ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

sabato 10 dicembre 2011

Sul concetto di spiritualità. Klp intervista Romeo Castellucci

Sul concetto di spiritualità. Klp intervista Romeo Castellucci Lunedì 03 Gennaio 2011 10:03 Francesca Leoni Una scena completamente bianca e asettica: un appartamento moderno e minimalista (anche se l'eccesso di bianco richiama un ospedale); a destra un letto e a sinistra un salotto. Un signore anziano, avvolto in un accappatoio sempre rigorosamente bianco, guarda impassibile la tv. Entra il figlio, forse un single in carriera, che si ritrova a dover accudire il padre. Il tutto sembrerebbe il ritratto di una realtà quotidiana, se dietro non aleggiasse la figura del Cristo dipinto da Antonello da Messina, sfondo scenico, immagine scelta soprattutto per il suo sguardo frontale. La figura sembra fissare il pubblico, interrogandolo su cosa accadrà. Uno sguardo, quello del Salvator Mundi (la cui tela originale è custodita alla National Gallery di Londra) che diventerà "una sorta di luce che illumina una serie di azioni umane, buone, cattive, schifose o innocenti". Il quadro di apparente normalità, dove un figlio controlla le medicine del padre prima di uscire, cambia quando il padre inizia ad avere un attacco irrefrenabile di dissenteria. Inizia così un calvario per entrambi, con il figlio che tenta di ripulire lo sporco lasciato dal padre e con quest'ultimo umiliato dalla situazione. L'impatto, oltre ad essere visivo, diventa anche olfattivo. Il pubblico non tarda a sentire l'odore degli escrementi, che lasciano macchie e tracce ovunque nonostante il tentativo del figlio di ripulire tutto, facendo attenzione a non sporcarsi la cravatta e gli abiti da lavoro. Le reazioni degli spettatori sono diverse, da chi si copre il naso con qualche indumento a chi non riesce a trattenere il sorriso, ma sono davvero in pochi a rimanere indifferenti. In questo crudele girotondo vitale si ha la percezione di partecipare ad un momento di vita vera, nella sua crudeltà e debolezza, nel disagio e malessere profondo che vi sono rappresentati. Poi il figlio esce di scena e il padre, sdraiato sul letto bianco, si cosparge letteralmente del liquido marrone. In altre versioni era lo stesso Romeo Castellucci, mente e regia di quest'ultimo conturbante lavoro, a salire sul palco versando il liquido sul vecchio e assumendo, secondo alcune interpretazioni, il ruolo del figlio. Da qui in avanti, dopo l'uscita di scena degli attori (Sergio Scarlatella e Gianni Plazzi, presenze storiche del teatro della Socìetas Raffaello Sanzio), lo spettacolo prende un'altra direzione, calcando l'atmosfera surreale grazie anche alle musiche di Scott Gibbons. Il volto di Cristo, che fino ad allora aveva solo osservato, inizia a colare liquido marrone come fosse sangue, e ad autodistruggersi, per poi lasciar spazio alla scritta "You're not my sheperd" ("Non sei il mio pastore"). L’umiliazione della quotidianità, assunta dal figlio di Dio, viene in questo modo riscattata? Non è di certo l'unica domanda che i cinquanta minuti di spettacolo pongono. Molteplici le interpretazioni: politica, esistenziale, psicologica, analitica... Come ha dichiarato Castellucci stesso, "l’utilizzo di elementi semplici, consoni alla quotidianità di tutti, apre le porte alla libera interpretazione dello spettatore, che può incarnarli con il proprio vissuto". Non è la denuncia sociale, comunque, ciò su cui vuol portare l'attenzione il regista, né servire al pubblico una semplice provocazione. Nelle intenzioni, semmai, offrire "un uomo messo a nudo davanti ad altri uomini, i quali, a loro volta, sono messi a nudo da quell'uomo". L'artista, come altri grandi prima di lui, si confronta con un'icona della storia dell'uomo, oltre che delle religioni. Del resto il suo lavoro già in passato ha richiamato tematiche spirituali, e così proseguirà. "Sul concetto di Volto nel figlio di Dio" è infatti parte di un’opera più ampia, "J. (di Jesus)". Abbiamo incontrato Castellucci a Cesena, nell'ambito del festival Màntica - Esercizi di voce umana, svoltosi al Teatro Comandini dal 16 al 28 novembre scorso. Oltre a presentare il suo ultimo lavoro, è stato anche impegnato in un laboratorio di due giorni ispirato