ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

martedì 29 aprile 2008

PASSIO-UN FILM SUPERPORNO-BLASFEMO

L’orgoglio Gay contro il Cristianesimo

di Fabrizio Artale





Un film porno sconcertante e vomitevole, realizzato da un branco di bestie debosciate che interpretano le ultime ore terrene di Gesù. “Passio” è una rappresentazione cinematografica blasfema di produzione Americana, che già attraverso il promo (visione consigliata ai soli adulti), presenta un Messia depravato che si accoppia con i discepoli fra orge e porcherie varie in nome della libertà sessuale.

Il mio Gesù è “gay, bello e sexy e si eccita come capita a tutti noi”, ha detto il regista ad un sito. Von Fistenberg, che si definisce cattolico, si appella alla legge che regola la libertà di parola: “Tutti gli argomenti biblici possono essere liberamente re-interpretati. Forse il papa mi scomunicherà, ma non mi impediranno di esercitare liberamente la mia libertà di espressione. Di certo non viviamo più in un tempo in cui la chiesa controlla i media”.

La loby omosessuale che ha finanziato e diffuso questa indefinibile schifezza ha inteso concretizzare l’ennesima infamia sulla religione Cristiana con uno spietato accanimento contro la Chiesa Cattolica. Nel pieno rispetto della personalità e della sessualità altrui, è inaccettabile che un manipolo di “uomini” pervertiti abbiano stravolto, in modo nauseante, l’Immenso Sacrificio della Passione di Cristo. Il progetto diffamatorio e deviante continua senza alcun rispetto e con la sfrontata libertà di coloro che intendono diffondere atteggiamenti ed unioni contro natura come se fossero un normale comportamenti fra esseri umani.

Il dialogo, la comprensione, le giustificazioni, spesso a senso unico, non sortiscono alcun effetto benefico sul fare animalesco e consapevole che in molti continuano a mantenere per far valere le proprie devianze. È inaccettabile che per ogni protesta e per ogni turpe rivendicazione si debba oltraggiare, immoralmente e senza alcun limite, il Credo della dottrina Cattolica.

Missione in Web non intende incriminare nessuno ma rifiuta e condanna con fermezza la condotta insana e deviante di coloro che si compiacciono di diffondere una perversa e demoniaca personalità gay che si eccita e si esalta nell’offendere Dio, che ancora una volta, viene massacrato, umiliato, sacrificato ed inchiodato alla Croce, per redimere e perdonare gli uomini e le donne di ogni tempo...

IL CENTRO ANTI-BLASFEMIA PRENDE LE DISTANZE DA PETRUS

Bruno Volpe di Petrus intervista il criminologo Francesco Bruno.

B.V."Professor Bruno, se un Tribunale Le chiedesse una perizia su
Giuda, cosa direbbe?"


F.B."Non ho il benchè minimo dubbio, era un nevrotico. Viveva in un
perenne conflitto con se stesso,


volendo essere il migliore e non potendolo essere. Spesso, dietro al
tradimento si nasconde questa


volontà morbosa di essere primi sapendo di non averne le capacità".


B.V."Giuda è il traditore per eccellenza."


F.B."Il tradimento è la forma più abietta ed orribile che possa
esistere: chi tradisce, pugnala la persona che ama


o vorrebbe amare. Eppure ancora oggi va di moda tradire, cambiare
casacca, maglia. Pensi, io sono critico


persino con il fenomeno del pentitismo a buon mercato, che non
ritengo una collaborazione spontanea


da parte dei mafiosi ma l’espressione della loro volontà di trarre un
vantaggio personale dalla consegna dei criminali alla Polizia".


B.V."Giuda nevrotico: si può parlare anche di persona sessualmente
disturbata?"


"Dietro ogni nevrosi esiste sempre un problema a sfondo sessuale. E
diciamo che Giuda, sì, può essere considerato potenzialmente un
omosessuale".


Firmato Francesco Bruno criminologo, intervistato da Petrus :


http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=6574#a


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IL CENTRO ANTI-BLASFEMIA PRENDE LE DISTANZE DA PETRUS E LO CONDANNA.


Vediamo che Petrus pubblica spudoratamente asserzioni discriminatorie
ed omofobiche


dettate dal criminologo Francesco Bruno, il quale dichiara che gli
omosessuali sarebbero dei nevrotici.


POI SAREBBE BRUNO VOLPE DI PETRUS A FARE QUESTE DOMANDE BLASFEME SU
GIUDA:


Professor Bruno, se un Tribunale Le chiedesse una perizia su Giuda,
cosa direbbe?


Giuda e' il traditore per eccellenza.


Giuda nevrotico: si può parlare anche di persona sessualmente
disturbata?


Con quale coraggio un cattolico di un quotidiano dedicato al Papa fa
queste domande spudorate ?


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RISPOSTE A PETRUS DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA


Primo;


Veniamo al punto, il Centro Anti-Blasfemia, riconosce che molti
omosessuali hannno contribuito con la loro saggezza e il loro


talento allo sviluppo civile e culturale del mondo, infatti molti
scinziati, scrittori, artisti, sportivi, e perfino Santi sono stati
omosessuali,


facciamo qualche nome ; Leonardo da Vinci, Caravaggio, Michelangelo,
Rudolf Nureyev, la lista è molto lunga, ci fermiamo qui.


Secondo;


Il Centro-Anti-Blasfemia, dietro consulto medico, afferma che non
tutti gli omosessuali sono nevrotici, ma la nevrosi è diffusa nella
stessa misura sia negli eterosessuali che


negli omosessuali.


Terzo;


Il Centro Anti-Blasfemia,dal punto di vista laico, non agisce contro i
gay e i loro diritti, anzi in certe situazioni umanitarie è vicino a
chi soffre ed è emarginato.


Quarto;


Il Centro Anti-Blasfemia, dal punto di vista cristiano, dichiara che
tutti siamo peccatori, e tutti per salvarci dobbiamo conformarci al
Vangelo, non solo gli omosessuali,


ma anche i pedofili, gli incestuosi, gli stupratori, i porno-star, le
prostitute,gli adulteri, gli abortisti, i mafiosi, i ladri, gli
assassini, e tutti gli altri peccatori.


Gesù è morto in croce per salvare tutti i peccatori, compresi gli
omosessuali, e finché viviamo siamo in tempo per convertirci e
salvarci, e perfino possiamo diventare Santi.


Fratelli ricordatevi che grandi peccatori si sono pentiti, e si sono
convertiti e sono divenati Santi..

IL CENTRO ANTI-BLASFEMIA CONTRO PETRUS

IL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
in questo periodo è impegnatissimo a difendere Gesù e gli Apostoli
dagli attacchi della lobby gay, la quale fa di tutto per trasformare
il Signore Gesù e il Santo Vangelo in spazzatura.
E' accaduto che giorno 25 Aprile di pomeriggio, ci arrivano delle
e-mail dove c'è l'articolo di Petrus su Giuda gay, siamo andati
a vedere su Petrus ed era vero.
Ora noi a tutti i nostri amici delle e-mail list facciamo una buona
pubblicità di Petrus e del Signore G.Barile.
Dopo quello che è successo non sappiamo come comportarci,
verso Petrus. Ci domandiamo era proprio necessario, pubblicare
quella bestemmia, proprio ora con tutte queste opere blasfeme
di Gesù gay; Passio-porno-film, Corpus Christi-musical, ed anche
la mostra in corso nella diocesi di Vienna, con opere di Hrdickla,
che rapresentano Gesù e gli apostoli gay orgiasti, mostra voluta
dall'ambiguo cardinale e discepolo del Papa Benedetto XVI,
C.Schonborn.
Sembra che ci sia un complotto dentro la chiesa che vuole
distruggere Gesù con queste bestemmie.
Noi mai pubblicheremmo false calunnie senza un commento negativo.
Chi legge l'articolo a Petrus, capisce che la redazione condivide le
insensate idee di F.Bruno.
Noi nelle nostre ricerche su testi antichi abbiamo scoperto che
l'apostolo Giuda Iscariota, era sposato, e si comportò bene
apertamente, nessuno sospettava di lui, solo Gesù sapeva
chi era, ma nessuno sospettava nulla, solo sapevano che
teneva la cassa e rubacchiava, del resto lui andava con
gli atri Apostoli a predicare e guarire, poi verso la fine Satana
entrò in lui, e lo spinse a tradire Gesù, ma non per farlo morire,
infatti, appena saputo che Gesù era stato condannato, si pentì
ed andò ad imiccarsi. Noi che trattiamo le opere blasfeme,
incontriamo peccatori peggiori di Giuda, che crocifiggono Gesù
con orribili bestemmie, e non si pentono, come i Paolini
che vendono il porno-blasfemo film: "L'Ultima Tentazine" di M.Scorsese.
Comunque un Gesù che tiene con se un gay, il quale desidera il Maestro
e company, è un Gesù gay, che accetta essere desiderato dal gay
Giuda, se davvero Gesù portava con se un gay, non era il figlio di Dio ,
ma un falso Messia.

RIFLESSIONI SU GIUDA ISCARIOTA DI DON PRIMO MAZZOLARI

C'ERA UNA VOLTA LA CHIESA CATTOLICA AUTENTICA DOVE REGNAVA FEDE E VIRTU'

