ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

sabato 28 febbraio 2009

CROCIFISSO IN FIAMME-LETTERA DI ARRIGO MUSCIO

ASSOCIAZIONE GENITORI CATTOLICI



www.genitoricattolici.org

www.genitoricattolici.net










Alla Procura della Repubblica dei minori

Milano

Fax 0248000756




Al Presidente della Repubblica

Fax 0646993125




Al Ministro dell’Istruzione

gelmini_m@camera.it








Esposto




In data 27/2/2009 numerosi quotidiani hanno pubblicato la notizia di un crocifisso bruciato in classe in odio al simbolo universalmente riconosciuto per i suoi valori sintetizzati nel nostro link “Il valore del Crocifisso” http://www.genitoricattolici.org/valore%20Crocifisso.htm , come risulta dall’articolo de “Il Giornale” http://www.genitoricattolici.org/rimedio%20contro%20male.htm riportato come esempio tra i vari che hanno pubblicato la notizia dell’azione blasfema.

Ciò premesso chiediamo a codeste Autorità, in base alla rispettiva competenza, di:

valutare il comportamento dei ragazzi alla luce della normativa penale posta a tutela della religione e di intervenire ai sensi di legge qualora fossero stati commessi dei reati;

esaminare l’educazione impartita dai genitori di tali ragazzi non nuovi, secondo il Giornale, ad imprese simili. Qualora tali ragazzi (probabilmente ancora minorenni) fossero stati allevati senza alcuna educazione al rispetto dei valori basilari per una sana convivenza civile (caposaldi per una vera democrazia, garantita da un vero Stato di diritto) chiediamo s’intervenga sulla patria potestà dei genitori;

valutare, per gli eventuali interventi, il comportamento delle Autorità scolastiche responsabili dell’istituto in cui i ragazzi hanno agito, onde accertare in quale clima scolastico gli alunni in oggetto (sempre secondo il Giornale che cita video pubblicati su Youtube al riguardo) “…si prendono a colpi di cartella in faccia, sbattono i banchi a terra e lanciano sedie dalle finestre…”;

provvedere affinché le convinzioni religiose di milioni di italiani vengano rispettate come garantito dalla Costituzione, soprattutto in ambito scolastico. Ad una Scuola (intesa in senso lato), fucina di tali aberranti comportamenti che sono stati pubblicizzati su Youtube anche ad opera di alunni “modello” di altri istituti, va certamente preferita l’educazione scolastica e civile impartita in qualche remota regione del terzo mondo!




Distinti saluti.







Il Presidente

Dr. Arrigo Muscio




Si allega copia del giornale citato (indicato anche come link nell’esposto)

CROCIFISSO IN FIAMME ALL'ISTITUTO CANNIZZARO


All´istituto Cannizzaro, i responsabili sospesi
Crocifisso in fiamme, sedie rotte
gli studenti-vandali in Internet



Franco Vanni
Il preside Breda "Ora mamme e papà paghino i danni, c´è un accordo"

Il crocifisso appeso al muro non vuole prendere fuoco. I compagni incitano il ragazzo con l´accendino in mano: «Brucia la croce, brucia la croce!». Studenti minorenni esaltati da un cambio dell´ora passato a buttare bottiglie dalla finestra e sfasciare sedie in terra. Minuti di ordinaria follia, aspettando l´arrivo dell´insegnante, ripresi con i telefonini e comparsi ieri in Internet su Youtube. Questa volta è successo in una classe dell´istituto tecnico Cannizzaro di Rho, ma è solo l´ultimo di una serie di atti vandalici nelle scuole superiori milanesi che ogni anno costano alla Provincia, e quindi al contribuente, 200mila euro. La violenza degli studenti ha un prezzo e il conto lo paga la collettività: porte sfondate a cui rifare gli infissi, vetri e lavagne rotti, muri rovinati da vernice spray. In teoria dovrebbero essere i genitori dei vandali a farsi carico dei danni, come scritto nel «contratto di responsabilità» che firmano al momento dell´iscrizione dei figli. Ma nella prassi a pagare sono le scuole o, se la cifra è imponente, direttamente la Provincia, responsabile dell´edilizia delle scuole superiori. Nei filmati girati al Cannizzaro si vedono i ragazzini che si accaniscono su tutto quello che capita a tiro: sedie distrutte, bottiglie buttate dalla finestra, pietre focaie degli accendini arroventate e fatte esplodere contro le pareti. Ma soprattutto il tentativo di dare fuoco alla croce, un gesto che nell´esaltazione del momento deve essere parso agli studenti l´effetto speciale di una trovata divertente. Sergio Breda, preside del Cannizzaro, visionando i filmati ha individuato i responsabili di quei minuti di furia. «Il fatto è successo prima di Natale - dice - tutti i ragazzi sono già stati sospesi e sembra incredibile che ora abbiano deciso di caricare i video in Internet». L´istituto, un complesso con 800 studenti e la fama di essere "scuola modello", ha deciso di reagire. In un consiglio di classe straordinario si deciderà quali risposte dare: fra le ipotesi c´è l´obbligo per gli studenti di aiutare i bidelli a pulire la scuola, o di lavorare in biblioteca per catalogare i libri. Una cosa è sicura: a pagare i danni saranno le famiglie. Se il patto di corresponsabilità non funziona, o funziona poco, è per una ragione semplice: «Troppo spesso i genitori danno ragione ai figli anche di fronte a colpe evidenti, si comportano come fossero i loro avvocati», come ripete da mesi Annamaria Dominici, direttore scolastico regionale. Ma il preside Breda questa volta non ci sta: «Un contratto è una cosa seria - dice - pretendiamo che i danni ci vengano rimborsati dalle famiglie». Il conto pagato in questi anni dalla Provincia per la maleducazione di adolescenti fuori controllo è salato: dal 2004 a oggi la direzione Edilizia scolastica di Palazzo Isimbardi ha speso 800mila euro per riparare quanto rotto dai ragazzi nelle scuole superiori di città e hinterland. Altri 600mila sono andati per installare impianti anti-intrusione in 114 scuole: telecamere, grate alle finestre, cancelli elettrici e sistemi di allarme. Alla cifra (1.4 milioni) vanno aggiunti gli stipendi ai guardiani notturni, 62 fra Milano e Comuni della cintura. Ma per Breda, «oltre a esigere il contributo delle famiglie, per debellare davvero il vandalismo bisogna agire sull´educazione dei ragazzi».
(27 febbraio 2009)


http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/crocifisso-in-fiamme-sedie-rotte-gli-studenti-vandali-in-internet/2069716/6

domenica 22 febbraio 2009

VATICANO-ISRAELE: OLMERT SI SCUSA PER SKETCH BLASFEMI

VATICANO-ISRAELE: OLMERT SI SCUSA PER SKETCH BLASFEMI

AGI) - Gerusalemme, 22 feb. - E' stato Ehud Olmert a chiedere scusa per il programma tv che facendosi beffe della Vergine e di Gesu' Cristo ha indignato la popolazione cristiana di Israele e portato alla protesta del Vaticano. "Mi dispiace per le dichiarazioni contro la religione cristiana, e in particolare contro la comunita' cristiana che convive con noi in Israele" ha detto Olmert in apertura della riunione di gabinetto, secondo quanto riportato dall'edizione on-line del quotidiano "Yediot Aharonot". Dopo aver assicurato che non e' sua intenzione "limitare la liberta' di espressione", il premier uscente ha chiesto "senso di responsabilita' e moderazione, anche quando si parla di uno show satirico".
Alcuni sketch blasfemi erano stati trasmessi nel programma di Canale 10 'The Tonight Show' in cui venivano ridicolizzati la Vergine Maria - "messa incinta all'eta' di 15 anni da un compagno di scuola" - e Gesu' - morto giovane "perche' grasso" (e quindi troppo pesante per camminare sulle acque). Durante il programma, andato in onda nei giorni scorsi con il titolo 'Like a Virgin', il comico Lior Shlein aveva anche scherzato sulle polemiche suscitate dalle frasi negazioniste di Williamson. I cristiani "negano l'Olocausto", ha detto, "allora io voglio negare la Cristianita'".

http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200902221250-cro-rom1021-art.html

S.Sede ottiene da Israele censura di programma tv

ISRAELE/ Comico attacca la religione cristiana offendendo Gesù e la Madonna, ma poi si scusa

mercoledì 18 febbraio 2009


Il programma è lieve come panna montata: al suo termine nella memoria resta ben poco. Il presentatore ama sghignazzare a 360 gradi, e “a chi tocca tocca”. Ma quando alcune sere fa il comico israeliano Lior Schlein ha cercato di rivisitare in modo farsesco alcuni dogmi del cristianesimo non tutti lo hanno trovato ameno. Il contrattacco subito iniziato su Facebook, dove è circolata una petizione indignata per il boicottaggio dello show della televisione commerciale Canale 10, “La notte con Lior Schlein”. Poi anche la comunità cristiana in Israele si messa in moto. I suoi dirigenti hanno chiesto spiegazioni alla emittente. E subito sono giunte le scuse della direzione. Stanotte, a quanto stato anticipato, lo stesso Schlein ammettere nella diretta televisiva di aver sbagliato. Lo spettacolo concepito come un talk-show in cui il presentatore apre con un sapido monologo - sottolineato da brevi brani musicali di un complessino - per passare poi ad interviste facete con personaggi in vista della politica o dello spettacolo. Per accrescere l'ascolto, Canale 10 ripropone il programma anche su internet: ma oggi, dopo le polemiche, gli sketch incriminati sul cristianesimo sono stati rimossi. A quanto risulta all'origine della vicenda vi sarebbe il vescovo lefevbriano che ha negato che la Shoah sia mai avvenuta. Schlein, in un gesto di ribellione, avrebbe voluto a modo suo “negare il cristianesimo”. Da qui hanno preso il via però insulti pesanti diretti alla vergine Maria e a Gesù Cristo. Due altri sketch, già filmati, sono stati archiviati, secondo la stampa locale.

«Si tratta di questioni che vanno oltre la satira o l'umorismo nero. Schlein ha ferito in maniera pesante i sentimenti di ogni cristiano in Israele e di ogni persona a cui sia caro il rispetto reciproco» ha affermato l'avvocato Salim Kubaty, un dirigente della comunità cristiana. Un episodio, ha aggiunto, tanto più deprecabile in quanto segue di pochi giorni un incontro chiarificatore nella Santa Sede fra papa Benedetto XVI e una delegazione di dirigenti della comunità ebraica negli Stati Uniti. Una fonte della comunità cristiana in Israele ha notato che gi in passato altri programmi televisivi israeliani hanno mostrato scarsa considerazione verso i suoi sentimenti. Da parte sua un responsabile di Canale 10, Avi Cohen, ha presentato oggi le sue scuse. «Nessuno voleva ferire i sentimenti della popolazione cristiana in Israele. Se ci effettivamente avvenuto - ha concluso - ce ne scusiamo».

Nel nostro Paese, come ormai in quasi tutta Europa, non sono mancati e, purtroppo, continuano a ripetersi episodi simili. Ci sono due fondamentali differenze: in primo luogo non è così facile sentire delle scuse e d’altra parte la voce dei cristiani in tal senso stenta a farsi sentire.



http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=12698

19-02-09
ISRAELE: VESCOVI CATTOLICI, OFFESE ORRIBILI DA PROGRAMMA TV

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 19 feb - ''Offese orribili e attacchi ripugnanti'': l'assemblea dei vescovi cattolici di Terra Santa risponde al programma della tv israeliana Canale 10 che negli ultimi giorni ha preso in giro pesantemente ''le figure di Gesu' Cristo e della Vergine Maria''. Un ''attacco'', cosi' lo definiscono i vescovi, che arriva in un momento particolarmente delicato dei rapporti tra Israele e Santa Sede, dopo la crisi nata dalle dichiarazioni del vescovo lefebvriano Williamson e mentre sono in corso i contatti per chiarire gli ultimi dettagli per il viaggio nel Paese di papa Benedetto XVI a maggio.

La nota dei vescovi e' firmata da 12 leader religiosi cattolici, tra cui il Patriarca latino di Gerusalemme, mons.

Fouad Twal e l'emerito mons. Michel Sabbah, il Custode di Terra Santa, p. Pierbattista Pizzaballa e mons. Elias Chacour, arcivescovo greco-melchita di Akka.

Nel testo si parla di ''offese lanciate contro la nostra fede e di conseguenza contro i cristiani. Il programma ha diretto i suoi attacchi contro le figure piu' sante del nostro credo nel tentativo, esplicitamente dichiarato dal suo regista, di distruggere il cristianesimo. Nel fare cosi' Canale 10 e' stato usato per profanare la nostra fede ed offendere centinaia di migliaia di cittadini israeliani cristiani e milioni di cristiani nel mondo''.

Per i vescovi cattolici il programma ''e' un sintomo dei grandi problemi che disturbano la societa', come l'intolleranza, il rifiuto di accettare e rispettare gli altri'' e si inserisce ''nel piu' ampio quadro degli attacchi contro i cristiani in tutto Israele nel corso degli anni''.

Tra questi i vescovi ricordano le copie del Nuovo Testamento bruciate in pubblico nel cortile della sinagoga di Or Yehuda.

''Da anni - scrivono i vescovi - il Cristianesimo sta facendo molto per fermare le manifestazioni di antisemitismo e adesso i cristiani in Israele devono ritrovarsi, essi stessi, vittime di manifestazioni anti cristiane di basso profilo?''. Nel condannare il programma l'assemblea dei vescovi chiede anche alle autorita' interessate di ''adottare le azioni necessarie per porre fine a tale orribile profanazione della nostra fede. E' inconcepibile che questi incidenti debbano verificarsi in Israele, che ospita alcuni dei santuari piu' cari della cristianita', e che confida molto sui pellegrinaggi dalle nazioni cristiane. Chiediamo al popolo israeliano e alle sue autorita' di prendere le misure adeguate nei confronti di tale inaccettabile offesa e dei suoi autori. Al tempo stesso, chiediamo a Canale 10 di riconoscere la propria responsabilita', e chiedere ufficialmente e pubblicamente scusa per questo incidente e per evitare che si ripeti''. Nella nota si ringraziano anche ''per la solidarieta' mostrata i rappresentanti musulmani ed ebrei, anche loro sconvolti e sconcertati'' dal programma.

asp/cam/lv



http://www.asca.it/news-ISRAELE__VESCOVI_CATTOLICI__OFFESE_ORRIBILI_DA_PROGRAMMA_TV-810060-ORA-.html


Vaticano protesta contro tv Israele
Ottiene il blocco di programma blasfemo
Il Vaticano ha chiesto e ottenuto un intervento delle autorità israeliane per far oscurare un programma televisivo nel quale venivano ridicolizzati

"con parole e immagini blasfeme il Signore Gesù e la Beata Vergine Maria". Lo rende noto la Santa Sede.

La trasmissione è stata messa in onda su una emittente privata nei giorni scorsi, quasi in contemporanea con l'annuncio del viaggio del Papa in Terra Santa.







http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo442108.shtml


» 2009-02-20 18:21
S.Sede ottiene da Israele censura di programma tv
CITTA' DEL VATICANO - Il Vaticano ha chiesto e ottenuto un intervento delle autorità israeliane allo scopo di far oscurare un programma televisivo in onda su una emittente privata israeliana nelle quali "venivano ridicolizzati "con parole e immagini blasfeme il Signore Gesù e la Beata Vergine Maria". Lo si apprende da un comunicato della sala stampa della Santa Sede.

"L'assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa - si legge nella nota vaticana - ha espresso pubblicamente lo sdegno e la protesta dei cristiani per le trasmissioni mandate in onda nei giorni scorsi dalla televisione privata israeliana 'Canale 10', nelle quali venivano ridicolizzati, con parole e immagini blasfeme, il Signore Gesù e la Beata Vergine Maria". "Le autorità governative, subito interessate dal Nunzio apostolico - aggiunge la nota - hanno prontamente assicurato il proprio intervento al fine di interrompere tali trasmissioni e ottenere pubbliche scuse dalla stessa emittente". "Mentre si manifesta solidarietà ai cristiani di Terra Santa e si deplora un così volgare e offensivo atto di intolleranza verso il sentimento religioso dei credenti in Cristo - conclude il comunicato della Santa Sede - si rileva con tristezza come vengano offesi in modo così grave proprio dei figli di Israele, quali erano Gesù e Maria di Nazareth". Il programma è stato messo in onda nei giorni scorsi, quasi in contemporanea con l'annuncio ufficiale del viaggio del Papa in Terra Santa.

COMICO TV IRRIDE A CRISTIANESIMO,POI SI SCUSA
Il programma è lieve come panna montata: al suo termine nella memoria resta ben poco. Il presentatore ama sghignazzare a 360 gradi, a chi tocca tocca. Ma quando alcune sere fa il comico israeliano Lior Schlein ha cercato di rivisitare in modo farsesco alcuni dogmi del cristianesimo non tutti lo hanno trovato ameno.
Il contrattacco è subito iniziato su Facebook, dove è circolata una petizione indignata per il boicottaggio dello show della televisione commerciale Canale 10, 'La notte con Lior Schlein'. Poi anche la comunità cristiana in Israele si è messa in moto. I suoi dirigenti hanno chiesto spiegazioni alla emittente. E subito sono giunte le scuse della direzione.

Lo spettacolo è concepito come un talk-show in cui il presentatore apre con un sapido monologo - sottolineato da brevi brani musicali di un complessino - per passare poi ad interviste facete con personaggi in vista della politica o dello spettacolo. Per accrescere l'ascolto, Canale 10 ripropone il programma anche su internet: ma, dopo le polemiche, gli sketch incriminati sul cristianesimo sono stati rimossi.

A quanto risulta all'origine della vicenda vi è il vescovo lefevbriano che ha negato che la Shoah sia mai avvenuta. Schlein, in un gesto di ribellione, avrebbe voluto a modo suo 'negare il cristianesimo'. Ha così sollevato dubbi sulla verginità di Maria. Poi ha anche preso di mira Gesù, lo ha descritto impegnato a mangiare pane fino a diventare obeso, ha dubitato che abbia camminato sulle acque del Lago di Tiberiade. Due altri sketch, già filmati, sono stati archiviati, secondo la stampa locale. "Si tratta di questioni che vanno oltre la satira o l'umorismo nero. Schlein ha ferito in maniera pesante i sentimenti di ogni cristiano in Israele e di ogni persona a cui sia caro il rispetto reciproco" ha affermato l'avvocato Salim Kubaty, un dirigente della comunità cristiana. Un episodio, ha aggiunto , tanto più deprecabile in quanto segue di pochi giorni un incontro chiarificatore nella Santa Sede fra papa Benedetto XVI e una delegazione di dirigenti della comunità ebraica negli Stati Uniti. Una fonte della comunità cristiana in Israele ha notato che già in passato altri programmi televisivi israeliani hanno mostrato scarsa considerazione verso i suoi sentimenti. Da parte sua un responsabile di Canale 10, Avi Cohen, ha presentato le sue scuse. "Nessuno voleva ferire i sentimenti della popolazione cristiana in Israele. Se ciò è effettivamente avvenuto - ha concluso - ce ne scusiamo".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_900955008.html

» 20/02/2009 16:21
ISRAELE - TERRA SANTA
Vescovi cattolici contro il programma televisivo israeliano che irride a Gesù e a Maria
di Joshua Lapide
Un comico prende in giro Gesù e la Madonna, dichiarando di voler “negare il cristianesimo”, dato che i cristiani “negano l’Olocausto”. Solidarietà da parte di cristiani e musulmani.


Gerusalemme (AsiaNews) – L’assemblea dei vescovi cattolici di Terra Santa ha condannato senza mezzi termini un programma della televisione israeliana che compie “attacchi rivoltanti” contro Gesù Cristo e la Madonna, dicendo che esso è un segno di crescente intolleranza e odio verso altre fedi. A dimostrazione i vescovi citano un episodio dove sono state bruciate copie della Bibbia in una sinagoga di Or Yehuda.

Nella trasmissione diffusa all’inizio della settimana, l’umorista israeliano Yair Shlein ha detto che siccome “i cristiani negano l’Olocausto, allora io voglio negare il cristianesimo”, per “dare una lezione”. In una serie di battute sarcastiche uno speaker si mette a dire che “Gesù è morto a 40 anni perché era grasso”; che Egli “non ha camminato sulle acque di Tiberiade”; che la Madonna “è stata messa incinta da un suo compagno di classe”.

I vescovi affermano che “da anni i cristiani hanno fatto moltissimo per bloccare alcune manifestazioni di anti-semitismo e ora i cristiani d’Israele si trovano vittime di una bassa manifestazione di anti-cristianesimo”.

I pastori ringraziano per la solidarietà ricevuta da parte delle comunità cristiane della Terra Santa e anche da parte della comunità musulmana e chiedono alle autorità israeliane di “prendere le misure appropriate contro questa inaccettabile offesa e i suoi autori”.


http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=14542&geo=1&size=A

Marcus Nispel clona Gesù Cristo -Un altro film blasfemo contro Gesù

Marcus Nispel clona Gesù Cristo e scopre terribili segreti a Manhattan
Feb 16th, 2009 | Di peter | Categoria: Cinema, Focus

In un’intervista al sito Moviehole, il regista Marcus Nispel già autore del remake di Non aprite quella porta e del nuovo Venerdì 13, ha parlato dei suoi progetti futuri.



“C’è un film che mi interessa molto - ha detto Nispel - dovete sapere che non ho mai visto un gran film sulla clonazione. E questo si chiama lmmacultate Conception. Una ragazza si ritrova incinta e non sa come mai aspetti un bambino. E dunque si sente presa di mira da qualcuno. Penserete che è come Rosemary’s Baby. Ma non è un film horror. Scopriremo a metà che si tratta di un esperimento - un gruppo di estremisti della Chiesa ha scoperto un vecchio chiodo sulle colline del Golgota. E questi credono che il DNA raccolto sia proprio quello di Gesù Cristo! Nel corso storia, abbiamo visto tanto orrore sparso nel nome di Gesù… pensateci bene… più che nel nome di Satana! Ma vi dico di nuovo che non si tratterà di un horror. Piuttosto penso a Il maratoneta“.

L’altro film che Nispel ha in progettazione s’intitola Pod: “Questo riguarda una cosa che mi ha sempre affascinato. Tre giorni fa mi ha chiamato lo sceneggiatore e mi ha detto ‘Pensi che Pod sia un buon titolo?’. Si tratta dei sette livelli che ci sarebbero sotto Manhattan. Vedete, Manhattan è più profonda che alta e quando scavano davvero in profondità, trovano qualcosa che non dovrebbe mai essere dissotterrato“.

http://blog.screenweek.it/2009/02/marcus-nispel-clona-gesu-cristo-e-scopre-terribili-segreti-a-manhattan-35434.php

giovedì 12 febbraio 2009

Grande Fratello/ Ecco la versione horror


Grande Fratello/ Ecco la versione horror
Giovedí 12.02.2009 19:23
In Ighilterra sfonda "Dead Set", la versione horror del Grande Fratello. In comune con il reality ha proprio tutto: la conduttrice in studio, i concorrenti, la casa, le telecamere accese 24 ore al giorno. "Dead Set", però, non è un reality: è una serie televisiva in cinque puntate, trasmessa dalle reti E4 e Channel 4, in cui le gole tagliate, il sangue che scorre a fiumi, i coltelli sono la regola. Perchè il pubblico inglese impazzisce per "Dead Set"? Forse, vorrebbe infliggere ai concorrenti del Grande Fratello le stesse torture che subiscono nella serie... Oppure, è una serie fatta tanto bene da soddisfare gli amanti dell'horror.



In ogni caso, i produttori televisivi italiani non sono convinti che "Dead Set" possa piacere anche nel nostro paese. Infatti, nessuno ha comprato i diritti televisivi della serie, che è disponibile sono in dvd.



http://www.affaritaliani.it/entertainment/grande-fratello-ecco-versione-horror120209.html

PER DISSACRARE GESU' SI INVENTANO OBAMA CROCIFISSO


Cruciani, una provocazione d'artista
Obama crocifisso come Gesù Cristo

Si intitola The hope can be a cross, ossia "La speranza può essere una croce", l'ultima provocazione di Angelo Cruciani, che sul suo profilo Facebook si dice sostenitore del presidente americano. Il quadro sarà esposto dal 12 al 19 febbraio nella Galleria Voghera 11 a Milano e raffigura Obama crocifisso
Barack Obama crocifisso come Gesù Cristo, con tanto di corona di spine, sarà esposto a Milano, nella mostra collettiva "The butcher boy reloaded" presso la Galleria Voghera 11. Il quadro-provocazione, intitolato "The hope can be a cross", è un'opera del giovane artista Angelo Cruciani, che sul suo profilo Facebook si dice sostenitore del presidente americano.



Da tempo Cruciani lavora sull'immagine del Cristo in molte differenti maniere, tanto che alla Biennale di Venezia del 2007 aveva invaso sedi e tragitti del popolo dell'arte con 15mila santini d'arte e nel progetto "Politica per l'anima" aveva immaginato il figlio di Cristo correre in aiuto dei monaci tibetani. E' la prima volta, però, che sostituisce il volto del Messia con una citazione esplicita di un personaggio pubblico.

L'accostamento tra Gesù e Obama è nato dalla convinzione dell'artista che anche diventare il simbolo della speranza di un'evoluzione può diventare una croce per chi incarna questo messaggio di rinnovamento. Un Obama dolente diventa così il nuovo martire della speranza, con la schiena oppressa da una croce carica di aspettative e ricavata dall'inesistente albero della pace. A Milano il Barack in croce sarà accostato ad altre opere di forte impatto, con icone del mondo dei consumi, decontestualizzate per essere inserite in contesti di conflitto da Max Papeschi. Dopo l'Italia il quadro sarà in Germania, a Berlino, e poi in tour.

(10 febbraio 2009)
http://milano.repubblica.it/dettaglio/Obama-in-croce-come-Cristo-una-provocazione-dartista/1588610?ref=rephp

martedì 3 febbraio 2009

IL GESU' DI ARNALDO PIER CARPI

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

GESU' VISTO DA ARNALDO PIER CARPI
PREFAZIONE

Pier Carpi, morto prematuramente tre anni fa (il 26 giugno 2000), era nato a Scandiano (RE) il 16 gennaio del 1940 e,
oltre che un importante giornalista, è stato anche scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico di un certo rilievo .

Arnaldo Piero Carpi, dopo il liceo artistico, collabora al quotidiano Gazzetta di Parma e negli anni Sessanta fa parte del giornale satirico Bertoldo, edito da Gino Sansoni. Si dedica ai fumetti scrivendo sceneggiature per Topolino (dal 1963), Superman, Batman, I Naufraghi, Lancillotto, Bob Lance, Zakimort, Teddy Bob, Boy, Brancaleone, l'Agente senza Nome, Kolosso, I Serpenti, Uranella, Jessica e molti altri personaggi. Alcuni di questi pocket - fra cui Zakimort - li ha scritti in tandem con lo sceneggiatore Michele Gazzarri.

Cura rubriche e disegna vignette umoristiche per e il Giallo Mondadori, Segretissimo e Settimana Radio TV.

Nel 1970, crea e dirige la rivista Horror con Alfredo Castelli, per la quale - oltre che scrivere storie sperimentali e colte in gran parte disegnate da Sergio Zaniboni - crea le strips Beatrice e Alice, entrambe ad opera grafica di Marco Rostagno. Dirige la collana Il romanzo di Diabolik e ne scrive alcuni. Adatta una versione a fumetti di Pinocchio illustrata da Giovanni Manca. Per la Sugar idea la collana L'Olimpo dei Fumetti. Nel 1969 riceve lo Yellow Kid come migliore autore. Nel 1990 torna al fumetto scrivendo qualche sceneggiatura di Martin Mystère e Zona X.

Per le Éditions Lug di Lione, casa editrice di Marcel Navarro, produce sceneggiature di Bob Lance, Dick Demon, Morgane, Sibilla.

Tra i disegnatori che hanno disegnato suoi testi, figurano: Giorgio Montorio, Carlo Peroni, Antonio Toldo, Giancarlo Alessandrini, Luciano Bernasconi, Pini Segna, Flavio Bozzoli, Pietro Gamba, Emilio Uberti, Annibale Casabianca e vari artisti della Disney Italia.

Come scrittore debutta con La morte facile (1964); seguono moltissimi libri tra cui Storia della magia (1968), Il mistero di Sherlock Holmes e Le società segrete (1969), Cagliostro il taumaturgo (1972), I mercanti dell'occulto (1974), Un Ombra nell'Ombra, Rasputin (1975), Le profezie di Papa Giovanni XXIII (1977), Palazzo d´Estate (1978), La Banda Kennedy (1980; nuova edizione nel 1990), Il caso Gelli (1982), Il diavolo (1988), Il venerabile (1993), Gesù contro Cristo (1999).

Dirige due film tratti dai suoi libri, Povero Cristo e Un'ombra nell'ombra. Per il teatro realizza il dramma religioso L'abbraccio (premio Festival dei Due Mondi di Spoleto), Il Papa in vacanza e Mandrake a Dallas.

Nella sua carriera ha vinto vari premi come quello internazionale di giornalismo, l'Hans Cristian Andersen per la fiaba, il premio Carlomagno di Acquisgrana, il Bancarella e il Bancarellino, il premio Carlo Alberto Dalla Chiesa e il premio J. L. Borges. Per il cinema è stato selezionato alla Biennale di Venezia e al Festival di Cannes.

Nel 2003 Editoriale Mercury [1] ripubblica Zakimort in volume cartonato.

La moglie è la scrittrice Franca Bigliardi, premio L'Espresso 2004 con il racconto Il ventre di Maria.

Il suo nome è stato ritrovato negli elenchi della P2.

È determinante la sua collaborazione con le sorelle Giussani per la creazione di Diabolik e per la scelta del personaggio (scrive alcune sceneggiature dei primi numeri) dato che tale scelta doveva cadere su due proposte, una delle quali era Diabolicus. Suo sarà il "Romanzo di Diabolik" in edicola nel 1969 per i tipi di Sansoni e dirigerà la collana .

Dal suo libro "Cagliostro il Taumaturgo" viene tratto l'omonimo film con la sua sceneggiatura.



http://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Carpi

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Pier Carpi si è sempre interessato a Gesù e si era creato un suo Gesù.

Per capire il tipo di Gesù creduto da Pier Carpi, basta analizzare tre sue opere.

Il 1975 fa il film POVERO CRISTO, tratto dal suo romanzo omonimo.

Il 1992 è sceneggiatore del film IL VENTRE DI MARIA, tratto dal romanzo omonimo di sua moglie Franca Bigliardi.

Il 1999 scrive il libro GESU' CONTRO CRISTO.



http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

IL FILM BLASFEMO POVERO CRISTO

Tratto dal romanzo omonimo di Pier Carpi

Povero Cristo 1975
Povero Cristo
Cast
Enrico Beruschi, Roberto Brivio, Giovanni Brusatori, Rosemarie Dexter, Raoul Grassilli, Curd Jurgens, Pieranna Quaia, Mino Reitano, Sonia Viviani
Regia
Pier Carpi
Sceneggiatura
Pier Carpi
Data di uscita
1975
Genere
Religioso

Stanco del tipo di lavoro e della miseria del proprio paese il non ancora trentenne Giorgio Cavero raggiunge la città ove vorrebbe iniziare l'attività di detective privato se non lo diffidasse il commissario di polizia. Una notte, tuttavia gli si presenta un signore sconosciuto che, datogli un anticipo, gli promette cento milioni se entro due mesi gli fornirà la prova dell'esistenza di Gesù Cristo. Il ragazzo ci si mette di buzzo buono, ma non sa da che parte cominciare e che cosa esattamente cercare. Mara, una compaesana datasi alla prostituzione, lascia il marciapiede e lo aiuta a inutili ricerche tra le ex colleghe e tra i passanti. Nulle sono anche le ricerche presso gli amici della "corte dei miracoli"", presso una biblioteca nel bel mezzo di un carnevale o nei templi dell'arte e della bellezza. Con le mani vuote allo scadere del tempo fissato, Giorgio ritrova il committente presso una chiesa: dallo stesso viene pagato perché la missione è compiuta e viene invitato a entrate nella Chiesa per prendere coscienza della scoperta fatta. All'interno del tempio tutti i personaggi conosciuti riappaiono trasfigurati in personaggi evangelici: Giorgio ha trovato il Cristo in se stesso e in se stesso ne compie la passione.

http://it.movies.yahoo.com/p/povero-cristo/index-110039.html

ALTRI DESCRIZIONI DEL FIM

Trama

Con aspirazioni di investigatore privato, Giorgio (M. Reitano), giovane di provincia, è avvicinato in città da uno sconosciuto che gli promette 100 milioni se entro due mesi gli fornirà le prove dell'esistenza di Gesù Cristo. In compagnia di una passeggiatrice compaesana (R. Dexter) il giovane comincia l'inchiesta tra gente e luoghi diversi. Non trova le prove ma, scaduti i due mesi, riceve egualmente il compenso pattuito. Entra in chiesa dove gli appaiono le persone già incontrate trasfigurate in personaggi evangelici: ha trovato Cristo in sé stesso. Guazzabuglio allegorico raccontato con dilettantismo incompetente e recitato in modi filodrammatici. Secondo il Centro Cattolico: "Ottimo per dibattiti, il film merita interessamento anche da parte di spettatori adolescenti e adulti. Accettabile/complesso/dibattiti."
Crediti
http://www.kataweb.it/cinema/scheda_film.jsp?idContent=120027

MORANDINI

Con aspirazioni di investigatore privato, Giorgio (M. Reitano), giovane di provincia, è avvicinato in città da uno sconosciuto che gli promette 100 milioni se entro due mesi gli fornirà le prove dell'esistenza di Gesù Cristo. In compagnia di una passeggiatrice compaesana (R. Dexter) il giovane comincia l'inchiesta tra gente e luoghi diversi. Non trova le prove ma, scaduti i due mesi, riceve egualmente il compenso pattuito. Entra in chiesa dove gli appaiono le persone già incontrate trasfigurate in personaggi evangelici: ha trovato Cristo in sé stesso. Guazzabuglio allegorico raccontato con dilettantismo incompetente e recitato in modi filodrammatici.

