ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

sabato 28 febbraio 2009

CROCIFISSO IN FIAMME ALL'ISTITUTO CANNIZZARO


All´istituto Cannizzaro, i responsabili sospesi
Crocifisso in fiamme, sedie rotte
gli studenti-vandali in Internet



Franco Vanni
Il preside Breda "Ora mamme e papà paghino i danni, c´è un accordo"

Il crocifisso appeso al muro non vuole prendere fuoco. I compagni incitano il ragazzo con l´accendino in mano: «Brucia la croce, brucia la croce!». Studenti minorenni esaltati da un cambio dell´ora passato a buttare bottiglie dalla finestra e sfasciare sedie in terra. Minuti di ordinaria follia, aspettando l´arrivo dell´insegnante, ripresi con i telefonini e comparsi ieri in Internet su Youtube. Questa volta è successo in una classe dell´istituto tecnico Cannizzaro di Rho, ma è solo l´ultimo di una serie di atti vandalici nelle scuole superiori milanesi che ogni anno costano alla Provincia, e quindi al contribuente, 200mila euro. La violenza degli studenti ha un prezzo e il conto lo paga la collettività: porte sfondate a cui rifare gli infissi, vetri e lavagne rotti, muri rovinati da vernice spray. In teoria dovrebbero essere i genitori dei vandali a farsi carico dei danni, come scritto nel «contratto di responsabilità» che firmano al momento dell´iscrizione dei figli. Ma nella prassi a pagare sono le scuole o, se la cifra è imponente, direttamente la Provincia, responsabile dell´edilizia delle scuole superiori. Nei filmati girati al Cannizzaro si vedono i ragazzini che si accaniscono su tutto quello che capita a tiro: sedie distrutte, bottiglie buttate dalla finestra, pietre focaie degli accendini arroventate e fatte esplodere contro le pareti. Ma soprattutto il tentativo di dare fuoco alla croce, un gesto che nell´esaltazione del momento deve essere parso agli studenti l´effetto speciale di una trovata divertente. Sergio Breda, preside del Cannizzaro, visionando i filmati ha individuato i responsabili di quei minuti di furia. «Il fatto è successo prima di Natale - dice - tutti i ragazzi sono già stati sospesi e sembra incredibile che ora abbiano deciso di caricare i video in Internet». L´istituto, un complesso con 800 studenti e la fama di essere "scuola modello", ha deciso di reagire. In un consiglio di classe straordinario si deciderà quali risposte dare: fra le ipotesi c´è l´obbligo per gli studenti di aiutare i bidelli a pulire la scuola, o di lavorare in biblioteca per catalogare i libri. Una cosa è sicura: a pagare i danni saranno le famiglie. Se il patto di corresponsabilità non funziona, o funziona poco, è per una ragione semplice: «Troppo spesso i genitori danno ragione ai figli anche di fronte a colpe evidenti, si comportano come fossero i loro avvocati», come ripete da mesi Annamaria Dominici, direttore scolastico regionale. Ma il preside Breda questa volta non ci sta: «Un contratto è una cosa seria - dice - pretendiamo che i danni ci vengano rimborsati dalle famiglie». Il conto pagato in questi anni dalla Provincia per la maleducazione di adolescenti fuori controllo è salato: dal 2004 a oggi la direzione Edilizia scolastica di Palazzo Isimbardi ha speso 800mila euro per riparare quanto rotto dai ragazzi nelle scuole superiori di città e hinterland. Altri 600mila sono andati per installare impianti anti-intrusione in 114 scuole: telecamere, grate alle finestre, cancelli elettrici e sistemi di allarme. Alla cifra (1.4 milioni) vanno aggiunti gli stipendi ai guardiani notturni, 62 fra Milano e Comuni della cintura. Ma per Breda, «oltre a esigere il contributo delle famiglie, per debellare davvero il vandalismo bisogna agire sull´educazione dei ragazzi».
(27 febbraio 2009)


http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/crocifisso-in-fiamme-sedie-rotte-gli-studenti-vandali-in-internet/2069716/6

Nessun commento: