ARTICOLI CHE PARLANO DI OPERE CONTRO LA FEDE CRISTIANA E ARTICOLI CHE DIFENDONO LA FEDE CRISTIANA.

mercoledì 26 novembre 2008

IL VANGELO SECONDO PILATO ARRIVA IN TEATRO

IL VANGELO SECONDO PILATO
DI ERIC EMMANUEL SCHMITT
UNO OPERA BLASFEMA CONTRO GESU'
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I PAOLINI STAMPANO E VENDONO QUESTO ROMANZO BLASFEMO
Dettagli del libro
Titolo: Il vangelo secondo Pilato
Autore: Schmitt Eric-Emmanuel
Editore: San Paolo Edizioni
Data di Pubblicazione: 2002
Collana: Le vele
ISBN: 8821546020
ISBN-13: 9788821546020
Pagine: 240
Reparto: Narrativa straniera

“Confessioni di un condannato a morte la sera del suo arresto”: così inizia la prima parte di questo avvincente romanzo, con Gesù stesso che ripercorre le tappe che lo hanno condotto al culmine tenebroso del Getsemani.
La seconda parte apre una vera e propria indagine condotta dal Prefetto della Giudea in persona, Ponzio Pilato: la quasi normalità di una Pasqua conclusasi solo con tre crocifissioni; la quiete turbata dalla notizia della scomparsa del corpo di Gesù; l’imperativo categorico di “ritrovare il corpo” prima che sorgano leggende pericolose sulla presunta risurrezione; la fuga di Claudia Procula, moglie di Pilato, verso l’appuntamento in Galilea.
Biografia di Eric-Emmanuel Schmitt: Eric-Emmanuel Schmitt filosofo di formazione, brillante narratore, l’autore di La parte dell’altro, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano



Il Vangelo secondo Pilato
di di Eric-Emmanuel Schmitt, San Paolo Edizioni 2002
Prezzo: € 14.46







Nella sterminata quantità di testi narrativi pubblicati nel corso degli ultimi decenni – quantità che non a torto ha assunto il nome di ‘produzione letteraria’ – non è sempre facile discernere fra i libri che valgono la pena e i libri che no; ancora più difficile, vista la diffusa povertà di pensiero, imbattersi in qualche pagina di autentica letteratura, o almeno di scrittura che oltre ad essere scorrevole sia anche pregna di significato. Può allora essere utile rivolgersi alla filosofia, da sempre fedele compagna della poesia più alta: cercare cioè quei libri che, prima di piangere la mancanza di una risposta, osino formulare le domande più coraggiose sull’Uomo e sulla sua esistenza.

Nonostante la rivisitazione dei Vangeli e del loro significato costituisca da qualche tempo una sorta di costante per cinema e carta stampata, Il Vangelo secondo Pilato presenta l’originalità di essere un libro profondo, in cui pure i personaggi secondari sono allegorie di vizi mentali tipici della nostra epoca (“la confusione fra spirituale e soprannaturale”, il relativismo che sfocia nel cinismo); è anche un testo sofferto: Schmitt stesso (che ha trovato la Fede in modo simile a quello descritto dal suo Jeshua) nell’appendice dell’edizione francese Albin Michel racconta della grande difficoltà, per un credente come lui, di parlare per conto di Gesù.


Il romanzo, dello stesso autore di Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano e Milarepa, racconta l’incarnazione di un dubbio radicale in Jeshua, narratore della prima parte, e Ponzio Pilato, che nella seconda descrive al fratello lontano la sua indagine su un corpo che dicono resuscitato. “Chi sono?” è la domanda che Jeshua si pone senza sosta e che lo spinge a ritirarsi nel deserto per trovare una risposta; dopo trentanove giorni di angosciata solitudine, il giovane nazareno chiude gli occhi e sprofonda in se stesso… ciò che troverà in fondo al “pozzo d’amore” gli darà la forza, tre anni più tardi, di affrontare sulla croce il vacillare della sua stessa Fede. Una cosa molto interessante: Jeshua non ha la certezza di aver trovato Dio, e che non sia stato invece Satana ad averlo ingannato; decide comunque di fare “la scommessa di credere in se stesso”, in quell’“essere in me che non sono io, ma che non mi è straniero”, nel “tutto sconosciuto da cui parte ogni conoscenza, un’immensità incomprensibile che rende possibile ogni comprensione…”. Lo attende l’amarezza di constatare che il suo mondo – come il nostro – è più attratto dai miracoli che dalla Verità, “la fatica di dire qualcosa che nessuno vuole sentire, la fatica di parlare ai sordi, la fatica di creare dei sordi parlando”.


Fra i discepoli, Yehudah soltanto crede ciecamente che Jeshua sia il Messia: per questo è l’unico cui Jeshua possa chiedere di tradirlo per salvare la comunità dal linciaggio. Schmitt ribalta il ruolo del traditore di Cristo (versione avvallata recentemente dalla traduzione del cosiddetto Vangelo di Giuda), ma non solo: è uno shock prezioso, una bellissima occasione di riflessione leggere di discepoli pronti a tornare belando alle loro vite dopo la morte del loro Maestro, di una Salomè-Lolita cui (scandalo!) per prima appare il Cristo risorto, di un Giuseppe d’Arimatea invidioso e pieno di rancore. E di un Pilato che sembra rappresentare l’Occidente contemporaneo: arroccato nella testarda difesa della razionalità greco-romana, resa ottusa dalla presunzione di voler spiegare tutto e di tracciare col suo righello i confini fra Bene e Male.

