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano:

«Un angelo gli ha parlato». [30]Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi.

Gesù dichiara che non vede l'ora di affrontare il sacrificio;

V.LUCA: 12,49-50; GESU' E LA SUA PASSIONE

12,[49]Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso!

[50]C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!

Gesù vuole obbedire al padre fino alla morte, e chiama Satana chi lo vorrebbe dissuadere;

V.MATTEO: 16,21-23;

16,[21]Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto

da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.

[22]Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai».

[23]Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo,

perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Vediamo che Gesù, al Getsemani prega con angoscia che passi da lui il calice,

ma ecco che non vuole che sia fatta la sua volontà,

ma vuole che sia fatta la volontà del Padre;

PERCHE' GESU' SOFFRE E SUDA SANGUE AL GETZEMANI ?

Gesu' nel Getsemani soffrì molto,Lui sapeva che cosa gli stava accadendo,
umiliazini infinite,tradimento,abbandono,arresto,e per un pò i perfidi sacerdoti e farisei avrebbero vinto su di lui,
come avrebbero sofferto sua madre e i suoi fratelli e i discepoli nel vederlo flagelllato e ferito ,denudato e crocifisso.
Gesù è perfettissimo, se pregava e provava angoscia difronte a questa cosa è normale,
degli psichiatri trovano il comportamento di Gesù razionale, e quello di Socrate e certi martiri cristiani che spontaneamente si facevano uccidere,
comportamenti paranoici, deliranti,che presentano uno spiccato autolesionismo schizoide tipico dei suicidi.
Ma Gesù bisogna leggerlo da tutte le angolature del Novo Testamento.In Luca dice che non vede l'ora di ricevre questo battesimo;
V.Luca:12,50.Nel Vangelo di Giovannni Gesù appare molto risoluto e senza timore, non dice passi il calice ma dice;
V.Giovanni: 12,27-"Ora la mia anima è turbata,e che cosa devo dire?....Padre salvami da quest'ora?
Ma proprio per questo sono venuto a quest'ora. Padre,glorifica il tuo Nome!".
V.Giovanni: 18,11-" Metti la spada nel fodero. Non dovrò forse bere il calice che il Padre mi ha dato?"
Ecco che se si legge tutto su Gesù, il quadro che ne esce non è quello di un fifone,
ma Gesù non teme le sofferenze fisiche,avendo la natura divina (Ricordiamo la trasfigurazione V.Matteo: 17,1-9),
Gesù soffre per le umiliazioni, era l'ora delle tenebre e ora Lui diventava agli occhi di tutti un fallito, chissà come soffriva Gesù in croce
sentendo dire alla gente di scendere dalla croce. Ma ecco un particolare sconvolgente Gesù ha obbedito al Padre
ed è morto per admpiere le scritture, V.Matteo: 26,54 e 24,56,
ma ecco Gesù se voleva poteva anche non morire crocifisso, ecco cosa dichiara;
V.Matteo:26,52-53-"Rimetti la tua spada al suo posto, poiché tutti quelli che mettono mano alla spada ,di spada periranno.
O CREDI CHE IO NON POSSA PREGARE IL PADRE MIO CHE MANDI SUBITO IN MIA DIFESA PIU' DI DODICI LEGIONI DI ANGELI?".

Quindi Gesù è il figlio di Dio è sempre salvo, poveri noi invece che non conosciamo il nostro destino
e nel momento del bisogno facciamo cose errate come perdere la fede o essere pessimisti o scoraggiarci troppo,
e perfino facilitare la cattiva sorte.
Basta criticare Gesù come un fifone, un debole, sono bestemmie che pronunciano quelli ignoranti della Parola di Dio.
Concludiamo con un passo del Vangelo di Giovannni che chiarisce tutto:18,36-" Il mio regno non è di questo mondo.
Se di questo mondo fosse il mio regno,le mie guardie avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei.
Ora, il mio regno non è di qui". Ecco Gesù ci fa capire che questo mondo è governato da Satana, ed anche per questo le
cose dovevano andare in quel modo come era stato profetizzato.

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

UN ALTRO ROMANZO BLASFEMO CON GESU' GAY

PRESTO IL GESU' GAY DI FREY
Mitomane da classifica
giovedì 18 dicembre 2008 , di Il Riformista



Il terzo Testamento. Il libro, per ora in fase di lavorazione, si incentra sull'ipotetica figura del Messia a spasso per la New York di oggi. Per cosa pregherebbe? Come vivrebbe? E con chi? Un'opera provocatoria nel solco del revival fantacristiano, da Dan Brown a Michael Faber, passando per Jeffrey Archer.





di Antonello Guerrera

Dopo il Vecchio e il Nuovo, i cristiani dovranno attendersi un terzo Testamento. Anzi, come si chiamerà con tutta probabilità, il «Testamento finale della Sacra Bibbia», ultimo atto di una stravagante trilogia ideata dallo scrittore americano James Frey, destinato a generare controversie ancor prima della pubblicazione. Perché, come ha candidamente dichiarato lo scrittore a The Rumpus.net, il Testamento finale per ora è solo un progetto. Pratica, quella di iniziare la gestazione di un libro con strutture predefinite, sconosciuta a Frey. Ma è evidente che l'audacia del progetto richiede precisione e coerenza infallibili. A differenza dei suoi recenti e nebulosi trascorsi letterari, su quel flebile confine tra fiction e realtà.

Già, perché non è la prima volta che Frey desta scalpore. Nel 2003 era stato protagonista di una vicenda poco edificante dopo la pubblicazione del suo In un milione di piccoli pezzi. Libro autobiografico di grande intensità stilistica, tra le dipendenze da alcool e droga, la riabilitazione in una clinica del Minnesota e gli incontri con la futura ragazza Lilly e l'amico Leonard - che sarà poi trampolino di lancio del seguito Il mio amico Leonard o una vita ricostruita, altro libro di memorie apparentemente inappuntabili.

A circa tre anni dalla pubblicazione del "Milione" americano, tuttavia, la credibilità di Frey subì un duro colpo. Il sito The Smoking Gun smontò diversi passaggi drammatici e, come si evinse successivamente, gonfiati della vita dell'autore - sulla falsariga dei casi Margaret B. Jones, David Leavitt o alla vicenda Irving-Hughes alla base de L'imbroglio. Per esempio il James del libro, strafatto di crack, viene arrestato per un incidente stradale con dei poliziotti, per poi resistere violentemente agli ufficiali e finire in carcere per tre mesi. In realtà, come evidenziato dallo Smoking che recuperò gli atti della polizia, lo scrittore venne trattenuto per sole cinque ore e mostrò un comportamento conciliante. Due versioni non proprio combacianti che portarono al centro delle polemiche Frey e l'editore Random House, accusati di falso anche da Oprah Winfrey - che aveva inserito il "Milione" nella sua lista letteraria Oprah's Book Club. La Random, tra l'altro, oltre a corredare le nuove copie con una nota di scuse dell'autore, si impegnò addirittura a rimborsare i lettori offesi dalle rivelazioni di scottante non veridicità - offerta che però implicava l'improbabile conservazione dello scontrino d'acquisto da parte del cliente. Il tutto per un libro non interamente autobiografico come annunciato in precedenza, ma che, come i successivi, ebbe un grandissimo successo scalando le classifiche di New York Times e Amazon.

Stavolta, invece, Frey ha generato scalpore addirittura prima della pubblicazione del suo Testamento, dichiarando che l'opera si incentrerà sulla figura di Gesù Cristo trapiantata nei tempi moderni, nei quali, «grazie alla tecnologia, abbiamo la potenza di Dio nelle nostre mani». «Il libro si incentrerà sull'ipotetica figura del Messia a spasso per la New York di oggi. Per cosa pregherebbe? Come vivrebbe? E con chi?» si chiede lo scrittore. Pensato, detto, fatto, la risposta di Frey recita che Cristo vivrebbe quasi certamente con una prostituta, non condannerebbe gay e lesbiche, ma anzi sarebbe favorevole al loro matrimonio. Ma se Gesù avrà nel suo libro una connotazione quantomeno diversa da quella ufficiale, che ne sarà di Giuda trasposto nella nostra società? «Giuda sarà sempre lo stesso di duemila anni fa. Un egoista che pensa a sé stesso prima che all'umanità intera, che considera il denaro più importante dell'amore».

Un esperimento quello di Frey che s'immerge nel solco dei revival biblico-cristiani che hanno destato roventi polemiche negli ultimi tempi, dal Codice da Vinci di Brown, al Vangelo secondo Giuda di Beniamino Iscariota di Jeffrey Archer sino alle ultime apparenti parole di Gesù in punto di morte ne Il vangelo del fuoco di Michael Faber, solo per citarne alcuni. Ultimissimo nell'occhio del ciclone dei fedeli cristiani è finito il poeta e regista gallese Patrick Jones per i suoi versi sessuali su Gesù e Maria Maddalena tratti dalla sua raccolta Darkness Is Where the Stars Are. Ma lo scrittore del terzo Testamento non sembra essere troppo spaventato dai suoi potenziali detrattori: «Se il libro è figo, interessante ed emozionante, allora alza il tuo dito medio e sbandieralo a tutti», Frey dixit.





18/12/2008
http://www.gaynews.it/view.php?ID=80184

martedì 16 dicembre 2008

IL GIUDIZIO UNIVERSALE IN BREVE

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

GIUDIZIO UNIVERSALE IN BREVE


VANGELO SECONDO SAN MATTEO CAPITOLO 25


Il giorno del giudizio
25,31"Quando il Figlio dell'uomo verrà nel suo splendore, insieme con gli angeli, si siederà sul suo trono glorioso.
32Tutti i popoli della terra saranno riuniti di fronte a lui ed egli li separerà in due gruppi, come fa il pastore quando separa le pecore dalle capre:
33metterà i giusti da una parte e i malvagi dall'altra.
34"Allora il re dirà ai giusti: Venite, voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo.
..........................41"Poi dirà ai malvagi: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che Dio ha preparato per il diavolo e per i suoi servi!
.......................... 46"E questi andranno nella punizione eterna mentre i giusti andranno nella vita eterna".


http://www.bibbiaedu.it/pls/bibbiaol/GestBibbia_int2.Ricerca?Libro=Matteo&Capitolo=25


http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia/pendmsg?hl=it

CHI NEGA CHE GESU' E' IL CRISTO E' L'ANTICRISTO

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

CHI NEGA CHE GESU' E' IL CRISTO E' L'ANTICRISTO

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I LETTERA DI GIOVANNNI : 2,18-29; 4, 1-6



2,18Figli miei, è giunta l'ultima ora. Voi sapete che deve venire un anticristo. Ebbene, ora ci sono molti anticristi: questo vuol dire che siamo proprio all'ultima ora. 19Prima essi erano con noi, ma non erano veramente dei nostri: se lo fossero stati, sarebbero rimasti con noi. Si sono allontanati, perciò è chiaro che non tutti quelli che sono con noi sono veramente dei nostri.
20A voi però Dio ha dato lo Spirito Santo, quindi conoscete tutti la verità. 21Io non vi scrivo: "Voi non conoscete la verità". Anzi, vi dichiaro che la conoscete e sapete che nessuna menzogna può nascere dalla verità. 22Sapete chi è il bugiardo, l'anticristo: chiunque afferma che Gesù non è il Cristo. Chi dice così rifiuta non solo il Figlio, ma anche il Padre. 23Infatti chi rifiuta il Figlio è separato da Dio Padre. Chi riconosce il Figlio è unito al Padre.
24Voi dunque conservate nei vostri cuori la parola del Signore, che avete udito dal principio! Se essa rimane in voi, sarete uniti con il Figlio e con il Padre. 25E questa è la promessa che Cristo ci ha fatto: la vita eterna.
26Vi ho parlato di quelli che cercano di ingannarvi; 27ma lo Spirito Santo che avete ricevuto da Gesù Cristo rimane ben saldo in voi, perciò non avete bisogno di nessun maestro. Infatti è lo Spirito il vostro maestro in tutto: egli insegna la verità e non la menzogna. Voi dunque rimanete uniti a Gesù come vi è stato insegnato.

La speranza dei credenti
28Ed ora, figli miei, rimanete uniti a Gesù Cristo. Così quando verrà, potremo stare a testa alta e non avremo da vergognarci davanti a lui. 29Voi sapete che Gesù Cristo compie la volontà di Dio. Perciò chiunque fa la volontà di Dio è diventato figlio di Dio.

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4,1Miei cari, se uno dice di avere lo Spirito, non credetegli subito: prima, esaminatelo bene, per vedere se davvero ha lo Spirito che viene da Dio; perché molti predicatori bugiardi sono andati a predicare nel mondo.
2La prova che uno ha lo Spirito di Dio è questa: se riconosce pubblicamente che Gesù è il Cristo fatto uomo, ha lo Spirito di Dio. 3Se non lo riconosce non ha lo Spirito che viene da Dio, ma quello dell'anticristo. Voi sapete che l'anticristo deve venire: ebbene, è già nel mondo.
4Ma voi, figli miei, appartenete a Dio e avete sconfitto i predicatori bugiardi: infatti lo spirito in voi è più grande dello spirito che è nel mondo.
5Essi appartengono al mondo;
perciò parlano secondo i criteri del mondo,
e il mondo li sta ad ascoltare.
6Noi invece apparteniamo a Dio;
chi conosce Dio ascolta la nostra testimonianza,
chi non appartiene a Dio non ci ascolta.
In questo modo possiamo riconoscere se uno ha lo spirito della verità o lo spirito della menzogna.



Citazioni Bibbia Tilc

http://www.bibbiaedu.it/bibbia/interconfessionale/nt/index.html

http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia/pendmsg?hl=it

IL VANGELO DI GIUDA TESTO

IL VANGELO DI GIUDA

Filippo Goti



Ha sollevato numerosi polemiche in ambito cristiano la traduzione del Vangelo di Giuda. Chi si è dichiarato scettico sull'autenticità dell'opera, chi non l'accetta per le verità in essa contenute, e chi invece la considera veritiera.

La storia raccontata in questo Vangelo, narra di un Giuda discepolo prediletto a cui viene affidata il compito di tradire Gesù, affinchè quest'ultimo potesse compiere la sua missione di salvezza e redenzione dell'umanità.

In verità non si tratta di un'assoluta novità, anche perchè i Padri della Chiesa avevano denunciato l'esistenza di questo vangelo ascrivendolo alla comunità cainita (Ireneo 180 d.c.). Inoltre in numerose scuole neognostiche Giuda viene considerato il più grande dei Maestri alla corte di Gesù, un vero dottore delle scritture, una grande personalità l'unica in grado di agevolare la missione salvifica del Cristo, e già nei canonici il "rapporto" fra Giuda ed il Sinedrio emerge, seppur nella forma di corruzione.

Lo scalpore nasce nell'ambito di un più generalizzato "attacco" culturale nei confronti della Chiesa, a cui non è nostro compito rispondere, ma solamente porre in evidenza come il Vangelo di Giuda si tratta di uno scritto la cui datazione è molto ravvicinata ai vangeli canonici, e che offre sicuramente spunti di riflessione simbolica. La mia personale convinzione è come questo vangelo vada vissuto in chiave "onirica", di ricerca interiore, e non tanto come una serie di verità storiche, ma piuttosto di metodologia operativa.

Neppure dobbiamo stupirci per come Giuda sia il fulcro a cui ruota questo vangello, in quando è necessario come in numerose comunità gnostiche era in uso la pratica dell'inversione di miti, storie e personaggi, in chiave di "rivolta di conoscenza". Nel complesso mondo di miti e simboli ( strumenti principi della trasmissione gnostica ), i personaggi ( attori e comparse ) dell'Antico e del Nuovo Testamento, erano rovesciati proprio in funzione o correlazione della visione cosmogonica ed escatologica peculiare agli gnostici, dove la Creazione tutta era espressione di un Dio minore.

Se il Dio veterotestamentario è il Demiurgo corrotto che ha dato vita, per arroganza e cecità, ad un mondo distorto, capovolto, prigione dello Spirito, e quindi chiunque ad esso si ribelli ( serpente, Caino, Lilith) diventa un erore gnostico, ciò può essere tradotto in modo grossolano come il fare il bene attraverso il male. Un mero coscienziale e conoscenziale.I canaiti appartenevano a tale ambito gnostico.







APERTURA

La segreta rivelazione che Gesù conferì a Giuda Iscariota durante la settimana, e precisamente tre giorni prima, della celebrazione della Pasqua.



IL MINISTERO TERRENO DI GESU'

Quando Gesù venne alla terra, compì grandi miracoli e meraviglie per la salvezza dell'umanità. Poichè alcuni camminavano sul sentiero della rettitudine, mentre altri nella loro trasgressione, vennero chiamati i dodici discepoli. Cominciò a parlare con loro dei misteri oltre il mondo, e che cosa avviene all'estremità della vita. Non è comparso spesso ai suoi discepoli come Se stesso, ma si trovava fra loro come un bambino.

SCENA I – DIALOGHI DI GESÙ CON I DISCEPOLI. : LA PREGHIERA DEL RINGRAZIAMENTO O DELL'EUCARESTIA

Un giorno era con i suoi discepoli in Giudea, e li trovò seduti insieme in modo pio e rispettoso. Si avvicinò ridendo ai suoi discepoli seduti insieme, e intenti ad offrire una preghiera di ringraziamento del pane. I discepoli gli dissero: “Maestro perché ridi della nostra preghiera di ringraziamento? Abbiamo fatto ciò che è giusto”! Rispose loro:” Non sto ridendo di voi. Non state facendo ciò a causa della vostra volontà, ma perché così il vostro Dio vuole essere elogiato” E loro dissero: “Maestro, tu sei (…) il figlio del nostro dio”. Gesù rispose loro : “Come mi conoscete? In verità vi dico che nessuna generazione della gente che è fra mi conoscerà”.

I DISCEPOLI SI ARRABBIANO

Quando i discepoli udirono ciò iniziarono ad arrabbiarsi ed infuriarsi, e a bestemmiare contro di lui nei loro cuori. Quando Gesù si accorse della loro mancanza di comprensione disse loro “Perché questa agitazione vi ha condotti alla rabbia? Il vostro Dio che è presso di voi [ ...], vi ha provocato per farvi arrabbiare dentro le vostre anime. [ lo lasci ] chi di voi sia [ abbastanza forte ] fra gli esseri umani da mettere in evidenza l'uomo perfetto innanzi al mio volto." Tutti dissero “ Noi abbiamo la forza”. Ma i loro spiriti non hanno osato levarsi in piedi [a lui ], tranne Giuda Escariota. Egli riuscì a levarsi in piedi innanzi a lui, ma non guardarlo negli occhi, e girò il suo volto lontano. Giuda [ disse ] a lui, "conosco chi sei e da dove sei venuto Provieni dal regno immortale di Barbelo. E non sono degno di pronunciare il nome di colui ti ha inviato."

GESÙ PARLA A GIUDA PRIVATAMENTE

Sapendo che Giuda stava riflettendo su qualcosa di eccelso Gesù gli disse “Allontanati dagli altri e ti dirò i misteri del Regno. Per te è possibile raggiungerlo, ma ti addolorerai molto. Qualcun altro ti sostituirà affinchè i dodici [discepoli] possano venire a completamento con il loro dio”. Giuda gli disse “ Quando mi dirai queste cose, e (quando) sarà il giorno dell'alba luminosa per la generazione?” Ma quando disse queste cose Gesù lo lasciò.



SCENA DUE: GESÙ COMPARE NUOVAMENTE AI DISCEPOLI.

Dopo che tutto ciò è accaduto, Gesù (appare) nuovamente ai suoi discepoli la mattina successiva. Gli dissero: ”Maestro, dove siete andato, e cosa hai fatto quando ci hai lasciato?” Gesù disse: “ sono andato ad un’altra generazione grande e santa” I discepoli dissero “Maestro, che cosa è la generazione che è più grande e santa di noi, e che non è ora in questi regni??”. Gesù sentendo questo rise, e disse loro: “ Perché voi state pensando nei vostri cuori alla generazione grande e santa? In verità vi dico che nessun nato in questo eone vedrà quella (generazione), e nessun arconte degli angeli delle stelle regnerà su quella generazione, e nessuna persona dalla nascita mortale può associarsi con essa, perché quella generazione non viene da [...] quale è diventata [...]. La generazione della gente fra (voi) proviene dalla generazione dell' umanità (..),che [... ] altri poteri [... ] [ che ] attraverso cui regnate."”. Quando i discepoli sentirono ciò, furono turbati nello spirito. Non poterono dire una parola. Un altro girono Gesù andò da loro. Gli dissero: ” Maestro, noi ti abbiamo visto in una [visione], abbiamo avuto grandi [sogni ...] nella notte [...]". [Egli disse], “Perché avete [voi ... quando] siete andati dentro ciò che è celato?” [38]

I DISCEPOLI VEDONO IL TEMPIO, E NE DISCUTONO

Essi dissero, “Abbiamo (visto) (.. una casa con un )grande altare [ ..attorno.. esso, e] dodici uomini - erano sacerdoti, riteniamo - e un nome; e una folla di gente che attendeva a quell'altare [fino..] i sacerdoti [ ... e riceve] le offerte. [Ma] noi abbiamo continuato ad attendere.[Gesù disse] ” A chi [i sacerdoti] assomigliavano?”. Essi [ dissero.”qualcuno ...] due settimane;[alcuni] sacrificavano i loro figli, altri le mogli, scambievolmente, con umiltà e venerazione; alcuni dormivano con uomini: altri stavano macellando; altri ancora commettevano un gran numero di peccati e atti contrari alla legge. E gli uomini che si levavano in piedi all’altare invocavano il tuo [nome], e in tutte gli atti della loro mancanza, i sacrifici sono portati a compimento [...]”. Dopo aver detto questo, essi rimasero calmi perché erano turbati.

GESU' OFFRE UN'INTERPRETAZIONE ALLEGORICA DELLA VISIONE DEL TEMPIO

Gesù disse loro, "Perché siete turbati? In verità vi dico, che tutti i sacerdoti che si innalzano davanti all'altare invocano il mio nome. Vi dico ancora ,che il mio nome è stato scritto su questo (..) delle generazioni delle stelle attraverso le generazioni umane. (e…) hanno piantato alberi senza frutti, in mio nome, in maniera vergognosa." Gesù disse loro, "Quelli che avete visto ricevere le offerte all'altare, sono ciò che siete. Quello è il Dio che servite, e siete quei dodici uomini che avete visto. Il bestiame che avete visto portare per il sacrificio è la molta gente sviata(40) davanti a quell' altare. (..) si alzerà ed userà il mio nome in questo modo, e generazioni di devoti rimarranno a lui leali. Dopo (lui) un altro uomo si leverà in piedi là dai (fornicatori), e un altro si alzerà là dagli assassini dei bambini, ed un altro da coloro che dormono con gli uomini, e da coloro che si astengono, ed il resto della gente impura e contraria alla legge, e a coloro che nell’errore dicono, " Siamo come gli angeli"; sono le stelle che portano tutto alla relativa conclusione. Per le generazioni umane è stato detto, "Guardate, Dio ha ricevuto il vostro sacrificio dalle mani di un sacerdote, che è nell’errore. Ma è il Signore, il Signore dell'universo, che comanda, e "L'ultimo giorno saranno relegati a vergogna .'"(41) Gesù disse (a loro), "Cessate di sac(rificare..) quello che avete (..) sopra l'altare, perchè sono sopra le vostre stelle ed i vostri angeli , e sono già giunto alla fine . Così lasciate chi ( ..è intrappolato) innanzi a voi, e lasciateli andare ( 15 linee mancanti) generazioni(..). Un panettiere non può nutrire tutta la creazione (42) sotto (il cielo). E (..)a loro (..) e (..) a noi e(..). Gesù disse loro, "Smettete di lottare con me. Ciascuno di voi ha la sua propria stella, e ognuno (17 linee mancanti) (43) in (..) chi è venuto(... primavera) per l'albero(..) di questo eone (..) per un certo tempo (..) ma lui è venuto a innaffiare il paradiso di Dio, e la (generazione) che durerà, perché (lui) non corromperà ( il cammino della vita ) che la generazione, ma (..) per tutta l'eternità."



GIUDA CHIEDE A GESU' RIGUARDO QUELLA GENERAZIONE ED ALLE GENERAZIONI UMANE

Giuda chiese a ( lui, "Rabb)i, che genere di frutta produce questa generazione ?" Gesù disse, "Le anime di ogni generazione umana moriranno. Quando questa gente, tuttavia, ha completato il periodo del regno e lo spirito le lascia, i loro corpi moriranno ma le loro anime saranno vive, e innalzate su (in cielo).” Giuda disse, "E che cosa faranno le rimanenze delle generazioni umane?" Gesù disse, "E' impossibile (44) seminare il seme sopra (la roccia) e raccoglierne la relativa frutta. (questo) è anche il senso(..) la generazione (corrotta) (..) e Sophia corruttibile (..) la mano che ha generato la gente mortale, in modo che le loro anime vanno fino ai regni eterni qui sopra. (In verità) vi dico,(..) la potenza dell’angelo (..)potrà vedere quello (..) questi a chi(..) le sante generazioni(...)."Dopo aver detto questo, si allontanò.



SCENA 3: GIUDA RACCONTA UNA VISIONE E GESÙ RISPONDE

Giuda disse, "Maestro, come hai ascoltato tutti, ora ascolta anche me. Perché ho avuto una grande visione ." Quando Gesù udì questo, rise e gli disse, "tu sei il tredicesimo spirito, perché ti sforzi tanto? Ma su parla, ed io ti sopporterò." Giuda gli disse, "Nella visione mi sono visto mentre i dodici discepoli mi stavano lapidando e (45) perseguitando ( molto severamente). Ed inoltre sono venuto al posto in cui (..) dopo di te. Ho visto (una casa.), ed i miei occhi non poterono (comprendere) le dimensioni. Molta gente era nei suoi dintorni, e quella casa aveva un tetto di fogliame, e nel mezzo della casa c'era (una folla)( 2 linee mancanti), Maestro, portami dentro con queste persone .'" (Gesù) rispose dicendo, "Giuda, la tua stella ti ha condotto fuori strada." e continuò , "Nessuna persona mortale di nascita è degna di entrare nella casa che hai visto, perché quel posto è riservato al Santo. Né il sole né la luna regnano là, né il giorno, ma la volontà santa rimarrà sempre là, nel regno eterno con i santi angeli . Vedi, io ti ho spiegato i misteri del regno (46) e insegnato circa l'errore delle stelle; e(..) tramandalo(..) sui dodici eoni."



GIUDA CHIEDE NOTIZIE SUL SUO DESTINO

Giuda disse, "Maestro, potrebbe essere che il mio seme sia sotto il controllo degli arconti?" Gesù gli rispose dicendo, "Vieni, che io (2 linee mancanti), ma ti addolorerà molto quando vedrai il regno e tutte le sue generazione." Quando sentì questo, Giuda gli chiese, "Che cosa c’è di buono in quanto ho ricevuto? Avete disposto diversamente (per me) da quella generazione." Gesù rispose dicendo, "Diventerai il tredicesimo, sarai maledetto dalle altre generazioni e andrai a regnare sopra di loro. Negli ultimi giorni malediranno la tua ascesa (47) verso la santa (generazione)."



GESU' INSEGNA A GIUDA CIRCA LA COSMOLOGIA: LO SPIRITO E IL GES’ AUTOGENERATO

Gesù disse, "(vieni), io posso insegnarti i (segreti) che nessuna persona (ha) mai visto. Perché esiste un regno grande e illimitato, la cui estensione nessuna generazione di angeli ha visto, (nel quale) c'è (un) grande (spirito) invisibile, che nessun occhio di angelo ha mai visto, nessun pensiero del cuore ha mai compreso, e non è mai stato indicato con nessun nome."E una nube luminosa vi comparve. Disse, "Genera un angelo come mio strumento ." "Un grande angelo, Il divino illuminato Auto-Generato emerse dalla nube. A causa sua, altri quattro angeli si manifestarono da un'altra nube, e diventarono gli strumenti per l' angelico Auto-Generato. L' Auto-Generato disse, (48) 'lasciano [... ] venire all'esistenza [... ], e venne all'esistenza [... ]. E lui (creò) il primo astro per regnare sopra di lui. Egli disse, Che gli angeli siano creati per servir (lo),'e miriadi senza numero ne ha creati. Egli disse, "(che) un eone illuminato sia creato,"e questo venne creato. Egli generò un secondo astro (..) per regnare su di lui, insieme a una miriade di angeli senza numero, per offrire servizio. Questo è come ha generato il resto degli eoni luminosi. Li fece per regnare sopra di loro, e creò per loro innumerevoli miriadi di angeli, a servirli.



ADAM E GLI ASTRI

"Adam era nella prima nube luminosa che nessun angelo aveva mai visto fra tutti quelli che “Dio ha chiamato”. Egli (49) (..) che(..) a immagine(..) e somiglianza di (questo) angelo. Fece comparire l'incorruttibile (generazione) di Seth(..) i dodici (..)i ventiquattro(..). Creò settantadue astri nella generazione incorruttibile, in conformità con la volontà dello Spirito. Gli stessi settantadue astri crearono altri trecentosessanta astri nella generazione incorruttibile, in conformità con volontà dello Spirito, in modo che il numero fosse cinque per ciascuno. "I dodici eoni dei dodici astri (luminari) costituiscono il loro padre, con sei cieli per ogni eone, così che ci sono settantadue cieli per i settantadue luminari, e per ciascuno (50) (di loro cinque) firmamenti, (per un totale di) trecentosessanta (firmamenti...). Furono dati loro l'autorità e (un grande) di innumerevoli angeli, per la gloria e l'adorazione, (e dopo questo anche) spiriti vergini, per la gloria e (l'adorazione) di tutti gli eoni del cielo e dei loro firmamenti.



IL COSMO, IL CAOS, E IL MONDO SOTTOSTANTE

"La moltitudine di questi immortali è chiamato cosmo che è, separato- dal Padre ed i settantadue luminari che coesistono con l'Auto-Generato ed i suoi settantadue eoni. In lui il primo essere umano comparso con i suoi poteri incorruttibili. E l' eone che è comparso con la sua generazione, l'eone nel quale sono la nube della conoscenza e l'angelo, è chiamato (51) El. (..) eone (..) dopo che (..) disse, " Che dodici angeli siano creati (al) e dominio sul caos e sul (mondo sottostante) E osserva, là dalla nube è apparso un (angelo) con il volto che splende come il fuoco e che sembra contaminato con il sangue. Il suo nome era Nebro, che significa il "ribelle" altri lo chiamano Jaldabaoth. Inoltre un altro angelo, Saklas, è venuto dalla nube. Così Nebro creò sei angeli, cosìcome Saklas, per essere di aiuto, e questi crearono dodici angeli nel cielo, ciascuno domina una parte nei cieli.



GLI ARCONTI E GLI ANGELI

"I dodici sovrani parlarono con i dodici angeli: Che ciascuno di voi (52) (..) e che la loro(..) generazione (una linea perduta) angeli del: Il primo è (S)eth, che è chiamato Cristo. Il (secondo) è Harmathoth, che è (..). Il (terzo) è Galila. Il quarto è Yobel. Il quinto (è) Adonaios. Questi sono i cinque che dominavano sul mondo sottostante, ed in primo luogo sul caos.