PDF FARINOTTI

Un giovane meridionale vuole diventare detective e un misterioso personaggio lo incarica di ritrovare Gesù Cristo. Il nostro eroe interroga vari personaggi del mondo d'oggi, ma l'indagine pare approdare al niente: il misterioso personaggio gli mostrerà infine che le persone interrogate non sono altro che i personaggi del Vangelo e che Cristo si trova in ogni uomo.

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=18901&farinotti=1



http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it



CENTRO ANTI-BLASFEMIA

IL FILM BLASFEMO IL VENTRE DI MARIA

Il Ventre Di Maria 1992
Tratto dal romanzo omonimo di Franca Bigliardi (moglie di Pier Carpi)
Il Ventre Di Maria
Cast
Irene Grazioli, Giuseppe Ieracitano, Agnese Nano, Nuccio Siano, Viviana Fedeli, Mario Schiano, Karl Zinny
Regia
Meme' Perlini
Sceneggiatura
Pier Carpi, Meme' Perlini
Data di uscita
1992
Genere
Religioso
TRAMA


Maria, giovane popolana di periferia che abita con la ruvida madre in un capannone fatiscente, occupandosi delle faccende domestiche, viene rozzamente corteggiata da Giuseppe un artigiano del luogo, per il quale prova contemporaneamente attrazione e ripulsa. Il comportamento della donna nei suoi riguardi è contraddittorio e nevrotico ai limiti dell'isterismo: un pò lo cerca un pò lo respinge, presa da fantasie visionarie che la spingono a "non esser di nessuno". In preda a tali suggestioni irrazionali, crede di vedere un corposo giovanotto ignudo che le "annuncia" confusamente un misterioso avvenire. Dopo di che la ragazza farnetica di esser posseduta da lui, senza tuttavia smettere i propri giochetti con il collerico pretendente, il quale, esasperato è sul punto di violentarla, sennonché la scopre incinta: nonostante ciò i due finiscono per convivere. Anni dopo Maria e Giuseppe sono alle prese con Gesù un figlio già cresciuto, autistico e semideficiente, che si gingilla - perennemente in disparte - a trasformare in volatili dei rudimentali uccelli di creta e i pupazzi di fango piagnucolosi dei bambini veri che poi l'aspra genitrice farà smettere di piagnucolare pestandoli sotto i piedi. Divenuto adulto e corposo come il giovanotto dell'"annuncio" Gesù grida a Maria, dal cavalcavia di una fragorosa autostrada, un gelido e torvo: "non ho madre".


Note
- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1992.



http://it.movies.yahoo.com/i/il-ventre-di-maria/index-130847.html



ALTRE DESCRIZIONI DEL FILM



Solo, nevrotico e crudele: è il Gesù di Perlini


http://www.mymovies.it/recensioni/?id=27316 Giovanna Grassi Il Corriere della Sera


Il regista parla del suo nuovo film "Il ventre di Maria" che uscirà a Pasqua. protagonisti Agnese Nano e Giuseppe Ieracitano.
"Non ho mai pensato – dice Memé Perlini – di raccontare la storia di Maria, Giuseppe e Gesù con lo stile scioccamente illustrativo di Franco Zeffirelli e non volevo neppure stimolare con qualche sequenza nuda uno scandalo, come fece Jean Luc Godard con il suo film "Je vous salue, Marie" ispirato alla figura della Vergine". "Ciò che mi interessava fare era affrontare il complesso, solitario, esclusivo rapporto di una madre con il figlio, l’estraniazione di Giuseppe e la diversità capace di dolorosa crudeltà di un bambino chiamato Gesù". Abituato da sempre alle sfide e a un teatro "figurativo", il rigoroso e appartato regista cinematografico di "Grand Hotel des Palmes" e "Ferdinando, uomo d’onore" ha scelto per "Il ventre di Maria", prodotto da Massimo Vigliar e a Pasqua distribuito dalla Lucky Red, la bionda e delicata Agnese Nano, che dopo aver ottenuto un successo personale nella telenovela "Edera" ha lavorato con la Von Trotta e in Francia con Paul Vecchiali. [+]
Il regista parla del suo nuovo film "Il ventre di Maria" che uscirà a Pasqua. protagonisti Agnese Nano e Giuseppe Ieracitano.
"Non ho mai pensato – dice Memé Perlini – di raccontare la storia di Maria, Giuseppe e Gesù con lo stile scioccamente illustrativo di Franco Zeffirelli e non volevo neppure stimolare con qualche sequenza nuda uno scandalo, come fece Jean Luc Godard con il suo film "Je vous salue, Marie" ispirato alla figura della Vergine". "Ciò che mi interessava fare era affrontare il complesso, solitario, esclusivo rapporto di una madre con il figlio, l’estraniazione di Giuseppe e la diversità capace di dolorosa crudeltà di un bambino chiamato Gesù". Abituato da sempre alle sfide e a un teatro "figurativo", il rigoroso e appartato regista cinematografico di "Grand Hotel des Palmes" e "Ferdinando, uomo d’onore" ha scelto per "Il ventre di Maria", prodotto da Massimo Vigliar e a Pasqua distribuito dalla Lucky Red, la bionda e delicata Agnese Nano, che dopo aver ottenuto un successo personale nella telenovela "Edera" ha lavorato con la Von Trotta e in Francia con Paul Vecchiali. E il suo piccolo Gesù, che cresce in un casolare ai margini di una metropoli moderna, ha il viso malinconico e lo sguardo intenso di Giuseppe Ieracitano ("Il ladro di bambini"). Tratto da un racconto di Franca Bigliardi vincitore nel 1987 del "Premio Espresso", "Il ventre di Maria", quarto film del regista, ha ottenuto il visto di censura. "Quindi non farà notizia "blasfema" – dice Perlini – come accadde a "L’ultima tentazione di Cristo" di Scorsese. Ma la lettura "apocrifa", laica, però intimamente cristiana, del legame tra Maria e il piccolo Gesù farà certamente discutere i cattolici". "Sono pronto a discutere con amici e nemici – prosegue il regista.. Il mio Gesù non è venuto a portare la pace ma il disaccordo. Lucido, silenzioso, osservatore della realtà, Gesù non parla quasi mai: le sue giornate sono solitarie, ma nell’incontro con i bambini zingari o con gli adulti rivela lucide nevrosi e sa anche uccidere". Spiega Perlini che quel rapporto di "amore totalizzante e di solitudine a due di Maria con Gesù" ha, a suo parere, una carica eversiva. "I cattolici integralisti – precisa – non troveranno nel mio povero Cristo in calzoni corti risposte alla loro spiritualità – Tutto si svolge in miseri interni, nelle sub città dimenticate che stanno alla periferia delle nostre metropoli, nel nostro Sud sempre più simile a qualche esterno del Nord Africa". E continua: "Io vedo sempre più il rapporto viscerale tra Maria e Gesù come un atto d’egoismo. "Siamo povera gente: abbiamo solo la carne", aveva detto Giuseppe a Maria, ma lei lo aveva respinto. E l’averlo ritrovato dopo, come padre putativo, è una riprova del vulnerabile "cinismo" del personaggio femminile". Negandosi come "angelico cantastorie figurativo", ma rivendicando il suo ruolo di regista pittore e non illustratore, Perlini conferma di essere già al lavoro per un altro film tratto dal libro di Giorgio Manacorda, "L’amore per Amos", e in cui il protagonista, un adolescente costretto su una carrozzella, sarà iniziato al sesso dal padre e dalla madre.
Da Il Corriere della Sera, 17 marzo 1993


" Gesu' in autostrada e Maria tutta nuda "
il regista Meme' Perlini parla del suo 4o film dal titolo " il ventre di Maria " . attrice protagonista: Agnese Nano. interpreti: Giuseppe Ieracitano, Nuccio Siano e Karl Zinny. il film sara ' in gara per la Mostra del cinema di Venezia

