ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

domenica 28 marzo 2010

NELLA CHIESA CATTOLICA INVECE DEL VANGELO SI FANNO SPETTACOLI TEATRALI

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

NELLA CHIESA CATTOLICA INVECE DEL VANGELO SI FANNO SPETTACOLI TEATRALI

******************************************************

PROCESSO A GESU' DI DIEGO FABBRI

Processo a Gesù di Diego Fabbri (1911-1980), rappresentato per la prima volta nel 1955,
scritto dopo una lunga gestazione dal 1952 al 1954, ha trionfato sui palcoscenici di tutto il mondo.
L’idea nacque in Fabbri dal processo «politico» che un gruppo di giuristi anglosassoni aveva fatto
nel 1933 a Gerusalemme e che si era concluso con l’assoluzione di Gesù.

TRAMA
PRIMO ATTO
Una compagnia d’ebrei gira per l’Europa inscenando ogni sera lo stesso dramma:
il processo al personaggio storico Gesù di Nazareth, sulla cui innocenza s’interrogano.

Si tratta di un processo di natura giuridica, anche se nel farlo, Elia, il capo della compagnia,

pone al pubblico lo stesso dubbio tormentoso che assilla loro.

Accanto ad Elia, c’è Rebecca, sua moglie, Sara la loro figlia, vedova di Daniele, il giudice mancante,

e Davide, che denunciò Daniele ai nazisti come ebreo, perché era divenuto cristiano.

Elia, Rebecca, Sara e Davide interpretano la parte dei giudici, dividendosi i ruoli,

sempre in modo diverso a garantire ogni sera un nuovo andamento processuale e

affidando il ruolo di Daniele ad un giudice improvvisato che sale dalla platea.

Ai membri della famiglia si aggiungono gli attori-personaggi della troupe:

oltre a Caifa e Pilato, gli apostoli, Maria, Giuseppe e la Maddalena.

Da queste deposizioni il processo prende una piega imprevista e si umanizza.

Nel secondo atto, il dibattito si sposta in platea animando il pubblico con nuovi attori spettatori:

un intellettuale che ha studiato in seminario, un prete, un giovane che ha abbandonato la casa paterna,

una prostituta, una donnetta delle pulizie.



Nelle corso del dibattimento vengono sviscerati i più reconditi segreti che hanno portato alla crocifissione di Gesù.

I testi dell'accusa svelano come nacque il complotto per arrestare il Nazareno.

L'infima ingordigia di potere di Caifa mal si cela nello stupore provato quando Pilato

restituì Gesù al Sinedrio che lo aveva condannato a morte. Sanguinario Caifa,

la mente, e altrettanto sanguinario Pilato, il braccio della morte.

Si scopre inoltre che la Madre di Gesù, Maria quando Gesù restò nel Tempio all'età di 12 anni

era convinta che Lui fosse in compagnia di Giuseppe e lo stesso credeva suo padre.





L'accusa non demorde: assetata di un astio covato da tanti anni nei confronti di Gesù e dei suoi discepoli,
dà sfogo a tutta la sua ira accusando Pietro di essere un vile traditore e Tommaso di essere un incredulo,
riferendosi alla conosciutissima frase che lui disse al tempo :
"Se non vedo Gesù e se non metto il mio dito nelle sue piaghe io non crederò..."
e inveisce contro di loro suscitando il disappunto della difesa che chiede l'intervento del presidente della giuria.
Non meno altèro è Giuda il discepolo che ha venduto Gesù, che all'opposto dei suoi ex-compagni non crede ai suoi miracoli
convinto com'è che il suo progetto non era di volere la morte di Cristo quanto solo una lezione da parte del Sinedrio.
A nulla valgono i suoi tentativi di fingere di volere un'amicizia con Giovanni che lo contrasta dicendogli
che Gesù non lo avrebbe accettato.
Giuda allora incalzato da accusa e difesa esce di scena maledicendo quei 30 denari rigettandoli a Caifa.

Ancora non si sono tirati i fili del processo. Caifa e Pilato si accusano a vicenda delle responsabilità per la morte di Gesù

e dimostrano una maestria indiscussa nell'arte dello scaricabarile.

L'avvocato della difesa tenta di riportare il dibattimento sui giusti binari esprimendo la ragione di fondo di tutti i presenti:

tutti avevano la speranza che Gesù facesse un miracolo dall'alto della Croce.

Tutti, anche i discepoli, si aspettavano qualcosa di forte che desse corpo a quanto da Gesù predicato fino a quel giorno.

Ma la figura di Maria Maddalena e di Lazzaro squarciano il grigio sipario dell'ignoranza esclamando che le parole

e i gesti miracolosi di Gesù non erano che Amore. L'Amore che Gesù e il Padre hanno per ognuno di noi.

SECONDO ATTO

Dai banchi assiepati del pubblico presente in chiesa esce una donna,

una giovane avvenente truccata di tutto punto che come Maria Maddalena "era una di quelle..."

E' lì per difendere Gesù, per contrastare l'ignoranza dell'accusa che di amore non ne capisce nulla.

E tale e tanta è la foga di questa donna "...non dovete condannare Gesù nemmeno per gioco, io dico di no! di no! di no!"

E all'accusa non resta che ascoltare in silenzio.

Anche un'altra figura sale dai banchi dei fedeli a dar man forte alla donna e a Maria Maddalena.

E' una madre anziana che vuole esporre il suo caso. Aveva un figlio cresciuto con tanti sacrifici che un giorno se ne andò da casa.

Era cupo, pensieroso tanto da incutere timore a lei, sua madre. Una notte vengono a prelevarlo da casa,

accusandolo di essere un sovversivo...

Ma il dolore più grande è alla notizia che un giorno lui è morto. Lei non si dà pace, ma qualcosa cresce dentro di sè.

Suo figlio lo sente come risuscitato nella sua mente e nel suo cuore.

Le parla, la conforta, le confida cose che in vita non le ha mai detto.



E questa madre conclude il suo intervento con la sicura convinzione che un giorno lo rivedrà in Paradiso.

Una supplica viene rivolta a tutto il tribunale; di non condannare Gesù "... non sono favole, signori giudici, sono certezze!

Non ce lo toccate Gesù, siate buoni verso il Salvatore: siate buoni con Lui e con noi..."

L'accusa ha un sussulto di odio quando chiede l'interruzione del processo; ma il presidente - contrariato - la zittisce.

Il presidente prima di pronunciare la sentenza chiede ai testimoni chi fosse per loro Gesù:

:” … chi è - chi è – per voi, Gesù di Nazareth?... Perché non lo gridate forte, dovunque e sempre, quel che avete detto stasera?

Tutti dovete gridarlo! Tutti! Perché altrimenti si ripete anche per voi, quello che accadde per noi, allora. Di rinnegare… di condannare…

di crocifiggere Gesù. Io debbo ormai proclamare… alto… e al cospetto di tutti… che non so ancora se Gesù di Nazareth

sia stato quel Messia che noi aspettavamo… non lo so… ma è certo che Lui,

Lui solo, alimenta e sostiene da quel giorno tutte le speranze del mondo!

E io lo proclamo innocente… e martire… e guida…”


Alle risposte si aggiunge anche quella dell'accusa che, ormai sconfitta, getta la spugna:

"Mi ha perseguitato per anni... mi ha accecato... e ora ha vinto...".

Ecco allora il presidente che a braccia larghe, pronuncia l'assoluzione di Gesù,

di quel Gesù che è stato ad ascoltare in silenzio questo processo contro di lui.

L’amara conclusione a cui si giunge è “ tutti lo misero a morte con nascosto rammarico, ma con un sospiro di sollievo…”


E alla fine, viene recitata una preghiera da ognuno degli attori:

"sete di Lui, del nostro Salvatore che in questo inizio del nuovo

millennio è sempre presente a tormentarci con il Suo implacabile amore".

**************************************************

Questa opera teatrale, una commedia con sapore anti-semita e dissacrante,

può essere fatta in teatro, ma rappresentarla in chiesa è davvero blasfemo.

Ecco i cattolici invece di leggere e seguire le Sacre Scritture che guidano

e salvano, si perdono in chiacchere inutili, attraverso commedie dissacranti.

E fanno queste pagliacciate perfino in chiesa accanto all'altare.

Ecco in questi giorni la commedia Processo a Gesù, viene rappresentata

presso la parrocchia San Giuseppe di Molfetta:

http://www.quindici-molfetta.it/questa-sera-a-molfetta-processo-a-gesu-alla-chiesa-san-giuseppe_18807.aspx

Anche altre parrocchie hanno rappresentato quest'opera:


http://www.radiolucesanzenone.it/Feste%20Crocifisso/processo.htm

Per il clero cattolico quest'opera di fantasia dissacrante è opera sacra,
quanto ignoranza e bestemmie!
L'opera sacra per il cristiano è solo la Sacra Bibbia!


http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=102&id_n=4541
********************************************************************

http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/

27 03 2010

http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home/nella-chiesa-cattolica-invece-del-vangelo-si-fanno-spettacoli-teatrali

Nessun commento: