ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

mercoledì 26 novembre 2008

CORRADO AUGIAS PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO CONTRO GESU'

Inchiesta sul Cristianesimo. Come si costruisce una religione di Corrado Augias e Remo Cacitti
“Quello che io posso constatare, Bauer a parte, è che fra le sue risposte in questo colloquio e ciò che un «semplice fedele» conosce della sua religione c’è un abisso. La vulgata cristiana, le nozioni accessibili a tutti, sono enormemente riduttive rispetto alla complessità teologica e intellettuale con la quale il cristianesimo è stato pazientemente costruito. Non ci sarà una congiura del silenzio, ma una diffusa e interessata ignoranza certamente sì.”

È sufficiente leggere la Premessa di Augias per rendersi conto del lavoro di ricerca e della serietà dell’indagine condotta senza la minima intenzione dissacratoria, né con la volontà di dare avvio a una crociata, ma semplicemente di sottoporre i risultati di anni di studio all’attenzione dei lettori. Il saggio è un lungo dialogo tra Augias e Remo Cacitti, docente di Letteratura cristiana antica e di Storia del cristianesimo antico alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano.
Dato che Gesù, per riprendere le parole con cui si apre il libro, “non ha mai detto di voler fondare una religione” la domanda legittima che ci si pone è: com’è nato il cristianesimo?
Per introdurre il tema vengono date precise informazioni storiche sulla vita di Gesù e sul contesto in cui si trovò ad operare. L’episodio della cacciata dai mercanti dal tempio è cruciale: il gesto appare chiaramente sovversivo sia alle autorità religiose che agli occupanti romani. A quel punto scatta la scelta di Pilato di eliminare quell’ingombrante e popolare rivoluzionario: la condanna alla croce, pena a cui erano destinati i ribelli e gli eversori, è perciò chiaramente politica.
Ma “la morte di Gesù e la distruzione di Gerusalemme e del Tempio” non conclusero assolutamente la vicenda della predicazione e del messaggio di Cristo, anzi diedero inizio a una nuova fase dell’umanità: videro infatti la nascita di una nuova religione, il cristianesimo appunto.
I testi, il “canone” di riferimento, sono principalmente i quattro vangeli del Nuovo Testamento che, viene sottolineato (e in questo si fa riferimento al precedente saggio di grande successo di Corrado Augias e Mauro Pesce, Inchiesta su Gesù) rappresentano non quattro persone fisiche ma quattro scuole di pensiero dottrinale.

Se poi la dottrina fissa nella Pentecoste (50 giorni dopo la morte di Gesù), cioè nella discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, la nascita del cristianesimo, le sue origini furono in realtà molto “più movimentate e incerte”. All’inizio ci furono diversi cristianesimi, sorti in diverse zone, tra loro diversi, più o meno vicini alla matrice ebraica e ancora nel 70 d.C. gli adepti della nuova fede erano semplicemente una delle tante correnti dell’ebraismo.
Importanti i consigli che vengono dati ai “profani” per interpretare i testi antichi su questa (e altre) materia: prima di emettere giudizi, contestualizzare sempre!



