ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

mercoledì 16 dicembre 2009

LETTERA DEL CIRCOLO CHRISTUS REX CONTRO LA MADONNA NUDA

Circolo Culturale Triveneto





CHRISTUS REX





Via Valpolicella n. 15, Cap. 37024 Arbizzano di Negrar (VR) Tel. 393/3327471 - 347/4230340 - sito internet: www.agerecontra.it - e.mail: christusrex@libero.it





Alla c.a. Vescovo di Verona Giuseppe Zenti





Alla c.a. Vicario Generale Giuseppe Pellegrini





Alla c.a. Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede William Levada





e p.c. alla c.a. della Comunità Stimmatina di Sezano











COMUNICATO STAMPA





Gli Stimmatini di Sezano (VR), che ebbero modo di segnalarsi come grandi amici dei protestanti luterani, coi quali fecero un'"empia alleanza" con i protestanti luterani contro i fedeli cattolici che legittimamente protestavano contro i raduni sincretisti e sacrileghi nella chiesa del co-patrono della città, San Pietro Martire, perseverano in una direzione davvero inimmaginabile per un vero cattolico, installando una statua chiaramente blasfema della Madonna nella loro "cappella".





La disgustosa scultura, che si può vedere sul loro sito e che noi ci vergognamo di riprodurre, indigna i cattolici perchè la Madre di Dio viene raffigurata in una posa ambigua, completamente nuda e col pancione. In fondo alla pagina, il sito precisa addirittura:"...Nel percorrere il cammino di Avvento con l'opera di Danielon ci sentiamo confortati nel messaggio di annuncio e di compimento che la persona di Maria la Madre di Dio porta con sé. (12.12.2009)"





Chiediamo al vescovo di Verona di prendere immediati provvedimenti e di far rimuovere questa oscenità, che offende la Madre di Dio, Mediatrice di tutte le Grazie.





Rimane evidente, che in assenza di provvedimenti immediati e di riscontri, ci organizzeremo per riparare a siffatta empietà. I veronesi stanno già protestando, a quanto si apprende dal sito stesso, che dice: "AI VISITATORI DEL SITO: informiamo che stiamo ricevendo messaggi con parole di violenza, volgari e di minaccia in riferimento alla scultura di M. Danielon, collocata nella nostra aula liturgica come segno dell'Avvento"...






Il Portavoce del Circolo Culturale Triveneto Christus Rex





Matteo Castagna

LETTERA APERTA AI STIMMATINI E AL VESCOVO DI VERONA (di Marcello Sartori)

Giro questa email che ho appena ricevuto, scritta da Sartori :

LETTERA APERTA AI STIMMATINI E AL VESCOVO DI VERONA (di Marcello Sartori)

Signori stimatini

Sono un artista professionista e amico dello scultore Danielon, so che ha frequentato anche la scuola di teologia.

Ho lavorato anche io nel campo dell’arte sacra e posso affermare che tutte immagini sono cariche di significato ma lo sono in particolar modo le immagini sacre.

Mi è stato segnalato il vostro sito con la statua della Madonna "Madre di Dio",( così la presentate) , sotto il titolo "Avvento a Sezano", collocata nella vostra AULA LITURGICA come segno dell'Avvento., è completamente nuda. L’ ho vista !

Non ho più parole, sono profondamente indignato, sappiate che mi avete destato dal torpore.

La mia indignazione, la rabbia che mi avete generato voi " stimatini di Sezano" è enorme.

Sono convinto che Dio non lascerà impunita questa vergogna. Nel frattempo porterò il fatto a conoscenza a chi di dovere e farò tutto ciò che mi è possibile per difendere la sacralità delle immagini oggi in mano a persone amiche del "cornuto".

Vergognatevi, siete persone non solo ignoranti perchè nessun testo sacro si permette nemmeno minimamente a parlare di Maria in questo modo, anche ogni ebreo laico di oggi si offenderebbe pesantemente. I mussulmani hanno stima e rispetto di Maria madre del profeta Gesù e loro la trattano con più dignità.

Gesù è stato appeso in croce e DENUDATO perchè dovesse patire non solo con il fisico ma anche con l’umiliazione.

Perchè non fate fare le sculture nude delle vostre mamme, forse capirete qualcosa.

La Madonna, Maria è MIA MADRE, mi ha accompagnato alla Chiesa e oggi vedo Mia Madre vergognosamente umiliata ! e in una AULA LITURGICA da persone che hanno studiato teologia, da persone inviate e benedette dalla Chiesa a svolgere una missione.

Da tempo ho capito qual’è la vostra vera missione ma ora avete innescato una miccia: è tempo di dire BASTA ! E’ TEMPO di REAGIRE !! è tempo che le persone di buona volontà formino una barriera di fronte a questa EMERGENZA ETICA.

Disprezzando le immagini sacre disprezzate la dignità della vita e dell’essere umano.

Se si può offendere oggi impunemente la Madre di Dio cosa accadrà domani a tutte le madri.

La responsabilità non è dell’artista ( l’artista è devoto solo a se stesso) ma è vostra che raccogliete la spazzatura e la mettete in una aula liturgica e che vi inchinate e pregare di fronte a immagini non della madre di Dio ma delle nuove vestali alle quali voi "stimatini di Sezano" avete dimostrato di essere devoti

Avete fatto un insulto gravissimo alla Madre di Dio…… Ma è ancora più grave che l’autorità ecclesiastica tolleri queste cose.

Marcello Sartori

Coordinatore regione veneto

de "IO AMO L’ITALIA"

msartori@c.point.it
http://www.tradizione.biz/forum/viewtopic.php?p=204900&sid=b7d47de35eebce0ef26b13e8c5387424

GUARDATE COME HANNO RAPPRESENTATO LA VERGINE SANTA


GUARDATE COME HANNO RAPPRESENTATO LA VERGINE SANTA


Sul sito c'è anche la descrizione dell'opera e in basso alla pagina, me ne sono accorto ora, i monaci hanno tenuto a precisare questo

"AI VISITATORI DEL SITO: informiamo che stiamo ricevendo messaggi con parole di violenza, volgari e di minaccia in riferimento alla scultura di M. Danielon, collocata nella nostra aula liturgica come segno dell'Avvento.
Il messaggio spirituale che proviene dall'opera e che molti hanno avuto modo di accogliere e interiorizzare, nulla ha a che vedere con questi toni polemici dai quali prendiamo le distanze.
Nel percorrere il cammino di Avvento con l'opera di Danielon ci sentiamo confortati nel messaggio di annuncio e di compimento che la persona di Maria la Madre di Dio porta con sé. (12.12.2009)"

Quindi sono volgari le parole che tanti cattolici, scandalizzati, stanno inviando a loro e non, invece, l'opera che offende la Madonna?
In tutto questo si vede proprio l'odio di lucifero contro l'Ipsa Conteret! La Madonna, la Piena di Grazia, l'Immacolata Concezione, la Sempre Vergine, viene rappresentata COMPLETAMENTE NUDA, con il PANCIONE e, per di più, la statua è stata Messa in Chiesa...
Quanto dovranno pagare i monaci per questo?

Ovviamente non aspettiamoci l'intervento delle gerarchie vaticane, anche perché è in atto una rivoluzione anti-mariana, proprio perché Satana sa che il trionfo della Chiesa passa proprio dalla Vergine («Dio vuole adesso stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato.»)

Del resto lo stesso Papa ha sminuito il valore della Vergine, andando a insegnare - contro quanto affermato da San Pio X - che la Donna dell'Apocalisse non è solo Maria ma è tutta la Chiesa («Questa donna rappresenta Maria […] ma rappresenta nello medesimo tempo tutta la Chiesa» O.R. 24.8.06)

Ed è sempre lo stesso "povero Papa" (che tanti vorrebbero far credere ostaggio dei cattivoni modernisti), che quando era Cardinale, affermò che i «dogmi mariani non possono assolutamente essere derivati dai singoli testi del Nuovo Testamento» (O.R. 13.5.1995) e che nel 1997 al Congresso Mariale di Czestochowa, affermò che «Mediatrice, Corredentrice, Avvocata… questi titoli si rivelano ambigui… costituiscono una difficoltà ecumenica.»

E' ora che il mondo tradizionalista si svegli, esca dalle catacombe e abbia il CORAGGIO di difendere Colei che è la Regina del Cielo e della Terra. Io spero vivamente che a quest'oltraggio, avvenuto poi in una Regione storicamente molto fervente, ci sia un'adeguata e coraggiosa reazione e non dentro le quattro mura dove tutti sappiamo essere leoni!

http://www.tradizione.biz:80/forum/viewtopic.php?t=16659

martedì 15 dicembre 2009

SCULTURA MADONNA BLASFEMA A SEZANO


GRAVE DISSACRAZIONE


A nome del "Centro Culturale Nicolò Stenone" mi unisco all'indignazione espressa dall'artista Marcello Sartori di Verona e da molti altri, per quanto riguarda certa arte contemporanea che viene definita "sacra" quando invece è dissacrante e volgare, e mi riferisco in particolare alla scultura di una donna in bronzo esposta nella cappella di Sezano dei padri Stimatini di Verona che dovrebbe rappresentare la Madonna. Una Madonna tutta nuda e scapigliata, che avanza con passo di danza tenendo una mano dietro e l'altra davanti su un pancione enorme che le cade giù, ebbene questa scultura dovrebbe comunicare, secondo le dichiarazioni degli ultimi esegeti esperti in acrobazie, sentimenti sublimi, quando invece la gente comune sente ripugnanza e disgusto. Se una prostituta si vedesse ritratta in quel modo si sentirebbe offesa nella sua femminilità.


Se "il bello è lo splendore del vero", come diceva Platone supportato poi da S. Tommaso, va da sé che la vera opera d'arte deve innanzitutto parlare di Verità, cioè essere comprensibile all'intelletto suscitando gioia interiore al suo sguardo, e non disgusto da superare con motivazioni assurde.


Non si può definire "sacra" una qualunque composizione artistica per il solo fatto che ha come oggetto personaggi della Sacra Scrittura, anzi, il più delle volte si tratta di opere d'arte dissacranti o blasfeme, come ad esempio quei tanto discussi quadri che raffigurano Gesù Cristo in atteggiamento orgiastico con gli Apostoli, esposti addirittura nel museo diocesano di Vienna. La stessa cosa dicasi per certi film o romanzi di autori notoriamente miscredenti, che non possono essere considerati fonte di verità storica solo perché trattano, spesso in modo offensivo e volutamente manipolato, della vita di Cristo.


Che queste volgarità o dissacrazioni vengano proposte dai nemici di Cristo è cosa ormai risaputa, ma che addirittura certi nostri "Consacrati", frati, suore, sacerdoti, teologi, vogliano giustificare e difendere queste autentiche profanazioni, accettandole nelle loro case, o chiese, o librerie come se si trattasse di "opere d'arte sacra", è un fatto gravissimo che grida vendetta al cospetto di Dio perché è lo stravolgimento della Verità in nome dell'idiozia e della peggiore ignoranza quando non addirittura, della voluta perversione. Tutti noi ci auguriamo che questo periodo della nostra storia, gravemente contrassegnato dalla presenza del "maligno" in tutti i settori della vita: religiosa, civile, politica, ecc. che si manifesta con omicidi, efferatezze, imbrogli, calamità e violenze di ogni genere, e che ha la sua radice principale nel categorico rifiuto della Divina Presenza di Gesù Cristo tra noi, sia come Crocifisso, sia come Bambino inerme nel presepio, ci auguriamo che questo periodo storico possa essere per ciascuno di noi stimolo e sfida per una decisa reazione, per un fedeltà più coraggiosa a Cristo, nostro Redentore, a iniziare dai nostri Pastori costituiti in autorità che rischiano talvolta di giocarsi l'anima per il loro colpevole silenzio.


Christus vincit, Christus regnat! Buon Natale a tutti.


patrizia.ste...@alice.it


http://groups.google.com/group/centro-religione-cristiana?hl=it

mercoledì 25 novembre 2009

IL SUPERBLASFEMO ROMANZO DI SARAMAGO A TEATRO

Prima assoluta de “Il Vangelo Secondo SArAMaGo”
Mercoledì 25 novembre 2009, 15:47

Dopo la fortunata inaugurazione dello scorso 9 ottobre con il viaggio etnico di Claudia Bombardella “Le vie dello spirito”, continuano gli appuntamenti presso il Teatro Studio di Scandicci del ciclo “CITYVIBE Premiere”, cartellone di eventi in prima esecuzione che anticipa l’inizio della rassegna CityVibe, ovvero le vibrazioni musicali della Città di Scandicci: un programma dell’Accademia Musicale di Firenze – Scuola di Musica di Scandicci con la direzione artistica di Fabio Caselli, in collaborazione con Gams Ensemble.

Il 27 novembre ore 21 va in scena la prima de Il Vangelo secondo Saramago su musiche di F. J. Haydn e testi tratti da José Saramago, con l’attore Fulvio Cauteruccio ed il Quartetto d’archi GAMS Ensemble (Alessandro Alinari, Giovanna Berti violini; Edoardo Rosadini viola; Francesco Pezzatini violoncello) e la voce di Dalies Donato.

Le intense e difficili pagine dei quartetti di Haydn (di cui ricorre il bicentenario dalla morte) raccolti sotto il nome “Le sette ultime parole di Nostro Signore Gesù Cristo sulla croce” faranno da contrappunto alle spigolose e sofferte parole del premio Nobel Josè Saramago che nel suo libro “Il vangelo secondo Gesù Cristo” ha dato una umanissima visione della figura di Gesù, uomo fra gli uomini, in lotta con il mondo del Padre, di cui, come tutti noi, non riesce a capire i fini imperscrutabili.

Le Sette Parole, pronunziate da Gesù nelle tre ore di agonia sulla croce, facevano parte di un momento liturgico del Venerdì Santo. Nella cattedrale venivano coperti con drappeggi neri i dipinti e, alla luce di una candela messa al centro del coro, tra la Parola evangelica e il suo commento dottrinario ed esegetico, nel silenzio d’una meditazione interiore, poteva esservi spazio per pensieri musicali. L’allestimento di Fulvio Cauteruccio riporta l’esecuzione della musica di Haydn alle sue origini, calando lo spettatore in un’atmosfera di grande raccoglimento e partecipazione emotiva: il canto è imprigionato nelle note senza parole degli archi, il significato si manifesta nelle parole senza musica del testo.

Fulvio Cauteruccio vive a Firenze dove ha frequentato la “Bottega Teatrale” di Vittorio Gassman. Ha lavorato accanto allo stesso Gassman ed è stato diretto da numerosi importanti registi interpretando i classici greci, Shakespear, Beckett, Pinter e molta drammaturgia contemporanea. Oggi è membro della compagnia fiorentina Krypton dove svolge attività attorale e registica . Ha diretto e interpretato ROCCU U STORTU rientrato nei “22 spettacoli dell’anno” giudicato in sede del premio Ubu dai maggiori critici del settore ed inoltre prodotto da “Palcoscenico” di RAI 2 nella sua versione televisiva. Ha lavorato per un anno ad “Un posto al sole” e alla serie “La Squadra” di RAI 3 mentre su Canale 5 è andato in onda con la fiction “L’uomo della carità”.

Con CityVibe premiere in sintesi Scandicci conferma il potenziale già espresso in passato, capace di offrire una programmazione che si caratterizza per le produzioni originali e per l’indiscusso profilo degli artisti ospiti e delle realtà musicali residenti fra le quali l’orchestra GAMS Ensemble, filo conduttore di tutta la rassegna.

Ingresso 10 – 8 € (titolari della Scan Cult Card).

M.Locandro

http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a9.11.25.15.47

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CENTRO ANTI-BLASFEMIA
Per chiarezza ricordiamo che nel romanzo ultrablasfemo
"Il Vangelo secondo Gesù " di J.Saramago,
fra tante bestemmie ed assurdità, vediamo che Gesù è un grandissimo
peccatore, convive e fa sesso con una prostituta, la solita Maddalena,
il suo amico e maestro è un pastore, il quale in realtà è il demonio in persona.
Questo Gesù si ribbella a Dio, il quale è molto crudele, nonostante questo,
Gesù è figlio di Dio, fa miracoli e muore in croce come vuole il Padre.
Queste sono fantasie da malati di mente, poiché il Santo non può essere
contemporaneamente un dannato, ed il figlio di Dio non può essere nello stesso tempo un
peccatore, e discepolo di Satana.
Di un Gesù così ne facciamo volentieri a meno, non ci serve, è spazzatura,
comunque questo Gesù è inventato dall'ateo Saramago, e noi possiamo stare tranquilli,
perché il nostro Gesù è solo quello vero del Nuovo Testamento, Santissimo,Purissimo,
Dio incarnato, e Salvatore del mondo.

http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/

http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home/il-vangelo-secondo-saramago-di-fulvio-canteruccio

giovedì 6 agosto 2009

Recensione del film blasfemo " Jesus Christ Superstar"


RECENSIONE DA MY MOVIES.IT

JESUS CHRIST SUPERSTAR:

Il titolo più appropiato sarebbe Giuda Superstar





MYMOVIES





Il film di N.F.Jewson,Jesus Christ Superstar,resterà un film sempre moderno,specialmente perché fa rivivere l'ebbrezza degli anni 70. E' uno dei film che piace di più ai giovani,specialmente per le musiche.In questo film il vero eroe è Giuda,sapiente e razionale. Il film inizia,con l'arrivo di un enorme autobus nel deserto. Dall'autobus scendono un gruppo di hippies,hanno con loro una enorme croce.Questi hippies,si mettono dei costumi e si truccano. Al'improvviso,fra loro spunta un ragazzo biondo dagli occhi azzurri,gli hippies lo vestono con una tunica bianca.Tutti insieme,al'improvviso, iniziano a cantare il Musical di A.L.Webber&T.Rice,"Jesus Christ Superstar". Il ragazzo biondo,è Gesù,gli si avvicina una ragazza,è Maria Maddalena,una peccatrice,che riesce con la sua dolcezza a conquistare Gesù,il quale per lei è solo un uomo,e sta sempre con lui,giorno e notte. Maria ama molto Gesù,lo coccola,lo profuma,gli canta una dolce canzone. Giuda,vedendo che Gesù,si comporta da libertino,facendosi amare da una peccatrice,lo critica di comportarsi il contrario di come insegna. Questo Gesù,non solo è libertino,ma è anche confuso,non sa chi sia,ne perché deve morire,perfino si dimostra duro con dei lebrosi e malati che gli chiedono aiuto,dice loro che sono troppi,non devono spingerlo, che non ce la fà a guarirli,e li manda via,dicendo loro di guarirsi da soli.Giuda,vede Maria che unge Gesù,con il costoso nardo,e si infuria. Quindi Giuda va a tradire Gesù.Dopo l'ultima cena,Gesù inizia la sua passione nell'orto degli ulivo il Getzemani.Questo Gesù,non è sicuro,è triste,stanco,e inveisce contro Dio,a cui chiede di mostrargli che non sarà ucciso invano,che c'è uno scopo perché vuole farlo morire,poi gli dichiara che è molto astuto sul dove e sul come,ma non è così esperto sul perché.Gesù,viene arrestato,viene portato da Pilato,poi da Erode, poi di nuovo da Pilato.Gesù,viene condannato,viene frustato. Ora accade,non è più una recita,Gesù viene davvero crocifisso. Giuda,pentito,si scaglia contro Dio e lo accusa dicendogli,che non saprà mai perché lo ha scelto per il suo crimine,i suo ripugnante, crudele crimine,e gli urla che Lui lo ha assasinato.Giuda si impicca. Giuda,muore e diventa un candido Angelo,il quale scende dal cielo, insieme ad altri angeli,con i quali prende in giro il crocifisso,dicendogli che si è fatto crocifiggere invano,ed altri insulti.Gesù,muore davvero,gli hippies,allora vanno via di corsa, lasciando Gesù,tra due crocifissi morti.Gli ultimi a prendere l'autobus sono il ragazzo di colore che faceva la parte di Giuda, e la ragazza che faceva la parte di Maria Maddalena. Il film finisce così,l'autobus si allontana velocemente,mentre all'orizzonte con il sole che tramonta,si vede il crocifisso, un uomo ucciso e abbandonato da una banda di squilibrati. Questo è il Vangelo visto da Jewison,che non crede in Gesù. Ma chi crede in Gesù,sà che Gesù è davvero risorto,dopo ascese incielo,e da lì scenderà nello stesso modo come è asceso, solo alla fine del mondo.Chi crede in Gesù sà che era Santo e castissimo,pieno d'amore verso tutti.Gesù,guariva tutti i malati che accorrevano a lui,Gesù disse"Venite a me,voi tutti che siete affaticati e stanchi,ed io vi darò sollievo". Gesù,amava e obbediva al Padre,facendo sempre la sua volontà. Nei Vangeli Maria Mddalena,non era una peccatrice, amava Gesù con purezza tanto da essere degna di vederlo per prima risorto.Giuda invece,viene chiamato diavolo da Gesù. (WALTER)





http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=202117

Tempo di remake: Jesus Christ Superstar?!

Tempo di remake: Jesus Christ Superstar?!

Sembra che il successo di Mamma mia! abbia infine avuto la sua influenza sulle menti di Hollywood: Universal vorrebbe Marc Webb, regista del recente (500) Days of Summer, per dirigere una nuova versione cinematografica di Jesus Christ Superstar, musical - o meglio “rock opera”, perché non ci sono parti di dialogo recitate - di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, scritto nel 1970 e portato al cinema nel 1973 da Norman Jewison, con una pellicola omonima fortemente segnata dalla cultura hippie e nella quale, come nell’opera, si dava risalto al lato umano di Gesù e si mostrava una certa simpatia e comprensione anche per lo storicamente sfortunato Giuda.

Da allora, lo show è stato replicato moltissime volte con successo, quindi si capisce perché Universal stia pensando di riproporlo. Inoltre, avranno pensato i capoccioni, se i remake vanno bene e i musical vanno bene, il remake di un musical dovrebbe fare faville!

L’inteprete di Gesù nell’album originale, pubblicato ancora prima della messa in scena teatrale, era Ian Gillan dei Deep Purple. Riusciranno a trovare qualcuno alla sua altezza?

(Fonte: /Film)



http://blog.screenweek.it/2009/08/tempo-di-remake-jesus-christ-superstar-49551.php

La Universal progetta il remake di Jesus Christ Supers


La Universal progetta il remake di Jesus Christ Superstar
21 Ore fa - Every Eye
Dopo l'enorme successo di pubblico riscosso lo scorso anno da Mamma Mia! (che ha incasato un totale di oltre 600 milioni di dollari), la Universal sembra intenzionata a continuare sulla strada del musical, portando sugli schermi nientemeno che un remake di Jesus Christ Superstar, diretto nel 1973 da Norman Jewison ed a sua volta ispirato all'omonima rock opera creata da Tim Rice ed Andrew Lloyd Webber, passata alla storia oltrechè per il clamoroso successo riscosso (anche tuttora) in ogni replica, anche per la scia di polemiche legate alla figura di Gesù, di Giuda Iscariota ed al contesto "hippie" in cui viene ambientata la storia.



http://www.notizie.net:80/universal-progetta-il-remake-di-jesus-christ-superstar

Recensione sul flm blasfemo-demenziale " White Pop Jesus"


White "Pop" Jesus
Cast
Stella Carnacina, Awana Gana, Gisella Hahn, Grippy Jocard, Gianni Magni, Tony Schneider, Franco D'onofri, Sandro Ghiani, Gioia Locatelli, Sandra Martinis
Regia
Luigi Petrini
Data di uscita
1968
Genere
Grottesco/Commedia


Trama
Lattuga Pop, una ragazza che è sorella del commissario Vito e, ciò nonostante si trova legata all'organizzazione mafiosa di Play Boy Smith, incontra un giovanotto, fuggito da un manicomio e convinto di essere il Messia. Lattuga Pop, sempre più affascinata dal comportamento del sedicente Jesus, lo segue fedelmente, anche se non riesce ad ottenere da lui quel tipo di amore verso cui istintivamente e per abitudine tende, Anche altri personaggi, molte ragazze e uno stravagante Gabriele, fanno corona a Jesus e ne condividono i messaggi; tra le convertite si inseriscono anche due giovani che, travestite da suore, sono state raggiunte dal predicatore mentre predisponevano gli esplosivi per un atto terroristico. Il gruppo entra trionfalmente in Trapani. Ma nel frattempo il commissario Vito Ragione è alla ricerca della sorella e della banda mafiosa; e, dal canto suo, Play Boy Smith tenta di riacciuffare Lattuga Pop e di evadere dagli appostamenti della polizia. Inevitabilmente gli interessi dei mafiosi e dei poliziotti si concentrano su Jesus che viene tradito dall'avida Stella Young. Jesus considera finita la propria missione e viene raggiunto da coloro che lo riporteranno nel manicomio. Non tutto è stato inutile poiché un gruppetto di fedeli è rimasto e, tutto sommato, l'importante è incominciare.



http://it.movies.yahoo.com/w/white-pop-jesus/index-124709.html

RECENSIONE LAICA SUL FILM BLASFEMO " JOAN LUI"

RECENSIONE LAICA SUL FILM BLASFEMO " JOAN LUI"

Sono rimasto sveglio tutta la notte pur di vedere questa ciofeca firmata Celentano. E credo che non la scorderò mai.

Ecco la trama presa da Wikipedia:
In un mondo devastato dalla violenza e da altri gravi problemi sociali, in un piccolo paese giunge col treno Joan Lui, personaggio che allude a Cristo (del quale rappresenta il ritorno sulla Terra) e che predica per la salvezza dell'umanità, stigmatizzando l'ipocrisia e l'edonismo.
Con un gruppo di seguaci fedeli Joan Lui comincia il suo rapido passaggio tra la gente, suscitando interesse in Judy Johnson, una manager dello spettacolo, Tina Foster, una giornalista di sinistra, ed altri ancora, ma facendo in primo luogo centro sui sentimenti e le attese del popolo. Il Maligno, chiaro riferimento a Satana, prima tenta di corrompere la sua anima nelle vesti di un potentissimo mercante orientale, poi di ucciderlo sotto una valanga di colpi di pistola, senza però raggiungere il suo obiettivo in nessuno dei due casi.
Dopo aver smascherato il Maligno, che si è arricchito tramite il racket della prostituzione, Joan Lui se ne va, mentre uno spaventoso terremoto fa crollare case e città sotto i piedi della folla impazzita dal terrore.

Visto che dalla trama wikipediana il film sembra “decente”, provo a spiegarvi in sequenze il perché di questo inserimento in FilmBrutti:
1) in un piccolo paese giunge col treno Joan Lui vedi questo tizio vestito da cowboy che sale sul treno. Si trova in un vagone occupato da drogati che lo guardano male. Cambia vagone e qua ci sono solo neri, anche questi che lo guardano male. Arriva un cameriere che prima gli lancia il menu, poi gli sbatte sul tavolo un piatto di riso (l'unico pasto disponibile) e infine gli ringhia: "Sporco bianco!". Successivamente il treno è costretto a fermarsi perchè “mancano i binari” e così il cowboy se ne va a piedi da qualche parte. Passa davanti a una casetta dove fuori ci sono una vecchia che lavora a maglia e un vecchio che gli dice: "E' di là che devi andare" indicandogli la via;
2) compare questa Judy Johnson, la quale ogni notte sogna un uomo barbuto che porta una croce sulle spalle e una donna che si impicca e si sveglia con un dolore alla gola. Più tardi si capirà che l’uomo barbuto è chiaramente Joan Lui, ella è la reincarnazione (o qualcosa del genere) di Giuda e che la donna del suo incubo è sempre lei. Questa tizia diventa immediatamente la manager di Joan Lui, il quale per il momento è arrivato in città, si è presentato alla folla e improvvisamente ha tutte le prime pagine dei giornali per sé. Vi starete sicuramente chiedendo che senso abbia l'ultima frase che ho scritto: ebbene, non ha alcun senso. Molto probabilmente tra i 40 minuti tagliati dalla versione originale c'è qualche scena che avrebbe spiegato un po' meglio le cose. Per tentare di recuperare infatti c'è un narratore (che sembra uno di quelli che fa il "riassunto delle puntate precedenti" nelle soap) che spiega in due parole la faccenda (il bello è che poi questo narratore non si sente più per il resto del film!);
3) Joan Lui entra in una chiesa trasformata in discoteca. Qua comincia a cantare in una "lingua incomprensibile", che i presenti credono essere aramaico, cose tipo: "So che non capite cosa sto dicendo. Del resto non lo avete capito nemmeno la prima volta che sono venuto, vi ricordate?". Dopodiché guarisce storpi, ciechi, sordi, muti, eccetera e il presidente della Repubblica gli concede delle telecamere che lo seguano per tutto il giorno e un pulsante che gli serva per interrompere tutte le trasmissioni quando ha qualcosa da dire alla nazione.
4) Con un gruppo di seguaci fedeli i seguaci fedeli consistono in:
- Winston, interpretato da Gian (sì, proprio quello di Ric e Gian), che incontra Joan quando quest’ultimo arriva per la prima volta in città e con lui scambia due chiacchiere sulla situazione del paese;
- un tassista, che per brevità chiamerò d’ora in poi il tassista, che a un certo punto entra nella macchina di Joan perché “lo deve seguire”.
Segnalo che da uno dei soliti sketch “celentaneschi” (quelli basati sui giochi di parole o roba simile, non so se mi spiego) salta fuori una riflessione di Winston che si chiede se sia confuso o no. Mah…
5) A un certo punto i tre vengono portati alla casa del Maligno, interpretato da un giapponese che, ok, Celentano avrà avuto anche i suoi buoni motivi per mettercelo, solo che quando parla non si capisce niente. Il Maligno rivela di essere stato malato fino a poco tempo prima e di essere stato guarito proprio da Joan (vedi storpi di par. 3). A un certo punto stacco violentissimo (in fase di montaggio avranno usato una mannaia!*) e Joan chiede perché si trovano lì. Dopo una risposta che non mi ricordo più parte un’altra canzone di Celentano con un balletto orrendo dei tre che muovono i piedi.
6) Joan fa due interventi in tv: in uno non dice niente, nell’altro dice di “non uccidere”. Il primo intervento viene osannato perché “i politici parlano tanto, invece Joan Lui sta zitto”. Il secondo è un po’ più utile: infatti dei tossici avevano rapito una ragazza (Federica Moro) e stavano per ucciderla, ma l’intervento di Joan l’ha salvata.
7) E’ in programma il terzo intervento in tv. La ragazza di prima dichiara ai tg di aver già comprato il biglietto per assistere all’evento dal vivo, il tutto con un’interpretazione degna di “Sogni d’amore” (forse sarebbe stato meglio se l’avessero uccisa). Ma il Maligno sta progettando di uccidere Joan proprio in diretta. E così, dopo un pistolotto sui partiti, sul mondo diviso in corporazioni e sulla “merda che si è stratificata” (tutto fatto con una camicia zebrata di pessimo gusto) viene ucciso dagli scagnozzi del Maligno. Anzi no, perché dopo un po’ si rialza. Siamo alla fine, Joan Lui se ne va e comincia l’Apocalisse. Da notare che nel mentre il Maligno si era fatto un crocifisso in scala reale di Joan Lui e prima di morire gli urla: “E’ questa la merda del mondo e tu devi mangiarla” lanciandogli appunto degli escrementi in faccia.

Ora, io non sono credente, ma Celentano non ha un minimo di pudore a mostrarsi come Gesù Cristo. “Tommy” e “Jesus Christ superstar” avevano un loro significato. Qua invece il Messia è uno che ha recitato in cagatine come “Innamorato pazzo”, “Il bisbetico domato”, “Segni particolari: bellissimo” e “Lui è peggio di me” e che improvvisamente ha voluto fare il film impegnato e “pacifista”. Tra l’altro con canzoni pop/disco inserite un po’ alla cacchio di cane, peggio di quanto facevano i Beatles nei loro film. E poi, scusate: ma da quando in qua per fare un film impegnato si chiama Gian di Ric e Gian?

http://filmbrutti.forumcommunity.net:80/?t=29430773

Recensione da Wikipedia sul film blasfemo-demenziale " Joan Lui "






Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì-Wikipedia



Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì è un film del 1985 scritto, diretto, sceneggiato, montato, musicato ed interpretato da Adriano Celentano.

È l'ultimo e il più discusso dei 4 film scritti e diretti da Celentano e viene generalmente considerato come il film che ha messo fine alla sua carriera cinematografica, questo perché ha incrinato e in seguito rovinato definitivamente i rapporti tra l'autore e i Cecchi Gori, produttori di questo e di gran parte dei suoi precedenti film.

Il film è stato un insuccesso commerciale di proporzioni gigantesche per il cinema italiano, ma in Germania e in Russia ha riscosso un certo successo di pubblico. Ha avuto degli strascichi giudiziari tra l'autore e i produttori che si sono vicendevolmente accusati di essere i colpevoli del fallimento.

TRAMA

In un mondo devastato dalla violenza, e da altri gravi problemi sociali, in un piccolo paese giunge col treno Joan Lui, personaggio che allude a Cristo (del quale rappresenta il ritorno sulla Terra), e che predica per la salvezza dell'umanità, stigmatizzando l'ipocrisia e l'edonismo.

Con un gruppo di seguaci fedeli Joan Lui comincia il suo rapido passaggio tra la gente, suscitando interesse in Judy, una manager dello spettacolo, una giornalista di sinistra ed altri ancora, ma facendo in primo luogo centro sui sentimenti e le attese del popolo. Il Maligno, chiaro riferimento a Satana, prima tenta di corrompere la sua anima nelle vesti di un potentissimo mercante orientale, poi di ucciderlo sotto una valanga di colpi di pistola, senza però raggiungere il suo obiettivo in nessuno dei due casi.

Dopo aver smascherato il Maligno, che si è arricchito tramite il racket della prostituzione, Joan Lui se ne va, mentre uno spaventoso terremoto fa crollare case e città sotto i piedi della folla impazzita dal terrore.



La produzione risultò molto costosa (circa 20 miliardi di lire) per il budget medio del cinema italiano di quel tempo soprattutto rispetto ad altri film indubbiamente meno "impegnativi" interpretati da Celentano, e richiese una lavorazione lunga otto mesi, il film, fu girato a Genova e nei dintorni tra il maggio e l'ottobre 1985

Celentano aveva in cantiere di fare Joan Lui da molto tempo, ma i Cecchi Gori lo hanno sempre costretto a rimandare. Alla fine accettarono in cambio di due prestazioni da attore di Celentano: "Lui è peggio di me", girato prima di Joan Lui e "Il burbero", da fare dopo.

Per finanziare il film entrarono a far parte della produzione anche Berlusconi e capitali tedeschi (della Germania Ovest dell'epoca). Gli inconvenienti iniziarono prima ancora delle riprese. Le decine di ballerini e ballerine chiamati dall'America da Celentano alloggiarono per settimane senza far nulla a Roma, e le loro spese di mantenimento "mangiarono" (letteralmente e "a ufo") gran parte del budget della produzione.



Per abbreviare i tempi di montaggio i produttori nel dicembre di quell'anno tolsero di mano i rulli del montato dell'anteprima a Celentano e se ne appropriarono facendoli stampare in stabilimenti diversi. Il film venne distribuito all'ultimo istante grazie ad aeroplani ed elicotteri appositamente affittati.

Quando il 25 dicembre 1985 la pellicola uscì nelle sale aveva molti problemi: innanzitutto una durata smisurata (163 minuti) e sopratutto a causa del frettoloso montaggio enormi difetti di sviluppo, tra questi sbalzi di colore nella stampa, sgranature dell'immagine e tagli maldestri.

Celentano chiese in tutti i modi di poter rimontare il film secondo quello che era il suo progetto originale, ma la produzione rifiutò la richiesta.

Durante le prime settimane di proiezione il film suscitò molti malumori sia tra la critica e tra il pubblico di Celentano che non apprezzò il musical.

Dopo un mese di proiezione il film aveva incassato molto poco rispetto al costo di 20 miliardi (incasso circa 4,7 miliardi nel primo mese) e i produttori decisero di ritirare la copia originale per distribuirne un'altra versione, della durata di 133 minuti, all'insaputa dell'autore per sperare di poter recuperare, almeno in parte, l'enorme costo del film. A Roma rimase la copia integrale, a Milano venne sostituita con quella ridotta. Anche questa versione si rivelò un fallimento totale.

Ma Celentano scoprì ugualmente il cambiamento di versione effettuato e nel febbraio 1986 chiese il sequestro immediato del film e fece causa chiedendo dieci miliardi di danni ai Cecchi Gori colpevoli di aver «rovinato l'opera d'arte e la reputazione», e rifiutandosi di girare "Il burbero" che per contratto doveva girare subito dopo. Il sequestro divenne esecutivo solo quando il film era stato già tolto dalle sale, dove il pubblico l'aveva disertato sia nella versione ridotta che in quella integrale, in totale Joan Lui aveva incassato in Italia solo 7.304.500.000 di lire.

In seguito Celentano girò comunque "Il burbero" per via di un accordo burocratico con i Cecchi Gori.

Alcuni anni dopo il film verra nuovamente rimaneggiato e ridotto a 125 minuti (dallo stesso Celentano) per la versione televisiva che andrà su Mediaset negli anni successivi



L'accoglienza della critica, in particolar modo di quella dell'ambiente cattolico e politico dell'epoca, non fu positiva, anche se una piccola frangia di "celentomani" non mancò di sperticarsi in lodi dell'opera; ai giorni nostri è possibile valutare l'opera con maggiore obiettività e dichiararne quindi la totale divergenza fra intenti e risultati ottenuti.

Morando Morandini nel suo dizionario assegna al film una stella e mezzo su cinque scrivendo: «Un madornale videoclip fondato sullo choc visivo, stracolmo di musica, con scenografie monumentali, montaggio elaborato. Una vera sagra del kitch anche a livello ideologico».

Paolo Mereghetti stronca fortemente l'opera assegnando nel suo dizionario una stella su quattro (il minimo assegnabile) scrivendo: «Grazie ai soldi dei Cecchi Gori Celentano mette in scena il suo personale delirio di onnipotenza, una personale rilettura del cristianesimo in musical. Scritto, montato, sceneggiato, musicato, interpretato e diretto con assoluta mancanza di qualsiasi misura e pudore, il film è un delirio finto-apocalittico che riesce a elencare, banalmente, i peggiori luoghi comuni del qualunquismo.»

Il film di Celentano è gonfio, ampolloso, vorrebbe essere "evangelico" alla maniera di Jesus Christ Superstar e Tommy, ma si risolve in una goffa messinscena che naviga nelle incerte acque della video-music dell'epoca con stridente e inconciliabile contrasto con le proprie aspirazioni "autoriali". Soprattutto la scelta di inserire "voci fuori campo" che "spiegano" avvenimenti e pensieri dei personaggi dimostra che Celentano è al "grado zero" della cinematografia, dovendo ricorrere a questi inserti "esplicativi" anziché riuscire a illustrare le situazioni attraverso le immagini e il montaggio. Se non c'è nulla di male a voler realizzare un film su un moderno messia rock (ciò che aveva scandalizzato la chiesa cattolica e l'allora imperante Democrazia cristiana) è però peccato capitale farlo con tanta supponenza e approssimazione.[senza fonte]



http://it.wikipedia.org/wiki/Joan_Lui_-_Ma_un_giorno_nel_paese_arrivo_io_di_luned%C3%AC

IL VANGELO SECONDO MATTEO ORLANDO

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

IL VANGELO SECONDO MATTEO ORLANDO

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Intervista immaginaria a Barabba: “Io, assassino e ribelle, vi racconto come e perché sono stato preferito a Gesù il Nazareno, innocente eppure crocifisso a causa della cattiveria umana”
A cura di

Matteo Orlando

Costretto dalle insistenti pressioni dei sacerdoti del Tempio, da tutto il Sinedrio e dalla minaccia di una sommossa popolare, Ponzio Pilato ha consegnato agli Ebrei un certo Gesù di Nazareth, accusato d'aver turbato la pace pubblica, di aver bestemmiato e violato le loro leggi. Pilato ha pronunciato la condanna di quest'uomo nonostante le accuse non chiare, per non essere incolpato dall'imperatore di aver provocato una rivolta dei Giudei. L'ha consegnato alla crocifissione insieme a due criminali già condannati dai Giudei, lasciando, invece, libero un certo Barabba. Sono queste le poche e scarne notizie che abbiamo ricevuto nella redazione romana di Antiquitates Iudaicae. Pertanto abbiamo inviato in Palestina un corrispondente sulle tracce proprio di Barabba, per sentire la sua testimonianza. Barabba era un ribelle che era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio. Era detenuto dai Romani a Gerusalemme, negli stessi giorni della Passione di Gesù. Secondo una consuetudine ebraica, il procuratore romano poteva liberare un carcerato in prossimità della Pasqua. Pilato chiese alla folla quale dei due volessero liberare, poiché anche Barabba si chiama Gesù, e quindi voleva prendere in giro il sommo sacerdote Caifa chiedendo: ‘Quale dei due Gesù volete che liberi? Gesù detto il Cristo o Gesù Barabba?’. E si sentì rispondere: ‘Barabba’.

Barabba, cominciamo con il suo nome. Cosa significa?

“In aramaico Bar-abbâ è un patronimico, e significa secondo alcuni ‘figlio del padre’, secondo altri, nella versione Bar rabba(n), significa ‘figlio del (nostro) maestro’. Ma non concentratevi sul mio nome ma su cose molto più importanti”.

Cioè?

“Sono stato liberato fortunosamente a scapito di Gesù, quell’innocente finito sulla croce”.

Vogliamo ricordare perchè era stato arrestato?

“Ero un brigante, uno zelota assassino di un soldato romano che avevo ucciso durante una sommossa, un’azione di ribellione alla dominazione di Tiberio in Giudea. Ero un patriota senza scrupoli, che cercava di far cadere il governo di Roma a Gerusalemme. Insomma, ero un anarchico che voleva rovesciare il potere romano che governava Gerusalemme. Ero colpevole sia dello scoppio della rivolta che dell’omicidio”.

E perché è stato scelto proprio lei in contrapposizione a Gesù di Nazareth?

“Pilato voleva contrapporre la concezione regale che gli ebrei avevano sul Messia atteso, a quella reale, il Messia che avrebbe liberato Israele, il popolo eletto, dai peccati, dal maligno e dalla morte, con amore, fratellanza e perdono. E io quelle caratteristiche non le avevo, mentre le si potevano trovare in quel Cristo e in quello che predicava”.

Quindi lei aspirava ad essere un capo politico che avrebbe voluto guidare il popolo a lottare contro l’usurpatore romano?

“Esatto. Io lottavo per liberare la Giudea dal giogo di Roma”.

Perché è stato attribuito a Gesù di Nazareth il reato di lesa maestà per essersi proclamato “Re dei Giudei”, quando invece sarebbe stato un titolo più idoneo a lei, Barabba?

“La dinamica dell'arresto, del processo, della condanna e della esecuzione, sono tutte da decifrare. Ma sostanzialmente lo hanno fatto per invidia. Intanto vi dico che i giudei non entrarono nel Pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Sono stati degli ipocriti. Hanno trovato pericoloso contami­narsi calpestando la polvere della casa di un gentile, ma non hanno considerato peccato uccidere un innocente come quel Gesù di Nazareth. Ed hanno ancora, questi ipocriti, molti seguaci”.

E chi sarebbero?

“Tutti quelli che nel­l’interno agiscono male e all'esterno professano rispetto alla religione e amore a Dio, sono simili a questi. Come può entrare Dio e la sua luce là dove non c'è più spazio per loro, e le porte e finestre sono sbarrate e difese dalla superbia, dall'umanità, dal vizio, dall'usura, da tante, tante guardie al servizio di Satana contro Dio?”.

Torniamo all’oggetto dell’intervista… Pilato non ha capito di che regno parlava Gesù di Nazareth?

“No. E, quel che è doloroso, non ha chiesto di spiegarglielo. E all’invito di Cristo a conoscere la Verità, ha risposto, da indomabile pagano, ‘Che cosa è la verità?’, lasciando cadere la questione con un’alzata di spalle. Ma anche voi, nella regione italica, come Ponzio Pilato, lasciate cadere con un’alzata di spalle le que­stioni più vitali. Vi sembrano cose inutili, sorpassate. Denaro, donne, potere, buona sa­lute, comodi, onori, sono queste le cose che cercate e fate di tutto per raggiungere questi miserabili scopi”.

Ma cosa ha notato in Pilato?

“L'idola­tria, quale che sia la sua forma, è sempre portata a venerare ed accettare la Menzogna, quale che sia. E la Menzogna, accettata da un debole, porta il debole al delitto. E Pilato lo è stato. Per vincere nel mondo, per avere onori e lucro - ha pensato Pilato - occorre saper fare del sì un no, o del no un sì, a seconda della propria convenienza. Quanti, quanti Pilati che avete anche voi! Dove sono tra di voi quei veri eroi, seguaci del Nazareno, che dicevano sì, costantemente sì, alla Verità e per la Verità, e no, costantemente no, per la Menzogna? Dove sono gli eroi che sanno affrontare il pericolo e gli eventi con fortezza d'acciaio e con serena prontezza e non dilazionano, perché il Bene va subito compiuto e il Male subito fuggito”.

Lei ha visto da vicino il Cristo. Cosa ricorda?

“Non aveva più un brandello del suo corpo che non era stato per­cosso. Era davvero l'Uomo di cui parlava il nostro Isaia. E al supplizio ordinato si aggiungeva quello non ordinato, ma creato dalla crudeltà uma­na, delle spine. Il Salvatore, il Vero Re, era coronato di dolore per liberarvi il capo da tante colpe che vi fermenta­no. Non pensate più quale dolore ha subito la sua testa innocente per pagare per voi, per i vostri sempre più atroci peccati di pensiero che si tramutano in azione? Voi, che vi offendete an­che quando non c'è motivo di farlo, guardate al Re offeso, ed è Dio, col suo ironico manto di porpora lacera, con lo scettro di canna e la corona di spine. Era già morente e lo schiaffeggiavano ancora con le mani e con gli schemi e lui perdonava. Non riuscite a provare pietà. Come quei giudei, purtroppo, continuate a mostrargli i pugni, a gridare: ‘Via, via, non abbiamo altro dio che Cesare’. O idolatri! Non vole­te il Figlio di Dio. Del Figlio di Dio avete paura. Come Pilato. E quando lo sentite incombere su di voi con la sua potenza, agitarsi in voi con la voce della coscienza che vi rimprovera in suo nome, chiedete come ha fatto Pilato: ‘Chi sei?’. Chi era, e chi è, lo sapete. Anche quelli che lo negano sanno chi è. Non mentite. Passeranno i secoli e illustreranno sempre più chi era e istruiranno sui suoi prodigi. Per questo sarà più perdonabile Pilato. Non chi ancora non ne vuole sapere del Cristo. Eppure con Pilato fu più seve­ro che con voi. A lui non rispose. A voi parla. Ma nonostante ciò, non riuscite a persuadervi che veramente lui era ed è il Figlio di Dio, e che dovete adorarlo e ubbidirgli”.

Come è cambiata la sua vita, Barabba?

“Mi avvicinai ai seguaci della dottrina - conoscendo anche un certo Pietro, che ha guidato i suoi discepoli - e, combattuto nell'animo dai principi morali che il Nazareno aveva insegnato, non l’ho mai dimenticato”.

In quei brevi momenti davanti a Gesù, cosa ha provato?

“Non ho avuto il coraggio di guardarlo fino alla fine. Quando Pilato mi ha lasciato andare, ho incrociato il suo sguardo d’amore. Ero come un cane inferocito, ma in quel momento mi sentivo ritornare indietro nel tempo, quando ero stato un tenero cucciolo. Incontrando il figlio di Dio mi sono salvato, ma allora non lo capivo. Quando ho incrociato i suoi occhi ho sentito una corrente elettrica, che non so descrivere. Non avevo mai provato una cosa così”.


http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=12347

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Quante falsità fa dire Matteo Orlando a Barabba, perfino lo fa diventare cristiano, vergogna !
Dal Vangelo risulta che Barabba era un brigante delinguente e assassino, quindi un uomo rozzo e spietato;
Mt 27,1ss; Mc 15, 7ss; Lc 23, 18ss; Gv 18,40.

La fantasia è inutile riquardo la religione cristiana, al credente e all'ateo è utile solo la verità,
la quale si trova solo nella Sacra Bibbia.
Gesù ci ha comandato di predicare il suo S.Vangelo e non insegamenti umani e peggio ancora fantasie.
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AVVERTIMENTO PER TUTTI COLORO CHE SI PERMETTONO DI FALSIFICARE GESU'
CON CALUNNIE E BESTEMMIE

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Tutti dovremo un giorno comparire davanti al vero Signore Gesù Cristo Giudice di tutta la terra,
e non davanti a quello partorito dall’immaginazione di qualche ateo, agnostico, pagano o falso cristiano.
Il nostro destino eterno dipende dal rapporto che avremo avuto con Lui.

CHI NON CREDE IN GESU' NON SI SALVA

V.Giovanni: 3, 35-36
3,35Il Padre ama il Figlio, e ha dato ogni cosa nelle sue mani. 36Chi crede nel Figlio ha la vita eterna.
Chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita: incombe su di lui la collera di Dio.

V.Giovanni: 8, 23-24
8,23Gesù rispose: " Voi siete della terra; io sono del cielo. Voi appartenete a questo mondo, io non appartengo a questo mondo.
24Vi ho detto che andrete in rovina per i vostri peccati. IO SONO: se non credete questo, andrete in rovina per i vostri peccati" .

V.Matteo: 10, 32-33
10,32"Tutti quelli che dichiareranno pubblicamente di essere miei discepoli, anch'io dichiarerò che sono miei,
davanti al Padre mio che è in cielo. 33Ma quelli che pubblicamente diranno di non essere miei discepoli,
anch'io dirò che non sono miei, davanti al Padre mio che è in cielo.

V.Marco: 8,38

8, 38Se uno si vergognerà di me e delle mie parole di fronte a questa gente infedele e piena di peccati,
anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando ritornerà, glorioso come Dio suo Padre, insieme con i suoi angeli santi".
V.Marco: 16, 16
16,16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; ma chi non crederà sarà condannato.


PER CHI BESTEMMIA E DICE COSE FALSE

V.Matteo : 12, 30-32

12,30"Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie insieme con me spreca il raccolto.
31"Perciò vi dico: tutti i peccati e tutte le bestemmie degli uomini potranno essere perdonati,
ma chi avrà detto una bestemmia contro lo Spirito Santo non potrà essere perdonato.
32Se uno avrà detto una parola contro il Figlio dell'uomo potrà essere perdonato; ma chi avrà detto una parola contro
lo Spirito Santo non sarà perdonato, né ora né mai.

V.Matteo: 12, 36-37
12,36"Vi assicuro che nel giorno del giudizio tutti dovranno render conto di ogni parola inutile che hanno detto:
37perché saranno le vostre parole che vi porteranno a essere condannati o a essere riconosciuti innocenti".

GESU' PUNIRA' I PECCATORI
V.Matteo: 13, 40-43

10,40"Come l'erba cattiva è raccolta e bruciata nel fuoco, così si farà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli,
ed essi porteranno via dal suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri e quelli che fanno il male.
42Li getteranno nel grande forno di fuoco. Là piangeranno come disperati. 43Invece, quelli che fanno la volontà di Dio,
quel giorno saranno splendenti come il sole nel regno di Dio Padre. Chi ha orecchi, cerchi di capire".

V.Matteo: 16, 27
16,27"Il Figlio dell'uomo ritornerà glorioso come Dio suo Padre, insieme con i suoi angeli.
Allora egli darà a ciascuno la ricompensa in base a quel che ciascuno avrà fatto.


GESU' AVVERTE I FALSI CRISTIANI

V.Matteo: 7, 21-23
7,21"Non tutti quelli che dicono: "Signore, Signore!" entreranno nel regno di Dio.
Vi entreranno soltanto quelli che fanno la volontà del Padre mio che è in cielo.
22Quando verrà il giorno del giudizio, molti mi diranno: "Signore, Signore!
Tu sai che noi abbiamo parlato a tuo nome, e invocando il tuo nome abbiamo
scacciato demòni e abbiamo fatto molti miracoli".
23"Ma allora io dirò: Non vi ho mai conosciuti. Andate via da me, gente malvagia!".



ANCHE SAN PAOLO DONA UN DURO AVVERTIMENTO A CHI RACCONTA FALSI VANGELI
Galati: 1, 6-9
1,6Mi meraviglio di voi! Dio vi ha chiamati a ricevere la sua grazia donata a voi per mezzo di Cristo,
e voi gli voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di salvezza! 7In realtà, un altro non c'è.
Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono cambiare il vangelo di Cristo.
8Ma sia maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi ho annunziata:
anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo. 9Sì! L'ho detto e lo ripeto:
chiunque vi annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto.

L'APOSTASIA E' STATA PREDETTA

2 Pietro: 2, 1-3
2-1Un tempo, in mezzo al popolo di Dio ci furono anche falsi profeti. Allo stesso modo verranno anche tra voi falsi maestri. Essi cercheranno di diffondere eresie disastrose e si metteranno perfino contro il Signore che li ha salvati; ma andranno presto in rovina. 2Molti li ascolteranno e vivranno, come loro, una vita immorale. Per colpa loro, la fede cristiana sarà disprezzata. 3Per il desiderio di ricchezza, vi imbroglieranno con ragionamenti sbagliati. Ma la condanna di questi falsi maestri è già pronta; la loro rovina non si farà aspettare.


2-Timoteo: 4, 3-4

3Perché ci sarà un tempo nel quale gli uomini non vorranno più ascoltare la sana dottrina, ma seguiranno le loro voglie: si procureranno molti nuovi maestri, i quali insegneranno le cose che essi avranno voglia di ascoltare. 4Non daranno più ascolto alla verità e andranno dietro alle favole.








Citazioni Bibbia Tilc
http://www.bibbiaedu.it/bibbia/interconfessionale/nt/index.html




Ora se dei laici o atei scrivono fantasie sul Vangelo sono compresi, ma che la Chiesa Cattolica si
mette a predicare fantasie al posto del S.Vangelo è davvero Satanico, quindi ormai nella Chiesa
Cattolica oggi regna Satana.


http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

giovedì 23 luglio 2009

LA CHIESA CATTOLICA INVECE DELLA SACRA BIBBIA PREDICA FANTASIE

LA CHIESA CATTOLICA INVECE DELLA SACRA BIBBIA PREDICA FANTASIE
ECCO UN ARTICOLO DA PETRUS

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Intervista immaginaria a Barabba: “Io, assassino e ribelle, vi racconto come e perché sono stato preferito a Gesù il Nazareno, innocente eppure crocifisso a causa della cattiveria umana”
A cura di

Matteo Orlando

Costretto dalle insistenti pressioni dei sacerdoti del Tempio, da tutto il Sinedrio e dalla minaccia di una sommossa popolare, Ponzio Pilato ha consegnato agli Ebrei un certo Gesù di Nazareth, accusato d'aver turbato la pace pubblica, di aver bestemmiato e violato le loro leggi. Pilato ha pronunciato la condanna di quest'uomo nonostante le accuse non chiare, per non essere incolpato dall'imperatore di aver provocato una rivolta dei Giudei. L'ha consegnato alla crocifissione insieme a due criminali già condannati dai Giudei, lasciando, invece, libero un certo Barabba. Sono queste le poche e scarne notizie che abbiamo ricevuto nella redazione romana di Antiquitates Iudaicae. Pertanto abbiamo inviato in Palestina un corrispondente sulle tracce proprio di Barabba, per sentire la sua testimonianza. Barabba era un ribelle che era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio. Era detenuto dai Romani a Gerusalemme, negli stessi giorni della Passione di Gesù. Secondo una consuetudine ebraica, il procuratore romano poteva liberare un carcerato in prossimità della Pasqua. Pilato chiese alla folla quale dei due volessero liberare, poiché anche Barabba si chiama Gesù, e quindi voleva prendere in giro il sommo sacerdote Caifa chiedendo: ‘Quale dei due Gesù volete che liberi? Gesù detto il Cristo o Gesù Barabba?’. E si sentì rispondere: ‘Barabba’.

Barabba, cominciamo con il suo nome. Cosa significa?

“In aramaico Bar-abbâ è un patronimico, e significa secondo alcuni ‘figlio del padre’, secondo altri, nella versione Bar rabba(n), significa ‘figlio del (nostro) maestro’. Ma non concentratevi sul mio nome ma su cose molto più importanti”.

Cioè?

“Sono stato liberato fortunosamente a scapito di Gesù, quell’innocente finito sulla croce”.