Riflessioni su Giuda Iscariota, nostro fratello»
Giovedi Santo 1958

Don Primo Mazzolari

cari fratelli, è proprio una scena d’agonia e di cenacolo. Fuori c’è tanto buio e piove. Nella nostra Chiesa, che è diventata il Cenacolo, non piove, non c’è buio, ma c’è una solitudine di cuori di cui forse il Signore porta il peso. C’è un nome, che torna tanto nella preghiera della Messa che sto celebrando in commemorazione del Cenacolo del Signore, un nome che fa’ spavento, il nome di Giuda, il Traditore.
Un gruppo di vostri bambini rappresenta gli Apostoli; sono dodici. Quelli sono tutti innocenti, tutti buoni, non hanno ancora imparato a tradire e Dio voglia che non soltanto loro, ma che tutti i nostri figlioli non imparino a tradire il Signore. Chi tradisce il Signore, tradisce la propria anima, tradisce i fratelli, la propria coscienza, il proprio dovere e diventa un infelice.
Io mi dimentico per un momento del Signore o meglio il Signore è presente nel riflesso del dolore di questo tradimento, che deve aver dato al cuore del Signore una sofferenza sconfinata.
Povero Giuda. Che cosa gli sia passato nell’anima io non lo so. E’ uno dei personaggi più misteriosi che noi troviamo nella Passione del Signore. Non cercherò neanche di spiegarvelo, mi accontento di domandarvi un po’ di pietà per il nostro povero fratello Giuda. Non vergognatevi di assumere questa fratellanza. Io non me ne vergogno, perché so quante volte ho tradito il Signore; e credo che nessuno di voi debba vergognarsi di lui. E chiamandolo fratello, noi siamo nel linguaggio del Signore. Quando ha ricevuto il bacio del tradimento, nel Getsemani, il Signore gli ha risposto con quelle parole che non dobbiamo dimenticare: 'Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo!'
Amico! Questa parola che vi dice l’infinita tenerezza della carità del Signore, vi fa’ anche capire perché io l’ho chiamato in questo momento fratello. Aveva detto nel Cenacolo non vi chiamerò servi ma amici. Gli Apostoli son diventati gli amici del Signore: buoni o no, generosi o no, fedeli o no, rimangono sempre gli amici. Noi possiamo tradire l’amicizia del Cristo, Cristo non tradisce mai noi, i suoi amici; anche quando non lo meritiamo, anche quando ci rivoltiamo contro di Lui, anche quando lo neghiamo, davanti ai suoi occhi e al suo cuore, noi siamo sempre gli amici del Signore. Giuda è un amico del Signore anche nel momento in cui, baciandolo, consumava il tradimento del Maestro.
Vi ho domandato: come mai un apostolo del Signore è finito come traditore? Conoscete voi, o miei cari fratelli, il mistero del male? Sapete dirmi come noi siamo diventati cattivi? Ricordatevi che nessuno di noi in un certo momento non ha scoperto dentro di sé il male. L’abbiamo visto crescere il male, non sappiamo neanche perché ci siamo abbandonati al male, perché siamo diventati dei bestemmiatori, dei negatori. Non sappiamo neanche perché abbiamo voltato le spalle a Cristo e alla Chiesa. Ad un certo momento ecco, è venuto fuori il male, di dove è venuto fuori? Chi ce l’ha insegnato? Chi ci ha corrotto? Chi ci ha tolto l’innocenza? Chi ci ha tolto la fede? Chi ci ha tolto la capacità di credere nel bene, di amare il bene, di accettare il dovere, di affrontare la vita come una missione. Vedete, Giuda, fratello nostro! Fratello in questa comune miseria e in questa sorpresa!
Qualcheduno però, deve avere aiutato Giuda a diventare il Traditore. C’è una parola nel Vangelo, che non spiega il mistero del male di Giuda, ma che ce lo mette davanti in un modo impressionante: 'Satana lo ha occupato'. Ha preso possesso di lui, qualcheduno deve avervelo introdotto. Quanta gente ha il mestiere di Satana: distruggere l’opera di Dio, desolare le coscienze, spargere il dubbio, insinuare l’incredulità, togliere la fiducia in Dio, cancellare il Dio dai cuori di tante creature. Questa è l’opera del male, è l’opera di Satana. Ha agito in Giuda e può agire anche dentro di noi se non stiamo attenti. Per questo il Signore aveva detto ai suoi Apostoli là nell’ orto degli ulivi, quando se li era chiamati vicini: 'State svegli e pregate per non entrare in tentazione'.
E la tentazione è incominciata col denaro. Le mani che contano il denaro. Che cosa mi date? Che io ve lo metto nelle mani? E gli contarono trenta denari. Ma glieli hanno contati dopo che il Cristo era già stato arrestato e portato davanti al tribunale. Vedete il baratto! L’amico, il maestro, colui che l’aveva scelto, che ne aveva fatto un Apostolo, colui che ci ha fatto un figliolo di Dio; che ci ha dato la dignità, la libertà, la grandezza dei figli di Dio. Ecco! Baratto! Trenta denari! Il piccolo guadagno. Vale poco una coscienza, o miei cari fratelli, trenta denari. E qualche volta anche ci vendiamo per meno di trenta denari. Ecco i nostri guadagni, per cui voi sentite catalogare Giuda come un pessimo affarista.
C’è qualcheduno che crede di aver fatto un affare vendendo Cristo, rinnegando Cristo, mettendosi dalla parte dei nemici. Crede di aver guadagnato il posto, un po’ di lavoro, una certa stima, una certa considerazione, tra certi amici i quali godono di poter portare via il meglio che c’è nell’anima e nella coscienza di qualche loro compagno. Ecco vedete il guadagno? Trenta denari! Che cosa diventano questi trenta denari?
Ad un certo momento voi vedete un uomo, Giuda, siamo nella giornata di domani, quando il Cristo sta per essere condannato a morte. Forse Lui non aveva immaginato che il suo tradimento arrivasse tanto lontano. Quando ha sentito il crucifigge, quando l’ha visto percosso a morte nell’atrio di Pilato, il traditore trova un gesto, un grande gesto. Va’ dov’erano ancora radunati i capi del popolo, quelli che l’avevano comperato, quella da cui si era lasciato comperare. Ha in mano la borsa, prende i trenta denari, glieli butta, prendete, è il prezzo del sangue del Giusto. Una rivelazione di fede, aveva misurato la gravità del suo misfatto. Non contavano più questi denari. Aveva fatto tanti calcoli, su questi denari. Il denaro. Trenta denari. Che cosa importa della coscienza, che cosa importa essere cristiani? Che cosa ci importa di Dio? Dio non lo si vede, Dio non ci da’ da mangiare, Dio non ci fa’ divertire, Dio non da’ la ragione della nostra vita. I trenta denari. E non abbiamo la forza di tenerli nelle mani. E se ne vanno. Perché dove la coscienza non è tranquilla anche il denaro diventa un tormento.
C’è un gesto, un gesto che denota una grandezza umana. Glieli butta là. Credete voi che quella gente capisca qualche cosa? Li raccoglie e dice: 'Poiché hanno del sangue, li mettiamo in disparte. Compereremo un po’ di terra e ne faremo un cimitero per i forestieri che muoiono durante la Pasqua e le altre feste grandi del nostro popolo'.
Così la scena si cambia, domani sera qui, quando si scoprirà la croce, voi vedrete che ci sono due patiboli, c’è la croce di cristo; c’è un albero, dove il traditore si è impiccato. Povero Giuda. Povero fratello nostro. Il più grande dei peccati, non è quello di vendere il Cristo; è quello di disperare. Anche Pietro aveva negato il Maestro; e poi lo ha guardato e si è messo a piangere e il Signore lo ha ricollocato al suo posto: il suo vicario. Tutti gli Apostoli hanno abbandonato il Signore e son tornati, e il Cristo ha perdonato loro e li ha ripresi con la stessa fiducia. Credete voi che non ci sarebbe stato posto anche per Giuda se avesse voluto, se si fosse portato ai piedi del calvario, se lo avesse guardato almeno a un angolo o a una svolta della strada della Via Crucis: la salvezza sarebbe arrivata anche per lui.
Povero Giuda. Una croce e un albero di un impiccato. Dei chiodi e una corda. Provate a confrontare queste due fini. Voi mi direte: 'Muore l’uno e muore l’altro'. Io però vorrei domandarvi qual è la morte che voi eleggete, sulla croce come il Cristo, nella speranza del Cristo, o impiccati, disperati, senza niente davanti.
Perdonatemi se questa sera che avrebbe dovuto essere di intimità, io vi ho portato delle considerazioni così dolorose, ma io voglio bene anche a Giuda, è mio fratello Giuda. Pregherò per lui anche questa sera, perché io non giudico, io non condanno; dovrei giudicare me, dovrei condannare me. Io non posso non pensare che anche per Giuda la misericordia di Dio, questo abbraccio di carità, quella parola amico, che gli ha detto il Signore mentre lui lo baciava per tradirlo, io non posso pensare che questa parola non abbia fatto strada nel suo povero cuore. E forse l’ultimo momento, ricordando quella parola e l’accettazione del bacio, anche Giuda avrà sentito che il Signore gli voleva ancora bene e lo riceveva tra i suoi di là. Forse il primo apostolo che è entrato insieme ai due ladroni. Un corteo che certamente pare che non faccia onore al figliolo di Dio, come qualcheduno lo concepisce, ma che è una grandezza della sua misericordia.
E adesso, che prima di riprendere la Messa, ripeterò il gesto di Cristo nell’ ultima cena, lavando i nostri bambini che rappresentano gli Apostoli del Signore in mezzo a noi, baciando quei piedini innocenti, lasciate che io pensi per un momento al Giuda che ho dentro di me, al Giuda che forse anche voi avete dentro. E lasciate che io domandi a Gesù, a Gesù che è in agonia, a Gesù che ci accetta come siamo, lasciate che io gli domandi, come grazia pasquale, di chiamarmi amico.
La Pasqua è questa parola detta ad un povero Giuda come me, detta a dei poveri Giuda come voi. Questa è la gioia: che Cristo ci ama, che Cristo ci perdona, che Cristo non vuole che noi ci disperiamo. Anche quando noi ci rivolteremo tutti i momenti contro di Lui, anche quando lo bestemmieremo, anche quando rifiuteremo il Sacerdote all’ultimo momento della nostra vita, ricordatevi che per Lui noi saremo sempre gli amici.

http://www.zammerumaskil.com/Giuda.html

UNA RISPOSTA TOSTA CONTRO PETRUS

Messaggio N?460 08-04-2008 - 14:14
Tags: religioni
GIUDA NEVROTICO ED OMOSESSUALE

?Sul sito papanews.it il criminologo Franco Bruno analizza la figura del traditore di Ges?nt>


Reso noto al grande pubblico per le sue ospitate nelle puntate di Porta a Porta dove si parla dei vari delitti italiani, il criminologo Franco Bruno, lancia sul sito cattolico www.papanews.it, la sua condanna senza appello contro Giuda. All?omofoba domanda del suo intervistatore, tal Bruno Volpe, Giuda nevrotico: si pu򠰡rlare anche di persona sessualmente disturbata? Il nostro esperto di delitti risponde solerte "Dietro ogni nevrosi esiste sempre un problema a sfondo sessuale. E diciamo che Giuda, s쬠pu򠥳sere considerato potenzialmente un omosessuale".

I veri nevrotici sono questi cattolici integralisti, che non avendo argomenti da portare alle proprie bislacche tesi sull?omosessualitଠricorrono al povero Giuda (di cui tra l?altro il giudizio teologico 蠢en diverso di quello espresso in quest?intervista) per dire una cosa semplice e pericolosa dal punto di vista culturale: 蠣hiaro che le persone omosessuali sono nevrotiche, tendenti al tradimento, e cos젶ia. Insomma una summa del pregiudizio, sostenuta come sempre da opinioni razziste, omofobe, discriminatorie. D?altronde il sito, che ha come principale scopo quello di esaltare la figura di Ratzinger, 蠣oerente con l?attuale crociata delle gerarchie e d?alcune politiche e politici italiani, tendente a dimostrare che i gay e le lesbiche sono persone malate da curare.

Proviamo un profondo senso di pena e di rabbia, nei confronti di una chiesa cattolica trasformata in soggetto politico nemico di qualsivoglia speranza di riscatto e di dignit࠳ociale di milioni di persone.




http://blog.libero.it/mancuso/commenti.php?id=65641&msgid=4454811&nocache=1209204778

PER PETRUS GIUDA ERA GAY-VERGOGNA COME BESTEMMIANO QUESTI CATTOLICI !

INCOMINCIANO ANCHE IN VATICANO A GIUDICARE GLI APOSTOLI OMOSESSUALI
"Giuda? Nevrotico e omosessuale. Ponzio Pilato? Il 'padre' dei politici attuali": il criminologo Francesco Bruno analizza il profilo psicologico del traditore e del giudice di Cristo

di Bruno Volpe

CITTA’ DEL VATICANO - Giuda Iscariota? Nevrotico e omosessuale. Ponzio PIlato? Un egoista, il prototico dei politici attuali. La diagnosi è del famoso crimonologo e psicopatologo forense, il Professor Francesco Bruno, che ha tracciato in esclusiva per ‘Petrus’ un profilo psicologico e criminale del traditore di Cristo e di chi lo condannò alla crocifissione, sconfinando, poi, in una conversazione a 360 gradi, sino alla tragica morte al Rave Party di Milano.

Professor Bruno, se un Tribunale Le chiedesse una perizia su Giuda, cosa direbbe?

"Non ho il benchè minimo dubbio, era un nevrotico. Viveva in un perenne conflitto con se stesso, volendo essere il migliore e non potendolo essere. Spesso, dietro al tradimento si nasconde questa volontà morbosa di essere primi sapendo di non averne le capacità".

Giuda è il traditore per eccellenza.

"Il tradimento è la forma più abietta ed orribile che possa esistere: chi tradisce, pugnala la persona che ama o vorrebbe amare. Eppure ancora oggi va di moda tradire, cambiare casacca, maglia. Pensi, io sono critico persino con il fenomeno del pentitismo a buon mercato, che non ritengo una collaborazione spontanea da parte dei mafiosi ma l’espressione della loro volontà di trarre un vantaggio personale dalla consegna dei criminali alla Polizia".

Giuda nevrotico: si può parlare anche di persona sessualmente disturbata?

"Dietro ogni nevrosi esiste sempre un problema a sfondo sessuale. E diciamo che Giuda, sì, può essere considerato potenzialmente un omosessuale".

Ponzio Pilato, invece?

"Un soggetto assolutamente ‘normale’. Non gli riconosco l'attenuante dell'infermità mentale. E' un opportunista, uno che agisce per convenienza, un uomo di potere che preferisce il compromesso alla morale e condanna un innocente come Gesù. In un certo qual modo, rappresenta il prototipo ‘ante litteram’ di certi politici attuali. Lei sa quanti Ponzio Pilato esistono nella nostra classe dirigente? Un oceano, tantissimi. Come dire, Ponzio PIlato ha fatto scuola ed è rimasto in ‘buona’ compagnia".

Professore, parliamo della giovane vittima stroncata da overdose al Rave Party di Milano. L’episodio ha destato scalpore.

"Un’ipocrisia di Stato. Non siamo stati capaci di dare risposte convincenti sul fronte della prevenzione, non si vuole mandare i Carabinieri a questi raduni per timore che divampino scontri, ed ecco che lo Stato lascia questi ragazzi fare baldoria in un angoletto, chiudendo un occhio e fingendo che non stia accadendo nulla di male. Poi ci scappa il morto e tutti si mobilitano: troppo facile. La verità è questa: manca un principio di autorità, e per tale intendo quella che una volta si definiva autorevolezza. I giovani non credono nei valori e si è indebolita la figura paterna. Ecco, allora, che quella di MIlano era una morte annunciata. Adesso, almeno, se ne prenda atto e si evitino fatti simili in futuro. La repressione serve, ma si faccia anche della sana prevenzione etica e sociale".




http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=6574#a

mercoledì 23 aprile 2008

MOSTRA BLASFEMA NELLA DIOCESI DI VIENNA

MOSTRA BLASFEMA NELLA DIOCESI DI VIENNA.
Sua Eminenza il card. Schönborn di Vienna ,
discepolo di Ratzinger, e suo probabile successore, ricco
e benestante,vigliacco,ecco cosa ha fatto, sapeva dell'opera blasfema
di Hrdlicka; ("L'Ultima cena di Leonardo",dove Gesu' e gli apostoli sono
intenti a fare una orgia omosessuale) , e faceva finta di non sapere,
dopo la bufera ha rimosso l'opera contestata dalla mostra,
però ha permesso che al suo posto ve ne mettessero
un'altra pure blasfema, dove il Cristo è sadomizzato ai genitali
mentre è in croce e flagellato.
Ipocrita e diabolico questo vigliacco porporato, mangia e beve sulle
spalle del poveretto di Nazareth, intanto ecco cosa fa, dalle nostre ricerche
risulta che il card. Schönborn sta attento a come parla e si esprime,
cercando di non offendere mai l'ateo e marxista Hrdlicka,
per il quale esprime grande lodi.
Mai cerca di umiliare o offendere questo pseudo artista schizoide e
pervertito, mai l'offende, però se si offende il Cristo,
non gli importa nulla ne a lui e nemmeno a dirigenti del museo.
Questi pseudo-cardinali vanno rimossi dalla Santa Romana
Chiesa Cattolica, come andrebbero rimossi i Paolini che si
arricchiscono vendendo il film porno-blasfemo,
"L'Ultima Tentazione di Cristo", di M.Scorsese.


DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
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12 aprile 2008
Ultima Cena blasfema
Che dire?
Tirare un sospiro di sollievo?
Avrei tanto voluto.
Lo confesso: la delusione che ho provato per il contenuto di tale
Dichiarazione è stata grande.
Basta una frase del cardinale per dire tutto.
Egli scrive: "Va da sè che mai avrei acconsentito all'esposizione di
opere di natura blasfema o pornografica".
Ci crediamo Eminenza.
Ma allora bisogna anche essere sinceri Eminenza ed assumersi le
proprie responsabilità.
Perché lei e i suoi collaboratori avete aspettato nove giorni - dal 12
marzo al 20 marzo - per far rimuovere quell'orribile e blasfema Ultima
cena ?
E perché mai il visitatore della mostra può ancora imbattersi con
l'altra "opera" orribile e blasfema, quella della Flagellazione?
Eminenza qualcosa non funziona.
Al pensiero che questa mostra blasfema continuerà nel Museo diocesano
di Vienna fino al 10 maggio, al pensiero che il direttore del Museo
sia ancora al suo posto come se niente fosse accaduto, al pensiero che
il cardinale non dica una sola parola sull'offesa arrecata a Gesù e si
riferisca solo alla "ferita prodotta a delle persone nella loro fede",
mi entra un tal dolore nel cuore che la ferita precedente si fa ancor
più larga...
Gesù misericordia.
Kyrie eleison.
Christe eleison.
Kyrie eleison.

Giuseppe Biffi

DA EFFEDIEFFE

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> 12 aprile 2008


Dell'ultima cena omosessuale
Questo quadro osceno di hridlicka e ospitato nel museo diocesano...e
lei si stupisce?
Il vescovo di vienna
e il cardinale schoenborn ,grande difensore del popolo eletto,e
oppositore della nuova alleanza
visto che considera il cristianesimo un semplice prolungamento dell
antico testamento.sono stata ,tempo
fa maestra di religione in scuole francesi e per deformazione
professionale ho guardato i quaderni della
mia nipote austriaca (quattordicenne).non una pagina sul nostro
signore, la sua passione, la sua
resurezzione.
Ma capitolo dopo capitolo la storia d'israele!!
Nella boutique degli "schotten"il piu grande monastero di vienna
dove
si puo comperare ottime marmellate
troneggia una hanukkah ma per trovare un crocifisso mi ci sono
voluti dieci minuti.
Era nascosto dietro
ai prodotti agricoli di tal monastero...

