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mercoledì 26 novembre 2008

LA GENTE CREDE CHE IL CROCIFISSO E' UN GIOCO E NON LA NOSTRA UNICA SALVEZZA !

Messaggio N°354 24 Novembre 2008 - 10:03
Crocifisso sì Crocifisso no!

Ha fatto discutere tutta europa la decisione di un Giudice di Valladolid (Nord della Spagna) che prevede la rimozione dei crocifissi dalle aule di una scuola pubblica. Il magistrato si è basato sulla costituzione spagnola (del 1978) che garantisce "libertà di religione e di culto", assicurando il carattere "laico e neutrale" dello Stato sulle questioni religiose. Ma facciamo un po' di diritto comparato e vedimo cosa succede negli altri Stati Europei:

L'Austria ha scelto da tempo la via del compromesso. Con una legge del 1949 e con il Concordato del 1962, si garantisce la presenza dei crocifissi solo nelle scuole in cui gli studenti cristiani sono la maggioranza.

La Francia ha adottato invece una soluzione più radicale: l'articolo 28 della Costituzione vieta espressamente l'esposizione di simboli o emblemi religiosi su monumenti e in spazi pubblici, a eccezione dei luoghi di culto, dei cimiteri, dei musei, ecc. La natura costituzionale del principio ha portato, solo per fare un esempio, al successo di un'iniziativa promossa qualche anno fa da un'associazione nazionale, che ha ottenuto che il tribunale ordinasse a due comuni di rimuovere il crocefisso dalla sala consiliare.

In Germania una sentenza della Corte Costituzionale del 1995 ha sancito l'incostituzionalità della presenza dei simboli religiosi nelle aule scolastiche. Il provvedimento riguarda le scuole elementari del solo land della Baviera (peraltro il più cattolico della repubblica federale) e subordina la permanenza del crocifisso a un'esplicita richiesta di genitori, insegnanti e alunni delle diverse scuole.

In Svizzera, nel 1990, il tribunale federale elvetico ha dato ragione ad un ricorso contro la decisione di un comune del Canton Ticino di esporre crocifissi nelle classi, sostenendone l'incompatibilità con la neutralità confessionale della scuola pubblica.

In Grecia il problema è un po' diverso e chiama in causa anche la tutela della privacy. Una legge nazionale prevede infatti l'obbligo di dichiarare sulla carta d'identità la propria fede religiosa. La disposizione è stata censurata da una direttiva dell'Unione Europea, oltre da vari provvedimenti del garante nazionale della privacy. Ma ciò ha scatenato le proteste di alcuni vescovi ortodossi.

In Spagna non esistono norme che proibiscano l’ostentazione di simboli religiosi ma nella maggioranza delle scuole pubbliche si è rinunciato all’uso del crocifisso. Non mancano regioni che vorrebbero una norma in merito come Catalogna e Andalusia, favorevoli al laicismo sia negli istituti pubblici che in quelli privati convenzionati. Per quanto riguarda l’insegnamento della religione, gli alunni possono scegliere tra Insegnamento della Religione Cattolica o Insegnamento del Fatto Religioso.

(http://europa.tiscali.it/societa/news/200310/27/crocifissi.html)

E in Italia che si fa? Da noi la presenza del crocifisso nelle scuole, nelle aule dei tribunali, negli uffici e negli ospedali trova una base giuridica in alcuni decreti e circolari ministeriali risalenti al 1924 e al 1928. E negli ultimi anni la questione ha generato un vero e proprio scontro fra chi sostiene che l'esposizione di simboli sacri in ambienti pubblici collida con la laicità dello Stato, dichiarata anche dalla Costituzione (ex art. 8), e chi ritiene che il crocifisso sia rappresentativo di una cultura che ci appartiene da secoli e non comprometta la laicità dello Stato e il rispetto delle altre culture.

Cosa ne pensate?






http://blog.libero.it/AllyMcBeal2/5956101.html

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