agli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola ed alla costruzione di uno spazio mentale a partire dal nulla. http://www.klpteatro.it/romeo-castellucci-intervista http://www.youtube.com/watch?v=P2KHuh9bulo&feature=related ------------------------------------------------------- EDITORIALE: la protesta cattolica contro gli spettacoli blasfemi in Francia (di Fabrizio Cannone) La stampa italiana “Repubblica”, “Corriere della Sera”, etc. e internazionale “Le Monde” da qualche settimana non fa che criticare e censurare duramente le legittime proteste scatenatesi a Parigi a causa dell’opera teatrale, blasfema e provocatoria, del “regista” italiano Romeo Castellucci. L’opera, dal titolo Sul concetto di volto nel figlio di Dio, è stata rappresentata per qualche tempo al Théatre de la Ville di Parigi e ora si è sposata a Rennes, per fare in seguito, pare, il giro dei teatri francesi di maggior notorietà. Da subito numerosi (e pacifici) militanti cattolici, di varia estrazione e sensibilità, hanno reagito organizzando manifestazioni di protesta sia davanti al teatro che nei luoghi simbolici della capitale francese. L’idea di mettere sullo sfondo di un’opera teatrale una gigantografia di Gesù, come rappresentato da Antonello da Messina, potrebbe sembrare qualcosa di bello e di “spirituale”, ma la pièce non tratta direttamente di temi religiosi e descrive il rapporto morboso e ambiguo tra un padre incontinente e l’unico figlio, costretto a svolgere mansioni di infermiere e di domestico. La fine dell’opera, in un crescendo di non-senso tipico dell’arte moderna, mostra dei bambini che, inopinatamente, lanciano contro il Sacro Volto che giganteggia alle loro spalle, escrementi, liquami vari ed ogni infame sostanza, offendendo evidentemente, oltre allo spirito cristiano, anche il senso naturale di decoro e la stessa dignità della vera arte. Alcuni ambienti cattolici francesi hanno realizzato fin da subito dei reportage sull’opera (cfr. “Présent”, “Avenir de la Culture”, etc.) dimostrando in modo chiaro il significato non solo meramente blasfemo e dunque offensivo della pièce, ma anche il suo carattere gnostico e “satanico”, consistente nell’attribuire a Dio il male presente nel mondo. Sul quotidiano “La Repubblica” (1 novembre 2011) tre pagine sono state dedicate alla querelle, distorcendo completamente la realtà dei fatti e trasformando i manifestanti cristiani in violenti integralisti o addirittura in “crociati” (p. 30). Davanti a queste forme “culturali” di anti-cristianesimo, o di “cristianofobia”, che dovrebbero fare i cattolici (e tutte le persone di buon senso e di retti costumi)? Starsene passivi a casa? Arrivare a giustificare la pubblica offesa a Cristo, come ha tentato di fare il quotidiano francese di ispirazione cattolica “La Croix”? Certamente se il laicismo aggressivo, di cui il Papa parla spesso in termini di “dittatura del relativismo”, non sarà combattuto e bilanciato da manifestazioni di questo tipo, esso diverrà sempre più arrogante e violento, perseguitando la Chiesa, i cattolici e tutti i credenti. Non può non destare meraviglia inoltre che un noto sociologo come Massimo Introvigne, ufficialmente impegnato in sede europea a denunciare le manifestazioni di intolleranza verso i cristiani, assuma una posizione intermedia tra i cattolici indignati e gli anticlericali laicisti (cfr. “Bussolaonline”, 5 novembre 2011). Se da un lato egli minimizza la gravità dell’opera teatrale, quasi che lanciare escrementi sul Volto di Cristo non costituisca oltraggio e discriminazione anti-cristiana, dall’altro censura i manifestanti, i quali sarebbero marginali nella Chiesa e nella società, e avrebbero posizioni non sempre condivisibili. Oggi, in realtà, sono tutti i cattolici, in Europa, e non solo i più intransigenti, a subire una feroce emarginazione da parte del potere laico egemone Ciò accadrà sempre più se mancheranno le proteste davanti agli attacchi continui fatti alla Chiesa, al Papa e alla fede cristiana. (Fabrizio Cannone) Articoli Correlati: Proteste cattoliche in Francia contro uno spettacolo blasfemo OLTRAGGI BLASFEMI: di nuovo un attacco a Gesù in scena ad Avignone Artisti blasfemi, ovvero artisti senza idee CINA: Pechino ammette la protesta dei monaci tibetani