Vogliamo ricordare perchè era stato arrestato?

“Ero un brigante, uno zelota assassino di un soldato romano che avevo ucciso durante una sommossa, un’azione di ribellione alla dominazione di Tiberio in Giudea. Ero un patriota senza scrupoli, che cercava di far cadere il governo di Roma a Gerusalemme. Insomma, ero un anarchico che voleva rovesciare il potere romano che governava Gerusalemme. Ero colpevole sia dello scoppio della rivolta che dell’omicidio”.

E perché è stato scelto proprio lei in contrapposizione a Gesù di Nazareth?

“Pilato voleva contrapporre la concezione regale che gli ebrei avevano sul Messia atteso, a quella reale, il Messia che avrebbe liberato Israele, il popolo eletto, dai peccati, dal maligno e dalla morte, con amore, fratellanza e perdono. E io quelle caratteristiche non le avevo, mentre le si potevano trovare in quel Cristo e in quello che predicava”.

Quindi lei aspirava ad essere un capo politico che avrebbe voluto guidare il popolo a lottare contro l’usurpatore romano?

“Esatto. Io lottavo per liberare la Giudea dal giogo di Roma”.

Perché è stato attribuito a Gesù di Nazareth il reato di lesa maestà per essersi proclamato “Re dei Giudei”, quando invece sarebbe stato un titolo più idoneo a lei, Barabba?

“La dinamica dell'arresto, del processo, della condanna e della esecuzione, sono tutte da decifrare. Ma sostanzialmente lo hanno fatto per invidia. Intanto vi dico che i giudei non entrarono nel Pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Sono stati degli ipocriti. Hanno trovato pericoloso contami­narsi calpestando la polvere della casa di un gentile, ma non hanno considerato peccato uccidere un innocente come quel Gesù di Nazareth. Ed hanno ancora, questi ipocriti, molti seguaci”.

E chi sarebbero?

“Tutti quelli che nel­l’interno agiscono male e all'esterno professano rispetto alla religione e amore a Dio, sono simili a questi. Come può entrare Dio e la sua luce là dove non c'è più spazio per loro, e le porte e finestre sono sbarrate e difese dalla superbia, dall'umanità, dal vizio, dall'usura, da tante, tante guardie al servizio di Satana contro Dio?”.

Torniamo all’oggetto dell’intervista… Pilato non ha capito di che regno parlava Gesù di Nazareth?

“No. E, quel che è doloroso, non ha chiesto di spiegarglielo. E all’invito di Cristo a conoscere la Verità, ha risposto, da indomabile pagano, ‘Che cosa è la verità?’, lasciando cadere la questione con un’alzata di spalle. Ma anche voi, nella regione italica, come Ponzio Pilato, lasciate cadere con un’alzata di spalle le que­stioni più vitali. Vi sembrano cose inutili, sorpassate. Denaro, donne, potere, buona sa­lute, comodi, onori, sono queste le cose che cercate e fate di tutto per raggiungere questi miserabili scopi”.

Ma cosa ha notato in Pilato?

“L'idola­tria, quale che sia la sua forma, è sempre portata a venerare ed accettare la Menzogna, quale che sia. E la Menzogna, accettata da un debole, porta il debole al delitto. E Pilato lo è stato. Per vincere nel mondo, per avere onori e lucro - ha pensato Pilato - occorre saper fare del sì un no, o del no un sì, a seconda della propria convenienza. Quanti, quanti Pilati che avete anche voi! Dove sono tra di voi quei veri eroi, seguaci del Nazareno, che dicevano sì, costantemente sì, alla Verità e per la Verità, e no, costantemente no, per la Menzogna? Dove sono gli eroi che sanno affrontare il pericolo e gli eventi con fortezza d'acciaio e con serena prontezza e non dilazionano, perché il Bene va subito compiuto e il Male subito fuggito”.

Lei ha visto da vicino il Cristo. Cosa ricorda?

“Non aveva più un brandello del suo corpo che non era stato per­cosso. Era davvero l'Uomo di cui parlava il nostro Isaia. E al supplizio ordinato si aggiungeva quello non ordinato, ma creato dalla crudeltà uma­na, delle spine. Il Salvatore, il Vero Re, era coronato di dolore per liberarvi il capo da tante colpe che vi fermenta­no. Non pensate più quale dolore ha subito la sua testa innocente per pagare per voi, per i vostri sempre più atroci peccati di pensiero che si tramutano in azione? Voi, che vi offendete an­che quando non c'è motivo di farlo, guardate al Re offeso, ed è Dio, col suo ironico manto di porpora lacera, con lo scettro di canna e la corona di spine. Era già morente e lo schiaffeggiavano ancora con le mani e con gli schemi e lui perdonava. Non riuscite a provare pietà. Come quei giudei, purtroppo, continuate a mostrargli i pugni, a gridare: ‘Via, via, non abbiamo altro dio che Cesare’. O idolatri! Non vole­te il Figlio di Dio. Del Figlio di Dio avete paura. Come Pilato. E quando lo sentite incombere su di voi con la sua potenza, agitarsi in voi con la voce della coscienza che vi rimprovera in suo nome, chiedete come ha fatto Pilato: ‘Chi sei?’. Chi era, e chi è, lo sapete. Anche quelli che lo negano sanno chi è. Non mentite. Passeranno i secoli e illustreranno sempre più chi era e istruiranno sui suoi prodigi. Per questo sarà più perdonabile Pilato. Non chi ancora non ne vuole sapere del Cristo. Eppure con Pilato fu più seve­ro che con voi. A lui non rispose. A voi parla. Ma nonostante ciò, non riuscite a persuadervi che veramente lui era ed è il Figlio di Dio, e che dovete adorarlo e ubbidirgli”.

Come è cambiata la sua vita, Barabba?

“Mi avvicinai ai seguaci della dottrina - conoscendo anche un certo Pietro, che ha guidato i suoi discepoli - e, combattuto nell'animo dai principi morali che il Nazareno aveva insegnato, non l’ho mai dimenticato”.

In quei brevi momenti davanti a Gesù, cosa ha provato?

“Non ho avuto il coraggio di guardarlo fino alla fine. Quando Pilato mi ha lasciato andare, ho incrociato il suo sguardo d’amore. Ero come un cane inferocito, ma in quel momento mi sentivo ritornare indietro nel tempo, quando ero stato un tenero cucciolo. Incontrando il figlio di Dio mi sono salvato, ma allora non lo capivo. Quando ho incrociato i suoi occhi ho sentito una corrente elettrica, che non so descrivere. Non avevo mai provato una cosa così”.


http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=12347

lunedì 8 giugno 2009

IL GESU' INVENTATO E LIBERALE DI DI PIETRO

IL VANGELO SECONDO DI PIETRO

COPPIE DI FATTO: DI PIETRO, GESU' NON AVREBBE DETTO DI NO

Roma, 4 giu. (Adnkronos) - Il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto e delle unioni omosessuali non e' contrario alla dottrina cattolica. Anzi, Antonio Di Pietro va oltre: Gesu' stesso non avrebbe detto di no. "Sono cattolico -ha rimarcato il leader dell'Idv in una video chat con i lettori del 'Corriere della Sera'- e mi sforzo di rispettare i principi di tutti e dico che se Gesu' Cristo, quello vero vero vero, quello che stava dalla parte dei poveri e voleva bene al prossimo, oggi fosse vivo, non potrebbe dire mai 'siccome non siete sposati, oppure siete dello stesso sesso' non potete volervi bene e non potete assistervi in caso di malattia o di vecchiaia e non potete rivendicare diritti di successione".

"Questo Gesu' Cristo non lo permetterebbe. Allora a me questa idea che in nome del cattolicesimo si debba vietare il sostegno, la compagnia, la solidarieta' in un rapporto di vita vero, a me -ha insistito il presidente dell'Idv- sembra una cosa senza capo ne' coda ed e' contro i principi del cristianesimo".



http://libero-news.it/adnkronos/view/130947

giovedì 28 maggio 2009

A Berlino il 26 aprile si deciderà con un referendum il futuro dell'ora di religione a scuola.

Evangelici.net editoriali

In attesa di un mondo perfetto
Inserito il 12/3/2009

A Berlino il 26 aprile si deciderà con un referendum il futuro dell'ora di religione a scuola.

Abolita nel 2006 per fare spazio a una più neutra ora di etica («una sorta di educazione civica - scrive Il Giornale - nella quale trovano spazio anche le storie delle religioni, raccontate però in maniera neutrale e asettica»), l'ora di religione è reclamata a gran voce da un composito gruppo di cristiani - evangelici e cattolici - che chiedono di dare spazio, nell'agenda scolastica, a lezioni che permettano di conoscere la propria confessione.

I sostenitori dell'ora di religione, raggruppati nel comitato Pro-Reli, rilevano che «le lezioni di etica non sembrano aver sviluppato quella tolleranza che i suoi sostenitori si proponevano e la conoscenza delle religioni è rimasta nell'angolo». Non propongono di abolire l'insegnamento, ma solo di «aggiungere la scelta di frequentare vere e proprie lezioni di religione».

Le autorità locali non vedono di buon occhio l'iniziativa referendaria, che grazie alla mobilitazione delle confessioni cristiane ha raccolto 250 mila firme (quando ne sarebbero bastate 170 mila).

«Ci muoviamo evitando ogni tipo di strumentalizzazione politica - spiega Christoph Lehmann, avvocato ideatore del gruppo Pro-Reli - e la nostra proposta non si ferma solo alle confessioni cristiane: vogliamo che ogni studente possa scegliere fra la lezione di etica e una regolare lezione di religione, sia essa cattolica, evangelica, ebraica o musulmana».

Il motivo? «La tolleranza è possibile solo quando si conosce a fondo la propria religione, evitando i fondamentalismi dei cattivi maestri».

Probabilmente da un punto di vista laico non è del tutto corretto che la scuola pubblica offra una tribuna alle religioni. Sul piano pratico, però, va rilevato ancora una volta che il pensiero debole non riesce a garantire la convivenza civile: fare un passo indietro non aiuta, perché ci sarà sempre qualcuno pronto ad approfittare di quel vuoto.

Probabilmente da un punto di vita multiculturale si considera essenziale imparare a conoscere l'altro per capirlo e accettarlo. Ma non è facile comprendere le ragioni dell'altro se non si conoscono le proprie.

Probabilmente da un punto di vista spirituale non è la scuola a dover dare lezioni di moderazione contro l'integralismo, eppure la scuola è uno dei pochi spazi pubblici che possano suggerire una prospettiva diversa, su cui quantomeno riflettere.

Insomma, probabilmente nessuna di queste soluzioni è quella ideale. Sarebbe bello vedere un mondo sereno, dove ognuno vive ed esprime la propria fede senza offendere gli altri e senza vedersi limitare, dove la violenza viene fermata sul nascere dalle autorità e dalla riprovazione popolare, dove la convivenza quotidiana è garantita dalla serenità di una fede solida e appagante.

Sarebbe bello, certo. Fino a quando però dovremo confrontarci con la nostra realtà quotidiana, sarà il caso di non fermarsi ai sogni, ma studiare giorno dopo giorno soluzioni concrete. Sicuramente imperfette, ma quantomeno praticabili.

biblicamente - uno sguardo cristiano sull’attualità


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Pubblicato da evangelici.net



http://www.evangelici.net/editoriali/1236864999.html

Contro l'eresia: ‘Gesù morì spiritualmente e nacque di nuovo all’inferno’

Contro l'eresia

‘Gesù morì spiritualmente e nacque di nuovo all’inferno’


Benny Hinn ha affermato quanto segue: ‘Lo Spirito Santo mi sta mostrando alcune cose. …. Io ti sto dicendo la verità – è, è proprio pesante ora su di me …. Egli (riferendosi a Gesù) è nel mondo sotterraneo ora, Dio non è là, lo Spirito Santo non è là, e la Bibbia dice che egli fu generato. Sapete che cosa significa la parola generato? Significa rinato. Volete un'altra cosa che colpisce? Siete stati generati voi? E così anche lui lo fu. Nessuno vi seduca. Gesù nacque di nuovo. Voi direte: ‘Ma di che cosa stai parlando? ….. Egli nacque di nuovo, Egli dovette nascere di nuovo …. Se egli non fosse nato di nuovo, io non avrei potuto rinascere, io non sarei mai stato rinato. Come posso trovarmi da­vanti a Gesù e dire: Gesù, tu hai passato attraverso tutte le cose che ho passato io, eccetto la nuova nascita?’ (Benny Hinn, La nostra posizione in Cristo, parte 1. Orlando, FL: Orlando Christian Center, 1991, videotape TV-254).

Anche Kenneth Copeland ha affermato che Gesù nacque di nuovo, e Gesù nacque di nuovo all’inferno. Ecco le sue parole: ‘Egli permise al diavolo di trasportarlo nelle profondità dell’inferno come se fosse stato il più malvagio peccatore che fosse mai vissuto …. Tutti i demoni che erano all’inferno vennero giù su di lui per annichilirlo …. (essi) lo torturarono al di là di quanto qualcuno possa immaginare …. In un tuono di forza spirituale, la voce di Dio parlò allo spirito di Gesù che era frustato dalla morte, rotto e punito …..(nel) l’abisso della distruzione, e caricò lo spirito di Gesù con la potenza della resurrezione! Improvvisamente il suo spirito contorto, rovinato dalla morte cominciò a mettere su peso e tornò in vita …. Egli fu fatto letteralmente nascere di nuovo davanti agli occhi del diavolo …. Gesù … fu risuscitato come uomo nato di nuovo … Il giorno che io ho capito che un uomo nato di nuovo aveva sconfitto Satana, l’inferno e la morte, io mi eccitai così tanto ….! (‘Il Prezzo di tutto’, Belie­ver’s Voice of Victory, Settembre 1991, pag. 4).

Kenneth Hagin infine ha affermato anche lui: ‘Perché Gesù ebbe bisogno di essere generato o di nascere? Perché Egli diventò come eravamo noi – separato da Dio. Perché Egli gustò la morte spirituale per ogni uomo. E il Suo spirito e il suo uomo interiore andarono all’inferno al mio posto. Capite? La morte fisica non avrebbe rimosso i vostri peccati. Egli gustò la morte per ogni uomo. Egli sta dicendo che ha gustato la morte spirituale. Gesù è la prima persona che è nata di nuovo. Perché il Suo spirito ebbe bisogno di nascere di nuovo? Perché esso era stato allontanato da Dio’ (Kenneth Hagin, ‘Come Gesù ottenne il Suo Nome’ Cassetta 44-H01).

