ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

mercoledì 17 settembre 2008

FAMIGLIA CRISTIANA LANCIA E VENDE IN OFFERTA FILMS CONTRO GESU' E IL VANGELO !

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

FAMIGLIA CRISTIANA LANCIA IL GESU' UMANO DEI FILMS BLASFEMI-ORMAI NELLA CHIESA CATTOLICA REGNA SATANA
ECCO FAMIGLIA CRITIANA REGALA-VENDE FILMS CONTRO IL VANGELI E GESU'-IL MESSIA DELL'ATEO ROSSELLINI DOVE GESU' E' UN CONFUSO
IMBECILLE SENZA MIRACOLI-7 Km DA GERUSALEMME DI MALEPONTI DOVE GESU' SCENDE DAL CIELO A FARE LO SCEMO-BEVE LA COCA-COLA
DICE CHE NON PUO' FARE MIRACOLI-E DICHIARA FALSA LA SINDONE-CENTO CHIODI DI OLMI DOVE UN AMBIGUO PERSONAGGIO IMITA GESU'
E LO TRASFORMA IN LIBERTINO E SCHIZOFRENICO DALLE IDEE MANIACALI.
QUESTI FILMS NON SONO UTILI AL CREDENTE PIUTTOSTO FANNO PERDERE LA FEDE !
ALTRO CHE REGISTI DELLO SPIRITO-PIUTTOSTO REGISTI CONTRO GESU' E IL VANGELO E LA VERITA' !
IL CLERO CATTOLICO E' ORMAI UNA GUIDA CIECA-ATTENZIONE !

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it
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NOSTRI DVD
DALLA SETTIMANA PROSSIMA LA NUOVA SERIE DI DVD

I REGISTI DELLO SPIRITO

Otto grandi film firmati da grandissimi artisti, uomini del nostro tempo che hanno saputo raccontare la loro ricerca di Dio. E attualizzare il messaggio dei Vangeli.


Non è stata una scelta facile. Volare alto, dove l’aria è purissima ma rarefatta, costituisce una sfida che dà le vertigini. La proposta cinematografica che Famiglia Cristiana fa ai suoi lettori con la serie "I grandi registi dello spirito" è di quelle che lasciano col fiato sospeso. Va controcorrente rispetto alle eccessive e, il più delle volte, inutili offerte che affollano le edicole. Ma è anche alternativa rispetto al cinema che si fa oggi in Italia, sempre più spesso opaco, con poca spiritualità e senza grida di speranza.

Otto film. Otto finestre aperte sull’abisso. Otto modi per incontrare l’anima. Questo è il senso del progetto. Ardito. Nuovo. Perché mette insieme per la prima volta esperienze cinematografiche lontane tra loro, ma accomunate dallo stesso bisogno disperato di Dio. E comunque di grande spessore artistico. Perché tutti i "grandi registi dello spirito" privilegiano la via della bellezza per far giungere il proprio messaggio.

Premiati in Festival e rassegne internazionali, quasi tutti questi film sono entrati di diritto nella storia del cinema. E sono diventati film di culto, come Andrej Rublev, il capolavoro di Andrej Tarkovskij, eIl Messia di Roberto Rossellini. Molti hanno riscosso un grande successo. La serie copre un arco di tempo che va dal 1943, anno in cui Robert Bresson inizia il suo straordinario cammino di artista realizzando il primo lungometraggio, La conversa di Belfort, fino al 2007, quando Pavel Lounguine filma per la sua Russia, già dimentica delle sue radici cristiane, L’isola, vigoroso racconto ai confini del nulla.

Eppure tutti questi film narrano la storia di una faticosa ricerca personale che ogni regista ha portato avanti sulla propria carne. Anche quando il racconto si presenta come una pagina di storia civile (Andrej Rublev) o come la vicenda di una suora (La conversa di Belfort), oppure come la travagliata esistenza di un barbone alcolizzato (La leggenda del santo bevitore), sono sempre evidenti le tracce del solco che il regista ha aperto nella propria vita per far piovere un po’ di luce nella profondità del suo spirito.

I protagonisti degli otto film mostrano anche il profilo – a volte esplicito, a volte appena adombrato – della figura di Cristo. Ma più il profilo è incerto, più il personaggio diventa icona trasparente del Cristo, immagine in cui l’uomo fa specchiare la sua oscurità. Qui sta il cuore del cinema religioso: indicare sommessamente risposte alle inquietudini che agitano la vita dell’uomo.

Il film religioso, allora, non è soprattutto il racconto di storie sacre e vite di santi. Ma è quello che interpella la parte più intima dell’esperienza umana. Che scompiglia le certezze interiori. Che annuncia la Trascendenza.

Nella serie dei film proposti ai nostri lettori ci sono anche tre titoli che raccontano, con sensibilità diverse e punti di osservazione divergenti, il Gesù dei Vangeli: Il Messia, ultimo film girato da Roberto Rossellini nel 1975; il recente e discusso Centochiodi di Ermanno Olmi; e 7 km da Gerusalemme, secondo film del giovane regista Claudio Malaponti. Le tre opere sono trasfigurazioni creative e interpretazioni acute dell’Uomo di Nazareth. Le accomuna, però, l’attualizzazione del messaggio evangelico. Non sono operazioni di archeologia religiosa. Tutti e tre questi Gesù vogliono entrare in dialogo con l’uomo di oggi. Tutti e tre si pongono alla sua altezza per poterlo guardare negli occhi.