COMUNISMO: massiccia protesta in Colombia contro le FARC Sorpasso islamico in Francia EDITORIALE: cercasi urgentemente vaccino contro i virus mediatici della fede OLTRAGGI BLASFEMI: proteste contro una mostra del Museo del Duomo di Vienna OLTRAGGI BLASFEMI: islamici profanano l’ostia consacrata CHIESA CATTOLICA: Chiesa e cattolicesimo in Francia CULTURA: rievocate anche in Francia le vittorie contro l’Islam OLTRAGGI BLASFEMI: la nuova pubblicità di Toscani OLTRAGGI BLASFEMI: scandalosi cartelloni pubblicitari in Toscana EDITORIALE: i “trenta denari” del Piss Christ ABORTO: la Francia si sveglia Questa voce è stata pubblicata in 1215, Corrispondenza romana, (di Fabrizio Cannone) La stampa italiana “Repubblica”, “Corriere della Sera”, etc. e internazionale “Le Monde” da qualche settimana non fa che criticare e censurare duramente le legittime proteste scatenatesi a Parigi a causa dell’opera teatrale, blasfema e provocatoria, del “regista” italiano Romeo Castellucci. L’opera, dal titolo Sul concetto di volto nel figlio di Dio, è stata rappresentata per qualche tempo al Théatre de la Ville di Parigi e ora si è sposata a Rennes, per fare in seguito, pare, il giro dei teatri francesi di maggior notorietà. Da subito numerosi (e pacifici) militanti cattolici, di varia estrazione e sensibilità, hanno reagito organizzando manifestazioni di protesta sia davanti al teatro che nei luoghi simbolici della capitale francese. L’idea di mettere sullo sfondo di un’opera teatrale una gigantografia di Gesù, come rappresentato da Antonello da Messina, potrebbe sembrare qualcosa di bello e di “spirituale”, ma la pièce non tratta direttamente di temi religiosi e descrive il rapporto morboso e ambiguo tra un padre incontinente e l’unico figlio, costretto a svolgere mansioni di infermiere e di domestico. La fine dell’opera, in un crescendo di non-senso tipico dell’arte moderna, mostra dei bambini che, inopinatamente, lanciano contro il Sacro Volto che giganteggia alle loro spalle, escrementi, liquami vari ed ogni infame sostanza, offendendo evidentemente, oltre allo spirito cristiano, anche il senso naturale di decoro e la stessa dignità della vera arte. Alcuni ambienti cattolici francesi hanno realizzato fin da subito dei reportage sull’opera (cfr. “Présent”, “Avenir de la Culture”, etc.) dimostrando in modo chiaro il significato non solo meramente blasfemo e dunque offensivo della pièce, ma anche il suo carattere gnostico e “satanico”, consistente nell’attribuire a Dio il male presente nel mondo. Sul quotidiano “La Repubblica” (1 novembre 2011) tre pagine sono state dedicate alla querelle, distorcendo completamente la realtà dei fatti e trasformando i manifestanti cristiani in violenti integralisti o addirittura in “crociati” (p. 30). Davanti a queste forme “culturali” di anti-cristianesimo, o di “cristianofobia”, che dovrebbero fare i cattolici (e tutte le persone di buon senso e di retti costumi)? Starsene passivi a casa? Arrivare a giustificare la pubblica offesa a Cristo, come ha tentato di fare il quotidiano francese di ispirazione cattolica “La Croix”? Certamente se il laicismo aggressivo, di cui il Papa parla spesso in termini di “dittatura del relativismo”, non sarà combattuto e bilanciato da manifestazioni di questo tipo, esso diverrà sempre più arrogante e violento, perseguitando la Chiesa, i cattolici e tutti i credenti. Non può non destare meraviglia inoltre che un noto sociologo come Massimo Introvigne, ufficialmente impegnato in sede europea a denunciare le manifestazioni di intolleranza verso i cristiani, assuma una posizione intermedia tra i cattolici indignati e gli anticlericali laicisti (cfr. “Bussolaonline”, 5 novembre 2011). Se da un lato egli minimizza la gravità dell’opera teatrale, quasi che lanciare escrementi sul Volto di Cristo non costituisca oltraggio e discriminazione anti-cristiana, dall’altro censura i manifestanti, i quali sarebbero marginali nella Chiesa e nella società, e avrebbero posizioni non sempre condivisibili. Oggi, in realtà, sono tutti i cattolici, in Europa, e non solo i più intransigenti, a subire una feroce emarginazione da parte del potere laico egemone Ciò accadrà sempre più se mancheranno le proteste davanti agli attacchi continui fatti alla