Questo insegnamento è contrario alla Parola di Dio e quindi è falso. Gesù non nacque mai di nuovo, né mentre era sulla terra e neppure quando si trovò per tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Mentre era sulla terra perché Cristo essendo stato generato dallo Spirito Santo non aveva peccato e perché durante la sua vita non peccò mai; nel caso contrario, sia che fosse nato come tutti gli altri uomini o che avesse peccato, allora sì che sarebbe stato necessario che Gesù Cristo nascesse di nuovo, ma dato che non fu così egli non ebbe bisogno di nascere di nuovo. La nuova nascita è una esperienza che devono e possono fare i peccatori proprio perché essi sono morti nei loro falli ed hanno bisogno di essere vivificati con Cristo per potere entrare nel Regno di Dio. Nel cuore della terra perché Egli non morì mai spiritualmente dopo la sua morte fisica, cioè tra la sua morte e la sua resurrezione fisica.

Parliamo di questa cosiddetta nuova nascita che Gesù avrebbe sperimentato all’inferno tra la sua morte e la sua resurrezione e di cui parla Copeland. Innanzi tutto è del tutto sbagliato dire che il diavolo portò Gesù all’inferno, un simile linguaggio è estraneo alla Scrittura. Come anche sono estranee alla Scrittura espressioni come ‘Tutti i demoni che erano all’inferno vennero giù su di lui per annichilirlo …. (essi) lo torturarono al di là di quanto qualcuno possa immaginare …. In un tuono di forza spirituale, la voce di Dio parlò allo spirito di Gesù che era frustato dalla morte, rotto e punito …..(nel) l’abisso della distruzione’; la Scrittura non ci dice simili cose. L’apostolo Pietro dice che Gesù nello spirito andò a predicare agli spiriti ritenuti in carcere i quali furono ribelli ai giorni di Noè mentre la pazienza di Dio aspettava (1 Pietro 3:19-20), e l’apostolo Paolo dice che egli scese nelle parti più basse della terra e salito in alto ha menato in cattività un gran numero di prigioni (cfr. Efesini 4:8-9). Dunque Gesù tra la sua morte e la sua resurrezione andò a predicare il Vangelo agli spiriti di coloro che ai giorni di Noè furono ribelli (non a tutti i morti quindi dell’antichità e non naturalmente per dargli l’opportunità di essere salvati perché dopo la morte non è mai esistita e mai esisterà la possibilità per i peccatori di essere salvati), e andò a prendere i santi dell’Antico Patto che si trovavano nel seno d’Abramo (che era situato nel cuore della terra ad una certa distanza dal luogo di tormento dove andavano i peccatori) per trasportarli in paradiso perché questo è il significato delle parole di Paolo. Ma di sue sofferenze patite anche nel cuore della terra per opera dei demoni, di torture inflittegli nel cuore della terra, la Scrittura non ne parla. La Scrittura parla invece delle sofferenze di Cristo sulla croce, ed anche di quelle da Lui patite mentre si trovava nel Getsemani, nel Sinedrio, e nella corte del governatore Pilato. Di queste sì ne parla, e di queste dobbiamo parlare, ma di sofferenze di Cristo per opera dei demoni all’inferno – tramite le quali Cristo morì spiritualmente - la Scrittura non ne parla ed io credo che non siano avvenute perché le sofferenze di Cristo necessarie alla nostra salvezza erano quelle sulla croce, cioè quelle che lui doveva patire con il suo corpo, cioè nella sua carne (secondo che è scritto: “Cristo ha sofferto nella carne” 1 Pietro 4:1), sul legno della croce perché è là che Gesù Cristo doveva soffrire e morire per espiare le nostre iniquità con il suo sacrificio, fu sul suo corpo sul legno del Golgota che Cristo si caricò delle nostre iniquità, Ecco perché gli apostoli parlavano spesso di queste sofferenze, della morte di Cristo, della croce di Cristo. Dunque la Scrittura parla delle sofferenze di Cristo fino alla sua morte, ma non di sofferenze da lui patite dopo la morte. State molto attenti fratelli, perché la dottrina della doppia morte di Gesù, cioè della sua morte spirituale e quella fisica, annulla la dottrina dell’espiazione, in quanto dice che la morte fisica patita da Cristo non fu sufficiente per l’espiazione dei nostri peccati. Mentre la Parola di Dio afferma in maniera inequivocabile che fu tramite la sua morte fisica che Gesù compì l’espiazione dei nostri peccati e ci riconciliò con Dio, secondo che è scritto: “E voi, che già eravate estranei e nemici nella vostra mente e nelle vostre opere malvage, ora Iddio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della morte d’esso, per farvi comparire davanti a sé santi e immacolati e irreprensibili” (Colossesi 1:21-22), e distrusse il diavolo, che aveva l’impero della morte, secondo che è scritto: “Poiché dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne, anch’egli vi ha similmente partecipato, affinché, mediante la morte, distruggesse colui che avea l’impero della morte, cioè il diavolo, e liberasse tutti quelli che per il timor della morte erano per tutta la vita soggetti a schiavitù” (Ebrei 2:14-15), ed ancora: “E avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce” (Colossesi 2:15).

Veniamo adesso alla resurrezione di Cristo; essa si compì il terzo giorno, e quando ciò avvenne l’anima del Signore tornò nel suo corpo che era nel sepolcro ma in un corpo trasformato dalla potenza di Dio in un corpo glorioso e immortale. Quel corpo dunque era lo stesso corpo con cui Gesù era morto ma possedeva delle qualità che il precedente non aveva; era immortale e glorioso, e potente. In questo dunque consistette la gloriosa resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo, resurrezione e non nuova nascita, perché la resurrezione non è una nuova nascita. Qualcuno dirà: ‘Ma non è forse scritto in relazione alla resurrezione di Cristo che il Padre in quel giorno ha generato il Figliuolo?’ Sì, è scritto quanto segue: “E noi vi rechiamo la buona novella che la promessa fatta ai padri, Iddio l’ha adempiuta per noi, loro figliuoli, risuscitando Gesù, siccome anche è scritto nel salmo secondo: Tu sei il mio Figliuolo, oggi Io ti ho generato” (Atti 13:32-33), ma vi vorrei fare notare che non è scritto ‘rigenerato’ ma ‘generato’, il che è molto diverso. Se si fosse trattato di una nuova nascita certamente ci sarebbe stato scritto ‘rigenerato’, appunto perché era una seconda generazione. Ma è scritto ‘generato’ perché in quel giorno – come spiega Paolo ai Romani – Gesù Cristo fu “dichiarato Figliuol di Dio con potenza secondo lo spirito di santità mediante la sua risurrezione dai morti” (Romani 1:4). In altre parole, in quel giorno il Figliuol di Dio fu con potenza introdotto di nuovo nel mondo in quanto fu fatto tornare a vivere in un corpo potente e immortale.

Qualcun altro potrebbe dire allora a questo punto: ‘Perché allora Gesù è chiamato “il primogenito dai morti” (Colossesi 1:18)?’ Perché Egli è il primo uomo che è stato risuscitato dai morti con un corpo immortale e glorioso. La parola ‘primogenito’ indica la supremazia che Egli ha nella resurrezione dai morti. Un'altra parola usata dalla Scrittura per indicare questa supremazia di Gesù è ‘primizia’ in quanto Paolo, riferendosi alla resurrezione dei morti, chiama Gesù “primizia di quelli che dormono” (1 Corinzi 15:20). Fatemi dire qualcosa d’altro sull’espressione ‘primogenito dai morti’; che questa espressione di Paolo indica la supremazia che Gesù ha nella resurrezione o sopra tutti coloro che saranno risuscitati quando Egli ritornerà, è confermato dal fatto che Paolo chiama Gesù anche “il primogenito di ogni creatura” (Colossesi 1:15), il che non significa che Gesù è la prima creatura di Dio o che Egli è la prima creatura nata di nuovo, ma significa che Gesù ha la supremazia su tutta la creazione.

Dunque, fratelli, state attenti a non dire che Gesù nel cuore della terra morì spiritualmente perché non è vero; se così fosse stato, Gesù avrebbe dovuto morire due volte per compiere l’espiazione dei nostri peccati, la prima volta sulla croce e la seconda nel cuore della terra tra la sua morte e resurrezione, mentre la Scrittura afferma che Gesù morì per i nostri peccati una volta sola, cioè sulla croce; quelle furono le sofferenze del Cristo tramite le quali i nostri peccati sono stati rimossi, quelle sofferenze che Benny Hinn, Copeland e Hagin, con tutti i loro seguaci, dicono che Cristo soffrì tra la sua morte fisica e la sua resurrezione non sono mai avvenute. Come anche dovete stare attenti a non chiamare nuova nascita la resurrezione di Cristo; anche perché se la resurrezione di Cristo fu una nuova nascita, allora si potrebbe essere indotti a dire che pure la nostra resurrezione corporale che avverrà a suo tempo sarà una nuova nascita mentre noi sappiamo che la nuova nascita di cui parla Gesù a Nicodemo non è la resurrezione corporale dei santi, ma una resurrezione spirituale che possono sperimentare i peccatori e che noi abbiamo già sperimentato per opera della Parola di Dio e dello Spirito Santo quando ci siamo ravveduti ed abbiamo creduto in Cristo. Per altro vorrei cogliere l’occasione per mettervi in guardia da questa dottrina ‘resurrezione-nuova nascita’ che viene insegnata dai seguaci di Herbert Armstrong (fondatore della Chiesa Universale, che però da alcuni anni ha abbandonato diverse eresie di questo uomo che comunque vengono ancora seguite da altri gruppetti che sono sorti da questa scissione), costui diceva infatti che i credenti sarebbero nati di nuovo quando sarebbero risorti quindi alla resurrezione che per altro veniva pure negata perché quella di Armstrong non era una resurrezione corporale ma spirituale. Ma poi costui diceva che allora il credente diventerà Dio perché entrerà a fare parte della Divinità che è una famiglia ecc. Ma confuterò le sue eresie in un altro momento. Dunque, attenzione fratelli, a non chiamare ‘nuova nascita’ la resurrezione corporale di Cristo perché da questa infelice espressione possono scaturire strane dottrine.





http://www.lanuovavia.org/confutazioni-gesu-nato-di-nuovo.html

Contro i perversi e vani ragionamenti fatti da alcune Chiese Evangeliche a favore dell’omosessualità

Contro i perversi e vani ragionamenti fatti da alcune Chiese Evangeliche a favore dell’omosessualità
In Italia ci sono pastori, teologi, e chiese evangeliche che approvano l’omosessualità, in quanto affermano che l’omosessualità non è peccato. Quindi, secondo loro, gli omosessuali che professano la loro fede in Cristo devono essere accettati a tutti gli effetti come membri di Chiesa. Non devono essere ripresi per il loro comportamento e neppure esortati a ravvedersi, ma piuttosto devono essere incoraggiati a rimanere omosessuali, perché non c’è alcun male nell’essere omosessuali. Un uomo può essere un gay mentre una donna può essere una lesbica, perché Dio non detesta l’omosessualità. Non solo, costoro esortano a schierarsi apertamente a favore delle coppie omosessuali, e quindi a favore dei loro diritti, tra cui spicca il ‘diritto di sposarsi’. Ecco quanto dissero a chiare lettere alcuni pastori e teologi protestanti diversi anni fa a riguardo delle unioni civili tra omosessuali:

'Apprezziamo ed accogliamo con interesse la raccomandazione del Parlamento di Strasburgo di riconoscere nelle legislazioni nazionali i diritti delle convivenze stabili fra cittadini omosessuali, assimilandole alle convivenze stabili fra eterosessuali, al fine di assicurare alle une e alle altre parità di doveri e di diritti; invitiamo la nostra società a confrontarsi con tale proposta con serenità e spirito di equità, sviluppando una riflessione etica che prenda atto dell'evoluzione del costume in corso nell'ambito delle società occidentali, salvaguardando da un lato il rispetto delle persone coinvolte nella loro specificità umana e nelle loro scelte di vita, e salvaguardando insieme i tempi necessari per una evoluzione e maturazione delle coscienze di fronte ai mutamenti in corso; auspichiamo che su tale questione non si creino fronti rigidi e condanne preconcette, anche in nome di un'etica cristiana che è stata vissuta storicamente in forme diverse, restando al suo centro il rispetto della persona umana, creata a immagine di Dio, amata e riscattata da Dio; proponiamo infine di lasciar cadere, in questo contesto, l'uso del termine 'matrimonio' (che ha creato il senso di una non necessaria provocazione), a favore dei termini più adeguati di 'convivenza stabile' o di 'unione civile' (NEV, 2 Marzo 1994, anno XV, numero 9, pag. 1). Questa dichiarazione fu sottoscritta da 33 pastore e pastori valdesi, 17 battisti, 7 luterani, 7 metodisti e una pastora riformata. Tra i firmatari, compaiono il valdese Giorgio Bouchard (ex Presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia); il metodista Sergio Aquilante, i battisti Franco Scaramuccia e Massimo Aprile; il decano luterano Hans Gerch Philippi; il decano della facoltà valdese di teologia Paolo Ricca con i docenti Bruno Corsani, Daniele Garrone, Ermanno Genre e il docente emerito Giorgio Girardet.

E’ bene però fare questa precisazione: non perchè eminenti teologi o pastori di queste denominazioni evangeliche siano a favore delle convivenze e dei ‘matrimoni’ tra omosessuali, e lo dichiarano apertamente, questo significa che tutti in seno a queste denominazioni la pensino nella stessa maniera, perchè così non è, infatti ci sono alcuni credenti in queste denominazioni che non sono affatto d’accordo con loro e rifiutano di prendere questa loro posizione.