Per capire come “tutto è cominciato” bisogna soffermarsi sulla figura di Paolo di Tarso che, grazie all’abilità oratoria e alla passione del messaggio, fece molti seguaci. I nuovi adepti vennero liberati da alcuni vincoli: ad esempio il cibo poteva essere consumato anche con le modalità dei “gentili” (i non ebrei) e non era più necessaria la circoncisione. Tutto ciò facilitò l'avvicinarsi al nuovo credo da parte dei non ebrei, ma sollevò anche polemiche da parte degli ebrei vicini alla predicazione di Gesù.
Centrale per la nuova religione, e nella predicazione di Paolo, è il tema della resurrezione, storicamente non documentabile ma il cui significato simbolico è chiaro: Gesù è sempre vivo tra i suoi.
La tolleranza dei romani nei confronti delle religioni era ampia e riconosciuta, ma l'autorità romana avanzava una sola richiesta, che le varie religioni dei paesi conquistati non presentassero caratteri di eversione politica, il cristianesimo invece si pose come una specie di “concorrente politico” proprio perché la sua natura non poteva essere subordinata, pur rispettandola all’autorità politica.
Grandi le diversità delle varie forme di Cristianesimo nel secoli II e III dopo Cristo, unanime però il rifiuto della violenza e della guerra (scelta questa intollerabile per i romani) ma dopo l’Editto di Costantino, quando l’atteggiamento del mondo nei confronti dei cristiani cambia, anche questa posizione si ammorbidisce e viene considerata legittima la guerra per difesa, per sottolineare il nuovo lealismo civico da parte dei cristiani.
Ed ecco che Augias, tra dubbi e chiarimenti, ripercorre il cammino della nascita di una “struttura”, di un’organizzazione, di una gerarchia, insomma di ciò che caratterizza la Chiesa nei secoli, e che ancora oggi rimane indiscutibile fonte d’autorità.

Non proseguiamo nell’analisi dettagliata del volume: spetta ai lettori, e sono davvero tanti, sciogliere dubbi, soddisfare curiosità, scoprire risvolti sconosciuti di una materia così poco studiata, anche se da molti data per assodata, come quella della storia del cristianesimo, attraverso la lettura di questo libro, chiaro e accessibile per linguaggio e argomentazioni a tutti.

Le prime pagine

Premessa

CHE COSA GESÙ NON HA DETTO

Gesù non ha mai detto di voler fondare una religione, una Chiesa, che portassero il suo nome; mai ha detto di dover morire per sanare con il suo sangue il peccato di Adamo ed Eva, per ristabilire cioè l'alleanza fra Dio e gli uomini; non ha mai detto di essere nato da una vergine che lo aveva concepito per intervento di un dio; mai ha detto di essere unica e indistinta sostanza con suo padre, Dio in persona, e con una vaga entità immateriale denominata Spirito. Gesù non ha mai dato al battesimo un particolare valore; non ha istituito alcuna gerarchia ecclesiastica finché fu in vita; mai ha parlato di precetti, norme, cariche, vestimenti, ordini di successione, liturgie, formule; mai ha pensato di creare una sterminata falange di santi. Non è stato lui a chiedere che alcuni testi, i vangeli, riferissero i suoi discorsi e le sue azioni, né ha mai scritto personalmente alcunché, salvo poche parole vergate col dito nella polvere. Gesù era un ebreo, e lo è rimasto sempre; sia quando, in Matteo 5,17, ha detto: «Non pensiate che io sia venuto ad abolire la Legge o i profeti; non sono venuto per abolire ma per dare compimento»; sia quando, sul punto ormai di spirare, ha ripetuto l'attacco straziante del Salmo 22: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
Davanti a queste incontestabili verità sorge con forza la do manda, la curiosità di sapere: ma allora com'è nato il cristianesimo? Chi e quando ne ha stabilito norme e procedure, riti e dogmi? Gesù non ha mai pensato di rendere obbligatori un comportamento o una verità certificati per decreto. Ha esortato, ha pregato, ha dato l'esempio. Soprattutto, nulla era più lontano da lui di una congerie di leggi, un'organizzazione monarchica, uno Stato sovrano dotato di territorio, moneta, esercito, polizia e giurisdizione, sia pure ridotti - ma solo dopo aspre lotte - a dimensioni simboliche. Torna di nuovo la domanda: ma allora chi ha elaborato tutto questo? perché? quando?
La vicenda del cristianesimo, ricostruita nel suo effettivo svolgimento secondo le leggi della ricerca storica e non della teologia, rappresenta una complessa avventura umana ricca di drammi, di contrasti, di correnti d'opinione che si sono scontrate sui piani più diversi: la dialettica, l'invenzione ingegnosa, la ricostruzione ipotetica di eventi sconosciuti a costo di affrontare i più inverosimili paradossi; l'amore per gli uomini, certo, nella convinzione di fare il loro bene, ma anche gli interessi politici, gli arbitrii e gli inganni; non di rado l'opposi¬zione al mutamento spinta fino allo spargimento di sangue.
In breve: se si esaminano i fatti con la sola ottica della storia, nulla distingue la lenta e contrastata nascita di questa religione da quella di un qualsiasi altro movimento in grado di smuovere coscienze e interessi, di coinvolgere la società nel suo insieme e le singole persone che nella e della società vivono. Sigmund Freud ha scritto nel suo L'avvenire di un'illusione: «Dove sono coinvolte questioni religiose, gli uomini si rendono colpevoli di ogni sorta di disonestà e di illecito intellettuale». Forse l'espressione è eccessiva, nel senso che non sempre e non per tutti è stato così. E, se di disonestà si può parlare, si è spesso trattato di una «disonestà» particolare, concepita cioè per offrire agli esseri umani una consolazione che la vita raramente concede. Di sicuro, però, è vero il reciproco della frase di Freud e cioè che la ricerca storico-scientifica, condotta con criteri rigorosi, obbedendo solo alla propria deontologia, esclude ogni «disonestà», il suo fine essendo di arrivare a risultati certi. Momentaneamente certi, aggiungo. Certi, cioè, fino a quando altre ricerche, altre scoperte, altri documenti falsificheranno quei risultati per proporne di nuovi.