LA CREAZIONE DELL' UMANITÀ

"Allora Saklas disse ai suoi angeli, “ Creiamo un uomo a nostra immagine e somiglianza. 'Modellarono Adamo e sua moglie Eva, che è chiamata, nella nube, Zoe. In questo nome tutte le generazioni cercano l'uomo, e ognuna di loro chiama la donna con questi nomi. Ora, Saklas non com(anda) (53) tranne (..) le gene(razioni) questo (..). E il (arconte) disse ad Adam, "Vivrai a lungo, con i tuoi figli .'"



GIUDA CHIEDE NOTIZIE SUL DESTINO DI ADAMO E DELL' UMANITÀ

Giuda disse a Gesù, "Qual è la durata del tempo che vivrà l’essere umano? Gesù disse, "Perché ti stai domandando questo, che Adam, con la sua generazione, ha vissuto la sua vita nel posto in cui ha ricevuto il suo regno, con la longevità (conferita??) dal suo arconte?"Giuda disse a Gesù, "Lo spirito umano muore?" Gesù rispose, "Ecco perché Dio ordinò a Michele di prestare solamente lo spirito alle genti, di modo che hanno potuto offrire il servizio, ma l’Eccelso ha ordinato Gabriel di assegnare gli spiriti alla grande generazione senza sovranità su di essa -- cioè lo spirito e l'anima. Di conseguenza, [ resto ] delle anime [ 54 ] [ - - una linea che manca --].



GESU' DISCUTE LA DISTRUZIONE DEL MALVAGIO CON GIUDA E GLI ALTRI

(..) Luce di (quasi due linee mancanti) intorno (..) lasciate [... ] lo spirito (che è)dimora in questa (carne) fra le generazioni degli angeli. Ma Dio ha indotto la conoscenza in Adam ed a quelli con lui, in modo che i re del caos e del mondo sotterraneo non abbiano potere sopra di loro." Giuda disse a Gesù, " Allora cosa faranno quelle generazioni?" Gesù rispose, "In verità vi dico, per tutti loro le stelle portano i fatti a compimento. Quando Saklas terminerà il tempo che gli è stato assegnato, la prima stella comparirà con le generazioni, e compiranno ciò che fu detto che avrebbero fatto. Poi fornicheranno in mio nome e uccideranno i loro bambini (55) e (faranno) (..) e ( mancano circa sei righe e mezzo) il mio nome, e volontà (..) la tua stella sopra il (trent)esimo eone." Dopo ciò Gesù (rise).(Giuda disse), "Maestro, (perché stai ridendo di noi)?”(Gesù) rispose a (e disse), "Non sto ridendo di (voi) ma dell’errore delle stelle, perché queste sei stelle vagano con questi cinque combattenti, e tutti saranno distrutti insieme con le loro creature."



GESU' PARLA DI COLORO CHE SONO BATTEZZATI, E DEL TRADIMENTO DI GIUDA

Giuda disse a Gesù, "Allora, che cosa faranno quelli che sono battezzati nel tuo nome?" Gesù rispose, "In verità (vi) dico, questo battesimo (56) (..) il mio nome ( circa nove linee mancanti) a me. In verità (Io) ti dico, Giuda, (coloro che) offrono sacrifici al Dio di Saklas (..) (tre linee che mancanti) tutto ciò che è diabolico. "Ma tu li supererai tutti. Perché sacrificherai l'uomo che mi riveste. Già il tuo corno è stato alzato, la tua collera è stato accesa, la tua stella brilla intensamente, ed il tuo cuore ha (..).(57) "In verità (..) il tuo ultimo(..) diventa (circa due linee e mezzo mancanti), addolorati (circa due linee che mancano) l'arconte, fino a quando sarà distrutto. Ed allora l'immagine della grande generazione di Adam sarà innalzata, prima del cielo, della terra e gli angeli, quella generazione, che proviene dai regni eterni, esiste. Osserva, hai udito tutto. Alza in alto i tuoi occhi e guarda la nube e la luce all'interno di essa e le stelle che la circondano. La stella che regola il cammino è la tua stella." Giuda alzò in alto i suoi occhi e vide la nube luminosa, e vi entrò dentro. Quelli che si alzarono sulla terra udirono una voce venire dalla nube, dire, (58) (..) grande generazione (..)... immagine (..) (circa cinque linee mancanti).



CONCLUSIONE: GIUDA DENUNCIA GESU'

(..) I loro sommi sacerdoti mormoravano perché (lui) era andato nella stanza degli ospiti per la sua preghiera. Ma là alcuni scrivani lo stavano guardando con attenzione per arrestarlo durante la preghiera, poiché erano impauriti della gente, dato che era considerato da tutti un profeta. Si avvicinarono a Giuda e gli dissero, "Che cosa stai facendo qui? Tu sei un discepolo di Gesù." Giuda gli rispose come desideravano. Ricevette dei denari e lo consegnò a loro.



Prima pubblicazione sulla rivista Abraxas numero 1, ( ABRAXAS numero 1 )

http://www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/vangelodigiudaitaliano.htm

IL VANGELO DI GIUDA E LO GNOSTICISMO

IV. Il Vangelo di Giuda e lo Gnosticimo
a. La composizione del VdG e la retorica gnostica del negativo
L’immagine negativa dei Dodici da una parte e, al contrario, l’immagine positiva di Giuda dall’altra dicono che il VdG viene da un gruppo “cristiano” ostile alla Chiesa apostolica, o Grande Chiesa. Il punto di vista è quello di un gruppo gnostico che, accusato dalla Grande Chiesa di aver tradito il vangelo di Gesù, accetta di essere sovrapposto alla figura del traditore, trasformandolo in eroe, da anti-eroe che era.
«La scelta di Giuda riflette molto bene i crescenti sentimenti di mutua ostilità degli gnostici nei confronti degli altri cristiani, i quali alla pretesa di una superiore conoscenza rispondevano agli gnostici con l’accusa di «tradimento/eresia». Ovvio quindi che questi finissero con l’identificarsi proprio con il traditore Giuda, ribaltando con moto geniale e paradossale l’accusa: Giuda (al pari della comunità gnostica) non è il traditore ma colui che ha ricevuto da Gesù l’autentica rivelazione che fu negata agli altri discepoli».[31]
La non poco sorprendente positivizzazione di Giuda si inscrive nelle abitudini gnostiche perché, nella loro ostilità al Dio dell’AT (perché responsabile della creazione), gli gnostici selezionano nella Bibbia ebraica i protagonisti negativi e li trasformano in protagonisti positivi. Così vengono trasformati in eroi Adam(as) e Caino tratti dal ciclo dei progenitori (Gen 3-4), e poi gli abitanti di Sodoma e Gomorra ed Esaù dal ciclo dei Patriarchi (Gen 18-19; 27-33), e Core tratto dal ciclo dell’esodo (Num 16).[32]

b. La necessità di fuggire dal mondo e la liberazione di Gesù
In particolare, la positivizzazione del tradimento di Gesù nel VdG è da vedere nel quadro delle speculazioni gnostiche circa la soteriologia. Nello gnosticismo il mondo creato era visto con grande disprezzo: per un dramma cosmico di degradazione della realtà celeste, esso era divenuto una prigione per gli esseri umani. Gli dèi responsabili della creazione sono El, il cattivo dio dell’AT, e poi il suo aiutante Nebro o Jaldabaoth (che significa «ribelle, lordo di sangue») o Saklas («lo stolto»).[33]
L’uomo ha dunque bisogno di salvezza, la quale è salvezza da questo mondo ed è ritorno al mondo dello Spirito indicibile. Bisogna negare il mondo, la materia, la carne, il corpo, e per raggiungere la salvezza bisogna fuggire da questa realtà mondana.[34] Poiché per il VdG anche Gesù ha bisogno di questa liberazione, Giuda è il suo benefattore perché lo emancipa dall’umanità che lo imprigiona.

c. Novità del VdG anche rispetto alle restanti opere gnostiche conosciute
I tratti con cui Gesù viene presentato nel VdG sono in buona parte comuni agli altri scritti gnostici (inconsistenza fisica e polimorfia, rivelatore di conoscenza, il riso). Non è così né per Giuda, che non ricorre altrove quale protagonista positivo e discepolo ideale. Ma soprattutto non è così per i Dodici che qui sono protagonisti negativi, discepoli ottusi, bestemmiatori di Gesù, adoratori di un dio che non è il dio di Gesù, e sacerdoti che portano fuori strada le folle dei loro seguaci. La biblioteca di Nag Hammadi ha invece restituito scritti in cui molti dei Dodici, e poi Giacomo e Paolo, sono protagonisti positivi, privilegiati ed esemplari,[35] visionari che salgono al decimo cielo (Apocalisse di Paolo), e martiri uccisi per fedeltà all’insegnamento esoterico di Gesù (Prima Apocalisse di Giacomo, Seconda Apocalisse di Giacomo). Anche quando sono menzionati come gruppo, i Dodici figurano sempre come veri discepoli di Gesù e destinatari della sua rivelazione:

«Ora tu [Paolo sulla montagna di Gerico] andrai dai dodici apostoli, poiché essi sono gli spiriti eletti ed essi ti saluteranno. Egli alzò gli occhi e li vide: essi lo salutarono (…). Egli [salito al quarto cielo] lanciò uno sguardo verso Dio che è al di sopra della creazione. Poi guardò su in alto e vide i dodici apostoli alla sua destra e alla sua sinistra (…). La porta si aprì ed io giunsi in alto al quinto cielo. Vidi gli apostoli, miei compagni, che camminavano con me, mentre lo Spirito ci accompagnava» (Apocalisse di Paolo 19. 19-20. 21-22; Traduzione di L. Moraldi, in Le Apocalissi gnostiche, p. 66),[36]
«Ecco, vi ho rivelato il nome perfetto (…). A voi, come figli della luce, ho dato potere su ogni cosa (…)”. Così parlò loro il beato Salvatore, e scomparve da loro. Essi furono presi da grande e indescrivibile gioia nello spirito. Da quel giorno, i suoi discepoli iniziarono a predicare il vangelo di Dio, del Padre Eterno il quale è intramontabile nell’eternità» (La Sofia di Gesù Cristo 126. 127; Traduzione di L. Moraldi, in Testi gnostici, pp. 471, 472).[37]

Per spiegare differenze così profonde nei confronti degli altri scritti gnostici bisogna pensare che il VdG sia nato all’interno di un gruppo minoritario, particolarmente aggressivo. Si trattava forse di un gruppo ritenuto marginale, se non proprio ereticale, anche dal resto dell’ampio e variegato universo gnostico, il quale era bensì polemico con la Grande Chiesa, ma non con la cerchia dei discepoli di cui Gesù si era circondato.[38]



[31] G. Boccaccini, Il Vangelo di Giuda. Gnosticismo e ricerca del Gesù storico, in “Il Regno” LI (2006), 8, 222-223.