Adesso, affinché vi possiate rendere conto di cosa viene insegnato da questi pastori e teologi a riguardo dell’omosessualità, riporterò alcune affermazioni scritte sul periodico Protestantesimo: ‘L’omosessualità è una realtà documentata in ogni epoca ed in ogni tipo di società umana. Ogni generazione vi si trova confron­tata ed ogni presa di posizione è sempre culturalmente situata. Oggi noi possiamo assumere una posizione di apertura e di rispet­to per gli omosessuali, liberandoci da molti preconcetti che hanno provocato inumane discriminazioni. Le ricerche sull’omoses­sualità hanno ormai superato l’idea che le radici primarie dell’orientamento omosessuale possano essere attribuite a forme di malattia psichica. E pur non essendo oggi dimostrabile scien­tificamente una predisposizione genetica, vi è largo consenso sul fatto che l’omosessualità non sia una scelta, quanto piuttosto una condizione esistenziale che si impone come dato oggettivo ad un dato momento della vita. Il riconoscimento dell’omosessualità come condizione esistenziale mette in questione sia la pretesa terapeutica, sia il concetto di pratica sessuale ‘contro natura’. Da un punto di vista etico ciò rivela l’incoerenza di chi ricono­sce da un lato la tendenza innata dell’omosessualità, e dall’al­tro giudica amorale l’incontro amoroso omosessuale, proponendo la castità come soluzione cristiana al problema. Noi riteniamo di doverci situare oltre questa contraddizione (...) Siamo convinti che numerose forme di emarginazione cui gli omosessuali sono sottopo­sti possano essere superate con una opportuna legislazione che eviti gli aspetti discriminatori ancora esistenti sul piano sociale. Siamo favorevoli ad una regolamentazione legislativa che riconosca la coppia omosessuale e ne garantisca la convivenza stabile. Aspettiamo dal nostro Parlamento, in tempi brevi, questa iniziativa raccomandata dal Parlamento europeo e la incoraggiamo. Non crediamo invece che abbia senso l’estensione del concetto di famiglia alla coppia omosessuale (...) Non siamo però favorevoli ad una legge che istituisca una parità di diritti di adozioni tra coppie omosessuali ed eterosessuali. Così come non crediamo che si debba mantenere o istituire un principio che lo vieti in modo assoluto. Siamo invece favorevoli a valutare queste possibilità caso per caso (...) Sul piano ecclesiale ci dobbiamo liberare dai vecchi stereotipi di una cultura che ha espresso un duro giudizio sull’omosessualità. I testi biblici vanno letti nell’intelligenza della cultura di cui sono figli; noi leggiamo oggi la Bibbia con l’intelligenza dello Spirito, nella situazione culturale moderna, con gli strumenti conoscitivi che sono i nostri e di cui portiamo la responsabilità. Riconoscere la realtà dell’amore omosessuale - fatto indubbiamente perturbante - significa, noi crediamo, pren­dere atto di quella parte di ‘mistero’ inerente al fatto omoses­suale e che le nostre conoscenze umane non sono oggi in grado di spiegare. Non dobbiamo però dimenticare che il criterio di appar­tenenza ad una comunità cristiana è il criterio della fede e non un altro. Siamo anche favorevoli a ‘forme di benedizione’ per le coppie omosessuali cristiane che ne facciano richiesta e al loro inserimento come coppia nella comunità cristiana’ (Protestantesimo, N° 50, 1995, pag. 307, 308, 309).





Confutazione



Adesso mediante le Scritture confuteremo uno per uno i punti principali di questo perverso discorso.



1) Noi oggi possiamo assumere una posizione di rispetto verso gli omosessuali liberandoci da molti preconcetti.

E’ vero che potremmo conformarci al presente secolo come hanno fatto questi uomini ed assumere la loro stessa posizione nei con­fronti degli omosessuali, ma noi credenti in Cristo Gesù rifiu­tiamo di fare ciò perchè la Scrittura dice: “Non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente...” (Romani 12:2); e perciò rifiutiamo categoricamente di assumere questa loro posizione di rispetto verso gli omosessuali. Gli omosessuali vanno rispettati solo come persone, come vanno rispettati gli omicidi, i maghi, i ladri, le meretrici e così via, ma non nel senso in cui vorrebbero farci intendere costoro, cioè rispettando la loro ‘condizione esistenziale’; in altre parole noi credenti siamo chiamati a rispettare anche le persone che vanno dietro a questo vizio contro natura nel senso che non dobbiamo fare loro alcun male, alcun torto, ma non dobbiamo rispettare e neppure incoraggiare la loro scelta. La chiamiamo scelta perchè così va chiamata, checché ne dicano questi teologi che si sono gettati alle spalle la legge dell’Iddio vivente e che non intendono quello che dicono né quello che danno per certo.

Che dobbiamo fare dunque? Dobbiamo esortarli e scongiurarli a ravvedersi dei loro peccati ed a credere in Cristo Gesù al fine di ottenere la remissione dei loro peccati e la liberazione da questo peccato contro natura che li tiene incatenati. E tutto ciò con amore ma anche con ogni franchezza senza lusingarli; ricorda­tevi che gli omosessuali non erederanno il regno di Dio (cfr. 1 Corinzi 6:10) al pari di tutti gli altri peccatori impenitenti. Ma ahimè, da come parlano costoro, parrebbe che coloro che si devono ravvedere non sono gli omosessuali ma coloro che condannano l’omosessualità; notate infatti che secondo loro noi dovremmo liberarci da dei preconcetti (cambiare modo di pensare). Ora, il preconcetto è un’opinione formatasi prima su scarsi fondamenti che in seguito impedisce, al momento opportuno, di esprimere un giudizio sereno; quindi una opinione sbagliata di cui bisogna sbarazzarsi. E se noi ci mettiamo a rispettare gli omosessuali e ad accoglierli saremo liberati dall’opi­nione che essi sono in abominio a Dio ed entreremo finalmente nella libertà!! Ma quale libertà? Quella secondo la carne che mena alla morte. Nessuno di questi cianciatori vi seduca, fratelli; quella che condanna l’omosessualità e la riprova in tutte le sue forme non è un preconcetto, non è un’idea sbagliata, ma un’idea giusta perchè non è fondata su un fondamento variabile e traballante, ma sulla infallibile Parola di Dio, vivente e permanente che non cambia mai. Perciò ritenete fermamente nella vostra mente il pensiero che l’omosessualità è in abominio a Dio e che coloro che vi si danno se non si ravvedono da essa andranno nel fuoco eterno; cingete i fianchi della vostra mente affinché questo pensiero giusto non si diparta da essa. Coloro che devono ravvedersi sono questi teologi e coloro che gli danno retta; perchè essi si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore si è ottenebrato.



2) Gli omosessuali non sono tali perchè scelgono di esserlo ma bensì perchè ad un dato momento della loro vita vi sono costretti dalle circostanze della vita; la loro è una condizione esisten­ziale, non una scelta.

Adesso l’omosessualità è diventata una condizione esistenziale. In sostanza essa non è più una diabolica scelta, ma una condizione di vita venutasi a creare indipendentemente dalla volontà del singo­lo! Ecco perchè si sentono dire a costoro frasi del genere: ‘Ma che colpa ne hanno loro in fondo in fondo? Sono nati così. Non è dipeso mica da loro, ma ci sono stati costretti da tante circo­stanze della vita contro la loro volontà!’. Costoro errano grande­mente; la cosiddetta scienza che studia il comportamento umano è arrivata a errate conclusioni sull’omosessualità e loro ci sono andati dietro.

L’omosessualità secondo la Scrittura è un peccato perchè è la trasgressione della legge di Dio. Che dice la legge? Essa dice: “Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna; è cosa abominevole” (Levitico 18:22). Quindi chi trasgredisce questo ordine compie un peccato, un atto in abominio a Dio. E da esso si deve ravvedere se vuole scampare alle fiamme del fuoco eterno; nel caso contrario, cioè se rifiuterà di ravvedersi quello che lo aspetta è l’ardore del fuoco che lo tormenterà per l’eternità.

L’uomo non nasce omosessuale, come non nasce omicida, o come non nasce ladro; esso nasce sì sotto il peccato in virtù della disub­bidienza di Adamo, ma non omosessuale. Omosessuale ci diventa per sua scelta; è vero che tutti dipendono dal tempo e dalle circostan­ze (cfr. Ecclesiaste 9:11), ma questo non annulla mica la libertà di scegliere dell’uomo in un senso o in un altro. Quando Paolo dice ai Romani: “Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami; poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura; e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento” (Romani 1:26-27) spiega molto bene che si tratta di una scelta di queste persone. Quindi nessuno vi seduca; gli omosessuali ci diventano così per loro scelta.



3) Il riconoscimento degli omosessuali mette in discussione il concetto di relazione carnale contro natura; quindi questo concetto è da rivedere.

Non è affatto vero; il riconoscimento, da parte di questi pastori evangelici, degli omosessuali come persone da accettare così come sono in virtù di questa loro ‘condizione esistenziale’, non mette per niente in discussione il concetto di pratica sessuale contro natura. Per noi non è cambiato proprio nulla dal giorno che gli omosessuali sono stati approvati da costoro, proprio nulla. Il concetto di pratica sessuale contro natura rimane in piedi perchè la natura continua ad insegnarci questo concetto in manie­ra eloquente. E non solo la natura ce lo insegna, ma anche la Scrittura; Paolo infatti parla ai Romani delle donne che “hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura” (Romani 1:26) e degli uomini che hanno lasciato “l’uso naturale della donna” (Romani 1:27); e Giuda nella sua epistola parlando degli abitanti di Sodoma e Gomorra dice che andarono dietro a “vizi contro natura” (Giuda 7). Mettere in discussione questo concetto quindi vuole dire mettere in discussione la Parola di Dio e quindi Dio stesso. Lungi da noi questo: “Sia Dio ricono­sciuto verace ma ogni uomo bugiardo” (Romani 3:4).

Ma allora se chi è omosessuale sessualmente non pratica qualcosa contro natura ciò vuole dire che l’uomo sulla terra può sposarsi sia una donna che un uomo!! A lui la scelta dunque! Ma questo significa sovvertire l’ordine di Dio! Ma che fece Iddio quando vide che Adamo era solo ed aveva bisogno di un’aiuto convenevole? Non gli fece forse una donna? E non disse forse Iddio dopo avergliela fatta: “E l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saran­no una stessa carne” (Genesi 2:24)? Quindi, ciò significa che l’uomo deve avere una relazione carnale solo con la propria moglie, e che qualunque altra relazione carnale prima del matrimonio o dopo il matrimonio con una persona (sia dello stesso sesso che del sesso opposto) che non è la propria moglie davanti a Dio è peccato. Ma mentre il rapporto carnale di un uomo con una donna che non è la propria moglie non è contro natura, per la ragione che l’altro partner è del sesso opposto, il rapporto carnale con un uomo è contro natura perchè si oppone all’ordine naturale. Ambedue i comporta­menti sono però da condannare perchè peccato davanti a Dio; e difatti nè i fornicatori, nè gli adulteri e nè gli omosessuali eredi­teranno il regno di Dio. Questa è la ragione per cui come non è ammissibile definire la fornicazione o l’adulterio come qualcosa che non va contro la legge di Dio, così non si può definire un omosessuale una persona che non pratica atti contro natura. Nessuno vi seduca; l’amore tra gli omosessuali è un amore finto, è una perver­sione: i loro atti carnali vanno contro la natura e per questi l’ira di Dio viene su di loro. Essi muoiono colpiti da Dio; quando si sente dire che degli omosessuali muoiono di Aids questo non è altro che il giudizio di Dio, o come lo chiama Paolo, “la condegna mercede del proprio traviamento” (Romani 1:27). E anche quando non muoiono colpiti da Dio con l’Aids o con qualche altra grave malattia, per certo dopo morti ricevono la punizione che meritano, ossia il tormento nelle fiamme dell’Ades in attesa del giorno del giudizio quando saranno giudicati secondo le loro opere e gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo che è la morte seconda.



4) Loro, cioè i pastori che hanno sottoscritto tutto ciò e tutti quelli che sono d’accordo con loro, vogliono che al più presto il Parlamento di questa nazione emani una legge che riconosca le coppie omosessuali e protegga la loro convivenza.

Naturalmente i teologi e i pastori Valdesi favorevoli agli omosessuali possono permettersi di parlare così anche perchè hanno dei membri al Parlamento italiano che si di­chiarano facenti parte della Chiesa valdese italiana, e perciò possono fare direttamente leva su loro affinchè il Parlamento Italiano si adegui alle direttive europee in materia di omoses­suali. Noi dal canto nostro siamo disgustati nel sentirli parlare così perchè in questa maniera questi cosiddetti pastori che si definiscono evangelici non fanno altro che incoraggiare gli omosessuali in questa nazione a continuare a seguire le loro concupiscenze carnali; insomma questa loro presa di posizione anche dal punto di vista politico tende a fortificare le mani di questi peccato­ri che non aspettano altro che essere riconosciuti dal Parlamento Italiano perchè allora avranno pure la legge dalla parte loro. Sì, ma quale legge (nel caso lo Stato italiano approvi questa legge)? Quella dell’uomo ma non quella di Dio. Gli omosessuali infatti non avranno mai dalla loro parte la Legge di Dio, perchè essa va chiaramente contro di essi, e li giudica per quel che sono cioè dei ribelli a Dio. Quindi ci sono persino molti che si dicono Protestanti che fanno pressione sulle autorità affinchè si affrettino a ricono­scere questi peccatori, gli diano il diritto di sposarsi e di vivere assieme riconosciuti dalla legge! A costoro io dico: ‘Vergo­gnatevi, voi che vi vantate di essere Protestanti, ma che invece di protestare contro l’omosessualità che si va diffondendosi sempre più anche in questa nazione, vi siete fatti portavoci degli omosessuali persino a livello politico. Non vi basta averli riconosciuti nell’ambito ecclesiale, adesso volete pure che lo Stato emani delle leggi in loro favore! Volete pure che si sposino tra di loro! Ma non vi rendete conto di esservi allontanati dalla Parola di Dio? Ma non vi rendete conto di aver perso il discernimento? Umiliatevi davanti a Dio o partecipanti alle opere infruttuose delle tenebre e pentitevi della vostra iniquità e Dio avrà pietà di voi.



5) Per quanto riguarda le adozioni di bambini da parte delle coppie omosessuali questi pastori e questi teologi non sono del tutto contrari; bisogna esaminare i casi, dicono loro.

No, non bisogna esaminare caso per caso; gli omosessuali non possono sposarsi e non possono neppure adottare dei figli perchè tutto ciò va contro la legge divina. Quindi costoro che così sfacciata­mente parlano in questa maniera si sono messi contro la Parola di Dio, stanno combattendo contro Dio; ma non vinceranno, saranno confusi, e gli altri lo vedranno.

Gli omosessuali che convivono assieme (come anche quelli che non convivono assieme) vanno esortati a ravvedersi e a fare frutti degni di ravvedimento. Il primo frutto degno di ravvedimento è smettere di darsi all’impurità e a peccati contro natura e perciò smettere di convivere assieme.



6) I passi biblici che condannano l’omosessualità sono figli di una cultura antica; e vanno letti perciò nell’intelligenza di quella cultura. Oggi non si leggono più in quella intelligenza arcaica ma con l’intelligenza dello Spirito perchè i tempi sono moderni ed abbiamo delle conoscenze che gli antichi non avevano al loro tempo; una di queste è appunto quella che l’omosessualità non è una scelta ma una condizione esistenziale.

Come potete vedere questi pastori e teologi hanno lanciato un attacco sfrontato contro la Parola di Dio. Vediamo innanzi tutto quali sono i passi biblici che condannano in una maniera o nell’altra l’omosessualità.

- Nella Genesi è scritto: “Ora la gente di Sodoma era scellerata e oltremodo peccatrice contro l’Eterno” (Genesi 13:13); e che lo fosse ne abbia­mo una prova nel fatto che quando i due angeli arrivarono a casa di Lot “i Sodomiti circondarono la casa; giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato; e chiamarono Lot e gli dissero: Dove sono quegli uomini che sono venuti da te stanotte? Menaceli fuori, affinchè noi li conosciamo!” (Genesi 19:4-5); qui quel ‘affinchè li conosciamo’ vuole dire: ‘Affinchè abbiamo relazione carnale con loro’. I due angeli di Dio dissero a Lot: “Noi distruggeremo questo luogo, perchè il grido contro i suoi abitanti è grande nel cospetto dell’Eterno, e l’Eterno ci ha mandati a distruggerlo” (Genesi 19:13); e dopo che Lot uscì dalla città “l’Eterno fece piovere dai cieli su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell’Eterno; ed egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo” (Genesi 19:24-25). Pietro dice che Dio “le condannò alla distruzione perchè servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente” (2 Pietro 2:6).

Una precisazione va fatta a proposito di Sodoma, Gomorra e le città circonvicine; l’omosessualità era uno dei peccati a cui gli abitanti di queste città si erano dati perchè secondo Ezechiele erano anche senza pietà verso i poveri perchè vivevano nell’ab­bondanza del pane ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero, erano altezzosi e orgogliosi (cfr. Ezechiele 16:49-50). Ma comunque questo loro peccato era predominante.

- Nel libro dei Giudici è scritto che un vecchio della contrada montuosa di Efraim, che abitava come forestiero in Ghibea, ospitò un Levita e la sua concubina, e “mentre stavano rallegrandosi, ecco gli uomini della città, gente perversa, circondare la casa, picchiare alla porta, e dire al vecchio, padron di casa: ‘Mena fuori quell’uomo ch’è entrato in casa tua chè lo vogliamo conoscere!” (Giudici 19:22). Notate che quegli uomini che volevano avere un rapporto sessuale con quel Levita sono definiti gente perversa.

- Nel libro del Levitico è scritto: “Non avrai con un uomo rela­zioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole” (Levitico 18:22), ed ancora: “Se uno ha con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna, ambedue hanno commesso cosa abominevole; dovranno esser messi a morte; il loro sangue ricadrà su loro” (Levitico 20:13). Notate che secondo la legge gli omosessuali erano degni di morte e per loro non vi erano sacrifici di espiazione da potere offrire per essere perdonati.

- Nella lettera ai Romani è scritto: “Perciò Iddio li ha abbando­nati a passioni infami; poichè le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura; e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento” (Romani 1:26-27). Notate in queste parole di Paolo questi termini eloquenti ‘passioni infami’, ‘cose turpi’, ‘traviamento’ che si riferiscono al comportamento degli omosessuali.

- Nella lettera ai Corinzi è scritto che nè gli effeminati e neppure gli omosessuali “erederanno il regno di Dio” (1 Corinzi 6:10), il che significa che anche gli omosessuali se ne andranno a punizione eterna.

- Nella prima epistola di Paolo a Timoteo è scritto che “la legge è fatta non per il giusto ma...per i sodomiti...” (1 Timoteo 1:9,10), quindi gli omosessuali non sono annoverati fra i giusti, e se non sono dei giusti non possono essere che dei peccatori; sono dati a passioni infami e commettono tra di loro cose turpi, come potrebbero essere definiti dei giusti?

Ora, per gli scrittori di quell’articolo su Protestantesimo i suddetti passi che giudicano gli omosessuali come gente perversa che secondo il giudizio di Dio sono degni di essere fatti morire da Dio e gettati nel fuoco eterno vanno letti ‘nell’intelligenza della cultura di cui sono figli’, il che significa che oggi non hanno più quel significato che avevano per coloro che li leggeva­no allora. E perchè questo? Perchè oggi noi leggiamo la Bibbia con l’intelligenza dello Spirito nella situazione culturale moderna!! In altre parole la Scrittura sugli omosessuali non vuole più dire quello che diceva ai profeti sotto la legge, o a Paolo e agli altri apostoli nel primo secolo dopo Cristo perchè loro la leggevano nell’intelligenza di quella cultura arcaica, mentre adesso la si legge con l’intelligenza dello Spirito! Ma può essere che costoro abbiano ragione nel parlare così? No, nella maniera più assoluta. Costoro per essere giunti alle suddette conclusioni favorevoli agli omosessuali vuole dire che la Bibbia non la leggono per niente o se la leggono non la leggono per niente coll’intelligenza dello Spirito ma con la mente accecata dalle tenebre, impossibilitati quindi a comprenderla. I passi della Bibbia che condannano espressamente l’omosessualità hanno lo stesso significato di allora, nè più nè meno: il cambiamento dei tempi, il progresso scientifico non hanno per nulla influito sul loro significato. La Bibbia è una lampada splendente; ma la loro mente è tenebrosa. Per questo la intendono così diversamente dagli antichi. Essi dicono che la leggono con l’intelligenza dello Spirito! Ma quale intelligenza dello Spirito hanno costoro?! Ma dove è essa? Noi non la vediamo; vediamo solo tracotanza, ignoranza, e follia! Come dice Geremia di costoro: “Ecco, hanno riget­tato la parola dell’Eterno; che sapienza possono essi avere?” (Geremia 8:9). Gli antichi sì che leggevano la Scrittura con l’intelligenza dello Spirito, ma loro che si vantano di essere moderni la leggo­no (quando la leggono) con la follia che è propria di questa generazione storta e perversa; e per questa ragione non la posso­no comprendere così chiaramente come la comprendevano Mosè, i profeti, e gli apostoli. Loro si sono conformati al presente secolo malvagio; come possono dunque intendere la volontà di Dio scritta nella Bibbia? E’ impossibile. Fratelli, nessuno di costoro vi seduca con questi vani ragiona­menti per non cadere nella rete del nemico. Quando leggete i suddetti passi che condannano l’omosessualità credeteli così come li leggete, essi vogliono dire quello che dicono.



7) L’appartenenza ad una comunità cristiana dipende dalla fede del singolo, non dal fatto che sia omosessuale; il che significa che un cristiano può essere pure omosessuale, perchè non è l’omoses­sualità che impedisce ad una persona di entrare a fare parte di una comunità ma la sua mancanza di fede.

Non esistono Cristiani omosessuali, perchè il nome stesso ‘cri­stiano’ lo dice. Esistono invece Cristiani ‘ex-omosessuali’ cioè che prima di convertirsi a Cristo erano dati a peccati contro natura, ma dopo hanno smesso di peccare. Paolo disse ai Corinzi: “Non sapete voi che gli ingiusti non erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro.” (1 Corinzi 6:9-11) Quel ‘tale eravate alcuni’ significa che non lo erano più, perché ora vivevano in novità di vita, secondo che è scritto: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove” (2 Corinzi 5:17). Ma se uno si chiama Cristiano e dice di avere creduto in Cristo ma vive peccando contro natura deve essere estromesso dalla comunità perchè è scritto: “Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi” (1 Corinzi 5:12). Quindi il criterio di appartenenza ad una comunità non è solo la fede ma anche la condotta; il luogo di culto deve sì accogliere persone che ancora non sono nate di nuovo e vivono nel peccato affinchè odano l’evangelo della grazia e credano per essere affrancati dal peccato, ma non deve accogliere persone che fanno professione di conoscere Dio ma nello stesso tempo prendono piacere nei vizi contro natura.



8) Questi pastori e teologi sono favorevoli a dare la loro benedizione sulle coppie omosessuali e a farli inserire nella comunità per farli sentire a loro agio e non discriminati.

No, non se ne parla nemmeno di forme di benedizione per le coppie omosessuali cosiddette cristiane. Per loro ci sono solo parole di esortazione e di riprensione. Devono ravvedersi, convertirsi dalle loro vie malvage. Che ci mettiamo a fare adesso? A compiacerli e a benedirli nel nome del Signore come se si trattasse di una vera coppia di sposi? Lungi da noi simili aberranti comportamenti. Gesù benediceva i piccoli fanciulli quando gli venivano presen­tati, ma i peccatori li esortava a ravvedersi. Ma pensate voi che se si fossero presentati a Gesù due omosessuali del tempo che dicevano di amarsi e che stavano bene assieme per ricevere da lui una benedizione Egli gliela avrebbe accordata? Giudicate voi da persone intelligenti quello che dico. Questi cosiddetti pastori in questa maniera stanno invogliando gli omosessuali a recarsi nei loro locali di culto; per loro infatti non avranno parole di esortazione a ravvedersi, come si converrebbe, ma parole dolci, lusinghevoli, benedizioni in nome di Dio. Assomigliano a quei falsi profeti che al tempo di Geremia con i loro discorsi forti­ficavano le mani dei malfattori; ecco infatti cosa Dio dice di loro: “Dicono del continuo a quei che mi sprezzano: L’Eterno ha detto: Avrete pace; e a tutti quelli che camminano seguendo la caparbietà del proprio cuore; ‘Nessun male v’incoglierà” (Geremia 23:17). Guai a loro! Porteranno la pena della loro ribellione.



Conclusione



Alcune ultime considerazioni a proposito di questo argomento così importante; siamo negli ultimi termini dei tempi ed avvertiamo chiaramente il tentativo da parte del diavolo di fare passare l’omosessualità per qualcosa di buono, per qualcosa che si può fare senza paura d’incorrere nel giudizio di Dio. Non c’è da meravigliarsi di questo perchè sin dal giardino dell’Eden il diavolo ha cercato di presentare la trasgressione della Parola di Dio come qualcosa che si può benissimo fare; egli disse infatti ad Eva: “No, non morrete affatto” (Genesi 3:4). Mentre Dio aveva avvertito chiara­mente Adamo dicendogli che nel giorno che avrebbe mangiato di quello specifico frutto (dell’albero della conoscenza del bene e del male) sarebbe di certo morto. Che faremo dunque fratelli? Daremo retta alla voce del Serpente antico, del sedut­tore di tutto il mondo? Così non sia. Anzi dobbiamo con forza opporci a questo suo tentativo vivendo una vita santa, esemplare in questo mondo di tenebre, affinchè la dottrina di Dio sia confermata dalle nostre opere; e nello stesso tempo riprovando l’omosessualità. Le opere delle tenebre infatti vanno riprovate, dice Paolo agli Efesini (5:11). L’omosessualità è peccato, quindi male e tenebre, e non possiamo metterci a chiamarla una cosa buona. Per chi lo fa c’è una maledizione: “Guai a quelli che chiamano bene il male (...) che mutano le tenebre in luce (...) che mutano l’amaro in dolce” (Isaia 5:20), dice infatti Isaia. A noi non deve importare proprio nulla come gli eminenti teologi sostenitori dell’omosessualità chiamano questo nostro atteggiamento nei confronti dell’omoses­sualità; la Scrittura dichiara che stiamo facendo ciò che è giusto agli occhi di Dio, il loro giudizio quindi - dato che si oppone alla Parola di Dio - non vale proprio nulla.

Satana sta cercando tramite diversi cosiddetti pastori e teologi evangelici in Italia di inserire degli uomini pervertiti in mezzo alle Chiese; anzi li ha già pienamente inseriti dobbiamo dire. Le parole ed i fatti di costoro lo stanno a dimostrare abbondan­temente. Parlano di omosessuali cristiani, di coppie omosessuali cristiane; e li appoggiano pure, come se niente fosse. Si legge infatti in un articolo giornalistico del 1994 che da anni ‘gay e Protestanti collaborano proficuamente, tanto che la comunità Valdese ospita ogni anno a Plati, in Piemonte, il Convegno degli omosessuali credenti...’ (Il Manifesto, 25 Febbraio 1994, pag. 6). Tutto rientra nella norma quindi; non c’è niente da scandalizzar­si per costoro; niente da riprovare!! C’è stata una evoluzione dei costumi nella società, essi dicono; quindi bisogna adeguarsi per abbattere quegli steccati che la Chiesa ha eretto nei confronti degli omosessuali nel corso del tempo. Quindi il motto è diventa­to questo: ‘Dobbiamo cambiare modo di pensare noi, gli omosessuali possono invece continuare a pensare come sempre hanno fatto; siamo noi che abbiamo sbagliato fino ad ora, non sono loro’.

Diletti, badate che nessuno di questi cosiddetti omosessuali cristiani che vogliono essere accettati così come sono, cioè con tutta la loro perversione, si insinui fra voi; perchè “un pò di lievito fa lievitare tutta la pasta” (1 Corinzi 5:6). Se essi vogliono essere accetta­ti devono prima mostrare i frutti degni del ravvedimento, ma se non mostrano questi frutti schivateli. Non vi paia un’ingiustizia questa, perchè ciò non contrasta la Parola di Dio. Certamente, il tutto deve essere fatto con carità e pietà, ma deve essere fatto.

I conduttori delle Chiese predichino l’Evangelo con forza e con ogni franchezza; esso è la potenza di Dio che libera anche gli omosessuali se essi credono in esso. E tutti preghino Dio con ardore e con fede per queste anime perdute che il diavolo tiene incate­nate affinchè Dio le liberi dalla schiavitù del peccato.


Giacinto Butindaro


http://www.lanuovavia.org/confutazioni-evangelici-omosessualita.html