Chiesa, al Papa e alla fede cristiana. (Fabrizio Cannone) Articoli Correlati: Proteste cattoliche in Francia contro uno spettacolo blasfemo OLTRAGGI BLASFEMI: di nuovo un attacco a Gesù in scena ad Avignone Artisti blasfemi, ovvero artisti senza idee CINA: Pechino ammette la protesta dei monaci tibetani COMUNISMO: massiccia protesta in Colombia contro le FARC Sorpasso islamico in Francia EDITORIALE: cercasi urgentemente vaccino contro i virus mediatici della fede OLTRAGGI BLASFEMI: proteste contro una mostra del Museo del Duomo di Vienna OLTRAGGI BLASFEMI: islamici profanano l’ostia consacrata CHIESA CATTOLICA: Chiesa e cattolicesimo in Francia CULTURA: rievocate anche in Francia le vittorie contro l’Islam OLTRAGGI BLASFEMI: la nuova pubblicità di Toscani OLTRAGGI BLASFEMI: scandalosi cartelloni pubblicitari in Toscana EDITORIALE: i “trenta denari” del Piss Christ ABORTO: la Francia si sveglia Questa voce è stata pubblicata in 1215, Corrispondenza romana, Editoriali, Oltraggi Blasfemi, Relativismo e contrassegnata con blasfemia, Francia, relativismo. 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GOLGOTA PICNIC: MANIFESTAZIONE DEL DEMONIO-ALTRA BLASFEMIA DALLA FRANCIA

GOLGOTA PICNIC: MANIFESTAZIONE DEL DEMONIO-ALTRA BLASFEMIA DALLA FRANCIA (In foto un fotogramma dell'abominio) Come non fosse bastato il primo caso di opera blasfema, Parigi torna alla ribalta e questa volta, a differenza del passato, quando furono solo i tradizionalisti a protestare, ci pensa anche la Chiesa di Roma. Il giorno 8 Dicembre, Immacolata Concezione, a Parigi esordirà uno spettacolo chiamato Golgota Picnic, nel quale ci si fa beffe della Crocifissione, si mandano scene di nudo e sesso integrali e si dileggia la Madonna. Insomma, una vera blasfemia innanzi alla quale prima di ogni altra cosa bisogna pregare. Quando circolano depravazioni del genere, si tratta evidentemente, di manifestazioni del Demonio. Soltanto Satana può trovare l'astuzia di tentare la curiosità della gente davanti ad opere che mettono in ridicolo Cristo. Questa iniziativa nefasta arriva dalla Francia ormai specializzata in esibizioni contrarie alla fede. Ci permettiamo di affermare che la laicità e la satira sono cose ben diverse dal dileggio ... ... volgare e truculento. Essere laici significa rimanere sulla proprie posizioni, ma senza offendere quelle di chi crede, altrimenti si varca il confine della sopraffazione. Burlarsi dei simboli religiosi, per altro, è opera di maleducazione e insensibilità, secondo la logica cristiana: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Siamo dell'opinione che se qualcuno, neppure cattolico, avesse mandato in scena uno spettacolo irridente dell'Islam o della shoah, si sarebbero verificate proteste a non finire e cumuli di denunce ed azioni violente. Solo sui valori cattolici, vista la mitezza - e aggiungiamo noi il colpevole lassismo della autorità vaticane che sembrano aver dimenticato che esiste anche la scomunica - è possibile ed anzi riesce meritorio, infierire. Trascuriamo il "particolare"che questa porcheria esordirà nella festa dell'Immacolata, ennesimo schiaffo ai cattolici. Bruno Volpe http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/esteri/9641-altra-blasfemia-dalla-francia-golgota-picnic-manifestazione-del-demonio ------------------------------------------------------------------------------------------- Parigi: disordini e contestazione per “Golgota Picnic” Parigi. Alta tensione ieri sera per la prima parigina di “Golgota Picnic” dello spagnolo Rodrigo Garcia al Theatre du Rond Point, a pochi passi dall’Eliseo e dagli Champs-Elysees: ronde di cani poliziotto, scanner, almeno una cinquantina di camionette blindate e perimetro di sicurezza attorno al teatro, agenti antisommossa ovunque, persino in sala e nelle metropolitane vicine per contrastare le proteste di alcuni gruppi di cattolici integralisti che considerano lo show blasfemo. Nello stesso momento, alla cattedrale di Notre Dame l’arcivescovo di Parigi, Andrè Vingt-Trois, celebrava una «veglia di preghiera» contro la piece, una risposta «spirituale» a uno spettacolo che «insulta Gesù Cristo» e che, tiene a precisare, non ha niente a che vedere con le violente reazioni dei cattolici dell’associazione