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Perlini parla del suo film con Agnese Nano TITOLO: "Gesu' in autostrada e Maria tutta nuda" - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ROMA . C' e' Gesu' Cristo che predica dal ponte di un' autostrada, interrogato dagli automobilisti che gli rivolgono le stesse domande di Barabba nel calvario della croce; c' e' Maria che si fa il bagno nuda e viene violentata da Giuseppe; c' e' Maddalena, che diventa sua amica e protettrice. "E un film che fara' discutere, e' sempre cosi' quando i sacri testi non si ripensano come un santino. E la visione laica della storia di Gesu' , Giuseppe e Maria. Ma e' soprattutto un film sulla poesia", dice Meme' Perlini. Preferisce non parlare della Madonna ma di Maria: "Potrebbe anche essere la storia di una ragazza qualsiasi che prende a pretesto il Vangelo". Si intitola "Il ventre di Maria" il suo quarto film come regista, che sara' in corsa per la Mostra del cinema di Venezia. E nato da un suggerimento di Alberto Moravia, che aveva messo nelle mani di Perlini il primo racconto di Franca Bigliardi, vincitore nel 1987 del premio dedicato dal settimanale "L' Espresso" ai nuovi scrittori senza editore. "L' ho letto, mi sono emozionato e ho voluto portare sullo schermo il pensiero della scrittrice", prosegue Perlini. Nel racconto ha ritrovato segni del suo codice espressivo, barlumi della poesia visionaria che nutre il suo percorso nel teatro di ricerca e nel cinema (e da domani Perlini torna attore con Antonio Banderas e Barbara Sukowa nel "Giovane Mussolini" di Gianluigi Calderone). Ha voluto Agnese Nano ("Nuovo Cinema Paradiso", "La Piovra 5", "Edera"), per il volto di Maria. "Un ruolo che mi ha intimorito, all' inizio non sapevo come avvicinarlo ma ho evitato d' istinto la chiave naturalistica", dice l' attrice. Giuseppe Jeracitano (il piccolo protagonista nel "Ladro di bambini" di Gianni Amelio) per Gesu' ; Nuccio Siano e' Giuseppe mentre Karl Zinny e' il personaggio definito "l' uomo". Una creatura irreale, una divinita' astratta che puo' essere l' arcangelo Gabriele come Dio. "Sara' lui a mettere incinta Maria, non attraverso un rapporto ma un' emozione poetica", spiega il regista. Il bambino ha gia' 10 anni quando lo incontriamo, dentro di se' ha il peso di una verita' enorme. Perlini si e' allontanato dallo sguardo celeste di Gesu' descritto nel Vangelo cosi' come dall' infanzia oleografica e plastificata della pubblicita' . E ha creato un adolescente muto e ombroso che compie pure alcuni piccoli malefici. Saranno alcune ombre femminili a rivelare a Maria che suo figlio e' diventato il Messia. Si mette sulle tracce del figlio, lo ritrova sul ponte dell' autostrada mentre predica alle auto che schizzano via veloci e indifferenti; quando si volta verso di lei, ha pero' il volto dell' uomo che somiglia a Dio o all' Arcangelo Gabriele. E lui la rinneghera' : "Io non ho madre". Un film con tinte surreali dove i personaggi indossano abiti moderni tranne quando entrano in scena uomini armati di sciabole e avvolti nella porpora dell' antica Roma. I personaggi vivono un dramma antico in un contesto moderno: si muovono in una ex fabbrica d' armi tra i pini di Ostia e gli aerei che sorvolano il cielo sono stati inquadrati dalla cinepresa. Qui e' stato ricostruito un intero paese dove riecheggiano gli umori dell' Africa. Nella fabbrica abbandonata viveva fino a poco tempo fa una comunita' di extracomunitari neri ai margini della societa' ; hanno lasciato segni della loro presenza, dipinti e graffiti sui muri, un tappeto di siringhe e vetri rotti ai piedi delle palme". Valerio Cappelli

Cappelli Valerio


Pagina 39
(5 maggio 1992) - Corriere della Sera



http://archiviostorico.corriere.it/1992/maggio/05/Gesu_autostrada_Maria_tutta_nuda_co_0_9205056882.shtml




Pier Carpi a Perlini: " rivesti Maria "
lo scrittore e sceneggiatore chiedera' al regista di togliere le scene di nudo del film " ventre di Maria "

CINEMA PIER CARPI A PERLINI: "RIVESTI MARIA" "Non voglio assolutamente che il film "Ventre di Maria" faccia scandalo e quindi chiedero' al regista Meme' Perlini di togliere le scene del nudo di Maria e inoltre ho contattato a Roma i cardinali Oddi e Ruini perche' lo vedano e diano se lo credono il loro assenso". Lo ha detto lo scrittore Pier Carpi co sceneggiatore del film tratto da un racconto della moglie Franca Bigliardi. Il film parla della fanciullezza di Maria e di Gesu' intesi come "personaggi normali".




Pagina 38
(31 marzo 1993) - Corriere della Sera

http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/31/Pier_Carpi_Perlini_rivesti_Maria_co_0_93033115057.shtml





cinema: a Torino scandalo mancato all' anteprima del film di Meme' Perlini " il ventre di Maria " , nonostante le denunce dello sceneggiatore Pier Carpi
nessuno vuol rivestire Maria nuda
il portavoce dell' arcivescovo: " di questi tempi abbiamo altro cui pensare " .

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ CINEMA A Torino scandalo mancato all' anteprima del film di Perlini, nonostante le denunce di Pier Carpi TITOLO: Nessuno vuol rivestire Maria nuda Il portavoce dell' arcivescovo: "Di questi tempi abbiamo altro cui pensare" - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - N TORINO iente processioni ne' rosari, ieri sera davanti al Cinema Adua di Torino per l' anteprima del "Ventre di Maria", il film di Meme' Perlini sulla vita di Gesu' . Non un prete, non una suora, non un militante di Comunione e Liberazione a distribuire volantini. Sul marciapiede, solo i due immancabili extracomunitari (sicuramente musulmani), che esponevano la mercanzia. Altro che scandalo: un fiasco all' acqua santa. E dire che l' evento era stato preparato con cura, come una bomba a orologeria programmata per esplodere nel bel mezzo della settimana di Pasqua. Forse Perlini pregustava una polemica come quelle che a suo tempo avevano accompagnato l' uscita di "Je vous salue Marie" di Godard o dell' "Ultima tentazione di Cristo" di Scorsese. E il cosceneggiatore Pier Carpi aveva dato fuoco alle polveri, accusando il regista di aver tradito il testo originale (il romanzo di sua moglie Franca Bigliardi) mostrando la Madonna nuda e facendola picchiare da Giuseppe. Il cattolicissimo Carpi (a sua volta regista di film come "Cagliostro" e autore di una commossa biografia di Licio Gelli) non aveva esitato a mobilitare le gerarchie ecclesiastiche, i cardinali Oddi e Ruini, monsignor Tettamanzi. Tutto inutile. A parte qualche lettera minatoria degli oltranzisti di Lefebvre e la denuncia per oscenita' di un oscuro avvocato torinese, la provocazione sembra caduta nel vuoto pneumatico. Pier Carpi non nasconde l' amarezza: "Il mondo cattolico m' ha lasciato solo. In questi giorni la Cei si e' pronunciata per ben tre volte in difesa della Dc e di Andreotti e neppura una volta per la Madonna. Io non invoco la santa Inquisizione, non voglio la censura. Mi dispiace soltanto che per qualche scena di nudo si perda il significato piu' profondo di un film peraltro bellissimo". Replica Perlini: "Non avevo nessuna intenzione blasfema. Anch' io sono credente, ma quando un corpo e' bello, pur se si tratta della Madonna, mostrarlo e' un atto di omaggio e di amore". Fine della polemica: le sequenze incriminate restano e, dato che il film non e' vietato, anche i ragazzi torinesi potranno inchinarsi, fino a Pasquetta, davanti al santissimo pube di Agnese Nano (Maria). E la Chiesa? L' arcivescovo di Torino, Giovanni Saldarini, tace. Il suo addetto stampa, don Sangalli, invitato, ha preferito declinare: "Se dovessimo seguire tutto quello che si fa o si dice contro la religione non la finiremmo piu' . E poi, di questi tempi, abbiamo ben altro cui pensare".

Chiaberge Riccardo


Pagina 33
(8 aprile 1993) - Corriere della Sera



http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/08/nessuno_vuol_rivestire_Maria_nuda_co_0_9304084477.shtml



chiesto sequestro " ventre di Maria "
l' avvocato milanese Pietro Bianco ha chiesto alla procura di Torino il sequestro del film " il ventre di maria " di Meme' Perlini per vilipendio della religione cattolica

CHIESTO SEQUESTRO "VENTRE DI MARIA" L' avvocato milanese Pietro Bianco ha presentato alla Procura di Torino istanza di sequestro del film "Il ventre di Maria" di Meme' Perlini. Secondo il legale, la pellicola contiene immagini e situazioni altamente pornografiche e tali da vilipendere la religione cattolica. "Definire ritardati mentali o invasati dal demonio questi due (il regista Perlini e il produttore Vigliar, n.d.r.) sarebbe ancora troppo poco . scrive l' avvocato, che afferma di non aver voluto vedere il film, ma di averne solo sentito parlare .. Essi vogliono scherzare con Dio: la Sacra Famiglia e' solo una coppia in crisi, tormentata e sola. Il casto Giuseppe appare come un lussurioso che cerca di violentare Maria su un tavolo da cucina. Maria, dal canto suo, desidera carnalmente l' arcangelo Gabriele. Gesu' Bambino uccide i coetanei che lo deridono e, da grande, si prende gioco dei convitati alle nozze di Cana e trasforma il vino in acqua".


http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/10/chiesto_sequestro_ventre_Maria__co_0_9304103395.shtml



solo, nevrotico e crudele: e' il Gesu' di Perlini
il regista parla del suo nuovo film " il ventre di Maria " che uscira' a Pasqua. protagonisti Agnese Nano e Giuseppe Ieracitano

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ CINEMA Il regista parla del suo nuovo film che uscira' a Pasqua. Protagonisti Agnese Nano e Giuseppe Ieracitano, il piccolo eroe del "Ladro di bambini" TITOLO: Solo, nevrotico e crudele: e' il Gesu' di Perlini "Col "Ventre di Maria" voglio far discutere, ma non potete accusarmi di essere blasfemo" - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - "NROMA on ho mai pensato . dice Meme' Perlini . di raccontare la storia di Maria, Giuseppe e Gesu' con lo stile scioccamente illustrativo di Franco Zeffirelli e non volevo neppure stimolare con qualche sequenza nuda uno scandalo, come fece Jean Luc Godard con il suo film "Je vous salue, Marie" ispirato alla figura della Vergine". "Cio' che mi interessava fare era affrontare il complesso, solitario, esclusivo rapporto di una madre con il figlio, l' estraniazione di Giuseppe e la diversita' capace di dolorosa crudelta' di un bambino chiamato Gesu' ". Abituato da sempre alle sfide e a un teatro "figurativo", il rigoroso e appartato regista cinematografico di "Grand Hotel des Palmes" e "Ferdinando, uomo d' onore" ha scelto per "Il ventre di Maria", prodotto da Massimo Vigliar e a Pasqua distribuito dalla Lucky Red, la bionda e delicata Agnese Nano, che dopo aver ottenuto un successo personale nella telenovela "Edera" ha lavorato con la Von Trotta e in Francia con Paul Vecchiali. E il suo piccolo Gesu' , che cresce in un casolare ai margini di una metropoli moderna, ha il viso malinconico e lo sguardo intenso di Giuseppe Ieracitano ("Il ladro di bambini"). Tratto da un racconto di Franca Bigliardi vincitore nel 1987 del "Premio Espresso", "Il ventre di Maria", quarto film del regista, ha ottenuto il visto di censura. "Quindi non fara' notizia "blasfema" . dice Perlini . come accadde a "L' ultima tentazione di Cristo" di Scorsese. Ma la lettura "apocrifa", laica, pero' intimamente cristiana, del legame tra Maria e il piccolo Gesu' fara' certamente discutere i cattolici". "Sono pronto a discutere con amici e nemici . prosegue il regista .. Il mio Gesu' non e' venuto a portare la pace ma il disaccordo. Lucido, silenzioso, osservatore della realta' , Gesu' non parla quasi mai: le sue giornate sono solitarie, ma nell' incontro con i bambini zingari o con gli adulti rivela lucide nevrosi e sa anche uccidere". Spiega Perlini che quel rapporto di "amore totalizzante e di solitudine a due di Maria con Gesu' " ha, a suo parere, una carica eversiva. "I cattolici integralisti . precisa . non troveranno nel mio povero Cristo in calzoni corti risposte alla loro spiritualita' . Tutto si svolge in miseri interni, nelle sub citta' dimenticate che stanno alla periferia delle nostre metropoli, nel nostro Sud sempre piu' simile a qualche esterno del Nord Africa". E continua: "Io vedo sempre piu' il rapporto viscerale tra Maria e Gesu' come un atto d' egoismo. "Siamo povera gente: abbiamo solo la carne", aveva detto Giuseppe a Maria, ma lei lo aveva respinto. E l' averlo ritrovato dopo, come padre putativo, e' una riprova del vulnerabile "cinismo" del personaggio femminile". Negandosi come "angelico cantastorie figurativo", ma rivendicando il suo ruolo di regista pittore e non illustratore, Perlini conferma di essere gia' al lavoro per un altro film tratto dal libro di Giorgio Manacorda, "L' amore per Amos", e in cui il protagonista, un adolescente costretto su una carrozzella, sara' iniziato al sesso dal padre e dalla madre.

Grassi Giovanna


Pagina 37
(17 marzo 1993) - Corriere della Sera

http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/17/solo_nevrotico_crudele_Gesu_Perlini_co_0_93031718021.shtml



http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

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«Gesù contro Cristo» : un titolo sbagliato?
Sembrerebbe proprio così visto che questo volume scritto per uomini di autentica fede viene confuso come un testo blasfemo da mettere all'indice. E la sentenza di condanna viene emessa soltanto sulla base del titolo, senza averne prima letta neppure una pagina. E chi la emette sono poi quegli stessi che, in circa quattordici milioni, prima del Natale 1999, sono rimasti incollati ai teleschermi per assistere a uno sceneggiato che li affascinava perché raccontava un Gesù più umano e meno divino. È appunto la stessa cosa che aveva già fatto Pier Carpi nel suo romanzo rifiutato e la chiave di quel titolo che ha tanto disturbato era appunto per sottolineare questo aspetto.
Sapevo che «Gesù contro Cristo», proposto dallo stesso autore, era un titolo forte ma credevo, con Pier Carpi, che il pubblico dei critici come dei lettori fosse sufficientemente maturo da coglierne il reale significato. Soprattutto, autore ed editore si illudevano che alle soglie del 2000 nessuno si permettesse più di condannare senza prima conoscere.
Ma io sono un inguaribile ottimista. Credo che quanto è accaduto a questo romanzo sia stato un incidente e sono soprattutto convinto che il caso non sia chiuso. Cari librai, cari critici, cari lettori cattolici che lo avete rifiutato a scatola chiusa perché non ricominciamo tutto daccapo?
«Gesù contro Cristo» non è un libro blasfemo, è un romanzo da leggere e da amare. Credo che nell'Anno del Giubileo non si possa ignorare un volume scritto per uomini di autentica fede. E, per riprendere il discorso, ecco gli appunti di lettura di un vero cattolico come Benito Ciarlo e la risposta dello stesso autore: Pier Carpi.
Luciano Simonelli

RIFLESSIONI IN ORDINE SPARSO
di Benito Ciarlo

Pochi libri mi hanno creato problemi durante la prima lettura come il «Gesù contro Cristo» di Pier Carpi. Li ricordo tutti e li elenco nell'ordine in cui li ho letti nelle diverse età della mia vita: «Io Giuda» di Caldwell; «Processo a Gesù» di D. Fabbri (anche se, nella rappresentazione teatrale organizzata dalla filodrammatica studentesca di cui facevo parte, alla fine interpretai Giuda); «Essere Cristiani» di Hans Küng.
I primi due hanno in comune con quello di Carpi lo spessore umano prevalente di tutti i personaggi del Vangelo e la ricerca dei motivi che hanno indotto a comportamenti negativi alcuni di essi, mentre l'ultimo afferra ed attualizza in chiave inusuale, per l'epoca in cui uscì, il messaggio sociale dell'Evangelo dimostrando la stridente attualità dei disattesi insegnamenti di Cristo dopo duemila anni.
Il libro in esame, di problemi ne crea subito, sin dalle prime pagine con la sconvolgente originalità di far diventare Cristo in prima persona il narratore delle sue angosce di uomo, in contrasto col destino (disegno divino) da Dio (lui stesso) assegnatogli. Per la prima volta, ci si stupisce dell'ineluttabilità del sacrificio e si riflette sull'infinita bontà di Dio associata alla sua infinita cattiveria. E, ciò che la logica di Carpi dà per acquisito (Dio che contiene "tutto" e, quindi, anche il male, fino a rendere superflua l'esistenza di Satana) fa apparire più chiare le riflessioni di Paolo Sesto sullo stesso argomento.
Per vie sicuramente diverse, papa Montini si pose l'angoscia di quella domanda: «Esiste il Diavolo? Quale utilità ha, Satana, nell'economia del Progetto Divino» ? I teologi ancora dibattono.
Proseguendo senza avidità, capitolo dopo capitolo, scivoli senza accorgertene nella piega della magia, dell'esoterismo (a cui non sfugge nemmeno Cristo stesso, che s'ostina a separare i granelli di sabbia bianca da quelli neri alla perenne ricerca di tutte le sfumature del grigio) e non sai più se definire l'operato di Gesù un prodigio divino o semplice suggestione. Ti meravigli di questo Gesù malato, scontroso, pieno di problemi esistenziali, alla ricerca affannosa di chi possa guarirlo, aiutandolo a capire il suo ultimo scopo. Poi scopri che è il Cristo di sempre, visto (o meglio che si vede) in una prospettiva diversa da quella narrata agli evangelisti: a tratti lo senti prossimo, angosciato dai tuoi stessi problemi, a tratti lo scopri Dio nella sua incommensurabile potenza.
La novità sta in alcune sottili argomentazioni logiche e filosofiche che, nel concetto magico nel quale sono inserite, si confondono con una narrazione che tale non è. Si tratta, in buona sostanza, di un tentativo di dimostrazione dell'estrema fragilità dell'uomo di fronte al divino. Si tratta del voler dar corpo e giustificazioni all'operato di Dio rendendolo comprensibile. Eppure, al cospetto di personaggi come l'ammalata di lebbra senza piaghe, che attua la sua sottilissima vendetta traendo spunto da una parabola di Cristo, non si può che restare profondamente turbati. Non per il comportamento della donna "miracolata" ma per la "condizione" della guarigione, funzionale ad una vendetta di perfidia infinita, suggerita proprio da Gesù...
Coinvolge la delicata poesia del colloquio di Cristo col Signore delle Mosche attraverso la quale, Carpi, dà al lettore un'alta misura dell'amore di questo Dio contraddittorio, verso tutti gli uomini. Il destino di Lazzaro, risuscitato e subito dopo suicida è un vero incubo che diventa parossismo quando, molte pagine dopo, il suo cadavere viene ritrovato nelle reti di Pietro. Mentre i più moderni esegeti del Vangelo di Giovanni affermano che l'episodio della risurrezione di Lazzaro è solo "un segno" nella narrazione Giovannea (è soltanto Cristo il primo nato dei morti) Carpi ci offre una metafora di non facile comprensione che riassume l'inutilità del prodigio rispetto all'eterna validità della Parola.
In tutto il libro vi sono momenti che ti costringono a pensare a cose che avresti preferito lasciare in sospeso: la sessualità di Maria e Giuseppe ad esempio. Il disfacimento dei rapporti familiari che cancella d'un subito tutta l'iconografia della Sacra Famiglia, della mansuetudine di Giuseppe, del bastone gigliato eccetera.
Quante volte lo smarrimento mi ha impedito di proseguire nella lettura?
Tante e, soprattutto, nel capitolo dedicato all'Annunciazione. Per una sorta di analogia mi sono visto costretto a pensare alla sessualità dei miei genitori che, per quanto naturalissima, ha per me, sempre rappresentato un tabù.
Quante volte, invece, la poesia di cui alcune pagine sono stracolme m'ha indotto a rileggerle per meglio gustare l'armonia delle parole utilizzate per descrivere situazioni, al solito, incredibilmente complesse? Una fra tutte non sarà più possibile dimenticarla: il colloquio di Satana con Cristo, immaginato dall'Autore, che è permeato di una rassegnazione dell'Avversario che ha del meraviglioso (in quanto simile alla rassegnazione dello stesso Cristo che sa che dovrà sacrificarsi : «Io combatto contro di te già sapendo d'aver perso». Le argomentazioni che seguono le scambi per bestemmie, di primo acchito e, invece, poi t'accorgi che sono serie e reali e che ti spronano a pensare fino a farti venire il mal di testa: «Io», afferma Satana, «sono la mano sinistra di Dio!.... Io e gli altri angeli caduti non vogliamo più recitare questa parte.... liberaci dalla nostra stolta schiavitù...uccidici!» e la risposta di Cristo è quasi di condivisione: «No, Lucifero, perchè tu devi vivere, essere nell'ombra del Padre di cui sei figlio».
Angustia l'apparente bisogno di magia da parte di Gesù. Cosa rappresenta quella pietra dalle sette facce? Quasi un globo da zingara. Perchè Mosè riesce a mettersi in comunicazione col Signore utilizzando i misteri magici dei Sacerdoti Egizi? Perchè immaginare una soluzione al problema dell'Arca dell'Alleanza scomparsa dal Tempio di Salomone? Perchè trovare giustificazioni a Caino e a Giuda? Perchè santificare Barabba, la Maddalena e Salomè? Quale ragione spinge il Battista verso un amore disperato per la donna che detesta e che sa colma d'ignominia? In altre parole: perchè sminuire il Divino ed esaltare l'istinto?
Queste e moltissime altre domande pone la lettura del libro di Carpi. Un libro che susciterà dibattito se, chi s'appresta a leggerlo, riesce a proseguire nella lettura non per fascinazione ma per voglia di capire. Certamente le problematiche che pone sono concrete e le riflessioni che suscita spronano ad una più attenta rilettura del Vangelo. Niente a che spartire con le affascinanti farneticazioni di Peter Kolosimo, tutto da spartire, invece, con le nostre turbe adolescenziali riferite ad una Divinità cannibale e crudele, idiosincrasica, che fagocita tutti i miti dell'Universo e si placa soltanto di fronte alla dimostrazione del coraggio del figlio che rinuncia (in una lacrima d'eternità) alla sua divinità per autogenerarsi come Uomo. E, come tale, darsi "in pasto a Pluto" per amore di tutto il genere umano.

Benito Ciarlo





La risposta di Pier Carpi

Pochissimi testi mi hanno aperto il cuore e colpito nell'anima come quello di Benito Ciarlo, che ha capito, amato e vissuto il mio romanzo «Gesù contro Cristo», facendo delle osservazioni e traendo delle conclusioni, sul piano teologico, poetico e morale, di rara efficacia. Grazie, Benito Ciarlo, mi hai dato la gioia di sentirmi capito come scrittore e come uomo. Per rispondere a tutte le considerazioni, dovrei scrivere un altro libro: ma l'esempio di Ciarlo dovrebbe essere seguito da critici cattolici, stampa cattolica, librerie cattoliche che sabotano il mio libro senza leggerlo, basandosi solo sul titolo.
Voglio raccogliere alcuni dei punti toccati da Ciarlo, tralasciando quelli di elogio, che ho molto gradito, ma preferendo quelli del dubbio. È l'Uomo Gesù che vince, e la sua realtà, tra tante sofferenze, malattie, paure, è per questo mille volte più grande ed esalta il sacrificio immenso del Dio. Giusta l'osservazione sulla problematica di Paolo VI: nel mio libro Satana è una presenza inquietante e costante, che tenta in tutti i modi di impedire all'Uomo Gesù di compiere il destino che egli stesso si è dato, per amore dell'umanità.
Mi spiace di aver dato l'impressione che gesti e miracoli di Gesù non siano tali, ma semplice suggestione. Io credo al Gesù dei miracoli, scintille della fede sposata al divino. La parabola che spinge l'ammalata di lebbra, che resta tale, tranne che nell'aspetto, è misura di giustizia: Gesù non distrugge il fico che non dà più fichi? Non è motivo egli stesso di scandalo, quando dice di essere venuto a portare la guerra e non la pace, che intende mettere i padri contro i figli?
Non cerco di penetrare il mistero di Dio, ma del Figlio dell'Uomo. In quanto a Lazzaro, mi sono rifatto alla frase evangelica: «Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti». È Cristo infatti il primo a vincere la morte, secondo la verità giovannita.
Una frase mi colpisce a fondo, perché comprende l'essenza del libro e la mia stessa condizione spirituale: «l'inutilità del prodigio rispetto all'eterna verità della Parola». Sì, la Parola è il Tutto. Distruggo il mito della Sacra Famiglia, ma lo ricostruisco alla fine, quando Giuseppe capisce Gesù. La sessualità di Maria dobbiamo comprenderla per accettarla nei suoi valori più alti, contro la sua mercificazione. È vero, Satana vuole essere ucciso perché si sente inutile, assieme agli dèi falsi e bugiardi. La pietra dalle sette facce è un oggetto sacro come il Graal, che finirà a Giovanni, che se ne servirà per scrivere l'Apocalisse. Mosè usa il suo potere per arrivare al vero Dio, al suo e nostro Dio. Giuda non lo riabilito, ma ne giustifico le scelte, fatte per amore e non per mero tradimento. Amo soprattutto Pilato, la Maddalena e Salomè. In quanto a Caino, il Sgnore dice: «Guai a chi tocca Caino».
Avrei molto da dire ancora ma non mancherà l'occasione.
Grazie, amico Benito Ciarlo.



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