© 2008, Mondadori

Inchiesta sul cristianesimo. Come si costruisce una religione – Corrado Augias, Remo Cacitti
276 pag., 18,50 € – Edizioni Mondadori 2008
ISBN 978-88-04-58303-5


Gli autori

Corrado Augias, giornalista, è stato corrispondente dell'"Espresso" e della "Repubblica". Ha condotto "Telefono giallo" e "Babele", fortunata trasmissione culturale, e attualmente conduce il programma quotidiano "Le storie" per Rai3. Scrittore, ha pubblicato, fra l'altro, i romanzi L'ultima primavera (1985), Una ragazza per la notte (1992), Quella mattina di luglio (1995; Oscar Mondadori 2005), e i saggi, tutti editi da Mondadori, Il viaggiatore alato (1998), I segreti di Parigi (1996), I segreti di New York (2000), I segreti di Londra (2003), I segreti di Roma (2005) e, con Mauro Pesce Inchiesta su Gesù (2006), che hanno riscosso un grandissimo successo di pubblico.
Le opere di Corrado Augias su Wuz

Remo Cacitti, friulano, insegna Letteratura cristiana antica e Storia del cristianesimo antico presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Milano. Lungo tutta la sua ricerca, ha tentato di rintracciare i percorsi attraverso cui il cristianesino nascente si è avviato, nella società tardo-antica, per testimoniare come l'annunzio del Vangelo fosse segno di contraddizione rispetto al mondo e, di più, appello alla conversione in vista dell'imminente giudizio di Dio sull'umanità e sulla sua storia. Di qui, l'attenzione per tutte le forme dell'escatologia cristiana, configurata non soltanto nella produzione letteraria ma anche, e con drammatica incisività, nella testimonianza di coloro che, per non rinunziare alla speranza di essere cittadini del cielo, consapevolmente accettavano di rinunziare, tramite il martirio, alla cittadinanza terrena. Tra i suoi libri ricordiamo: Grande sabato (1994), Dal Gesù storico al cristianesimo imperiale (1999), La povertà (con Bruno Maggioni e Arturo Paoli, 2001) e Antiche vie dell'eternità (con Aldo Magris e altri, 2006).
Le opere di Remo Cacitti su Wuz


25 settembre 2008

http://www.wuz.it/recensione-libro/2547/libro-inchiesta-cristianesimo-corrado-augias.html Di Grazia Casagrande

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