Nella sua tenace ricerca di ciò che è reale al dilà di tutte le apparenze, malgrado la sua visione infantilmente razionalista e manichea, Pilato lascia che gli incredibili eventi della Pasqua di quell’anno e le parole dell’amata sposa Claudia Procula mantengano aperta la sua domanda (“cos’è la verità?”), indagata certo con meno abbandono, ma non meno sofferta di quella di Jeshua: infatti, quale difficoltà più grande – per lui come per noi – di comprendere ed accettare profondamente che “né il piacere né il dispiacere possono costituire i criteri del vero”?

a cura di Linda Altomonte,
Centro Studi ASIA

http://www.associazioneasia.it/adon.pl?act=doc&doc=383





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CULTURA

A teatro Il Vangelo secondo Pilato

Un'indagine su Gesù

23/10/2008


Un poliziesco iper-razionalista per indagare il più discusso personaggio storico: Gesù. a condurre l’indagine è un personaggio altrettanto discusso della Bibbia: Pilato. Questi i protagonisti del testo di Eric Emmanuel Schmitt "Il Vangelo secondo Pilato" che aprirà la stagione teatrale dell’Osservanza martedì 28 ottobre alle 21. Saranno Glauco Mauri e Roberto Sturno a vestire i panni dei protagonisti, insieme a Marco Bianchi.
La scena si apre sulla collina degli Ulivi, quando poche ore prima del suo arresto Gesù ripercorre le tappe della sua vita.
E’ Gesù stesso all’inizio della rappresentazione che da uomo si interroga e dubita sulla sua natura divina, che ha paura: «Tra qualche ora - dice - si saprà se sono davvero il Figlio di Dio o se ero solo un pazzo. Uno di più. Uno dei tanti».
Nella seconda parte della rappresentazione invece si apre l’indagine di Pilato, che deve capire come sia scomparso il corpo di Gesù. Per evitare che il presunto furto del cadavere sia strumentalizzato politicamente contro Roma, Pilato cerca di ritrovare il corpo. Ma Gesù riappare vivo: e più Pilato cerca di combattere razionalmente i dubbi suscitati da questa situazione più l’enigma lascia posto al mistero.
«Nel caso Gesù - dice Pilato - ho tentato di difendere la mia ragione, salvarla a tutti i costi dal mistero. Non ci sono riuscito, ammetto che esiste qualcosa di incomprensibile».
E’ con queste parole che Schmitt lancia il messaggio che sottende a tutta la rappresentazione e in pratica emerge attraverso tutte le figure in scena: dubitare e credere sono la stessa cosa.
Lo spettacolo verrà replicato fino al 2 novembre. Per informazioni e per l’acquisto dei biglietti si può andare sul sito www.teatrosservanza.it o contattare il numero 0542-25860 .

http://www.nuovodiario.com/cultura.cfm?wid=4775


Dal 28 ottobre al 2 novembre 2008

TEATRO COMUNALE DELL' OSSERVANZA DI IMOLA

Compagnia Mauri Sturno

Éric-Emmanuel Schmitt
adattamento di Glauco Mauri - traduzione di Stefania Micheli

IL VANGELO SECONDO PILATO
con Glauco Mauri, Roberto Sturno, Marco Blanchi
scene Mauro Carosi
costumi Odette Nicoletti
musiche Germano Mazzocchetti
regia Glauco Mauri

Sulla collina degli Ulivi, qualche ora prima del suo arresto, Gesù si domanda come ha fatto ad arrivare a questa notte fatale. È davvero lui il Messia? La Galilea pullulava di falsi Messia e Gesù, poche ore prima di essere arrestato, nell’orto degli ulivi dice "tra qualche ora si saprà se sono davvero il Figlio di Dio o se ero solo un pazzo. Uno di più. Uno dei tanti". È la struggente testimonianza di un uomo che sa di dover morire il giorno dopo e rivive, fin dalla sua infanzia, il suo meraviglioso percorso umano. Una storia arciconosciuta raccontata da un punto di vista originale: è Gesù stesso che da uomo si interroga e dubita della sua natura divina, che ha paura.
Non si vuole imporre una verità, ma scoprire un’ipotesi sull’esistenza terreste di Cristo, la sua eccezionale umanità e la sua palpabile grazia.

Il secondo atto è l'indagine che Pilato compie sulla scomparsa del corpo di Gesù. L'ultimo giorno della Pasqua ebrea, Pilato viene a conoscenza che Gesù, lo stregone di Nazareth, è scomparso dalla sua tomba. Per evitare che il furto sia strumentalizzato politicamente contro Roma, Pilato cerca di ritrovare il cadavere. Ma Gesù riappare, vivo!
Con un'accanita razionale volontà di mettere a tacere le voci di una pretesa resurrezione, Pilato comincia un’indagine che ha il ritmo e il sapore di una vicenda poliziesca, con colpi di scena drammatici venati spesso di una feroce ironia. Gesù è veramente morto sulla croce o era ancora vivo quando l’hanno deposto? E se era morto, è veramente resuscitato dimostrando così di essere il Messia?
Pilato interroga, indaga con lucida razionalità, ma non riuscirà a risolvere i dubbi e l'enigma lascia posto al mistero. "Nel caso Gesù - dice Pilato - ho tentato di difendere la mia ragione, salvarla a tutti i costi dal mistero. Non ci sono riuscito. Ammetto che esiste qualcosa di incomprensibile".

Il vangelo secondo Pilato è una meditazione, un interrogativo, una commossa poesia sull'uomo Gesù. Per chi crede nessuna spiegazione è necessaria, per chi non crede nessuna spiegazione è possibile. Ma Schmitt ci dice "Dubitare e credere sono la stessa cosa".



http://www.teatrosservanza.it/cartellone_1.cfm

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