[32] Cf. Ireneo di Lione, Adversus haereses I, 31, 1: «Alii autem rursus Cain a superiore Principalitate dicunt, et Esau et Core et Sodomitas et omnes tales cognatos suos confitentur».

[33] «Così le divinità responsabili del nostro mondo sono il dio (cattivo) dell’AT, un ribelle sanguinario e un idiota» (B.D. Ehrman, «Cristianesimo capovolto», p. 95).

[34] Non per nulla i termini «fuga, fuggire, sfuggire» ricorrono non meno di 17 volte da p. 80 a p. 109 del libro curato dalla National Geographic.

[35] Cf. Preghiera dell’Apostolo Paolo, Lettera di Giacomo, Apocrifo di Giovanni, Vangelo di Tommaso, Vangelo di Filippo, L’atleta Tommaso, Prima / Seconda Apocalisse di Giacomo, Atti di Pietro e dei Dodici Apostoli, Apocalisse di Pietro, Lettera di Pietro a Filippo.

[36] L. Moraldi, Le Apocalissi gnostiche, p. 230, a commento scrive: «In uno scritto così breve gli apostoli sono menzionati sei volte, e sempre come il più nobile termine di paragone in merito alla gnosi».

[37] I Dodici nella Sofia di Gesù Cristo figurano qua e là come gruppo mentre nel corso del trattato, per interrogare il Salvatore «sulla natura del tutto e sul piano salvifico del Salvatore» (n. 80), prendono la parola individualmente Filippo, Matteo, Tommaso ecc., e ognuno di loro è presentato in luce positiva.

[38] Anche i trattati rinvenuti a Nag Hammadi non provengono da una medesima corrente gnostica: «[The Nag Hammadi collection] is not a “library” of a single group at all, but a collection of disparate works of various origins. Not all of the texts are “gnostic,” and the Gnosticism represented in the texts that are gnostic is of various types» (B.A. Pearson, «Nag Hammadi», col. 989).



http://www.gliscritti.it/approf/2007/papers/vgiuda0307.htm

Il «vangelo di Giuda»: pieno di falsi

Il «vangelo di Giuda»: pieno di falsi


Maurizio Blondet
02/12/2007

Una porzione del manoscritto ritrovato presso al-Minya (Egitto) nel 1978 e mostrato in parte al pubblico nel 2006 presso la sede della National Geographic Society
Ricordate il vangelo di Giuda?
Quel testo copto che la (massonica) National Geographic Society ha preteso di aver scoperto, che ha diffuso con spese enormi ed enorme grancassa pubblicitaria, ripresa dai «grandi media» come la verità ultima e nascosta su Gesù?
In questo testo, ci dicevano, Giuda appare nella sua vera luce: non è il traditore ma il vero salvatore, avendo compiuto la volontà di Cristo fino in fondo.



Adesso uno studioso serio, April D. DeConick, docente di Studi Biblici alla Rice University, ha esaminato a fondo il testo e ci ha scritto un volume per smentire la grancassa mediatica.
«The Thirteenth Apostle: What the Gospel of Judas Really Says».
Rivelando false traduzioni ed altri trucchi usati dai banditori della «nuova verità».
Lo studioso ha scritto anche un fondo per il New York Times (1).
Eccolo:



«Con molta pubblicità, l'anno scorso, il National Geographic ha annunciato che era stato trovato un testo perduto del terzo secolo, il Vangelo di Giuda Iscariota.
Fatto impressionante: Giuda non aveva tradito Gesù.
Anzi Gesù aveva chiesto a Giuda, il suo più fido e amato discepolo, di consegnarlo per farlo uccidere.
Il premio per Giuda: l'ascensione al cielo e la sua esaltazione al disopra degli altri discepoli.
Una grande storia. Peccato che, dopo aver ri-tradotto la trascrizione del testo copto presentata dalla National Geographic Society, io ho trovato che il significato reale del testo è molto diverso».

«La traduzione del National Geographic sosteneva l'interpretazione provocatoria di Giuda come eroe; una lettura più attenta chiarisce che Giuda non solo non è un eroe, ma (per il testo) un demone.
La traduzione della Società e dei suoi esperti si distacca in più punti dal senso e dai metodi comunemente accettati nel nostro campo di studi.
Per esempio, la trascrizione della National Society, nel punto in cui Giuda è chiamato un 'daimon', traduce la parola con 'spirito'.
Di fatto, il termine universalmente accettato per 'spirito' è 'pneuma'; nella letteratura gnostica, 'daimon' è sempre usato nel senso di 'demonio'.
Altro punto: Giuda non è preservato 'per' la santa generazione, come dicono i traduttori del National Geographic, ma separato 'da' essa.
Egli non riceve i misteri del regno perché 'è possibile per lui entrarci'.
Li riceve perché Gesù sostiene che egli non potrà entrare, e Gesù non vuole che Giuda lo tradisca per ignoranza: vuole che sia informato, in modo che il demonico Giuda soffra tutto quanto merita».

«Ma il più grosso errore che ho trovato è stato forse una alterazione del testo originale copto.
Secondo la tradizione del National Geographic, l'ascensione di Giuda alla santa generazione sarebbe stata maledetta.
Invece è chiaro dalla trascrizione che gli esperti del National hanno alterato l'originale copto, eliminando una particella negativa dalla frase originale.
Devo dire che la Società ha riconosciuto questo errore, ma veramente molto tardi per cambiare la sbagliata concezione del pubblico».

«Cosa dice dunque in realtà il vangelo di Giuda?
Dice che Giuda è un demonio specifico, chiamato 'il Tredicesimo'.
In certi testi gnostici, questo è il nome per il re dei demoni, una entità nota come 'laldabaoth' che vive nel tredicesimo piano sopra la terra.
Giuda è l'alter ego umano di questo demone, il suo agente infiltrato nel mondo.
Questi gnostici identificavano 'laldabaoth' con l'ebraico Yahweh, che accusavano d'essere una divinità gelosa e vendicativa, avversa al Dio supremo che Gesù era venuto sulla terra a rivelare.
Chi ha scritto il vangelo di Giuda era un aspro critico del cristianesimo dominante e dei suoi riti.
Siccome Giuda è un demone che lavora per 'laldabaoth', così sostiene l'autore, quando Giuda sacrifica Gesù, lo sacrifica ai demoni, non al Dio supremo.
Con ciò, vuol prendersi gioco della fede cristiana nel valore salvifico della morte di Gesù e dell'efficacia della Eucarestia».



«Com'è possibile che siano stati fatti errori così gravi [dal National Geographic]?
Sono stati proprio errori, o qualcosa di consapevolmente deliberato?
Questa è la domanda che si pone, e non ho una risposta soddisfacente.
D'accordo, la Società aveva un compito difficile, restaurare un vecchio vangelo che stava da secoli in una cassa ridotto in briciole.
Era stato trafugato da una tomba egizia negli anni '70 e ha languito per decenni nel mercato antiquario clandestino, e ha persino passato del tempo nel freezer di qualcuno.
Per cui è davvero incredibile che la Società ne abbia recuperato anche solo una parte, anzi è riuscita a ricomporlo all'85%.
Detto questo, il problema grosso è che la Società voleva un'esclusiva.
Per questo ha voluto che i suoi traduttori esperti firmassero un impegno al segreto, e a non discutere il testo con altri competenti prima della pubblicazione.
Il miglior lavoro scientifico si riesce a fare quando, di un nuovo manoscritto, vengono pubblicate foto di ogni pagina in grandezza naturale 'prima' di fornire una traduzione, in modo che i competenti del ramo, in tutto il mondo, possano scambiarsi le informazioni mentre lavorano indipendentemente sul testo».



«Un'altra difficoltà è che quando il National Geographic ha pubblicato la trascrizione, il fac-simile del manoscritto originale che ha reso pubblico era ridotto in dimensioni del 56%, ciò che lo rende inutilizzabile per un lavoro scientifico.
Senza copie in grandezza naturale, siamo come il cieco che conduce altri ciechi.
La situazione mi ricorda molto il blocco che tenne lontano gli studiosi dai Rotoli del Mar Morto decenni orsono.
Quando i manoscritti sono accaparrati dai pochi, ne nascono errori e un 'monopolio
dell'interpretazione' che è molto difficile rovesciare, anche quando l'interpretazione è dimostrata falsa».



«Per evitare questo tipo di situazioni la Society of Biblical Literature ha varato nel 1991 una risoluzione per cui, se l'accesso ad un manoscritto è riservato a pochi a causa delle condizioni del manoscritto stesso, allora è obbligatorio diffondere prima di tutto una copia fotografica di esso.
E' una vergogna che il National Geographic, e il suo gruppo di esperti, non abbiano obbedito a questa molto sensata disposizione.
Mi domando perché tanti esperti del mestiere e tanti scrittori abbiano tratto ispirazione dalla versione del vangelo di Giuda fatta dal National Geographic.
Magari ciò deriva da un comprensibile desiderio di cambiare la relazione tra ebrei e cristiani.
Giuda è un personaggio spaventoso: per i cristiani, è colui che aveva avuto tutto il bene e ha tradito Dio per una manciata di monete.
Per gli ebrei, egli è il personaggio la cui vicenda è stata usata dai cristiani per perseguitarli nei secoli.
Sono d'accordo sul fatto che dobbiamo continuare verso la riconciliazione di questo antico scisma; ma fare di Giuda un eroe non mi pare la soluzione giusta».



Così termina DeConick, lo studioso di copto e di vangeli gnostici.
Possiamo fare una scommessa: benchè la sua autorevole asserzione sia apparsa sull'autorevolissimo New York Times, essa non sarà ripresa da nessuno dei «grandi» media, specialmente non da quelli italioti.

E già che ci siamo, vi diamo un'altra notizia a sfondo religioso che sarà sicuramente censurata.
Questa, che è stata diramata dal Catholic News Service: «Un libro rilegato con la pelle di un gesuita sta per essere messo all'asta in Inghilterra» (2).
Avete capito bene.



Il gesuita trasformato in rilegatura si chiamava padre Henry Garnet, ed era forse il generale dell'ordine nell'Inghilterra del 1605, all'epoca del «Complotto delle Polveri», lo storico e falso attentato alla vita del re Giacomo I di cui i protestanti approfittarono per massacrare i «papisti»: almeno 70 mila cattolici furono sterminati.
L'accusa era di aver cercato di far saltare in Parlamento britannico con 36 barili di polvere da sparo, scoperta in tempo, per vendetta contro Giacomo I che aveva promesso di porre fine alla persecuzione dei cattolici e non aveva mantenuto la promessa.
Secondo la versione oggi ammessa, Giacomo meditava lui stesso di tornare, e far tornare la Corona, sotto la Chiesa, e ne fu impedito dalla «scoperta dell'attentato» contro di lui (un altro antecedente dell'11 settembre).



Fatto sta che padre Garnet, che era confessore di alcuni dei congiurati ma negò la sua partecipazione al complotto, fu condannato ad essere impiccato, «tratto» (ossia trascinato da cavalli) e «squartato» (due tiri di cavalli avrebbero dovuto smembrarne il corpo, tirando da una parte e dall'altra).
L'esecuzione del martire ebbe luogo il 3 maggio 1606 davanti alla cattedrale di San Paolo a Londra.
Dalla folla, diverse persone impedirono al boia di squartarlo da vivo; alcuni si appesero alle sue gambe per affrettarne la morte da impiccagione, onde preservarlo dagli orrori dello squartamento.
Forse erano cripto-cattolici che si fecero coraggio, in quella che fu una delle pagine peggiori, quasi staliniane, della storia inglese.
La sua pelle fu conciata e servì a rilegare il libro oggi messo all'asta dalla Casa d'Aste Wilkinson nel Doncaster.



Stampato da Robert Barker, lo stampatore reale, il libro racconta il processo e l'esecuzione del gesuita, come spiega il titolo: «A True and Perfect Relation of the Whole Proceedings Against the Late Most Barbarous Traitors, Garnet a Jesuit and His Confederates».
Sid Wilkinson, il banditore della casa d'aste, ha spiegato come appare il volume: «La copertina è un po' sinistra, perché la pelle vi appare con molte pieghe e macchie, e si capisce che viene da una testa barbuta».
Ha aggiunto che era frequente, all'epoca, rilegare gli atti dei processi con la pelle dei condannati liquidati.
«Cose del genere si trovano nei musei».
Cominciava la civiltà occidentale sotto egemonia anglosassone.

Ma i media non ve ne parleranno.
Parleranno invece dei crimini dell'Inquisizione.

Maurizio Blondet




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Note
1) April DeConick, «Gospel's Truth», New York Times, 1 dicembre 2007.
2) Simon Caldwell, «Book bound in skin of executed Jesuit to be auctioned in England», Catholic News Service, 28 novembre 2007.



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Il "Vangelo di Giuda": patacca o scoperta?

Il "Vangelo di Giuda": patacca o scoperta?
di Massimo Introvigne (il Domenicale. Settimanale di cultura, anno 5, n. 30, 29 luglio 2006)
Anche l’Italia ha la sua bella versione del Vangelo di Giuda, curato da Rodolphe Kasser, Martin Meyer e Gregor Wurst, con un commento di Bart D. Ehrman. Pubblicato dalla White Star di Vercelli, è uscito originariamente come allegato di National Geographic Italia di maggio, ma ora vive ovviamente di vita autonoma.

Ora, se il Vangelo di Giuda fosse stato pubblicato nel 1993 - quando scrivevo il mio Il ritorno dello gnosticismo, ricostruendo le dottrine degli gnostici antichi per mostrare quanta parte ne sopravvivesse nei nuovi movimenti religiosi e nel New Age - probabilmente sarei stato lieto della sua pubblicazione.

Il testo non soltanto conferma in modo a tratti persino elegante quanto sappiamo della cosmologia gnostica classica, ma dà anche ragione a sant’Ireneo di Lione (130-202), il quale scrivendo nel 180 d.C. e citando un testo chiamato appunto Vangelo di Giuda sosteneva che tra gli eretici gnostici ce n’erano di talmente cattivi che, per dare addosso a quella che chiamavano la “Grande Chiesa” cristiana da cui si erano staccati per fondare le loro piccole conventicole, tributavano un vero culto a tutti i personaggi dipinti come malvagi nell’Antico e nel Nuovo Testamento, da Caino a Giuda.

Molti studiosi dello gnosticismo pensavano che sant’Ireneo, obnubilato dall’avversione per gli gnostici, esagerasse e che questi “cainiti” non fossero mai esistiti.

Ora, il Vangelo di Giuda viene oggi presentato come un “testo cainita” e certamente si accosta con venerazione a Giuda, confermando che - come del resto si sa da altre fonti - sant’Ireneo non simpatizzava certamente per gli eretici e non scriveva da studioso accademico neutrale del XX secolo ma da difensore della fede, riuscendo però nel contempo a fornire informazioni esatte preziose ancora oggi e a non calunniare nessuno.

Quello che dello gnosticismo si conosce da sant’Ireneo è stato sostanzialmente confermato dalle scoperte successive, compreso il famoso ritrovamento nel 1945 da parte di un contadino egiziano di un’intera biblioteca gnostica presso Nag Hammadi.

Certamente lo gnosticismo non è mai stato un sistema monolitico e coerente. Le varie scuole si sono divise quasi su tutto. Vi sono tuttavia alcuni temi generali che - sia pure con molteplici sfumature e varianti - si ritrovano in tutte le scuole: il primato della conoscenza, il dualismo, la presenza di varianti di un mito cosmologico, una dottrina della salvezza, un atteggiamento particolare in materia di culto e di moralità.

Il dualismo spirito/materia

Gnosticismo deriva da gnosis, “conoscenza” in greco. Un sistema gnostico è anzitutto caratterizzato dal primato della conoscenza su qualunque altro mezzo di salvezza per l’uomo: la legge, il rito, l’adesione a una comunità religiosa. Nella sua lotta con il cristianesimo, la conoscenza degli gnostici si contrappone alla fede; ma - più in generale - la gnosis si oppone all’ignoranza di coloro che rimangono immersi nella vita di tutti i giorni e nelle preoccupazioni di questo basso mondo senza occuparsi dei misteri del mondo divino, i soli che contano e che vale la pena di studiare,

Tutti i sistemi gnostici - anche se non tutti nello stesso modo - sono caratterizzati da un dualismo che oppone lo spirito e la materia, con un deciso anticosmismo che svaluta radicalmente il mondo visibile, ridotto a regno del male e delle tenebre. Questo anticosmismo radicale differenzia il dualismo gnostico da quello della religione zoroastriana e da quello platonico, che pure hanno esercitato una certa influenza sugli gnostici. Non a caso i neo-platonici del Terzo secolo non avranno alcuna simpatia per gli gnostici, anzi li combatteranno proprio in ragione del loro anticosmismo. Se tutti gli gnostici sono d’accordo su una svalutazione dualistica del mondo e della materia, le scuole si dividono quando si tratta di valutare i rapporti fra i due principi. Nei sistemi classici dello gnosticismo il dualismo si risolve in un monismo, in quanto il male non è un principio originario ma il risultato di una qualche degradazione - o caduta nel mondo materiale - del bene. Come si vedrà, è proprio questa la prospettiva anche del Vangelo di Giuda.

Verso l’idea di due principi originari si orienteranno invece quelle scuole gnostiche che influenzano il manicheismo, che alcuni considerano una religione successiva del tutto indipendente dallo gnosticismo e altri uno gnosticismo tardivo.

È la conoscenza che salva

Tutti i sistemi gnostici propongono un mito cosmologico che - come spesso è stato notato - ha un carattere “parassitario” in quanto nasce dalla rilettura gnostica di temi mitologici preesistenti iranici, greci o ebraici, talora “contaminati” da riferimenti cristiani. I miti gnostici sono insieme ricchissimi e diversi da scuola a scuola, ma lo schema centrale rimane costante. Possiamo definire lo gnosticismo in molti modi, ma la formula più breve e comprensibile rimane quella del filosofo neoplatonico Plotino (205-270): “Lo gnosticismo è la dottrina secondo cui il creatore di questo mondo è cattivo, e il mondo è cattivo”.

Nella cosmologia gnostica - fedelmente riassunta anche nel Vangelo di Giuda - “il Grande”, la vera divinità positiva per cui si usa malvolentieri l’espressione “dio”, riservata a una pletora di personaggi minori o negativi, ha creato soltanto il Pleroma, il mondo della Luce divina abitato da una pluralità di dei. Per cause che il Vangelo di Giuda non chiarisce - ma che altrove gli gnostici attribuiscono alla caduta fuori del Pleroma di una divinità femminile, Sofia - a un certo punto una parte della Luce divina è uscita dal Pleroma ed è rimasta intrappolata nel mondo materiale.

Quest’ultimo non è una creazione di Dio, ma di una divinità incapace ovvero malvagia, il Demiurgo, assistito da collaboratori, gli Arconti, che sono o violenti o pasticcioni.

Gli ebrei dell’Antico Testamento, secondo gli gnostici, si sono lasciati ingannare dal Demiurgo venerandolo come Dio e fonte di ogni bene, mentre è al contrario la fonte di ogni male, perché la materialità del mondo - e con questa la divisione dei sessi, l’amore, la vita mortale, la procreazione - sono tutte cose malvagie del tutto estranee ai piani del Grande. Alcuni frammenti della Luce divina sono stati concessi dal Grande al mondo materiale come seme di salvezza, e costituiscono le scintille o frammenti di anima di cui alcuni uomini, ma non tutti, sono dotati (molti ne rimangono privi, irrilevanti nel grande gioco cosmico). Gli uomini in cui vive una scintilla divina come anima sono chiamati a diventare gnostici, lavorando perché i frammenti di Luce si riuniscano e tornino al Pleroma.

Quanto alla dottrina della salvezza, per gli gnostici la salvezza viene dalla conoscenza. E tuttavia lo gnosticismo non prevede solo l’auto-redenzione attraverso la gnosi, ma anche l’intervento di figure di redentori su cui gli interpreti hanno sempre discusso. Si è detto che il redentore gnostico, che in molti testi è Gesù Cristo, è sempre un “redentore redento”, perché - se si è lasciato coinvolgere nel mondo materiale - ha in ogni caso bisogno di ricevere una redenzione prima di poterla trasmetterle agli altri.

Ma questa necessità si attenua nei testi più influenzati dal cristianesimo - o da sue forme non precisamente ortodosse - dove il redentore, Gesù Cristo, sembra coinvolto nel mondo, ma si tratta solo di una maschera o di un’apparenza che inganna i non gnostici e oltre la quale il vero gnostico comprende Gesù come un inviato del regno del Grande di natura puramente spirituale. In ogni caso, la salvezza non è per tutti: è riservata ai soli gnostici, e ha un costo. Anche lo gnostico dopo la morte non va direttamente al regno del Grande: l’anima o si reincarna (ma non tutte le scuole credono nella reincarnazione) o deve passare attraverso una serie di prove. Solo alla fine del mondo l’ascesa degli gnostici sarà diretta.