Civitas che hanno manifestato scandendo preghiere in latino e creando disordini fuori dal teatro. Com’era già successo in precedenza per lo stesso spettacolo a Tolosa e per la piece dell’italiano Romeo Castellucci, “Sul concetto del volto nel Figlio di Dio” a Parigi. O ancora per la foto dell’americano Andreas Serrano, “Immersion Piss Christ” (un crocifisso immerso nell’urina) esposta in una galleria di Avignone durante l’estate. «Lo spettacolo di Garcia è diverso - osserva Vingt-Trois - Golgota Picnic induce a interpretazioni volgari». Venerdì 09 dicembre 2011 00.15 http://www.unionesarda.it/Articoli/News/245626 -------------------------------------------------------------------------------- 'GOLGOTA PICNIC' DI GARCIA: È SCANDALO IN FRANCIA Venerdì 18 Novembre 2011 - 13:51 PARIGI - Scandalo per il Golgota Picnic di Garcia. Un'altra piece teatrale suscita, in Francia, le proteste del mondo cattolico. Dopo 'Sul concetto del volto nel Figlio di Dio' dell'italiano Romeo Castellucci, a fare scandalo è Rodrigo Garcia, con il suo 'Golgota Picnic': tra le scene incriminate, quella della distribuzione degli hamburger al posto della moltiplicazione dei pani. La piece è in programma da domani al teatro Garonne di Tolosa, ma monsignor Le Gall, arcivescovo della città, ha espresso la sua disapprovazione in una lettera al sindaco: «è uno spettacolo che offende gravemente la fede cristiana. Condivido l'indignazione espressa da molte persone e la sofferenza dei cristiani che vedono insultare la loro fede». Si terrà addirittura una manifestazione, giovedì nelle strade della città su appello di Civitas, la stessa associazione che a Parigi ha sabotato per settimane la piece teatrale di Castellucci. Ogni sera, a Parigi, decine di giovani hanno disturbato la regolare rappresentazione della piece, con lanci di uova e distribuzione di volantini. Dopo Tolosa, la piece di Garcia sarà in programma da dicembre al Theatre du Rond-Point, a Parigi. http://www.leggo.it/articolo.php?id=149106 -------------------------------------------------------------------------------------- Parigi: in scena "Golgota picnic", opera "blasfema". Disordini alla prima 9 dicembre 2011 | 00:11 PARIGI, 08 DIC – Alta tensione questa sera per la prima parigina di 'Golgota Picnic' dello spagnolo Rodrigo Garcia al Theatre du Rond Point, a pochi passi dall'Eliseo e dagli Champs-Elysees: ronde di cani poliziotto, scanner, almeno una cinquantina di camionette blindate e perimetro di sicurezza attorno al teatro, agenti antisommossa ovunque, persino in sala e nelle metropolitane vicine per contrastare le proteste di alcuni gruppi di cattolici integralisti che considerano lo show blasfemo. Nello stesso momento, alla cattedrale di Notre Dame l'arcivescovo di Parigi, Andre' Vingt-Trois, celebrava una ''veglia di preghiera'' contro la piece, una risposta ''spirituale'' a uno spettacolo che ''insulta Gesu' Cristo'' e che, tiene a precisare, non ha niente a che vedere con le violente reazioni dei cattolici dell'associazione Civitas che hanno manifestato scandendo preghiere in latino e creando disordini fuori dal teatro senza riuscire questa volta a infiltrarsi tra il pubblico e interrompere la rappresentazione. Com'era gia' successo in precedenza per lo stesso spettacolo a Tolosa e per la piece dell'italiano Romeo Castellucci, 'Sul concetto del volto nel Figlio di Dio' a Parigi. O ancora per la foto dell'americano Andreas Serrano, 'Immersion Piss Christ' (un crocifisso immerso nell'urina) esposta in una galleria di Avignone durante l'estate. ''Lo spettacolo di Garcia non e' sullo stesso piano di Piss Christ o dell'opera di Castellucci che non erano, a mio avviso, deliberatamente offensive – osserva Vingt-Trois – Golgota Picnic e' una caricatura della persona di Cristo e della sua Passione e induce a interpretazioni volgari''. La messa di Notre Dame, continua l'arcivescovo, ''non e' solo l'espressione del nostro disaccordo e della nostra tristezza ma anche dell'amore verso il Cristo''. Il programma prevedeva una riflessione sulla passione di Cristo e la venerazione della reliquia della santa corona di spine, che e' conservata nella cattedrale, in riferimento appunto al 'Golgota', il luogo, appena fuori Gerusalemme su cui, secondo