ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

mercoledì 28 gennaio 2009

IL CROCIFISSO BLASFEMO DI FEDERICO SOLMI


Prima del debutto spunta un crocefisso blasfemo
Bologna, sconcerto per l'opera dell'artista Federico Solmi. Gli organizzatori: "Oscenità? Oggi valuteremo"



Bologna, 22 gennaio 2009 - C’È UN’OPERA blasfema che rischia di far scoppiare uno scandalo, ma è probabile che non venga mai vista dal pubblico. Perlomeno nella cornice di Arte Fiera a Bologna.



È un crocefisso in legno (foto Schicchi) con un papa “immaginario”, in atteggiamento evidentemente blasfemo campeggia al centro dello stand della Not Gallery, spazio espositivo napoletano con una vetrina alla fiera internazionale d’arte contemporanea Arte Fiera-Art First di Bologna (oggi la “vernice” a inviti, domani l’apertura al pubblico), padiglione 18, stand D6.



L’opera è dell’artista bolognese Federico Solmi, 35 anni, da dieci newyorkese d’adozione e con studio a Brooklyn. Solmi ha preso di mira la figura del pontefice e la storia della chiesa non solo in questo dipinto dissacrante che per la prima volta, internazionalmente, viene mostrato a Bologna, ma soprattutto in un video di quattro minuti intitolato “The Evil Empire” che già l’anno scorso fece scandalo a Madrid quando venne mostrato in una pubblica piazza, nell’ambito di una manifestazione, suscitando un vespaio di polemiche anche a livello internazionale.



Sia il lavoro di animazione che il crocefisso sono quindi il “biglietto da visita” che il videoartista sceglie per mostrarsi nella sua città per la prima volta. Il video, che mostra immagini animate “vietate ai minori”, è qui solo in vetrina: è infatti già stato comprato da 10 collezionisti di tutto il mondo (a 15mila dollari al pezzo), tra cui Marlene Nathan Meyerson (tra le sostenitrici del Metropolitan Museum) e i collezionisti milanesi Guido Curti e Annamaria Gambuzzi che da tempo seguono e sostengono il lavoro di Solmi. Il crocefisso invece è in vendita a circa 5mila euro.



"Mi sembra normale fare satira su un potere millenario come la chiesa — spiega l’artista — e ci tengo a dire che non c’è nessun riferimento al Papa attuale perché non ho alcun interesse a farlo. Il mio è un papa assolutamente di fiction che uso per parlare di potere e della gente che lo utilizza per devastare le vite altrui. L’ho messo con altri cattivi che invece hanno un volto e sono Stalin, Hitler e Napoleone". Secondo Federico Solmi, il crocefisso, se mostrato a New York, "passerebbe inosservato".



Come è stato per il video di “The Evil Empire” che proprio nella Grande Mela è stato mostrato in una famosa galleria. Personali con la videoanimazione, realizzata disegnando su una preparazione in 3D del collega neozelandese Russell Lowe, si sono già tenute a Parigi, a Barcellona e a Bergen. Ma le polemiche accompagnano il cammino mondiale di questo giovane artista: Solmi è arrivato a Bologna dalla Francia appena in tempo per scoprire che è stato "cacciato" dal museo della città di Rouen dove era stato selezionato, nell’ambito di una collettiva, con le opere “King Kong and the End of The World” e “Rocco Never Dies”.
Ma non è detto che il pubblico veda le opere di Solmi a Bologna. "La regola di Arte Fiera — spiega il direttore artistico Silvia Evangelisti — è questa: il comitato organizzativo compirà questa mattina un giro tra i padiglioni per verificare che tutto sia in regola, dalle strutture alla collocazione delle opere, alla loro congruità. Entro le 14, ovvero prima della “vernice”, verrà presa una decisione".

di BENEDETTA CUCCI



http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/01/22/146093-prima_della_prima_spunta.shtml





Arte blasfema, la Procura sequestra il crocefisso
La Procura ha emesso un ulteriore decreto di sequestro, oltre a quello dei carabinieri, per il crocefisso di Federico Solmi esposto ad Artefiera. Il nuovo decreto, firmato dal procuratore reggente Silverio Piro e dal Pm Luigi Persico, è stato deciso per il reato di esposizione di oggetti osceni. Reato diverso da esposizione di opere d'arte oscene, e questo significa che i magistrati non lo hanno considerato come tale.

Piro come Pm a Roma aveva condotto il processo per offese alla religione dello stato mediante vilipendio di cose e di tentata truffa che vedeva imputati i registi di 'Cinico tv' Daniele Ciprì e Franco Maresco per il film "Totò che visse due volte" (i registi, il produttore e lo sceneggiatore vennero poi assolti dal Tribunale).

"Credo - ha spiegato Piro - che il sentimento religioso vada protetto a prescindere che si riferisca ad una corrente minoritaria o maggioritaria. E' qualcosa di cui il magistrato si deve far carico. In questo caso mi sembra che il lavoro sia totalmente blasfemo e osceno. L'unica cosa cosa che mi ha frenato prima di decidere il sequestro è l'inevitabile pubblicità che deriverà per l'autore. Ma sul piatto della bilancia ci sono i simboli della cristianità che non vanno toccati: qui abbiamo un crocefisso, un Cristo che diventa Papa e delle pulsioni sessuali, che francamente potevano essere risparmiate. Effettivamente già in passato mi sono occupato di vicende simili: ma nel caso del fim di Ciprì e Maresco si trattava di un'opera d'arte, qui invece siamo lontani mille miglia da considerarla tale. Quel crocefisso è una bestemmia".

http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Sequestrata-opera-blasfema:-E-una-bestemmia/1581912?ref=rephp

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