Un Gesù a portata di mano

Questo cinema adombra anche una certa cristologia, quella che considera Gesù come uomo, nostro fratello che condivide per intero l’esperienza umana. La sua umanità mette in ombra la sua divinità. Ma è proprio questa lettura che rende più riconoscibile questo Gesù, più a portata di mano, anche se "incompleto". Il cinema, del resto, non può cercare né potrà raggiungere la completezza di un trattato di teologia.

Nella serie, il film più anomalo è Il grande silenzio di Philip Gröning, "anomalo" successo internazionale, che ha vinto le resistenze dei critici e convinto anche gli spettatori più sbrigativi di mezzo mondo. Ma la sua visione è un’esperienza estatica, proprio come la vita dei monaci cistercensi che vivono nella Grande Chartreuse, immersi nel silenzio e nella contemplazione. La macchina da presa del giovane documentarista tedesco ha fissato il fluire del tempo e il lento passare delle stagioni con l’occhio attento di chi vuol capire il senso nascosto di una vita totalmente dedicata all’Infinito.

Anche L’isola di Pavel Lounguine racconta di monaci. Qui colti su un’isola sperduta del mare siberiano, sospesi nel nulla di un inverno perenne. Protagonista è Anatolij, novizio addetto alla cura della caldaia, nelle cui fiamme, insieme al carbone, pare voglia gettare il peso di una sua terribile colpa. Il film, che non è ancora uscito nelle sale italiane, è distribuito in anteprima nazionale e in esclusiva da Famiglia Cristiana.

Forse non tutti i nostri lettori hanno presente La conversa di Belfort. Questo film di Robert Bresson narra la storia di una suora. Il monastero delle suore Carmelitane di Betania, religiose dedite alla redenzione di donne peccatrici, diventa il luogo dove si incontrano due strade che portano alla salvezza: quella di suor Anne-Marie e quella della peccatrice Thérèse. Definito "sinfonia di bianco" per la chiarezza dell’illuminazione e il candore dei vestiti, il film dà inizio nella cinematografia di Bresson alla riflessione, durata tutta la vita del maestro francese, sul tema del peccato e della grazia, emblematicamente rappresentati dai destini delle due protagoniste.

Sotto il peso del peccato

Monaco è anche il protagonista di Andrej Rublev. Ma è il monaco più noto della storia del cinema, frutto della genialità di Tarkovskij. Pittore di celestiali icone, Andreij passa attraverso un periodo oscuro e violento della storia della Russia, invasa dai Tartari. Rimane schiacciato dal peso del peccato. Ma alla fine del cammino riscopre la funzione pacificatrice che la sua arte, dono di Dio, deve esercitare nella società.

Invece, è un povero alcolizzato, che vive sotto i ponti della Senna, il protagonista di La leggenda del santo bevitore, uno dei film più acclamati di Ermanno Olmi, vincitore del Leone d’oro a Venezia e Premio Ocic nel 1988. Film contemplativo e raffinato, trasparente come lo sguardo di Rutger Hauer, il cui volto dolente e misterioso contribuì non poco al successo della pellicola. Anche Olmi, uno dei nostri più grandi "regista dello spirito", disegna una traiettoria della Grazia, che opera misteriosamente nella vita dell’uomo.

Quello che offre ai suoi lettori Famiglia Cristiana è un polittico di grande cinema, ricco di rare suggestioni e capace di catturare l’attenzione di tutti coloro che sono sensibili al fascino dello spirito. Sei di questi film, inoltre, fanno parte del Catalogo della Multimedia San Paolo, la società di distribuzione cinematografica che si distingue nel panorama del mercato italiano per l’attenzione al cinema di qualità.



Roberto Di Diodato


SI PARTE IL 25 SETTEMBRE: IL PIANO DELL’OPERA
OTTO CAPOLAVORI DA NON PERDERE
Prende il via la settimana prossima la nuova iniziativa editoriale di Famiglia Cristiana, dal titolo "I grandi registi dello spirito", che presenterà otto splendidi film in Dvd in vendita ciascuno a soli 8 euro in più. Il primo, in uscita con il numero 39, è Il grande silenzio di Philip Gröning, successo internazionale che racconta la vita di preghiera e contemplazione dei monaci cistercensi che vivono nella Grande Chartreuse. Sul numero 40 della rivista sarà la volta di quello che è riconosciuto come uno dei film più grandi di Ermanno Olmi, La leggenda del santo bevitore, vincitore del Leone d’oro a Venezia e Premio Ocic nel 1988. Sul 41, altro film di Olmi, Centochiodi, mentre sul 42 uscirà 7 Km da Gerusalemme del regista Claudio Malaponti. Sul 43, Il Messia di Roberto Rossellini, sul 44 L’isola di Pavel Lounguine, distribuito in anteprima nazionale e in esclusiva da Famiglia Cristiana.

Ultimi due film sono La conversa di Belfort (sul 45), film del 1943 con il quale Robert Bresson inizia il suo straordinario cammino di artista, e Andrej Rublev, il capolavoro di Andrej Tarkovskij, sul 46.


http://www.stpauls.it/fc/0838fc/0838fc78.htm

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