Degli aspetti rituali, sociologici e morali dell’antico gnosticismo sappiamo in realtà pochissimo. Solo alcuni capiscuola come Marcione (85-160 d.C.) si preoccupano di fondare una Chiesa con una struttura formale: altri restano predicatori ambulanti come il Peregrinus messo in scena nella satira di Luciano (120-190 d.C.).

Il culto è visto originariamente come sospetto, come qualche cosa che ha a che fare con il mondo materiale, e lo stesso vale per la morale. Ma questo porta le diverse scuole a conseguenze radicalmente opposte: da un rigoroso ascetismo con un culto ridotto al minimo fino a pratiche orgiastiche che si traducono in una ritualità incentrata sulla magia sessuale. In entrambi i casi si tratta di affermare che il “mondo” - con la sua morale e le sue convenzioni - non ha nessuna importanza. Nelle prospettive più antinomistiche, come si è accennato, i “cattivi” della Bibbia sono tutti rivalutati come buoni e venerati come santi, perché in realtà lottavano contro il dio malvagio creatore di questo mondo: dal Serpente tentatore del Paradiso Terrestre fino a Caino, agli abitanti di Sodoma e Gomorra e appunto a Giuda. Il Vangelo di Giuda conferma appunto che l’attribuzione a certi gnostici estremisti anche di un culto di Giuda non è un’invenzione di sant’Ireneo.

Dan Brown e National Geographic

Tuttavia, nonostante il positivo contributo alla lotta contro i diffamatori di sant’Ireneo, non posso fare a meno di notare che, pubblicato nel 2006, il Vangelo di Giuda rischia di fare danni. Tutti hanno bene inteso che senza Il Codice da Vinci - e la sua pretesa, che nessuno studioso ha preso sul serio ma che ha affascinato il pubblico meno informato - secondo cui i Vangeli gnostici ci descrivono una figura più vicina al Cristo storico di quella dei Vangeli canonici, National Geographic non avrebbe investito milioni di dollari nel lancio pubblicitario e nella pubblicazione del documento, il quale sarebbe stato letto, come è capitato a decine di testi consimili pubblicati negli ultimi anni, solo da qualche centinaio di specialisti in tutto il mondo. Vi è inoltre, come è stato sottolineato in diversi convegni americani, il problema etico che aveva spinto diverse case editrici universitarie a rifiutare l’acquisto e la pubblicazione del testo. Il codice al cui interno si trova il Vangelo di Giuda è frutto di quella che eufemisticamente si chiama archeologia illegale e che più prosaicamente si può definire furto di codici antichi da parte di “tombaroli”. Costoro avvelenano le relazioni fra gli archeologi e gli studiosi accademici e i governi dei paesi dove ci sono ancora reperti da scoprire, e riescono a rivendere il materiale trafugato solo ad antiquari di scarsi scrupoli, che normalmente lo danneggiano non conservandolo a regola d’arte. In questo caso il materiale illegale è stato “legalizzato” con promessa di restituirlo alle autorità dell’Egitto, dove è stato rubato intorno al 1978, ma molte università continuano a pensare che l’“archeologia illegale” non vada comunque né tollerata né pubblicizzata.

Un’assoluta non-notizia

Più grave però è che al pubblico del prime time televisivo e a lettori che non sanno nulla dello gnosticismo il Vangelo di Giuda sia stato presentato come una sorta di conferma che Dan Brown ne Il Codice da Vinci ha ragione, e che tra i primi cristiani circolavano versioni alternative della storia di Gesù Cristo, tutte - si lascia intendere - ugualmente autorevoli, anzi quelle gnostiche semmai più credibili perché più “umane”. Chi poi non si è lasciato convincere a comperare l’edizione commentata del National Geographic - che batte impropriamente la grancassa sulla scoperta “sensazionale” di un testo che assomiglia a un altro centinaio di documenti gnostici già noti - ma ha sentito parlare del Vangelo di Giuda solo dai giornali e alla televisione, senza leggerlo, rischia di non capire neppure esattamente di che cosa si tratta.

Il Vangelo di Giuda ricostruito (non completamente) dal gruppo di Rodolphe Kasser sulla base del codice maltrattato da tombaroli malavitosi e antiquari ricettatori è un testo copto che risale al 400 d.C. Ci sono buone probabilità - ma, come ammettono onestamente i curatori dell’edizione, non la certezza - che sia una tarda traduzione del testo citato da sant’Ireneo nel 180 d.C. e che risale a qualche decennio prima, forse al 150-160 d.C. Il testo non rappresenta (come piacerebbe ai lettori di Dan Brown) una versione alternativa della storia di Gesù Cristo, ma - come la maggioranza dei documenti gnostici - ha natura pedagogica e catechetica. Pochi singoli episodi della vita di Gesù (alcuni diverbi con i discepoli, il rapporto privilegiato con Giuda, la presentazione - peraltro brevissima - del presunto tradimento di Giuda come preordinato e provvidenziale) costituiscono più che altro dei pretesti per insegnare una cosmologia e un’antropologia radicalmente alternative a quelle cristiane.

Il testo deriva da correnti gnostiche estremiste (si chiamassero o no “cainite”) che - se davvero questa è una traduzione abbastanza fedele del Vangelo di Giuda nota a sant’Ireneo - anticipano di diversi decenni una piena consapevolezza del fatto che i ponti sono ormai del tutto tagliati con la “Grande Chiesa” dei cristiani. Lo gnosticismo è, molto semplicemente, un’altra religione che, cercando fedeli in ambiente cristiano ed ebraico, si preoccupa anzitutto di polemizzare ferocemente con il cristianesimo e l’ebraismo.

Gli Apostoli che bestemmiano

Nel Vangelo di Giuda Gesù è un messaggero mandato dal regno immortale del Pleroma a riunire gli gnostici denunciando la natura malvagia del creatore di questo mondo, il personaggio venerato come Dio nell’Antico Testamento. Nel Vangelo di Giuda lo scontro di Gesù con l’ebraismo è radicale; egli deride gli Apostoli quando pregano: perché senza saperlo stanno pregando il dio malvagio, la fonte del male. Leggiamo nel testo (le parentesi quadre indicano lacune colmate dagli editori): “Quando [si fece accosto] ai discepoli, si riunirono e sedettero e offrirono una preghiera di ringraziamento sopra il pane, [ed egli] rise. I discepoli dissero a [lui]: ‘Maestro, perché ridi della [nostra] preghiera di ringraziamento? Abbiamo fatto ciò che è giusto’. Ed egli rispose loro e disse: ‘Io non rido di voi. Voi non fate questo per volontà vostra, ma perché si crede questo, che il vostro dio [ne sarà] glorificato”.

Gli Apostoli gli chiedono se non è forse Gesù “il figlio del dio nostro”. Niente affatto, risponde Gesù: questo è un errore che fate voi, e che faranno anche i cristiani: “In verità vi dico, non una generazione di quanti sono fra voi mi conoscerà”. Gli Apostoli allora “si risentirono e si adirarono, e nei loro cuori presero a bestemmiare il suo nome”. Gesù attribuisce questa rivolta al fatto che “dentro voi” c’è “il dio vostro”, il dio malvagio creatore del mondo dell’Antico Testamento, e che nessuno degli Apostoli è veramente un “perfetto”, cioè uno gnostico. Tranne Giuda, che gli dice: “So chi tu sei e donde sei giunto, Tu vieni dal reame immortale di Barbelò. E io non son degno di pronunciare il nome di colui che ti ha inviato”: che non è il dio venerato dagli ebrei (e dai cristiani) ma il Grande che presiede al mondo spirituale degli gnostici, di cui Barbelò è una delle divinità.

E dormono pure con gli uomini?

Ma - in modo anacronistico, e a conferma che ci troviamo di fronte a un testo simbolico, senza pretese storiche - Gesù se la prende anche con i cristiani, offendendoli crudelmente in quanto hanno di più caro, i martiri. Gesù attacca gli Apostoli (intendendo ricomprendere nell’attacco anche i loro successori, i vescovi) perché manderanno i cristiani a morire, un sacrificio inutile e stupido perché implica che la vita e la morte, l’affermare o negare una fede nel mondo materiale abbiano qualche interesse, mentre tutto quello che avviene nel mondo materiale è per definizione irrilevante. Gli Apostoli hanno una visione del Tempio: vedono “una gran [casa con un vasto] altare [dentro essa, e] dodici uomini - essi sono i sacerdoti, diremmo - e un nome; e una turba di gente aspetta presso l’altare, [finché] i sacerdoti [… e ricevono] le offerte”. Alcuni “sacrificano i figli, altri le mogli”; e - dicono gli Apostoli a Gesù - “gli uomini che stanno [dinanzi] all’altare invocano il [nome] tuo, e in tutti gli atti del loro difetto, i sacrifici sono portati a compimento”.

Gli Apostoli, al solito, rimangono turbati e Gesù spiega la visione smascherando la menzogna del cristianesimo e degli stessi Apostoli: “Quelli che avete veduto ricevere le offerte all’altare, quello è ciò che siete. Quello è l’iddio che servite, e siete voi i dodici uomini veduti. Le bestie che avete veduto condurre al sacrificio sono le molte genti che voi sviate dinanzi a quell’altare”. I martiri che pensano di morire per il vero Dio in realtà servono il dio malvagio di questo mondo, che incita a ogni sorta di iniquità.

Nella stessa visione infatti i “sacerdoti” che gli Apostoli vedono nel Tempio (e che sono, spiega Gesù, gli Apostoli stessi e i loro successori) “dormono con uomini” (un’accusa che cristiani e gnostici si scambiavano di frequente a vicenda nel secondo secolo), sono coinvolti in omicidi, “commettono una moltitudine di peccati e atti d’illiceità”. A questo, spiega Gesù, porta il contatto con il dio dell’Antico Testamento, che è la fonte di ogni male, tramite la preghiera. Chi lo prega non è uno gnostico, e non ha un’anima immortale: “le anime di ogni generazione umana periranno”.

C’è però uno che non prega, Giuda. Gesù lo riconosce come gnostico e lo istruisce segretamente nei misteri del Grande. “Partiti dagli altri e io ti darò i misteri del regno. A te è possibile giungere là” - cioè Giuda, a differenza degli altri Apostoli, è uno gnostico con un’anima immortale - “ma ne avrai molto a soffrire. Poiché un altro ti sostituirà, al fine che i dodici [discepoli] possano ancora giungere a completezza con il dio loro”, che come ormai sappiamo è il dio malvagio. Lo confermano “i misteri del regno” che Gesù rivela a Giuda.

“Esiste un regno grande e senza fine, la cui vastità non una generazione di angeli ha veduto, [dove] è [uno] [Spirito] grande, invisibile, che alcun angelo mai vide, né un moto del cuore ha mai compreso, e che mai ebbe un nome”: il Grande. Questo vero dio “che mai ebbe un nome” fa “venire in essere” (emana) “un grande angelo, l’illuminato divino Autogenerato”: l’Autogenes, che è il vero figlio di Dio in molti testi gnostici. Per causa dell’Autogenes, “altri quattro angeli vennero in essere da un’altra nube, ed essi divennero servi dell’angelico Autogenerato”. L’Autogenerato in seguito emana i “luminari” - chiamati in altri testi gnostici Hormozel, Oroiael, Daveithai ed Eleleth - e “miriadi innumerevoli” di altre entità spirituali che costituiscono il complicato mondo divino tipico delle cosmologie gnostiche.

Il Demiurgo, gli Arconti e lo stolto

A furia di moltiplicarsi, tuttavia, alcuni “immortali” cadono fuori del regno divino. “La moltitudine di quegli immortali è detta cosmo, ossia perdizione”. In questo mondo di perdizione fa irruzione “dalle nubi” un personaggio “col volto balenante di fuoco e sozzo di sangue a vedersi”. Secondo il Vangelo di Giuda “Nebro si chiamava, che sta per ‘ribelle’; per altri è Yaldabaoth”, che è uno dei nomi del Demiurgo. Dalla nube esce pure un collaboratore del Demiurgo, Saklas, il cui nome significa “stolto” in aramaico. Un assassino “sozzo di sangue”, il Demiurgo, e uno stolto, Saklas, creano dunque il nostro mondo, ed emanano dodici arconti perché li assistano. Il racconto biblico della creazione dell’uomo non è falso, ma va inteso come creazione da parte di questa accolta di divinità criminali: “Allora Saklas disse ai suoi angeli: ‘Creiamo un uomo a somiglianza e immagine’” - a immagine e somiglianza di Saklas, cioè dello stolto per antonomasia - “e fecero Adamo e la sua sposa Eva”.

Il Demiurgo dota gli uomini dello spirito, che garantisce una lunga vita, ma alla fine “lo spirito dell’uomo perisce”, cioè si ribadisce ancora una volta che l’uomo di per sé non ha un’anima immortale.

Tuttavia “il Grande ordinò a Gabriele”, un angelo buono, “di concedere spiriti alla gran generazione senza arconte sopra di essa, o sia, lo spirito e l’anima”. Grazie all’intervento del Grande, nel mondo entra “la conoscenza”, la gnosi, e alcuni eletti, gli gnostici, da allora sono dotati di anima oltre che di spirito e possono sfuggire al dominio degli arconti “così che i re del caos e dell’infero non signoreggino su di loro” e vivano per sempre.

Agli gnostici non è promessa una vita facile. Giuda, l’unico gnostico fra gli Apostoli, sarà “maledetto dalle altre generazioni” e dai cristiani, che credendo di essere battezzati in nome di Gesù Cristo in realtà “offrono sacrifici a Saklas” e fanno “tutto quel che è male”. Tuttavia, alla fine gli gnostici trionferanno e questo mondo sarà distrutto. La cosmologia gnostica è spesso legata a una complessa astrologia: “per tutti le stelle portano le cose a compimento”.

Quando comincerà a finire la vita di Saklas - che non è immortale - “la prima stella apparirà con le generazioni, ed essi finiranno quel che dicono di voler fare. Allora fornicheranno in nome mio e ammazzeranno i figli loro”. Ma questo dominio delle “sei stelle vaganti” - la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, che nell’astrologia gnostica sono strumenti del Demiurgo per controllare gli uomini -, dopo avere prodotto gli ultimi danni apocalittici, è destinato a finire: “tutti saranno distrutti con le loro creature”; tutto il mondo come lo conosciamo “sarà distrutto”.

Ma il mondo e gli uomini prigionieri della materia e servi del Demiurgo e di Saklas non sono l’unica realtà. “Quella generazione, che proviene dai reami eterni, esiste”. Ci sono - e ci saranno ancora nei tempi apocalittici - degli gnostici. Giuda ne fa parte e negli ultimi giorni “perverrà a dominare sulle altre generazioni”, che “malediranno l’ascesa tua alla [generazione] santa”. Anche ogni gnostico è legato a una stella, una che non è sotto il dominio delle divinità malvagie. E a Giuda Gesù dice: “Ti è stato detto tutto. Leva gli occhi e osserva la nube e la luce in essa, e le stelle intorno. La stella che indica la via è la tua stella”.

Nelle ultime righe del documento - le uniche note ai lettori di molti quotidiani - Giuda è lodato perché con il presunto tradimento permette a Gesù di deporre il ripugnante travestimento che lo faceva scambiare per un membro a pieno titolo del mondo umano e materiale creato dal dio malvagio, e che aveva dovuto adottare per farsi capire dagli gnostici smarriti nel mondo del Demiurgo.

Ucciso, Gesù ridiventa quel puro spirito del tutto privo di caratteri umani che, per lo gnostico che sapeva vedere al di là delle apparenze, era sempre stato. Mentre gli stolti ebrei e cristiani offrono preghiere e sacrifici al padre della stupidità Saklas, tu Giuda - gli dice il Maestro - “sarai maggiore tra loro. Poiché sacrificherai l’uomo che mi riveste”. Così, quando gli è proposto il tradimento dai sacerdoti e dagli scribi, “Giuda rispose a quelli come essi volevano, E ricevette dei denari e lo consegnò loro”.

E dei peones chissenefrega

Il Vangelo di Giuda - a volerlo leggere nell’anno del Signore 2006, l’anno del film Il Codice da Vinci - conferma semmai che Dan Brown si può pure dichiarare uno gnostico, ma non ha capito rigorosamente alcunché del vero gnosticismo. Quest’ultimo non propone un Gesù più ma meno umano, di cui ogni carattere di umanità è mero “rivestimento”; condanna tutti gli elementi umani e materiali - compresi l’amore, la sessualità, la procreazione - come parti di questo mondo creato dal Dio malvagio e invita i pochi gnostici che hanno speranza di salvarsi (tutti gli altri sono una massa dannata, peones della storia di cui né lo gnostico né Gesù perdono tempo a interessarsi) a tenersene il più possibile lontani (le stesse già citate pratiche orgiastiche, in alcune conventicole gnostiche peraltro minoritarie, non sono una celebrazione del sesso ma una dimostrazione che per lo gnostico il sesso, come del resto il bene e il male nel mondo del Demiurgo, sono irrilevanti).

Quanto alla Maddalena, su cui insiste Dan Brown, non se ne parla nel Vangelo di Giuda ma è vero che è evocata in altri testi gnostici. Ma il Vangelo di Tomaso, che piace particolarmente a Brown, ben lungi dall’essere un testo proto-femminista ne fonda la grandezza sul fatto che “si fa maschio”.

A Simon Pietro che obietta “Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita”, Gesù risponde: “Ecco, io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi. Perché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli” “. Certo, vi è qui una nozione gnostica di androginia che non va presa alla lettera: ma siamo comunque ben lontani dal femminismo del Codice da Vinci.

Si fa presto a dire Filippo...

Brown insiste pure su un brano del cosiddetto Vangelo di Filippo, dove si leggerebbe che “la Maddalena era la compagna del Salvatore. Cristo la amava più degli altri discepoli e la baciava sulla bocca”. Gli specialisti fanno osservare che non esiste a rigore nessun Vangelo di Filippo (questo titolo è stato attribuito da studiosi moderni a un testo che di titolo è privo), che la parola copta (questa la lingua in cui ci è pervenuto il testo, anche se Dan Brown pensa erroneamente che si tratti di aramaico) tradotta con “compagna” ha una pluralità di significati, e che in corrispondenza della parola “bocca” nel testo c’è una lacuna, per cui la frase suona “la baciava su…”, e “sulla bocca” è una congettura desunta dal fatto che altri personaggi nello stesso testo e in testi della stessa epoca ricevono “baci sulla bocca”, a indicare una stretta comunanza spirituale.
Ma queste obiezioni da specialisti non sono neppure necessarie a fronte del fatto che il cosiddetto Vangelo di Filippo è piuttosto anch’esso un catechismo gnostico di scuola valentiniana del tardo II o del III secolo. Come tale, non aspira a trasmettere informazioni reali sul Gesù storico ma solo a dire che cosa deve credere un buon gnostico valentiniano che, a questo punto della storia, fa già parte di una religione diversa e separata dal cristianesimo della “Grande Chiesa”.

Dal Pleroma al New Age

Una lettura completa del cosiddetto Vangelo di Filippo mostra la contrapposizione radicale che questa scuola gnostica, agli antipodi di Dan Brown e de Il Codice Da Vinci, stabiliva fra il nostro mondo com’è, creato da un Dio minore e malvagio, e l’ideale mondo degli gnostici. Le caratteristiche più evidenti del carattere decaduto e malvagio di questo mondo sono la sessualità e la procreazione. Il rapporto che Gesù ha nel testo con i discepoli e con la Maddalena è un rapporto del tutto privo di caratteri sessuali, e il “bacio” che ne è il simbolo sta precisamente a indicare questo mondo alternativo. Il Vangelo di Giuda va nella stessa direzione, come del resto tutti i testi gnostici noti.

Una religione interessante, lo gnosticismo, di cui si trovano tracce nel neo-gnosticismo moderno, nel New Age e in nuove religioni come Scientology (che va alla ricerca di nuovi gnostici cui proporre la salvezza, i thetan, spiriti immortali creatori del mondo rimasti intrappolati negli universi di MEST - materia, energia, spazio e tempo - che attraverso il lungo ciclo delle reincarnazioni si sono dimenticati di avere essi stessi creato). Ma una religione certamente lontanissima dal cristianesimo, rispetto a cui non offre un supplemento di umanità e di interesse per il mondo (come sembra pensare Dan Brown), ma un invito a rifuggirlo come la peste.

Nei casi peggiori, una religione pericolosa, perché se tutto quanto succede nel mondo creato dal Demiurgo è senza rilievo possono avere ragione anche i Giuda e i Caino, e magari i terroristi di tutte le risme, Hitler o Stalin (portatori a loro modo - è la nota tesi di Eric Voegelin, 1901-1985 - di una gnosi rivoluzionaria). Per chi invece cerca informazioni su Gesù Cristo e sul cristianesimo, meglio rivolgersi al Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. Oltre tutto, costa meno e non è passato dalle mani poco pulite di tombaroli e ricettatori.


CESNUR
http://www.cesnur.org/2006/mi_07_29.htm