Brunella hoyos


DA EFFEDIEFFE

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11-APR.2008
Gentile direttore Böhler, responsabile del Museo diocesano di Vienna,
mi spiace non ci sto. Leggo nel blog della Reuters che lei ha fatto
dichiarazioni che considero deliranti: coloro che si sono opposti
all'esposizione dell'opera blasfema di Alfred Hrdlicka che ha
trasformato l'Ultima Cena in un'orgia gay, sarebbero "cristiani
fondamentalisti", quelli che si sono permessi di criticare la sua
scelta, persone non sono in grado di apprezzare il messaggio
dell'artista e non ne conoscono la grandezza. Lei, invece di chiedere
scusa, si difende attaccando chi ha "osato" criticare una scelta
sconcertante e offensiva e adesso viene a dirci che "Hrdlicka ha il
diritto di provocare" e il Museo di offrirgli la possibilità di
esporre le sue opere. Non so davvero che dire. Ho già fatto
ripetutamente professione di ignoranza artistica, ma certo di fronte a
queste sue parole sono felica della mia ignoranza. Non ci sto ad
essere etichettato come fondamentalista solo per aver acceso i
riflettori su un caso che trovo scandaloso. Se il Cardinale
arcivescovo non ha nulla da dire, mi spiace davvero per lui. Tra
l'altro, dalle sue parole mi sembra di capire che lo stesso stimato
porporato abbia agito sull'onda delle polemiche e che, se nessuno si
fosse mosso, forse avrebbe lasciato correre. Ma a che punto siamo
arrivati in nome dell'arte e della libertà di espressione? Un Museo
diocesano che per far parlare di sé deve esporre queste "opere" meglio
farebbe a chiudere. Lei, dottor Böhler, può sempre trovar lavoro come
press-agent di Hrdlicka, al quale - vista l'aria che tira in Austria -
non mancheranno certo ricche commesse ecclesiastiche.


9-APR.2008
Ho appena ricevuto un messaggio da parte del portavoce
dell'arcidiocesi di Vienna:
Dist.mo sig. Andrea Tornielli, "Il Giornale"
Vienna, 9 aprile 2008
Egregio sig. Tornielli, in riferimento al Suo articolo "L'Ultima cena
diventa un' orgia gay" nell'edizione del 8 aprile vorrei inviare una
dichiarazione di Sua Eminenza il card. Schönborn pubblicata oggi.
Distinti saluti,
Erich Leitenberger
Capoufficio stampa
"Il museo diocesano di Vienna ha dedicato - sotto la responsabilita'
del suo direttore Bernhard Böhler - una mostra all'artista austriaco
Alfred Hrdlicka in occasione del ottantesimo compleanno dell'artista.
Hrdlicka e' uno dei piu' importanti artisti austriaci viventi. Come
pochi altri si e' dedicato alla tematica dell'uomo sofferente e
maltrattato invitando alla "compassione" con la "Passione". Quella
compassione la esprime in modo commovente nella sua opera. Le opere
piu' conosciute in questo contesto sono "La danza macabra di
Plötzensee" ed il grande memoriale dell'Olocausto sulla piazza
dell'Albertina a Vienna. Per questo avevo dato il mio consenso ad una
esposizione nel museo diocesano senza pero' conoscere dettagliatamente
le opere da esporre. Hrdlicka si e' occupato durante tutta la sua vita
molto intensamente di tematiche bibliche, soprattutto della passione
di Cristo. Hrdlicka dice di se stesso di essere comunista ed ateo.
Ciononostante nutre un interesse rovente per la Bibbia e - sono le sue
stesse parole - un grande desiderio della fede. L'esposizione non vuol
dire che il museo diocesano si identifichi con tutte le opere di
Hrdlicka. In talune opere non bada alla soglia del rispetto assoluto
del sacro. Ci sono delle opere di Hrdlicka che dal punto di vista del
credente devono essere respinte. Va da se che mai avrei acconsentito
all'esposizione di opere di natura blasfema o pornografica. Mi
dispiace molto che una immagine di questo carattere - a mia insaputa -
era esposta nel museo. L'opera che ha ferito delle persone nella loro
fede e' stata tolta su mia disposizione il 20 marzo. Ciononostante
ritengo un fatto positivo che artisti che non credono oppure che
cercano ancora la risposta della fede si occupino di tematiche
bibliche".
Cristoph Card. Schönborn
Cari amici, ho molta stima del cardinale arcivescovo di Vienna. E'
positivo che sia intervenuto per far togliere l'opera blasfema. Devo
però dire francamente che mi sarei aspettato qualcosa di più nella sua
risposta: vorrei ricordare, senza nulla togliere all' "arte" di
Hrdlicka (scusate le virgolette, ma io sono artisticamente molto
ignorante e al solo pensiero di quel quadro mi vien da vomitare) che
stiamo parlando di una rappresentazione dell'Ultima cena, durante la
quale Gesù istituì l'eucaristia, il sacrificio che si rinnova ad ogni
celebrazione: raffigurarla come un'orgia gay - per di più motivando
questo fatto con l'assenza delle donne sulla scena! - lo trovo
ributtante. L' "artista" si proclama ateo. Nessuno gli vieta di
dipingere ciò che vuole e come vuole. Ma esporre quell'opera - come
alcune altre presenti nella mostra - in un museo diocesano lo trovo un
atto irresponsabile. E trovo pazzesco, scusate la franchezza, che i
responsabili del museo diocesano non abbiano compreso l'assoluta
sconvenienza di esporre scene così blasfeme in un luogo legato
all'arcidiocesi. Nessuno nega che sia giusto confrontarsi con l'arte
di chi non crede, nessuno afferma che solo un buon cattolico è anche
un buon artista (ci mancherebbe!). Nessuno si scandalizza per un nudo
(Michelangelo riempì il suo affresco nella Sistina si nudi, proprio
sopra l'altare dove solitamente celebrava il Papa, successivamente
"imbracati", cioè coperti con veli e brache). Ma qui si parla di ben
altro, si parla di un'orgia omosessuale con protagonisti gli apostoli!
Il sottoscritto, come tutti voi che siete intervenuti nel dibattito,
non avrebbe neanche appeso quel quadro. Sicuramente né io né voi
diventeremo mai responsabili di un museo