la narrazione dei vangeli, sali' Gesu' per esservi crocifisso. Golgota Picnic e' una rivisitazione provocatoria e trash delle Sacre Scritture e presenta l'iconografia cristiana come un'immagine di ''terrore e barbarie''. Nello spettacolo Gesu' non moltiplica piu' i pani ma gli hamburger che finiranno ingurgitati, sputati e vomitati dagli attori; viene crocifisso per terra mentre un pianista nudo (Marino Formenti) interpreta le 'Ultime sette parole di Cristo sulla croce' di Haydn. ''Tutto nasce da una riflessione sul cattolicesimo e sulla paura che crea – spiega Garcia, 47 anni -: paura del peccato, paura dell'inferno, paura della legge divina che si traduce nelle immagini terribili della crocifissione di Gesu'''. E ancora: ''Abbiamo il diritto di far crescere i bambini nella paura?'', si chiede il regista che a 16 anni, dopo aver letto il filosofo Arthur Schopenhauer si e' reso conto di non credere piu' in Dio. La Bibbia e' per lui ''l'immaginario, la bellezza del linguaggio, l'utopia, l'estrema violenza. E soprattutto l'ingiustizia. Ogni dottrina e' da condannare perche' si ostina a volerci salvare''. Per Jean-Michel Ribes, il direttore del Theatre du Rond Point, dove la piece restera' in cartellone fino al 17 dicembre, ''il teatro e' un luogo di creazione e di liberta' d'espressione''. E Garcia lascia un messaggio sul palco: ''Mi vergogno a presentare un opera d'arte protetta da un dispositivo di sicurezza''. 9 dicembre 2011 | 00:11 http://www.blitzquotidiano.it/teatro/parigi-in-scena-golgota-picnic-opera-blasfema-disordini-alla-prima-1046859/ --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- VIDEO http://www.francetv.fr/culturebox/golgota-picnic-decouvrez-le-spectacle-en-videos-71163 "Golgota picnic" VIDEO PORNO http://www.youtube.com/watch?v=rZbYQiX8qpg ------------------------------------ 6 dicembre 2011 Francia: lettera di mons. Dominique Rey a Bernard Antony S. E. Mons. Dominique Rey, vescovo di Tolone, ha appoggiato la protesta dei cattolici in Francia con una lettera indirizzata il 2 novembre a Bernard Antony, presidente dell’Agrif, associazione che ha iniziato una campagna di mobilitazione dell’opinione pubblica cattolica contro la pièce teatrale Golgota Picni, rappresentata in Francia in questi giorni, sulla medesima linea blasfema degli spettacoli di Remo Castellucci. La lettera, di cui riportiamo il testo integrale, costituisce un autorevole incoraggiamento episcopale a tutti coloro che non esitano a manifestare la loro indignazione nei confronti dell’aggressione mediatica ai principi cristiani tuttora in corso in Europa. Signor Presidente, ha voluto sollecitarmi circa l’azione legale dell’associazione AGRIF, da lei presieduta, per chiedermi l’interdizione dello spettacolo di Rodrigo García intitolato Golgota Picnic e programmato dal 16 al 20 novembre 2011 presso il teatro della Garonna a Tolosa e dall’8 al 17 dicembre presso il Théâtre du Rond Point a Parigi. Gli elementi raccolti nella citazione preparata dal suo avvocato corrispondono alle informazioni che circolano nei media da qualche settimana, provenienti in particolare dalla Spagna, riguardanti sia lo spettacolo stesso che le dichiarazioni del suo autore, García. Da quando è stata resa nota la programmazione dello spettacolo, molti cristiani della mia diocesi e di altre zone della Francia mi hanno espresso la profonda pena, incomprensione, esasperazione e talvolta collera di fronte a una notizia che oltraggia il cuore della nostra fede cristiana e della religione cattolica. L’identità di ogni fedele cattolico è, infatti, costituita dalla persona stessa di Cristo e dal suo sacrificio sulla Croce, al Golgota, dove Egli ci ha riscattati dai nostri peccati e aperto, nel suo sangue, la via della riconciliazione con Dio. Minacciare la persona di Cristo in Croce significa altresì minacciare la religione cristiana nel suo insieme, ma anche insultare gravemente e nel più intimo della sua coscienza e del suo cuore ogni fedele. In questo caso dare a Cristo in Croce del «pazzo», «piromane», «messia dell’aids» e «porco diavolo», paragonarlo a un terrorista, comparare la moltiplicazione dei pani che annuncia il dono rinnovato di Lui stesso nell’Eucaristia, in ogni Messa e in ogni comunione e la Crocifissione mediante la quale Egli ci salva a rappresentazioni che rinchiudono gli uomini nella crudeltà, tutto questo supera di molto la misura di ciò che un cristiano può ascoltare senza sentirsi fortemente aggredito su ciò che ha di più caro e di più intimo. Il progetto di García di provare che la vita di Cristo ha creato un’iconografia del terrore si oppone nettamente alla fede di tutti quelli che vedono nel sacrificio di Cristo sulla Croce la fonte di ogni pace e riconciliazione. Un tale spettacolo non può che ferire violentemente le coscienze cristiane come quelle di tutti gli uomini di buona volontà legati al rispetto reciproco degli uni per gli altri. Spero vivamente che il successo delle sue azioni permetterà a tutti quelli che hanno già espresso il loro sgomento e la loro rivolta di comprendere che la società nella quale viviamo li protegge nell’identità, nella coscienza e nella volontà di dialogare nella pace, senza offesa né violenza, insieme a quanti non condividono la loro fede o che si pongono legittimamente domande su Cristo e sulla Chiesa. Le assicuro, signor Presidente, la mia preghiera fedele e il mio sostegno alla sua azione fiduciosa nella giustizia del nostro Paese. http://www.corrispondenzaromana.it/il-vescovo-di-tolone-incoraggia-la-protesta-antiblasfema-dei-cattolici/

INDIA - Film blasfemo su Gesù Cristo: arrestati regista e produttore

ASIA/INDIA - Film blasfemo su Gesù Cristo: arrestati regista e produttore, i Vescovi ne chiedono il ritiro 2011-12-05 Mumbai (Agenzia Fides) – Tre persone sono state arrestate a Mumbai perché responsabili di un film blasfemo contro Gesù Cristo. Dopo giorni di proteste delle organizzazioni cristiane come il “Catholic Secular Forum” (CSF), Ejaz Ahmed (regista), Washim Sheikh (produttore di Bollywood) e KA Jauhar (pubblicitario), sono finiti in carcere per il film “Who’s there”. Le accuse vanno da “ferire i sentimenti religiosi”, “intento malizioso”, “insulto alle credenze religiose”, oltre che violazione delle regole cinematografiche. Gruppi e associazioni cristiane chiedono pene severe per gli imputati, che oggi potranno uscire dal carcere su cauzione, fissata da un Tribunale di Mumbai. Come riferisce all’Agenzia Fides Joseph Dias, Segretario Generale del CSF, la condanna non dovrebbe essere difficile in quanto, come confermato dal Central Board of Film Certification (CBFC), il manifesto pubblicitario del film viola l’art. 38 del regolamento cinematografico. Il manifesto raffigura Gesù in croce, pugnalato da un uomo, con in calce la scritta “Questa volta il male vincerà”. La pubblicità e il trailer del film dicono poi “Aspettatevi verità inaspettate”, oppure “Vi diremo chi è veramente Gesù Cristo”, mentre altre immagini mostrano la Croce di Gesù a testa in giù, colpita da pugnali. “E’ un film che offende la fede e i sentimenti dei cristiani e contribuisce a diffondere l’odio verso i cristiani” spiega a Fides p. Babu Joseph, portavoce della Conferenza Episcopale dell’India. “Abbiamo chiesto che venga ritirato dalle sale. Vi sono in India troppe forze che intendono creare turbative sociali, agendo sul fattore religioso. La fede cristiana è spesso raccontata in modo falso e sbagliato, per screditarla e fomentare l’odio. Non è chiaro chi ci sia dietro il film in questione, ma vediamo che elementi e forze estremisti indù sono disseminati nella società e nei mass media. I cristiani vedono le religione come fattore di pace. Condanniamo ogni atto blasfemo, contro ogni religione”. I Gesuiti di Ranchi (nello stato di Jharkhans) notano a Fides che “questa è la peggiore rappresentazione possibile del cristianesimo”. “Non solo è un film altamente provocatorio e blasfemo – notano i religiosi – ma darà anche una cattiva immagine dell’India nella comunità internazionale”, solo in nome del profitto. Intanto il CSF ha avviato un petizione che include già oltre 2.000 firme di vescovi, parroci, sacerdoti, attivisti, capi delle Ong, che mostrano solidarietà e chiedono il ritiro del film. (PA) Agenzia Fides 5/12/2011 http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=37899&lan=ita ------------------------------------------------------------------------ 5/12/2011 - L'azione della polizia giunge al termine di quasi un mese di mobilitazione di gruppi cristiani e dell'episcopato che hanno protestato per il poster del film e per i suoi contenuti anti-cristiani e hanno presentato una denuncia presso la Commissione per la censura indiana. Film anticristiano in India La polizia indiana di Mumbai ha arrestato nelle ultime ore il regista Ejaz Ahmed, il produttore Washim Sheikh, e l'agente della pubblicità KA Jauhar, del film in hindi 'Whòs therè il cui poster mostra un Cristo sulla croce pugnalato da un uomo VATICANISTA DE LA STAMPA I vescovi dell'India hanno chiesto il ritiro dalle sale del film «Whòs there», pubblicizzato da un manifesto che raffigura Gesù in croce, pugnalato da un uomo, con in calce la scritta «Questa volta il male vincerà». La pubblicità e il trailer del film, sottolinea l'agenzia vaticana Fides, promettono «verità inaspettate» su «chi è veramente Gesù Cristo», mentre altre immagini mostrano la Croce di Gesù a testa in giù, colpita da pugnali. «È un film che offende la fede e i sentimenti dei cristiani e contribuisce a diffondere l'odio verso i cristiani», spiega all'agenzia vaticana, padre Babu Joseph, portavoce della Conferenza Episcopale dell'India. «Abbiamo chiesto - chiarisce il religioso - che venga ritirato dalle sale. Vi sono in India troppe forze che intendono creare turbative sociali, agendo sul fattore religioso». Secondo padre Babu, in India «la fede cristiana è spesso raccontata in modo falso e sbagliato, per screditarla e fomentare l'odio». Ed anche se «non è chiaro chi ci sia dietro il film in questione», risulta evidente che «elementi e forze estremisti indù sono disseminati nella società e nei mass media». Secondo i gesuiti di Ranchi (nello Stato di Jharkhans), «questa è la peggiore rappresentazione possibile del cristianesimo». «Non solo è un film altamente provocatorio e blasfemo - notano i religiosi - ma darà anche una cattiva immagine dell'India nella comunità internazionale», solo in nome del profitto. L'agenzia vaticana riferisce anche il fermo da parte della polizia di Ejaz Ahmed (regista), Washim Sheikh (produttore di Bollywood) e KA Jauhar (pubblicitario) e sottolinea che una petizione contro il film ha già raccolto oltre 2.000 firme di vescovi, parroci, sacerdoti, volontari e capi delle Ong. http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=242&ID_articolo=5244&ID_sezione=524

Johnny Depp canta di Gesù ubriaco, i cristiani s'infuriano

Johnny Depp canta di Gesù ubriaco, i cristiani s'infuriano La canzone, incisa con la band Babybird, è considerata blasfema Francesca Berardi America24, 07 dicembre 2011, 10:46 Proprio in tempo per il Natale è uscita una nuova canzone con protagonista Gesù, incisa da Johnny Depp in collaborazione con la band britannica Babybird. Ma questa volta non si canta di prediche, nè di miracoli. “Jesus Stag Night Club”, così si intitola il singolo, narra la storia di Gesù Cristo ubriaco, alla guida di macchine rubate, durante una notte brava che porta alla sua morte. E la comunità cristiana insorge. "Un giorno, Johnny Depp e i suoi amici, affronteranno il giudizio del nostro Signore e bruceranno all'inferno per questa oscenità", ha commentato Lee Douglas, portavoce del gruppo religioso americano The Christian Coalition. "Sono sicuro che crede di essere molto divertente, ma è semplicemente una disgrazia", ha aggiunto. La canzone, inclusa nell'album "The pleasure of self distruction" (Il piacere dell'autodistuzione), parla di un gruppo di ragazzi che si uniscono a un uomo che somiglia a Gesù per una notte sregolata, tra night club e bravate. Alla fine l'uomo giace morto per terra, e si scopre essere il figlio di Dio in persona. Bruce Witkin, proprietario della casa discografica Unison Records, che ha prodotto l'album dei Babybird, ha commentato dicendo che: "Gli estremisti e i media stanno costruendo un caso sulla base di niente, Stephen Jones (autore della canzone) è un artista, un poeta, e si esprime in modi diversi". La polemica contro la reazione di alcuni gruppi religiosi infuria anche su Facebook, e sulla pagina ufficiale del gruppo musicale, tra i vari commenti si legge: "Non giudicate, per non essere giudicati: Matteo, capitolo 7, verso 1". http://america24.com/news/johnny-depp-canta-di-ges-ubriaco-i-cristiani-si-infuriano