Quello che è accaduto a Vienna nei giorni scorsi (ne scrivo oggi sul
Giornale) ha davvero dell'incredibile: nel museo diocesano della
capitale, dove è in corso una mostra retrospettiva dedicata a un
artista famoso uno dei grandi artisti austriaci, l'ottantenne Alfred
Hrdlicka, che ha appena compiuto 80 anni, è stato esposto un quadro
intitolato "Ultima cena di Leonardo, restaurata da Pier Paolo
Pasolini". La scena è molto esplicita. Invece del pasto consumato da
Gesù con gli apostoli, nel cenacolo si assiste a un'orgia omosessuale.
Dopo ben otto giorni di esposizione e una bufera di critiche, il
cardinale Schoenborn l'ha fatta togliere, mentre il direttore del
museo difende la scelta e ha detto che non si aspettava reazioni così
indignate. Comprendo che il cardinale fosse all'oscuro della cosa, ma
i suoi collaboratori? Davvero pensavano che rappresentare gli apostoli
impegnati in rapporti gay, ed esporre quest' "opera" in un museo
collegato con la diocesi, non sconcertesse i fedeli? La realtà,
purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: l'unica fede che può essere
derisa e oltraggiata è quella cristiana. Ma che questo sia fatto con
l'indifferenza o il tacito assendo dei preti, beh è davvero
sconcertante. Tra l'altro, coinvolgere nel titolo dell' "opera"
Pasolini, è del tutto fuori luogo. Lo scrittore e regista era
omosessuale, ma quando ha dovuto rappresentare la vita di Gesù, nel
suo Vangelo secondo Matteo, l'ha fatto in ben altro modo.


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8-APR.2008
Quello che è accaduto a Vienna nei giorni scorsi (ne scrivo oggi sul
Giornale) ha davvero dell'incredibile: nel museo diocesano della
capitale, dove è in corso una mostra retrospettiva dedicata a un
artista famoso uno dei grandi artisti austriaci, l'ottantenne Alfred
Hrdlicka, che ha appena compiuto 80 anni, è stato esposto un quadro
intitolato "Ultima cena di Leonardo, restaurata da Pier Paolo
Pasolini". La scena è molto esplicita. Invece del pasto consumato da
Gesù con gli apostoli, nel cenacolo si assiste a un'orgia omosessuale.
Dopo ben otto giorni di esposizione e una bufera di critiche, il
cardinale Schoenborn l'ha fatta togliere, mentre il direttore del
museo difende la scelta e ha detto che non si aspettava reazioni così
indignate. Comprendo che il cardinale fosse all'oscuro della cosa, ma
i suoi collaboratori? Davvero pensavano che rappresentare gli apostoli
impegnati in rapporti gay, ed esporre quest' "opera" in un museo
collegato con la diocesi, non sconcertesse i fedeli? La realtà,
purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: l'unica fede che può essere
derisa e oltraggiata è quella cristiana. Ma che questo sia fatto con
l'indifferenza o il tacito assendo dei preti, beh è davvero
sconcertante. Tra l'altro, coinvolgere nel titolo dell' "opera"
Pasolini, è del tutto fuori luogo. Lo scrittore e regista era
omosessuale, ma quando ha dovuto rappresentare la vita di Gesù, nel
suo Vangelo secondo Matteo, l'ha fatto in ben altro modo.


DA ANDREA TORNIELLI